Il libro, Gesù di Nazareth: l'infamia umana, contiene l'analisi ideologica di Gesù
Cod. ISBN 9788893322034
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I cristiani, non avendo capacità critica in quanto vivono per fede ed illusioni, non sanno distinguere fra una guerra di mafia da una guerra contro la mafia. Così non sanno distinguere una guerra fatta da Gesù che pretende di essere il padrone degli uomini contro altri padroni, da una guerra che liberi gli uomini dall'oppressione.
Per questo motivo i cristiani tendono ad accorrere a sostenere questo o quel padrone contro un altro, anziché sostenere quelle norme che garantiscono la libertà sociale. I cristiani rispondono alla propaganda del loro dio padrone o di chi lo rappresenta, contro ogni norma di libertà sociale perché il cristiano non sa che farsene della libertà sociale in quanto vive per fede, obbedienza e sottomissione.
Concordo col fatto che chi ha scritto questi vangeli era assolutamente indifferente al problema religioso, ma era molto attento a rendere, anche figurativamente, il concetto di sottomissione. Il punto centrale dei vangeli è la sottomissione al dio padrone che viene estesa alla sottomissione, per volontà del dio padrone, all'intera società. Tutti si devono sottomettere al dio padrone all'interno di una gerarchia voluta dal dio padrone. Una sottomissione giustificata dal fatto che quello è il dio padrone, è solo il dio padrone, e ogni Essere deve sottomettersi. La sottomissione non è un elemento astratto, ma è l'attività attraverso la quale il soggetto annulla sé steso in funzione dei bisogni e degli intenti del suo dio padrone e la gerarchia voluta dal dio padrone. La descrizione del dio padrone è indicazione della verità a cui gli Esseri Umani si devono sottomettere.
Che la figura di Gesù fosse inventata per progetti di macro-politica, o che fosse inventata perché qualcuno, attraverso questa voleva il controllo della piccola comunità religiosa, non cambia nulla. Come non cambia nulla se i vangeli furono scritti nel secondo secolo d. c. da intellettuali che volevano sedare le rivolte ebre o se sono stati una naturale evoluzione di tensioni messianiche e apocalittiche non più contenibili nel secondo secolo d. c.
Ciò che a noi interessa è sapere che Gesù non è mai esistito (non è mai esistito Mosè e il dio padrone degli ebrei come non è mai esistita la schiavitù in Egitto, ecc.), ma esistono delle operazioni politico-ideologiche che vanno sotto il nome di "vangeli" e che questa ideologia è l'ideologia dell'assolutismo con cui stuprare e violentare gli uomini affinché non possano essere né soggetti della società civile, né possano prendersi nelle proprie mani la responsabilità della loro esistenza trasformando la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso.
Questo ci porta a non parlare di Gesù, ma dei vangeli e delle direttive di morte. Queste direttive di morte appartengono all'ideologia di morte e di distruzione dell'uomo che viene chiamata, Gesù.
Come nel nostro regime democratico non è mai esistito un uomo che si chiamasse Costituzione, così non è mai esistito un uomo che si chiamasse Mosè o Gesù, tuttavia, come il Parlamento non può fare nessuna legge al di fuori della Costituzione, così i cristiani, come tali, non possono fare nessuna azione che non sia indicata dalle norme che chiamiamo Gesù. Ed è su quelle norme che gli uomini devono mettere la loro attenzione, non sulla propaganda che induce emotivamente un'immagine di Gesù quale frutto del desiderio represso di uomini incapaci di vivere perché falliti nelle loro strategie esistenziali.
Facendo diventare Gesù il prodotto dell'immaginazione desiderante delle persone, si è sottratta l'immagine di Gesù all'indagine critica. Oggi noi abbiamo milioni di cristiani che credono di sapere chi sia, che cosa abbia detto o fatto Gesù, ma non sanno assolutamente nulla di Gesù perché la loro capacità di analisi è stata sviata e annichilita dall'immagine che nella loro fantasia ha costruito il loro desiderio. Gesù, da un insieme dottrinale, si è trasformato in un'immagine psico emotiva in cui il soggetto proietta sé stesso. Gesù cessa di essere altro dal soggetto che lo pensa e si è trasformato nel desiderio realizzato del soggetto.
La schiavitù indicata nei vangeli è atto assoluto dietro il quale imporre l'insegnamento secondo cui non è dio il malvagio che bastona e uccide, ma sei tu il malvagio che non fai quanto dio ti dice di fare costringendo il dio padrone a bastonarti. Sei il malvagio che costringi il padrone a bastonarti (o a licenziarti). Il dio padrone è giustificato in ogni affermazione, in ogni atrocità, in quanto quello che egli fa non è frutto del suo essere malvagio o della malvagità che pretende, ma è una risposta obbligatoria al tuo rifiuto di sottometterti. Il terremoto distrugge Lisbona: dio ha mandato il terremoto per distruggere Lisbona in quanto città di malvagi! Nelle altre città ci sono meno malvagità di Lisbona? E Parigi? Perché il dio padrone non manda il terremoto a Parigi? Perché Parigi è meno malvagia o perché il dio padrone ha paura di Parigi? In realtà né l'una né l'altra, il terremoto è avvenuto là dove poteva e doveva avvenire, ma i malvagi devono ottenere sottomissione e, dunque, tu che sei in ginocchio perché il terremoto ti ha distrutto la casa e la società, sottomettiti al terrore che stai vivendo: mettiti in ginocchio davanti al dio padrone e alla sua gerarchia.
Con questo sistema si colpevolizza chi non si può difendere, chi non si può sottrarre da quanto, distruggendo lo sviluppo emozionale delle persone, trasforma le persone in numeri di un gregge a cui è demandato il diritto del padrone di bastonarle e di condurle al macello.
L'insegnamento di Gesù dei vangeli non è quello di bastonare il servo, ma di bastonarlo solo dopo che lo si è colpevolizzato, umiliato, diffamato e calunniato come uomo e come persona. Il servo deve essere bastonato nel suo bisogno di determinazione soggettiva. Deve essere umiliato nelle sue aspettative e nei suoi tentativi di diventare uguale al dio padrone e poi, solo quando si è riusciti a fargli accettare la sua colpa di ribellione, allora lo si bastona. La bastonatura altro non è che la rappresentazione del terrore che il dio padrone è autorizzato, in virtù di essere il dio padrone, ad esercitare su chi non si può difendere.
Si è detto, e mai abbastanza, come il nocciolo sia la sottomissione e questa viene ottenuta mediante il riconoscimento del diritto del dio padrone a sottomettere chiunque non è in grado di difendersi. Non si sottomette mai chi è gerarchicamente più forte.
Nei vangeli ci sono degli anatemi contro chi è ricco, contro la ricchezza in sé stessa. Sono anatemi volti a colpevolizzare chi, pur essendo materialmente ricco, non è sufficientemente forte dal punto di vista emozionale per giustificare il possesso delle ricchezze. Così chi è ricco non impiega le proprie ricchezze per costruire il benessere di sé stesso e del Sistema Sociale in cui vive, ma deve essere privato delle ricchezze al fine di renderlo povero, impotente ed emarginato. Privandolo delle ricchezze si può umiliare davanti al dio padrone che, al contrario dell'uomo, può accumulare ricchezze con cui umiliare gli uomini.
Le ricchezze devono essere distrutte, devono essere eliminate. Una società non deve essere ricca, non deve vivere nel benessere. Una società deve essere composta di emarginati per permettere al dio padrone di dispensare i suoi favori esattamente come un capo mafioso (non per nulla i mafiosi sono grandi lettori della bibbia e seguaci attenti di padre Pio, della madonna e dei santi dai quali, per le loro imprese, traggono ispirazione). Vendere tutto e dare il ricavato ai poveri i quali non lo useranno per costruire il loro benessere, ma lo useranno per alimentare la loro sopravvivenza. Essi, in quanto poveri, soggetti di carità, soddisferanno il loro bisogno di carità del momento. Alimenteranno la loro miseria con un momento di euforia per l'elargizione inaspettata ricevuta ripiombando immediatamente nell'indigenza. L'essere soggetto di carità (dell'attenzione del padrone) viene alimentato dalla capacità di qualcuno di soddisfare i propri bisogni, emozionalmente depravati, di disporre di potere di avere da dare o non dare ai poveri a seconda del proprio capriccio.
Distruggere le ricchezze ed usare la loro distruzione per soddisfare il bisogno di aiutare altri a rimanere nella miseria. Soddisfare il bisogno di costruire la miseria per bearsi di essere padroni della stessa. Gesù con le chiese cristiane e la chiesa cattolica in particolare, è stato il costruttore, l'artefice, della miseria e dell'indigenza di uomini e popoli in tutto il mondo. Prima di Gesù, la miseria non esisteva se non a Gerusalemme per le scelte esistenziali degli ebrei.
Il bisogno di "fare carità", che significa il bisogno del padrone di essere amato da chi riceve la sua violenza, è all'origine del padrone che ha il diritto di bastonare il servo. L'anatema contro il ricco non è rivolta al padrone di uomini perché, nel padrone di uomini si identifica il dio padrone, il pazzo di Nazareth e la chiesa cattolica nel suo insieme. L'anatema viene lanciato contro il ricco, anche se onesto e attento ai problemi sociali, in quanto costui non è oggetto di possesso.
E' il ricco socialmente onesto che non è oggetto d'uso della chiesa cristiana l'obbiettivo dell'anatema della chiesa cristiana e di Gesù. Proprio perché è ricco si sottrae ad essere oggetto di possesso e nello stesso tempo non usa la ricchezza per possedere o bastonare chi non si può difendere. Per Gesù la ricchezza deve essere sperperata per costruire la miseria sociale (vedi il profumo): questo è uno dei messaggi di Gesù. Nello stesso tempo la chiesa cattolica deve possedere la ricchezza per trasformare il Sistema Sociale in soggetto di carità affinché ella ne possa disporre.
Bastonare il servo è un'indicazione dottrinale fondamentale nei vangeli in quanto, quest'indicazione divina, diventa manifestazione materiale dell'esercizio del diritto a sottomettere chi non si può difendere.
Quando questi passi dei vangeli vennero scritti, agli evangelisti interessava sancire il loro diritto di bastonare le persone che aderivano alla loro dottrina e nello stesso tempo, attraverso le indicazioni nei confronti dei Farisei, indicare la persecuzione nei confronti del diverso.
L'ingiustizia sociale, etica e morale, è il fondamento religioso indicato da Gesù per la distruzione di uomini e di società.
Nota:Seguirà l'analisi di dodici brani dei vangeli in cui Gesù farà della violenza sui più deboli l'elemento centrale delle relazioni fra lui, che si identifica col padrone, e gli altri che dipingerà come malvagi a prescindere in modo da giustificare la sua violenza e i suoi delitti.
Marghera, 08 febbraio 2000
MATTEO
Il servitore spietato: Matteo 18, 23-35
Gli operai mandati alla vigna: Matteo 20, 1-16
Parabola delo schiavo amministratore: Matteo 24, 45-51
Parabola delle dieci vergini: Matteo 25, 1-13
Parabola dei talenti: Matteo 25, 14-30
MARCO
Parabola dei vignaioli omicidi: Marco 12, 1-12; Matteo 21, 33-44, Luca 20, 9-18
LUCA
Tenersi pronti per il ritorno del padrone: Luca 12, 35-53
Gesù causa del dissenso: Luca 12, 51-59
L'amministratore: Luca 16, 1-13
Servire con umiltà: Luca 17, 7-10
Parabola delle mine: Luca 19, 11-27
Conclusione sulla violenza di Gesù: un concetto di civiltà giuridica
Modificato per la pubblicazione il 21 novembre 2015
NOTA: Le citazioni dei vangeli sono tratte dalla bibbia delle edizioni Paoline 1968
L'odio di Gesù, continua in questa pagina.
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Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
Aggressione di cristiani alle statue pagane 2015 |
Il cristianesimo è un modo per distruggere il divenire degli uomini. Per capire la strategia di distruzione dell'uomo del cristianesimo è necessario leggere i vangeli e interpretarli alla luce dell'uomo ridotto in schiavo obbediente, oggetto di possesso e privato della propria capacità di vivere e abitare il mondo in nome del dio cristiano che altri non è che il Macellaio di Sodoma e Gomorra, il criminale che ha distrutto l'umanità e la Natura col Diluvio Universale e che ordina il genocidio dei popoli per favorire i criminali del Popolo Eletto.