Ci sono delle idee, dei modi di pensare, che noi mettiamo a fondamento del nostro agire.
Se noi pensiamo che esiste la resurrezione della carne o che esiste la reincarnazione o che esistono le forme karmiche jainista o buddhista, organizziamo la nostra vita in funzione del raggiungimento di quell'idea di eternità.
Nessuna persona si può permettere il "lusso" di provare una o l'altra "credenza". Le azioni che partono da idee religiose, legami, col mondo in cui viviamo, trasformano la nostra struttura psico-emotiva e non esiste un "ritorno indietro". Se un individuo pensa che esista la reincarnazione e segue regole morali per assicurarsi una buona reincarnazione e poi, nella sua vita, si rende conto che forse si era ingannato (perché glielo dicono le pulsioni libidiche), non esiste un "tornare indietro" allo stato di prima che mettesse in atto quelle pratiche. In primo luogo perché il tassametro biologico della vita ha continuato a girare e poi perché, in quella trasformazione biologica, ha inserito delle variabili, come adattamento soggettivo, che frenavano o indirizzavano in maniera distruttiva le sue tensioni pulsionali.
Lo stesso vale per chi anela al paradiso o alla resurrezione dei corpi. Quando si indirizzano le forze pulsionali della vita entro gabbie morali si tende a distruggere la capacità psico-emotiva dell'individuo di espandere sè stesso. Questa rinuncia non è gratis. Rinunciare significa non accumulare e plasmare la nostra energia vitale che ci consente di costruire il corpo luminoso che, una volta costruito, partoriremo alla morte del corpo fisico.
Credere mediante la fede significa rinunciare a diventare eterni. Significa desiderare di far coincidere la morte del corpo fisico con la morte della coscienza.
Normalmente, le persone imparano a sentire le emozioni profonde in tarda età quando la tensione libidica inizia a diminuire. In quel momento pensano alla loro vita e come questa sarebbe stata se avessero fatto delle scelte diverse. Hanno distrutto la loro vita metendosi in ginocchio.
Queste persone sono le vittime sacrificate dai cristiani, dagli ebrei, dai musulmani e dai buddhisti. Hanno creduto nell'inganno delle fedi e hanno distrutto la loro vita.
Solo in questo caso, per i cristiani, la morte è disperazione come consapevolezza del loro fallimento esistenziale.
Tradução para o português Energia Vital e matéria, o Anticristo e o mundo que nos cerca
b) Ereditarietà, rinascita e coscienza della specie
c) Una domanda per gli psichisti: i pagani politeisti
d) Cristiani e psichisti attraverso una riflessione
e) Discorso e considerazioni su alcuni aspetti della percezione
f) Sole e pianeti come Esseri Viventi
g) Nascita e coscienza di esseri slegati dalla vita animale e vegetale
h) Sul concetto di vittoria e di sconfitta riferito alla via per lo sviluppo della Coscienza di Sé
Cod. ISBN 9788891170873
Per chi vuole comprarlo in libreria
L'Anticristo e la via umana alla salvezza
La ricerca della libertà vi libera dalla verità imposta
La menzogna cristiana sulla realtà del suo dio
L'Anticristo e il mondo che ci circonda
Marghera, 12 giugno 2012 Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell’Anticristo Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
La voce dell'Anticristo è il canto della cornacchia e dell'upupa. La voce dell'Anticristo è il calore dei raggi del sole. Il gorgoglio dell'acqua che scorre. La voce dell'Anticristo sono i raggi della luna. La voce dell'Anticristo è il canto della Terra. La voce dell'Anticristo sono i funghi e le profonde radici degli alberi. La voce dell'Anticristo è l'uovo che si schiude; l'utero che partorisce; il seme che germoglia. E' una voce che non ascoltiamo come si ascoltano i suoni della Natura, ma scuote le nostre emozioni profonde mettendole in armonia con le emozioni di ogni soggetto del mondo in cui viviamo.