6) La tigre osserva l'oggetto

Uscire dal mobbing: trasformarsi da vittima in tigre

Il mobbing e le strategie della stregoneria
Capitolo diciotto

di Claudio Simeoni

 

 

6) La tigre osserva l'oggetto

 

L'azione mobbing da vissuta deve essere osservata.

La vittima deve riuscire a sdoppiare la sua percezione di quanto sta subendo. Da un lato elabora come vittima che subisce e dall’altro deve osservare sé stessa e l’ambiente come se fosse uno spettatore esterno.

La preda, rinchiusa in una gabbia emotiva che ne controlla i desideri e l’azione deve manifestare un altro sé stesso che, desiderando di spezzare quelle sbarre, osserva sé stesso e l’ambiente inserendo l’azione mobbing nell’esatta dimensione emotiva in cui si esprime.

Nel Sistema Sociale in cui viviamo esiste il concetto di giudizio dell'azione emesso da uno spettatore esterno all'azione stessa. Il magistrato giudica un'azione e chiede la pena emettendo un giudizio come ente esterno all'azione stessa. Per il magistrato, l’azione è indipendente dall’ambiente che l’ha stimolata per diventare puro fenomeno manifestato dal soggetto. In nessun giudizio del magistrato l’ambiente che stimola l’azione oggetto del giudizio diventa imputato o coimputato responsabile dell’azione delittuosa.

Chiatti, ad esempio, viene imputato per aver violentato ed ucciso dei bambini, ma il prete che ha violentato Chiatti e che gli ha imposto quel metodo con cui agire nel mondo, non è imputato con Chiatti dei medesimi delitti. Non è il prete cattolico imputato per i delitti commessi da Chiatti, ma Chiatti, creato ad immagine e somiglianza del dio padrone, è l’unico responsabile di quei delitti.

Dove un'azione viene punita in maniera diversa a seconda della capacità o dell'indirizzo del magistrato di identificarsi con uno degli attori dell'azione stessa. Così lo stesso fatto viene giudicato grave all'interno del giudizio di un magistrato, mentre assume carattere irrilevante e irrisorio nel giudizio di un altro magistrato.

Un campo di sterminio nazista e lo schiaffo ad un bambino non sono, al giudizio corrente, la stessa cosa e, se giudicati, vengono dichiarati diversi in quanto gli effetti prodotti sullo spettatore giudicante sono diversi. Gli attori, sia per chi reprime sia per chi subisce la repressione, hanno messo in moto le stesse forze che si sono manifestate allo spettatore in maniera diversa e pertanto, l'orrore o il piacere nell'esercizio dell'orrore, sono uguali anche se manifestati in azioni così diverse. La vita trova un'uguaglianza là dove il giudizio sociale degli Esseri Umani trova le differenze tollerando un fatto e reprimendo l'altro.

Nell'azione di mobbing è necessario che il soggetto che subisce mobbing sia privato della sua capacità di spostare l'attenzione fuori dalla gabbia emotiva in cui è rinchiuso, per impedirgli di proiettare sé stesso fuori dalla situazione di accerchiamento emozionale che sta vivendo.

Cosa si intende proiettare sé stesso fuori dalla situazione emozionale? Significa farsi spettatori della relazione di mobbing che si sta subendo. Significa inquadrare quella situazione per gli elementi che concorrono a formarla e non soltanto per le situazioni emozionali che soggettivamente subiamo. Significa non essere soltanto attori che (in questo caso) subiscono l'accerchiamento emozionale dell'operazione di mobbing, ma possiamo anche essere spettatori di noi stessi e di chi quell'azione mette in atto.

Per riuscire ad ottenere questo è necessario che l'individuo sia in grado di Sospendere il dialogo Interno. Il dialogo interno rinnova continuamente la descrizione di quanto subisce come vittima di mobbing. Lo costringe a leggere, a descrivere e ad elaborare continuamente i fenomeni che incontra senza permettergli di estraniarsi da essi. I fenomeni prodotti dall'azione di mobbing gli martellano continuamente il cervello e costruiscono l'ossessione e la necessità di porre fine al martellamento. Lo inchiodano nell'apparenza che quei fenomeni gli impongono.

E' la formazione della gabbia di Pavlov dentro la quale l'individuo diventa incapace a gestire la salivazione. Deve necessariamente rispondere alle sollecitazioni esterne perché è prigioniero di quella situazione. Farsi spettatore, sospendendo il dialogo interno, significa rendersi consapevole di come quei fenomeni altro non sono che sbarre di una gabbia che imprigionano la sua emotività, la sua coscienza, la sua consapevolezza. La sospensione del dialogo interno permette al soggetto di osservare quanto gli succede estraniandosi dal giudizio immediato su quanto subisce.

Quanto subisce continua ad opprimerlo, ma, osservando l'azione ripulita dal dolore, gli permette di collocare l'azione nel suo esatto valore permettendogli di valutare punti di forza e di debolezza delle sbarre di quella gabbia.

L'oggetto che la tigre sta osservando è l'azione mobbing nel suo insieme. La valutazione d'insieme permette al soggetto di comprendere se in quell'insieme esiste spazio per la sua azione o non esiste spazio per nessuna azione. Questa valutazione è alla base di ogni azione attraverso la quale la vittima di mobbing esce dall'accerchiamento psico-emotivo.

Le undici tappe della trasformazione soggettiva:

1) La tigre conosce sé stessa e le sue possibilità;

2) La tigre analizza il territorio nel quale intende cacciare;

3) La tigre ha l'intento di ciò che fa';

4) L'intento della tigre è il suo bisogno (l'intento è interno alla tigre);

5) La tigre individua l'obiettivo del suo intento;

6) La tigre osserva l'oggetto;

7) La tigre nasconde sé stessa al suo obiettivo;

8) La tigre diventa parte indistinguibile dall'ambiente per l'oggetto;

9) La tigre si sottrae quando l'oggetto la individua;

10) La tigre attende che l'oggetto sia in difficoltà;

11) La tigre distrugge l'oggetto soddisfacendo il suo bisogno e, rilassando la sua tensione, alimenta l'intento della sua trasformazione;

Marghera, 07 febbraio 2004 (data di formazione del primo file)

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

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Il Mobbing e le strategie della Stregoneria

Il mobbing è l'arte costruita dai cristiani per distruggere psicologicamente l'uomo che non si adegua al gregge. Tanto più il sistema giuridico preserva l'uomo nella sua attività sociale e tanto più violente vengono articolate le strategie di aggressione personale per impedire all'individuo di fruire della libertà d'azione che la legge gli garantisce. Il mobbing può essere messo in atto solo nell'ambito cristiano e da cristiani perché per essere mobizzati è necessario essere individui che sperano nell'intervento salvifico del dio padrone.