Conoscere le proprie possibilità e la propria collocazione all'interno dell'ambiente di lavoro;
Conoscere l'esatta collocazione soggettiva nelle tre direzioni possibili: a) fra sé e le mansioni lavorative; b) fra sé e i colleghi di lavoro; c) fra sé e i superiori gerarchici.
La conoscenza delle proprie possibilità operative implica quello che Clausewictz chiamava: "L'elenco delle salmerie". In pratica con quali forze e con quale resistenza chi sta subendo un attacco mobbing può fargli fronte. E soprattutto: può fargli fronte? O è il caso di battere immediatamente in ritirata? Conoscere le proprie possibilità significa: conoscere l'estensione di sé stessi nell'ambiente in cui si opera. Le alleanze, i punti di forza, i contatti, la conoscenza e il sapere che si possiede come oggetti attraverso i quali agire sull'ambiente stesso. Chi ha forti informazioni lavorative le conserva come se fossero preziose, Esattamente come l'Essere Tigre conserva accuratamente i propri artigli. Se qualcuno ha conoscenze e agganci che possono interferire nell'ambiente di lavoro (al di là di come io li chiamo; ma il mobbing è la dichiarazione di guerra di un collettivo contro il singolo individuo e in una guerra non si fanno, figurativamente parlando, prigionieri) li coltiva. Se qualcuno detiene informazioni che possono favorire un suo superiore, nei confronti del suo superiore, deve impararle a venderle anche se qualcuno preme con minacce per averle.
Conoscere sé stessi significa: chiarire a sé stessi con quali armi si decide di affrontare la situazione di mobbing che si sta vivendo ricordando l'importanza del tempo. Un'azione di mobbing si sviluppa in uno spezzone temporale. Se il soggetto che subisce mobbing riesce a resistere, per il tempo necessario, l'azione di mobbing esaurisce la sua capacità di interferire con l'individuo preso di mira. Dopo di che sia che il soggetto scelga di ignorare quanto ha subito o scelga di mettere in atto strategie di vendetta, la scelta appartiene al suo intento.
Conoscere sé stessi, in questo caso, significa fare l'elenco delle armi, delle cose e delle possibilità che si hanno per affrontare una situazione di mobbing.
La ritirata è la scelta dell'individuo che trova le sue armi troppo deboli per affrontare la situazione di mobbing, sia perché si è accorto tardi della distruzione mobbing messa in atto nei suoi confronti, sia perché ritiene di non essere in grado di affrontare la situazione stessa. Ritirarsi non è infamante; l'infamia sociale deve essere indicata in chi costruisce azioni di mobbing e in chi finge di non vedere o non considerare rilevanti quelle operazioni di distruzione psicologica degli individui. La sconfitta non è mai infamante: "la vittoria dell'Essere Umano è una sequenza di sconfitte!" La vittoria dello psichista è la capacità di mettere sfida dopo sfida; sfida dopo sconfitta! La vittoria e la sconfitta appartengono a piani concettuali diversi.
Nessun individuo manifesta la propria sconfitta se non come trofeo della sua vittoria nell'esercizio della Follia Controllata.
Le undici tappe della trasformazione soggettiva:
1) La tigre conosce sé stessa e le sue possibilità;
2) La tigre analizza il territorio nel quale intende cacciare;
3) La tigre ha l'intento di ciò che fa';
4) L'intento della tigre è il suo bisogno (l'intento è interno alla tigre);
5) La tigre individua l'obiettivo del suo intento;
6) La tigre osserva l'oggetto;
7) La tigre nasconde sé stessa al suo obiettivo;
8) La tigre diventa parte indistinguibile dall'ambiente per l'oggetto;
9) La tigre si sottrae quando l'oggetto la individua;
10) La tigre attende che l'oggetto sia in difficoltà;
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Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
Il mobbing è l'arte costruita dai cristiani per distruggere psicologicamente l'uomo che non si adegua al gregge. Tanto più il sistema giuridico preserva l'uomo nella sua attività sociale e tanto più violente vengono articolate le strategie di aggressione personale per impedire all'individuo di fruire della libertà d'azione che la legge gli garantisce. Il mobbing può essere messo in atto solo nell'ambito cristiano e da cristiani perché per essere mobizzati è necessario essere individui che sperano nell'intervento salvifico del dio padrone.