Nascosto in Olanda per vent'anni per sottrarsi al terrore della chiesa cattolica finì i suoi giorni a Stoccolma, ad insegnare filosofia alla regina Cristina di Svezia.
Come abbiamo visto per Bacone, la filosofia sta entrando in maniera prepotente nell'esercizio del comando sociale, non più come sottoprodotto della teologia, ma come arte a sé.
Descartes è essenzialmente un matematico che vuole tradurre tutto in equazioni matematiche, affinché tutto sia chiaro e distinto.Per Cartesio tutto potrebbe essere un'illusione, anche la matematica e la geometria, come il suo stesso essere. Partendo da questo, Descartes tende a formulare il concetto di ragione nei termini moderni: la ragione è quanto possiamo descrivere, misurare, elencare e numerare. Al di fuori della descrizione, della numerazione, della misura e dell'elencazione esiste soltanto l'illusorio.
Partendo da questo assunto Descartes formula il concetto: cogito ergo sum. In altre parole, solo nel momento in cui elenco, misuro, determino e descrivo, io sono, altrimenti io non sono.
Descartes divide le idee in tre gruppi: le idee innate, cioè quelle proprie dell'essere; le idee avventizie, cioè quelle formatesi attraverso l'esperienza; le idee fittizie, cioè le pure fantasie.
Ebbene, questo matematico si arrende davanti al proprio condizionamento educazionale. Si arrende davanti all'idea di dio e anziché collocarla fra le pure fantasie la considera idea innata in quanto elemento di perfezione totale, dell'onniscienza e onnipresenza e pertanto, dice, il soggetto non può averla creata da sé. Egli afferma che dio, in quanto essere buono e veritiero, non può ingannare il pensante; peccato che l'idea stessa di dio fosse frutto del puro terrore, spacciato come necessario.
Ebbene, la ragione si arrende davanti al terrore. Anziché verificare dio, la sua esistenza e le sue intenzioni, la ragione accetta di buon grado di sottomettersi. Questa non è solo una lacuna, è la logica conseguenza della struttura filosofica articolata sui concetti matematici. Quando l'idea non è rappresentazione matematica è necessariamente dio. In altre parole, se non è matematica, è distruzione del divenire. I limiti della ragione sono evidenti ogni volta che l'individuo, superati i limiti della ragione, incontra fenomeni diversi degli oggetti o oggetti che non vengono descritti dalla ragione.
I limiti della filosofia matematica sono dati dalla follia dell'individuo che distrugge il proprio divenire nell'idea della perfezione di dio.
Se Descartes introduce nuovi metodi di analisi filosofica dallaltra parte introduce nuovi metodi per distruggere il divenire della filosofia.
In questo periodo la magia deve confrontarsi con la ragione matematica. La magia sarà sconfitta, il divino del circostante sarà annichilito dalle preposizioni matematiche, ma la distruzione della magia ad opera della scienza come prodotto della ragione sarà essenzialmente la distruzione dell'orrore della perfezione del dio onnipotente. In questo anche Descartes ha il suo merito.
Una nota agiuntiva:
Alcuni studi attendibili, come quelli di Rolf Puster, affermano che Cartesio è stato avvelenato con L'arsenico che gli è stato somministrato mediante un'ostia della comunione dal prete agostiniano, François Viogué. Un frate francese mandato dal Papa Innocenzo X in Svezia per imporre il cattolicesimo alla regina Cristina di Svezia che si converte al cattolicesimo nel 1654.
Vere o false che siano queste insinuazioni, sta di fatto che testimoniano l'odio della chiesa cattolica per il pensiero filosofico che sfuggiva dal suo controllo.
1997
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Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
La storia della Stregoneria non è una storia di uomini o di capi. La storia della Stregoneria è la storia del divenire delle idee, del modo con cui gli uomini guardano al mondo e alla vita sociale. La storia della Stregoneria è la storia della modificazione del presente in cui il cristianesimo ha rinchiuso il divenire dell'umanità.