In questa trasmissione tratteremo un fatto del XVII secolo, quello che inizia nel 1601. La controriforma ha avuto effetti devastanti sul divenire degli Esseri Umani, i quali hanno reagito sviluppando nuove interpretazioni della realtà, in base a risposte al bisogno di libertà. I tribunali cominciano a modificare le pene per Stregoneria, modificano le pene per atti contrari alla religione proprio mentre i libertini e gli illuministi cominciano a diffondere il proprio pensiero come espressione di libertà.
Le reazioni della chiesa cattolica non si fanno attendere e uno degli elementi centrali sui quali si costruisce la reazione cattolica è l'attività di Paolo V, papa dal 1605 al 1621.
Nato a Roma il 17 settembre 1552 da una famiglia originaria di Siena, Camillo Borghese, studiò diritto a Perugia e a Bologna. Iniziò l'attività di avvocato fino a quando non pensò di intraprendere la carriera ecclesiastica. Diplomatico pontificio in Spagna dove apprese l'arte dell'inquisitore che esercitava attivamente a Roma quando fu nominato vicario e inquisitore
Camillo Borghese fu incoronato papa il 17 maggio del 1605, prese il nome di Paolo V e pochi giorni dopo la sua incoronazione condannò a morte Piccinardi da Cremona autore di un libretto contro Clemente VIII, in cui criticava le sue atrocità paragonandole a quelle dell'imperatore Tiberio, anche se l'opera non era stata data alle stampe. Di quest'assassinio, come di quello di ogni singola altra persona, Wojtyla è responsabile in prima persona per la continuità dottrinale.
Si impegnò a fondo per compattare la struttura ecclesiastica, imponendo l'obbligo di residenza anche ai cardinali e il rispetto assoluto della clausura per quegli ordini religiosi che la contemplavano.
Per lui la gerarchia religiosa cattolica doveva essere un'arma con la quale annientare ogni respiro di libertà.
Elevò ad ordine religioso varie organizzazioni al solo scopo di occupare militarmente nazioni e distruggere comunità religiose avverse al cristianesimo.
Proviamo a vederne alcune e la loro attività:
--- l'ordine dell'oratorio di s. Filippo Neri
Aveva lo scopo di controllare lo sviluppo intellettuale dei giovani, impedendo loro di pensare di uscire dalle condizioni di miseria in cui viveva chi socialmente era debole e allontanare chi apparteneva a classi sociali più ricche dall'influenza dell'illuminismo e del libertinismo. Aveva lo scopo di diffondere il cattolicesimo là dove era stato allontanato e in questa direzione ebbe un'enorme influenza sullo sviluppo del cattolicesimo in Inghilterra. Proprio la sua struttura liberistica (non imponeva obblighi particolari agli aderenti e ognuno se ne poteva andare quando voleva) lo rendeva un'arma perfetta per entrare là dove gli illuministi stavano costruendo il principio libertà. Con che mezzi ideologici agivano? Leggevano sermoni e li commentavano in forma popolare alternandoli a canti, esecuzione di musica sacra, escursioni ai santuari e negli ospedali. Il loro scopo dichiarato era quello di diffondere la cultura della storia ecclesiastica e la letteratura religiosa che tratta della vita dei santi (agiografia). Il loro scopo era quello di meglio accostare le anime alla fede.
---Teatini
Ebbero privilegi a compenso della loro attività distruttiva nei confronti del divenire umano. I teatini furono tra i protagonisti del concilio di Trento. Il fine della loro congregazione era quello di riformare il clero e il popolo cristiano. Furono un'arma del papato durante la controriforma. Durante il concilio di Trento, il teatino Thomas Goldwel, vescovo di s. Asaph, fu incaricato di esaminare le questioni inglesi; altri teatini si occuparono della riforma del breviario; altri della revisione della vulgata (bibbia in latino); altri del martirologio romano; altri manipolarono o sistemarono la bibbia dei settanta. Uno strumento di revisione ideologica il cui scopo era quello di bloccare il divenire della libertà negli Esseri Umani.
---Barnabiti
Ebbero privilegi per la loro attività il cui scopo era quello di riaccendere fede e zelo all'interno del clero e del popolo. L'ordine, nato nella chiesa di s. Barnaba a Milano, ebbe l'approvazione di Clemente VII che ne appagò anche il desiderio di non aspirare mai a cariche pubbliche. Accusati di troppo zelo furono sottoposti a due processi inquisitori dai quali uscirono puliti e premiati. Furono riorganizzati da Carlo Borromeo e la loro attività fu molto assidua sia nel campo sociale che in quello scientifico. L'ordine fu soppresso dalla rivoluzione francese e in Italia da Napoleone ma ritornò subito dopo per fornire strumenti all'imposizione cattolica.
---Camilliani
Detti anche ministri degli infermi o crociferi, dalla croce che portano addosso. I loro voti sono quelli di assistere gli infermi, anche quelli contagiosi. Il loro scopo è quello di dare anime a dio, impedire che qualcuno muoia senza essere nella grazia di dio, non di curare. In quest'attività perdono molti membri, specie nelle pestilenze del 1591 e del 1630. Si diffondono in tutto il mondo come cappellani e infermieri; sanatori e lebbrosari diventano un formidabile strumento di ricatto religioso nei vari sistemi sociali.
---Cappuccini
Questo ordine dei frati minori cappuccini, sorto agli inizi del XVI secolo promuoveva un più rigido ritorno alla regola di s. Francesco, accettando una regola di abnegazione e di apostolato senza limiti. Questa congregazione francescana ebbe una serie di vantaggi ed è ancor oggi viva per alimentare il fine della chiesa cattolica. Nel movimento che prese avvio da s. Francesco vi furono delle fazioni che predicavano la povertà ai ricchi, e queste vennero sterminate dalla chiesa cattolica, e vi furono delle fazioni che predicavano la povertà ai poveri. Quest'ultime erano molto care alla gerarchia cattolica, in quanto la relazione che loro intrattenevano con i poveri consentiva di mantenere i poveri supplici e bisognosi. Questo era il ruolo militare dei cappuccini.
Come si può notare dall'insieme degli ordini promossi o premiati, la chiesa cattolica usa queste congregazioni come dei veri e propri battaglioni d'assalto per impedire ai bisogni umani di esprimersi e soddisfarsi. Così c'è chi mantiene, alimentandola, la miseria, c'è chi impedisce all'ammalato di bestemmiare e compattare se stesso, costringendolo a morire supplicando il dio assassino, c'è chi impedisce lo sviluppo del pensiero di libertà, c'è chi costringe i giovani ad inginocchiarsi e a sottomettersi all'orrore cattolico.
Paolo V comprende questo proprio partendo dalle esigenze di avvocato e di inquisitore e favorisce lo sviluppo di questi ordini.
Paolo V va oltre. Comprende come lo scontro si svolga oltre il territorio dell'Europa e come sia necessaria la distruzione delle relazioni fra gli Esseri Umani e il circostante in tutti quei paesi in cui i navigatori europei stanno commerciando. Egli dà un grande impulso alle missioni in Africa, Asia e America Latina dove si scontrerà con i missionari protestanti. Soprattutto prende avvio la sua opera di distruzione della Cina, quell'opera che avrà come scopo la diffusione dell'oppio in Cina e che vedrà i missionari coinvolti in tre guerre per costringere i cinesi a diventare un grande mercato di consumo d'oppio. Paolo V permette ai gesuiti di usare, per la liturgia, la lingua cinese, caso unico per quel tempo. Qualunque cosa pur di sottomettere gli Esseri Umani.
Non tutte le cose gli andavano per il meglio. I tempi stavano cambiando, la percezione degli Esseri Umani si era liberata della parte più violenta della coercizione cattolica e lo scontro che il papa sostenne con Venezia dimostra la distruzione del controllo militare della chiesa cattolica sugli Esseri Umani.
Lo scontro prese l'avvio dalla proibizione da parte della repubblica di Venezia di costruire nuovi monasteri sul suo territorio e dalla sua opposizione all'estradizione di due preti che si erano macchiati di delitti comuni perché fossero giudicati a Roma. In altre parole, lo scontro prese l'avvio perché uno stato antepose se stesso e il proprio diritto a quello della chiesa cattolica.
Paolo V non trovò di meglio che colpire la repubblica di Venezia con l'interdetto. Lo scontro si concluse nel ridicolo. A nessuno interessava più dell'interdizione papale. A Venezia si continuò a celebrare messa e lo scontro si spostò sul piano intellettuale fra Bellarmino (doveva diventare papa al posto di Paolo V) e Paolo Sarpi. Teatini, cappuccini e gesuiti combatterono la guerra contro la repubblica di Venezia. Lo scontro di ricompose con la mediazione del cardinale François de Joyeux e di Enrico IV. Paolo V ne uscì sconfitto ma fece buon viso a cattiva sorte emanando una istruzione sui compiti dei vari nunzi contro chiunque deviasse dalle direttive della chiesa apostolica-romana.
Allo scoppio della guerra dei trent'anni che, ammantata da un aspetto religioso, era in realtà una guerra politica, Paolo V si impegnò a sborsare 625.000 fiorini in due anni e mezzo. Dopo la vittoria alla Montagna Bianca che avrebbe garantito il dominio del partito cattolico per almeno dieci anni, vi furono inni di ringraziamento solenni il 3 dicembre di quell'anno.
Questo dimostra quali siano gli intenti religiosi dei papi romani.
Per Paolo V c'è da aggiungere un'altra cosa: la condanna della teoria copernicana.
La scienza, il popolo, l'educazione, la filosofia e gli stati ormai sfuggivano di mano al controllo militare del vaticano e questi tentava di trattenerli con le armi che conosceva: la violenza e il terrore.
La condanna della teoria copernicana fatta dai teologi del sant'uffizio il 24 febbraio 1616 sta a dimostrare l'incapacità degli Esseri Umani di guardare le cose e chiamarle col loro nome. Non è la condanna di una teoria, è la condanna di ogni essere umano che si rifiuta di accettare acriticamente quanto la chiesa cattolica impone. è la condanna di chiunque non si sottomette, esattamente come fu per Venezia, come fu per Piccinardi.
Paolo V sta ad incarnare l'ultima resistenza dell'orrore all'avanzare del bisogno di libertà negli Esseri Umani. Una specie di spartiacque fra la fine dell'orrore come padrone degli Esseri Umani e il suo arretramento davanti al bisogno di libertà. Un arretramento lento e doloroso per gli Esseri Umani che camminano per distendere le ali e alzarsi in volo nell'immenso, ma un arretramento che lascia spazio al respiro nei grandi spazi.
L'orrore si espanderà territorialmente, ma l'orrore comincia anche ad arretrare. La sua fine imporrà l'agonia a milioni di Esseri Umani. Ogni agonia diminuirà la forza dell'orrore.
Gli Stregoni vivevano tutto questo alimentando libertà negli Esseri Umani, rendendoli consapevoli che il nemico era davanti a loro, nascondeva sé stesso nelle chiese e nei conventi, nascondeva sé stesso dietro l'orrore del pietismo, nascondeva sé stesso negli orfanotrofi e nelle strutture coercitive sociali. Un po' alla volta, mutamento dopo mutamento, libertà avrebbe fatto sentire il suo soffio nei bisogni degli Esseri Umani.
1997
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Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
La storia della Stregoneria non è una storia di uomini o di capi. La storia della Stregoneria è la storia del divenire delle idee, del modo con cui gli uomini guardano al mondo e alla vita sociale. La storia della Stregoneria è la storia della modificazione del presente in cui il cristianesimo ha rinchiuso il divenire dell'umanità.