Principi fondamentali della Religione Pagana
Dall'infantilismo della creazione di ebrei e cristiani si giunge all'età adulta delle antiche religioni.
Perché la maturità?
Perché l'individuo non antepone un'idea preconfezionata al proprio pensiero, ma articola il proprio pensiero partendo dall'esperienza. Da ciò che fa durante il giorno, dalla sperimentazione del proprio vivere. Incontra il divino nelle azioni e negli oggetti del suo vivere quotidiano e non in una dimensione fantastica sganciata dalla sua realtà e confinata nel territorio della patologia da onnipotenza. La maturità consiste in questo. Consiste nel riconoscere l'astratto nella materialità dell'esistenza. Consiste nel riconoscere il divino nella materia e nei suoi processi di trasformazione. L'infantilismo è confinato nel "pensiero magico" dove l'oggetto appare slegato dal tempo e dallo spazio del suo apparire.
Per trovare le idee mature, dobbiamo andare indietro nel tempo dove i comportamenti degli Dèi e le motivazioni a fondamento del loro agire ebbero come effetto il presente, ma non era finalizzato a questo presente o a un qualunque altro presente immaginato prima che le azioni fossero messe in essere.
La "creazione" degli Antichi era motivata da Necessità che esprimendosi nel loro presente ne induceva i comportamenti e questi comportamenti venivano motivati a posteriori. Dagli effetti che producevano.
I comportamenti e le motivazioni erano i modelli delle "creazioni" nelle Antiche Religioni, non era la "creazione" la "finalità" delle azioni.
Nel poema Sumerico sulla Costruzione della Zappa, si dice:
Il Signore, deciso a produrre ciò che era utile, Il Signore le cui decisioni sono immutabili, Enlil, che fa germogliare dalla terra la semente del "paese". Pensò di separare il Cielo dalla Terra, Pensò di separare la Terra dal Cielo.
Comportamento e motivazione. Enlil motiva le sue azioni con l'utilità e il suo comportamento è di conseguenza.
Quello di Enlil è un comportamento di una persona adulta e responsabile, non come quello del dio degli ebrei che sembra battere i piedi come un bambino che vuole il giocattolo nuovo.
Anche nel poema di Gilgamesh ci si rivolge ad un tempo in cui alcune cose sono avvenute:
Quando il cielo fu allontanato dalla Terra. Quando la Terra fu separata dal Cielo Quando il nome dell'Uomo fu fissato Quando An ebbe "tirato" il Cielo Quando Enlil ebbe "tirato" la Terra...
(Gilgamesh, Enkidu e gl'Inferi; dedotta da S. N. Kramer)
Quando è avvenuto tutto ciò!
Allora la storia può iniziare. Quale storia? Quella di ogni Dio, quella di ognuno di noi.
Lo stesso vale per l'Enuma Elish
Sono storie di Dèi. Storie di amori, di lotte, di "venir in essere" di un mondo che cerca il proprio equilibrio.
"Quando in alto il cielo non aveva ancora un nome, e quaggiù, la terra ferma non era ancora chiamata con un nome, soli, Apsu-il primo, loro progenitore, e Madre Tiamat, genitrice per tutti loro, mescolano insieme le loro acque: né banchi di canne vi erano ancora raggruppati, né canneti vi erano distinguibili. E mentre degli Dèi nessuno era ancora apparso, essi non erano né chiamati per nome né definiti da un destino. In (Apsu-Tiamat) alcuni Dèi furono creati: Lahmu e Lahamu apparvero e furono chiamati per nome. Prima che fossero divenuti grandi e forti, Ansar e Kisar sono nati, superandoli. Quando hanno aumentato i giorni e hanno aumentato gli anni, Anu loro figlio primogenito rivaleggiò con i suoi antenati..."
Tratto da Storia delle religioni Biblioteca La Repubblica (Uomini e Dèi della Mesopotamia di Bottéro-S:N:Kramer)
Tiamat - Il caos
Apsu primiero - l'acqua del Caos
Generano:
Lahmu - Lakhmu - si tratta dei "serpenti della vita" da cui si generano
Lahamu - Lakhamu
Generano:
Ansar - Cielo e il principi maschile della vita
Kisar - mondo "terreno" e principio femminile generante
Generano:
Anu: il cielo più alto. In epoca posteriore fu sposo di Innini Ishtar
Marduk - ordina il mondo sconfiggendo il Caos Tiamat.
(NOTA:queste definizioni appartengono ai dizionari, non alla Stregoneria)
Nell'ambito della religione dell'Antico Egitto il concetto di creazione come comportamento e motivazione (senza nessuna spinta finalistica) viene ulteriormente sottolineato. In particolare viene sottolineato il venir in essere del mondo (la creazione) come un atto di volontà con cui la divinità modifica il suo presente (estrae dal Nun immenso ed inconsapevole) e come un atto emotivo sottolineato spesso dalle funzioni fisiologiche e sessuali della divinità.
La creazione di Menfi
Ptah demiurgo
Salute a te al cospetto degli Dèi primordiali che hai creato Dopo essere venuto all'esistenza come corpo divino, tu che hai modellato tu stesso il tuo corpo, quando il cielo ancora non esisteva quando la terra ancora non esisteva quando l'acqua dell'inondazione ancora non era montata. Tu hai formato la terra Tu hai riunito le tue carni, tu hai contato le tue membra, e ti sei trovato l'unico, che ha creato la sua sede, dio che ha formato le Due Terre. Non hai avuto padre che ti abbia generato quando sei venuto all'esistenza, non hai avuto madre che ti abbia partorito. Tu sei il modellatore (khnum) di te stesso, tu che sei provvisto, che sei uscito provvisto di tutto. Tu ti sei innalzato su una terra che era inconsistente, ma si è poi addensata perché eri nella tua forma di Ta-Tenen (<<Terra che si solleva>>), nella tua manifestazione di <<Colui che ha riunito le due Terre>>. Ciò che la tua bocca ha generato e le tue mani hanno creato, Tu l'hai attinto dal Nun. L'opera delle tue mani è come la perfezione. Il tuo figlio, antico nelle sue manifestazioni (il Sole, Ra), tu hai cacciato le tenebre e l'oscurità con i raggi dei suoi due occhi; tu ti compiaci di fare quello che gli è necessario, allontani il cielo secondo il suo desiderio, sempre più su, sempre più giù (...) E' la tua forza che solleva le acque verso il cielo, la saliva che è nella tua bocca è una nuvola di pioggia. Il soffio del tuo naso [crea l'uragano] E l'acqua che spandi è sulle montagne desertiche. Sei tu che rivesti d'umidità le foglie degli alberi su tutti i paesi montagnosi. Tu cerchio che circonda le Due parti del cielo, l'Oceano e i confini del cielo. I paesi, diversi secondo che li hai creati, circolano secondo la strada che hai decretato, senza trasgredire ciò che hai ordinato, cioè la strada che tu hai aperto per loro.
Papir Berlin 3048 databile al Nuovo Regno
Modellare e costruire sé stessi. Cosa ha fatto Ptah? "Dopo essere venuto all'esistenza come corpo divino, hai modellato tu stesso il tuo corpo!".
Qualunque donna o uomo che ha avuto un figlio e che quel figlio ha raggiunto vette nel sapere, nello sport e nella conoscenza, direbbe, incontrandolo, orgoglioso: "Dopo che sei nato, uscendo dalla vagina di tua madre, hai modellato tu stesso il tuo corpo e la tua conoscenza!".
Questo modello di individuo può essere assunto dagli antichi egiziani, ma non dagli ebrei o dai cristiani.
La visione egiziana del venir in essere dell'universo è estremamente matura, adulta. Oggi diremmo che dà origine all'evoluzione.
Costruire trasformando il presente è sempre stato un atto eroico che viene attribuito agli Dèi o ad un figlio di un qualche dio. Ed è figlio di quel dio solo perché sta trasformando il presente in cui vive. Non hanno forse fatto questo ogni singolo individuo di ogni singola specie nel corso dei milioni di anni producendo la diversificazione delle specie nell'Essere Natura?
La stessa cosa è per l'esempio di Eliopoli in cui del venir in essere dell'universo se ne parla in relazione al Faraone defunto che nella sua attività ha imitato gli Dèi e viene elogiato nell'inno come uno degli Dèi.
La creazione a EliopoliIl re defunto esisteva prima della creazione
Salute a voi, o Acque (provenienti dal Nun), portate da Sciu e sgorgate dalle due sorgenti, in cui Gheb ha purificato le sue membra, e i cuori furono nel terrore. (Il faraone defunto) è stato messo al mondo nel Nun, quando il cielo ancora non era, quando la terra ancora non era, quando niente esisteva che fosse stabilito, quando neppure esisteva il disordine, quando non esisteva ancora questo terrore che doveva nascere per l'occhio di Horo. Horo è uno della grande Corporazione nata prima (di ogni altro) In Eliopoli [...] Diviene gravida di lui la madre del (faraone definito), abitatrice del cielo inferiore, (il faraone defunto) fu generato da suo padre Atum, Quando il cielo ancora non era, quando la terra ancora non era quando gli uomini ancora non esistevano, quando ancora non erano stati generati gli Dèi, quando ancora non esisteva neppure la morte, come Seth evitò il suo giorno della morte. (il faraone defunto) appartiene alla vostra corporazione O Dèi del ciclo inferiore!
Testi delle piramidi 486
Lo stesso è per la creazione di Atum. Dopo che io sono venuto all'esistenza altri sono venuti all'esistenza. Io sono uscito dal Nun, dall'inconsapevole e feci dei progetti di previsione. Atum agisce per la propria vita. Modifica il suo presente in funzione di sé stesso. Proprio perché agisce spinto dalle sue necessità la vita diviene. Atum ha un corpo e con quel corpo agisce dando il via al processo evolutivo:
Atum e la creazione nel "Libro di abbattere Apofi"
Libro del conoscere la forma di Ra e dell'abbattere Apofi
"(Atum) il Signore universale dice dopo che è venuto in esistenza: "Sono io che mi manifesto come Khepri: quando mi sono manifestato, i manifestanti si sono manifestati e si è manifestato ogni manifestante dopo la mia manifestazione. Sono numerose le manifestazioni che sono uscite dalla mia bocca. Fino allora, non era esistito il cielo, non era esistita la terra, non erano ancora stati creati qui i vermi e i serpenti. Io mi levai tra loro nel Nun in stato di inerzia, e non trovai un posto dove stare dritto. Fui intelligente nel mio cuore, feci progetti di previsione. Creai ogni esistenza essendo solo, quando ancora non avevo espettorato come Sciu, quando ancora non avevo sputato come Tefnut, quando ancora non era venuto al mondo un altro che potesse agire con me. Io posi le fondamenta (del creato) col mio solo cuore. Apparvero molte manifestazioni di manifestazioni come manifestazioni dei figli e dei loro figli. Sono io che ho generato (masturbandomi) con il mio pugno, che ho fecondato con la mia mano. Ho sputato con il mio proprio orifizio, ho espettorato come Sciu e ho sputato come Tefnut. Fu mio padre il Nun che li allevò, il mio Occhio li seguì per una eternità. Essi provennero da me, dopo che ero apparso come dio unico, poi fummo tre Dèi, con me, dopo che mi ero manifestato in questo paese. Erano in gioia Sciu e Tefnut nel Nun, quando erano dentro di lui, e si facevano seguire dal mio Occhio. Dopo che ebbi unito il mio corpo, ci piansi sopra, e gli uomini vennero in esistenza dalle lacrime uscite dal mio Occhio. L'Occhio (del Sole) si addirò contro di me quando venne e trovò che ne avevo messo un altro al suo posto, in sostituzione come Occhio del Sole. Allora ne elevai la posizione sul mio volto, ed esso (come ureò) ebbe signoria sull'intero paese (...)".
Papiro di Bremner-Rhind d'età Tolemaica fatto risalire al Nuovo Regno (1550-1070)
Il tema della creazione dell'evoluzione riprende con la creazione a Tebe. Ammone il demiurgo, il creatore, che non crea dal nulla, ma modifica il suo presente e dal Nun inconsapevole, con il suo corpo, con la sua sessualità, modifica il presente in cui vive:
La creazione di Tebe
Ammone Demiurgo
Stanza novantesima
L'Enneade era ancora chiusa nelle tue membra, [...] tutti gli Dèi erano ancora riuniti nel tuo corpo. Tu uscisti per primo, per dare inizio alla Prima Volta, o Ammone, il cui nome è nascosto davanti agli Dèi, Tu Anziano che sei più vecchio di questi, Ta-Tenen, che ha creato se stesso come Ptah. [...] Egli starnazzò, essendo il Grande Starnazzatore, nel luogo dov'era, solo: egli cominciò a parlare in mezzo al silenzio; aprì tutti gli occhi e fecero che vedessero, egli cominciò a gridare, mentre la terra era inerte. Il suo urlo si diffuse, quando non c'erano altri che lui. Mise al mondo ciò che esiste e fece che vivesse, fece che tutti gli uomini conoscessero una strada per camminare: sicché vivono i loro cuori quando lo vedono [...] Stanza quattrocentesima Quattro furono le Dee della prima volta [...] [...] Facendo la vulva e creando il fallo Egli inaugurò l'accoppiamento con le giovani donne Si comportò da maschio Con ciò che aveva preso nel pugno quando ancora non Esisteva la vulva, Lui che apparve come Ra fuori dal Nun e mise al mondo Ciò che è e ciò che non è Padre dei padri, madre delle madri, toro di queste quattro giovani Dee.
Da "Mille canti in onore di Ammone e di Tebe" scritti su un papiro del museo di Leiden (n. 350)
Passione, azione, decisione, costruzione, sensualità; da tutti gli Dei dell'Egitto appare la loro partecipazione alla vita. Essi sono la vita che vivono e che alimentano. Il divino degli egiziani è attorno a loro. L'uovo sacro dal quale germina la vita, il "demiurgo". L'uovo cosmico che si schiude per dare origine all'universo.
La sessualità come struttura emotiva capace di generare il mondo e la vita. La sessualità al centro del divenire dell'Essere Umano a differenza del non divenire del cristianesimo che si chiude nella sofferenza. Un dio padrone che non ha sessualità perché per lui il possesso è possesso in quanto possesso e il posseduto può solo anelare ad essere posseduto dal proprio dio padrone. Nel cristianesimo solo il possesso che nega ogni desiderio, ogni bisogno ed ogni progetto, garantisce una prospettiva di attenzione da parte del padrone. Il padrone, il dio padrone dei cristiani, non agisce. Esercita il possesso dettando la sua morale, ma non ha un uso né uno scopo nel possedere. Solo il piacere del possesso.
Nella "creazione" di Tebe l'Ammone Demiurgo urla nel silenzio perché non c'era altri che lui.
E' il bisogno di relazione che spinge Ammone ad agire. E' il bisogno di modificare il loro presente che spinge gli Esseri Umani ad agire.
Questo accostamento sacro che fanno gli egiziani degli Déi con agli animali è il riconoscere la forza delle divinità nel mondo in cui si vive.
Basta soffermarci sull'immagine del venir in essere dell'universo in questo inno che ha un ché di grandioso:
"Egli starnazzò, essendo il Grande Starnazzatore, nel luogo dov'era, solo: egli cominciò a parlare in mezzo al silenzio; aprì tutti gli occhi e fecero che vedessero, egli cominciò a gridare, mentre la terra era inerte."
Ve lo immaginate il dio dei cristiani a starnazzare nel vuoto siderale?
Chi non riesce a cogliere la relazione che esiste fra sé e il mondo in cui è nato non può avere nessuna concezione del divino se non nella forma di separazione che impone il delirio di onnipotenza.
In questa condizione si può passare al quesito posto dal Rg Veda.
Il Rg Veda è scritto in India importato dalle invasioni Arie attorno al 1200 a.c..
Fine seconda parte: Dalla creazione infantile cristiana alla maturità delle creazioni sumere ed egiziane;
Il discorso sulla creazione comprende sei capitoli:
1) La creazione ebrea e cristiana e i suoi effetti nella vita dell'uomo;
3) La creazione nei Veda e la creazione egiziana: i sensi come Dèi;
4) La creazione nell'Inno al Purusa alle cosmogonie greche e la creazione del Libro dell'Anticristo;
5) La creazione nel Libro dell'Anticristo, come continuità alle creazioni Sumera ed Egiziana;
6) La creazione nel Libro dell'Anticristo e la creazione nei Veda: dalla creazione alla morte;
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L'idea di creazione, dalle Antiche Religioni all'idea della Religione Pagana manifestata dalla Federazione PaganaAttualità dell'idea di creazione nell'attuale Religione Pagana.Le idee degli antichi e l'inganno di Platone e dei cristiani. |
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Marghera, 18 novembre 2013 Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell’Anticristo Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
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L'idea del venir in essere del mondo è un'idea antichissima. Platone, gli ebrei e i cristiani hanno trasformato il modo di pensare l'inizio del mondo e della vita come un'idea di legittimazione del loro potere e della loro necessità di dominare il mondo. A noi, come Federazione Pagana, interessa riportare l'idea al significato religioso originale commentando le trasformazioni che questa idea ha avuto nel corso del tempo.