I sentimenti e lo sviluppo della conoscenza

L'Anticristo e il mondo che ci circonda

Il Libro dell'Anticristo

di Claudio Simeoni

Cod. ISBN 9788891170873

Per chi vuole comprarlo in libreria

I sentimenti e lo sviluppo della conoscenza

Una domanda per gli psichisti

Presupposto!

Nel secondo mondo dell'Essere Umano c'è la fondazione dell'Essere attraverso la manipolazione dei sentimenti e della forma.

Nel terzo mondo dell'Essere Umano dovrebbe avvenire un processo attraverso il quale i sentimenti si trasformano in Conoscenza e la percezione della forma (o percezione dei fenomeni) in percezione della noumenia (o degli oggetti in sé).

Dovrebbe avvenire un processo attraverso il quale parte dei sentimenti si trasformano in Conoscenza e parte della percezione attraverso i sensi della forma in percezione della noumenia degli oggetti al di là della forma.

Dovrebbe avvenire un processo attraverso il quale, accanto ai sentimenti, si sviluppa la conoscenza e, parallelamente alla percezione della forma degli oggetti, la percezione della noumenia. I sentimenti, come movimento dello spirito di comprendere gli oggetti diventano veicolo di conoscenza degli oggetti in sé.

L'uno sembra avere una relazione con l'altro.

Sentimenti e conoscenza subiscono mutamenti nel percepire e rappresentare il mondo nelle diverse fasi della crescita e dell'evoluzione dell'individuo. Forma e noumenia appartengono alla capacità dell'individuo di descrivere il percepito. Esse definiscono modalità diverse attraverso le quali l'oggetto viene percepito dal soggetto.

La domanda consiste in questo: quanto, sentimenti molto forti e molto marcati, possono influire sullo sviluppo della conoscenza?

Quanto, la passione e il coinvolgimento emotivo dell'individuo nel secondo mondo, può favorire o ostacolare lo sviluppo della conoscenza e della percezione noumenica del circostante?

Ancora; quanto, l'attaccamento soggettivo alla forma o comunque al percepito nel secondo mondo, può influire nello sviluppo della percezione della noumenia degli oggetti?

Essere appassionati e coinvolti nel mondo circostante, o essere eremiti o distaccati. Quale dei due atteggiamenti, nei confronti del circostante, può favorire lo sviluppo della conoscenza e della percezione noumenica al passaggio dal secondo mondo della Specie Umana al terzo mondo?

La risposta più ovvia appare quella secondo cui l'ingresso nel terzo mondo avviene soggettivamente e personalmente per ogni individuo della Specie Umana.

Ogni individuo s'affaccia al terzo mondo con un proprio bagaglio formato nel secondo mondo, più o meno come il feto si presenta alla vita fisica autonoma con un proprio bagaglio fisico formato nella pancia della madre. Tanti sono i modi di porsi e i modi di essere; ogni variazione comporta difficoltà, ma ogni divenuto, ogni impostazione, ha vantaggi e svantaggi.

La differenza di questo e quello non è determinata esclusivamente dalla soggettività, ma dal rapporto dialettico oggettività-soggettività. Dove, date cause oggettive, svantaggi soggettivi apparenti possono rivelarsi vantaggi e viceversa.

Forse anche attraverso questo si produce la selezione naturale della specie.

Ogni cacciatore di conoscenza e consapevolezza su questo deve concentrare il proprio vedere e la propria percezione. Le variazioni sul tema sono infinite e non vorrei trattare i sentimenti come il Lombroso trattava la fisionomia. Non credo possa essere concepito nulla di più squallido.

In ogni caso sentimenti molto vivi nei confronti del mondo circostante portano a sviluppare nel terzo mondo il desiderio della trasformazione dell'oggettività col pericolo di trovarsi in condizioni conflittuali col circostante mentre si è soggettivamente molto deboli, almeno per quanto riguarda il mondo della ragione.

Mantenere un atteggiamento di distacco nel secondo mondo permette di accedere al terzo mondo molto più corazzati per affrontare gli attacchi dell'oggettività, ma si rischia di essere corazzati anche per quanto riguarda la trasformazione dei sentimenti in conoscenza. C'è una tendenza a chiudersi ed arroccarsi nei sentimenti come se questi fossero il nobile e il sublime.

Vantaggi e svantaggi; soltanto la soggettività del cacciatore di conoscenza e consapevolezza può decidere adattandosi soggettivamente alle variabili oggettive.

Una cosa deve essere detta. Ci si trasforma solo se le emozioni sono esposte ai temporali dell'umana esistenza. La trasformazione è un atto di sofferenza che si trasmette sulle nostre emozioni, sul nostro modo di sentire e descrivere il mondo. Se si è distaccati dal mondo anche il mondo si distacca da noi.

Dobbiamo tener presente che noi non siamo coloro che agiscono nel mondo, ma siamo coloro che rispondono alle azioni che dal mondo giungono a noi. Nel farlo noi possiamo decidere. Possiamo decidere se tuffarci nel mare della vita e nuotare fra flutti in tempesta o se sottrarci da tali avversità e chiuderci in noi stessi, Però, quando ci chiudiamo in noi stessi, anche il mondo in cui viviamo si chiude in sé stesso nei nostri confronti. Ci priva della sua ricchezza e ci getta nell'imbo dell'esistenza.

In fondo, per chi percorre un sentiero di Stregoneria, non c'è scelta. O si vive nel mondo, nelle contraddizioni della vita, o non c'è vita, c'è solo attesa per la propria morte.

E' doloroso vivere con le emozioni esposte. E' doloroso sentire le sconfitte. E' doloroso percepire i mali del mondo e non poter porvi rimedio se non in tempi diversi dal proprio. Però è su quel dolore che il mondo trasmette sé stesso. Le sue emozioni, le sue strategie, i suoi bisogni.

Non c'è alternativa per chi pratica Stregoneria. C'è una sola possibilità: gettarsi a capofitto nelle contraddizioni della propria esistenza!

La domanda, pertanto, è retorica.

Per coloro che si estraniano dalla vita rinchiudendosi su sé stessi hanno dalla vita la stessa risposta: la vita si richiude su sé stessa e non comunica con loro!

Quarta parte de “Il Libro dell'Anticristo” terzo capitolo: L'ANTICRISTO E IL MONDO CIRCOSTANTE: UNA DOMANDA PER GLI PSICHISTI!

NOTA: il termine noumeno o neumenia è inteso come essenza dell'oggetto e non solo come oggetto pensabile.

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L'Anticristo e il mondo che ci circonda

Non aspettatevi dal Libro dell'Anticristo
un'opera letteraria, un disegno, un ricamo.
Il cambiamento del modo di guardare il mondo
è un'insurrezione emotiva, una violenza,
con cui l'attenzione dell'individuo modifica
la sua descrizione del mondo.
Tale cambiamento non avviene nell'uomo
con atteggiamenti eleganti, con dolcezza,
gentilezza, cortesia, riguardo e magnanimità.
Avviene perché l'individuo se lo impone come propria necessità.
Il Libro dell'Anticristo fornisce gli strumenti
che consentono all'uomo di guardare al futuro,
anche quando questi strumenti possono risultare mal esposti!

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Libro dell'Anticristo

Formattazione attuale fatta il

Marghera, 10 aprile 2014

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Il Libro dell'Anticristo

Il Libro dell'Anticristo, fu scritto nel 1985. Quella versione è stata modificata fino al 1990. Il Libro dell'Anticristo è stato messo in web abbastanza presto, e ha subito formattazioni di pagina diverse a seconda di come i siti presentavano le pagine web. La versione che presento è la versione originale del Libro dell'Anticristo nella copia che per un anno è stata depositata in Siae come Opera prima. L'aver scoperto che il Libro dell'Anticristo, che apre con la visione del divenuto dell'Universo, altro non fa che risolvere il paradosso di Hegel che fa coincidere l'Essere col Nulla, nella previsione di affrontare questo argomento nella Teoria della Filosofia Aperta, mi ha indotto oggi 09 aprile 2014 a rifare la formattazione dell'intero libro.