1300 - la peste e le condizioni sociali

Il filosofo del secolo è
Guglielmo di Ockham Vedi scheda

La storia della Stregoneria dall'800 al 1800
Sesta parte

di Claudio Simeoni

Storia della Stregoneria

 

In questa trasmissione parleremo del XIV secolo. Il secolo che va dal 1301 al 1400 è un secolo ricco di trasformazioni.

Gli episodi da scegliere sono molti.

-- L'imporsi dell'etica mercantile contro la morale cattolica. Ricordiamo che il mercante deve solo comperare e vendere non deve distruggere o condizionare la cultura dei popoli. Egli va dai popoli, cede qualche cosa e in cambio riceve qualche cosa e né il compratore né il venditore devono essere offesi nella propria cultura. Il mercante è cristiano, ma si guarda bene dall'imporre il cristianesimo nei territori turchi, anche se ci furono tentativi in proposito. I turchi giungono a Venezia (il fondaco dei turchi). Le relazioni commerciali obbediscono a codici diversi da quelli religiosi.

-- La guerra dei cent'anni tra Francia e Inghilterra e le varie rivolte contadine dovute alle imposte per mantenere la guerra.

-- Le sempre più forti divisioni all'interno del mondo cattolico. Lo scisma in occidente col papa ad Avignone.

Noi vogliamo parlare di un effetto prodotto dal cattolicesimo. Un effetto che oggi viene nascosto e registrato come un fenomeno normale di quei tempi mentre noi sappiamo che è il risultato della magia nera cattolica: la distruzione della capacità degli Esseri Umani con cui affrontare il circostante.

Il desiderio di imporre l'assoggettamento è tanto violento nei cristiani da non permettere nessuna relazione fra gli Esseri Umani e il loro circostante. Ad esempio, dopo la conquista cristiana della Spagna uno dei primi provvedimenti fu la chiusura dei bagni pubblici, favorendo il diffondersi della peste e delle malattie.

E' Tommaso d'Aquino che parla della malattia come dono di dio agli Esseri Umani affinché apprezzino gli sprazzi di felicita e di sanità. Ringraziate dio, dice, non tanto per la malattia che è il vostro stato di esistenza, ma per i pochi momenti di benessere che sono il suo dono. Tommaso d'Aquino ha lo scopo di legittimare l'inferno nell'esistenza umana costringendo gli Esseri Umani ad essere grati alla chiesa cattolica per le briciole che dalla tavola cadono ai cani.

Questo passo del vangelo fa da prologo a questo secolo. Le persone non ci stanno più ad essere grati per le briciole. Nascono i movimenti dei mendicanti, i Beghini che parlano della povertà non tanto per essere poveri, ma perché la ricchezza dei ceti abbienti era funzionale per costruire la miseria. La miseria veniva vista come prodotta dalla ricchezza e perciò l'uscita dalla miseria poteva avvenire solo con l'annientamento della ricchezza.

I cristiani avevano distrutto la capacità degli Esseri Umani di costruire. Gli Esseri Umani non erano più costruttori, ma servi di un potere che viveva arraffando quanto le loro mani producevano. Non era più un sistema sociale che cercava di fondare sé stesso, ma era una gerarchia che rapinava una massa di individui costretti, in ginocchio, a ringraziare per essere rapinati. Questo è il concetto alla base della nascita delle nazioni moderne come noi le conosceremo fino alla meta del XX secolo. Tanto più grande era una nazione, tanto maggiore era il numero di Esseri Umani da rapinare, da spogliare e da sottomettere. Una nazione non veniva vista come un insieme di individui che fondavano il loro futuro, ma come un insieme di bestiame da rapinare. Questo è il concetto proprio della magia nera, al di là degli strumenti attraverso i quali si diffonde la pulsione di morte. Questo è il concetto proprio della monarchia nel medioevo.

La distruzione dei cristiani era scesa molto profondamente negli Esseri Umani, non solo rendendoli incapaci di distinguere la causa dall'effetto, ma incapaci di sospendere il giudizio o incapaci di dare una risposta magica all'esistente. Gli uomini erano ridotti ad una massa che pregava un padrone. Sarebbero morti per la gloria del loro padrone, ma non avevano più la possibilità di vivere per sé stessi o per i propri figli.

Così, qualsiasi evento, anziché portare gli Esseri Umani ad affrontare la vita li rendeva più deboli, svuotandoli.

Nell'antica Roma c'erano i libri sibillini che venivano usati ogni volta che un evento metteva in pericolo il sistema sociale. I libri sibillini indicavano delle azioni attraverso le quali risolvere il problema del momento. Ogni volta i libri sibillini portavano Roma ad affrontare un problema, Roma risorgeva più grande ad ogni contraddizione: finché i Libri Sibillini non bruciarono nell'incendio del tempio di Giove.

Gli eventi che arrivavano in Europa erano le pestilenze. Dapprima con i crociati era arrivata la lebbra. Ma la lebbra non era virulenta. Era sufficiente che il lebbroso vivesse una vita isolata perché la lebbra non si espandesse, ma con la peste non c'era nulla da fare.

All'inizio del 1300 abbiamo le persecuzioni contro i lebbrosi e gli ebrei; lo scopo di queste persecuzioni era quello di appropriarsi delle proprietà. Si accusa qualcuno e lo si rapina delle proprietà. E' una tecnica moderna usata abbondantemente dalla chiesa cattolica. I cattolici sanno che senza denaro la loro dottrina è vuota e pensano che così sia anche per gli altri Esseri Umani. Uno dei provvedimenti legislativi che presero per distruggere il paganesimo fu quello di proibire ai pagani di lasciare eredità ai figli. Così i cristiani sarebbero stati facilitati nel diffondere il cristianesimo, tanto gli altri sarebbero stati poveri. Quando uno è povero tenta di sopravvivere non di costruire e diffondere il proprio pensiero. E poi, che credibilità ha il pensiero di un povero? Rapinare ebrei e lebbrosi era attività in voga che si affiancava alla persecuzione delle eresie. Normalmente gli eretici erano poveri, i lebbrosi vivevano con una certa agiatezza e gli ebrei, per l'epoca, erano ritenuti ricchi.

L'arrivo della peste in Europa cambia le carte in tavola del condizionamento educazionale. Le città si spopolano, il morbo non fa differenza fra ricchi e poveri. Le strutture sociali si dissolvono. Il condizionamento educazionale viene azzerato. Quando viene azzerato viene estremizzato. Così il nemico più importante dei cristiani arriva dalle umide pianure dell'Indo. Un nemico veloce e silenzioso al quale ci si può opporre soltanto per adattamento, per trasformazione soggettiva, non per volontà di un impotente dio. La peste non fa distinzione di meriti ecclesiastici, non fa distinzione di classe, anche se misteriosamente alcuni individui sopravvivono. Per volontà di dio? O per adattamento soggettivo. Coloro che sopravvivono scoprono che in un istante non sono più sottoposti al terrore ecclesiastico. Il terrore ecclesiastico è stato sconvolto, spesso distrutto. Le case sono abbandonate e con esse sono abbandonati tesori e averi.

Leggiamo dalla cronaca di quel tempo, sempre da "L'operazione storica" edita da Mondadori:

"Stimossi per quelli pochi discreti che rimasero in vita molte cose, che per la corruzione del peccato tutte fallirono agli avvisi (previsioni) degli uomini, seguendo nel contradio (contrario) maravigliosamente. Credettesi che gli uomini, i quali iddio per grazia avea riserbati in vita, avendo veduto lo sterminio dei loro prossimi e di tutte le nazioni del mondo, udito il simigliante, che divenissero di migliore condizione, uminili, virtudiosi e cattolici, guardansossi dall'iniquità e dai peccati e fossono pieni d'amore e di carità l'uno contro l'altro. Ma appena arrestata la mortalità apparve il contradio (contrario): che gli uomini trovandosi pochi e abbandonati per l'eredità e sucessioni dei beni terreni, dimenticando le cose passate come state non fossono, si diedero alla più sconcia e disonesta vita che prima non aveano osata. Peroché datisi all'ozio, usavano dissolutamente il peccato della gola, i convitti, taverne e delizie con delicate vivande e giochi, ricorrendo senza freno alla lussuria, trovando nei vestimenti strane e disusate fogge e disoneste maniere, mutando nuove forme e tutti gli arredi. E il minuto popolo uomini e femmine, per la soperchia abbondanza che si trovarono delle cose, non voleano lavorare agli usati mestieri; e le più care e delicate vivande voleano per la loro vita e a piacere si maritavano, vestendo le fanti e le vili femmine tutte le belle e care robe delle onorevoli donne morte. E senza alcun ritegno quasi tutta la nostra città scorse alla disonesta vita: e così, e peggio, l'altre città e provincie del mondo. E secondo le novelle che sentire potemmo, niuna parte fu in cui vivente in continenza si riserbasse, campati dal diluvio furore, stimando la mano di dio essere stanca."

Questa è una cronaca di come il potere coercitivo era stato distrutto. Non certo per molto tempo, ma abbastanza per spezzare una sequenza, una catena coercitiva, una sequenza dei mutamenti di morte. Questa sequenza fu spezzata grazie all'espansione territoriale, ai viaggi, ai traffici. Certo, è crudele la morte di milioni di persone, ma è infinitamente più crudele il mantener le persone sotto gioghi violenti e orripilanti. Chi era morto aveva cessato di vivere nella miseria o di costringere qualcuno ad essere nella miseria. Chi era sopravvissuto poteva vivere un po' meglio e concedersi quanto nella vita aveva sognato.

Ma non c'è solo la reazione "finalmente ci siamo liberati della coercizione diamoci alla gioia!"; c'è anche l'altra reazione: quella che ricostruisce l'orrore. Quella che cerca il colpevole di quanto successo. Il colpevole è il peccato! Gli Esseri Umani vengono convinti che quanto è successo sia dovuto al loro peccato ed ecco nascere, specialmente nel nord Europa, le congregazioni dei flagellanti.

Gli uomini non sapevano che pensare né che rimedio opporre alla peste. Allora imputavano la colpa a loro stessi e ai loro peccati. Subito il clero fu pronto a dire: sì, la colpa è vostra. Così, grandi masse andavano in giro per la Germania a flagellarsi per punirsi dai peccati.

L'attività coercitiva della chiesa cattolica era scesa così profondamente nella struttura emotiva delle persone che, anziché portare gli Esseri Umani ad affrontare la vita, imponeva loro l'autocolpevolizzazione per riaffermare, anche nell'orrore, l'autorità del dio padrone e della chiesa cattolica. Il livello di pulsione di morte raggiunto dalla chiesa cattolica è tale da distruggere ogni possibilità degli Esseri Umani di far fronte, sia pur con cose primitive, al fenomeno. Il fuoco avrebbe aiutato ad affrontare il problema. Il fuoco avrebbe reso gli Esseri Umani più propositivi. Il fuoco avrebbe aiutato loro ad essere determinati anziché subire passivamente il flagello in quanto si ritenevano colpevoli di colpe inesistenti imputate loro da un miserabile dio padrone e dai suoi servi.

Ma anche se i flagellanti, seguivano le pene tratte dai vangeli (si flagellavano per 32 giorni e mezzo, uno per ogni anno in cui si diceva che Gesù fosse stato in questo mondo), la peste non finiva. Allora corse voce che la colpa fosse degli ebrei che avevano avvelenato i pozzi e subito cominciò la mattanza.

Ricordiamo come quasi l'intera inquisizione spagnola altro non fosse che una strage continua degli ebrei accusati di collaborare con i musulmani. In realtà i musulmani in Spagna dimostrarono un alto grado di tolleranza religiosa, cosa assolutamente impensabile per i cattolici.

Questo orrore inquisitorio doveva preparare l'ultima grande mattanza sociale: la nascita dell'inquisizione contro la Stregoneria. Uno degli artefici che sintetizza la paura e il terrore dei cattolici è Passavanti che proprio in questo secolo scrive il suo trattato: lo specchio della penitenza (Speculum Poenitentiae).

Questo trattato non è un manuale inquisitorio ma è la summa delle credenze per cui i cristiani si arrogano il diritto di macellare chi non si può né si deve difendere.

Leggiamo un pezzo de "Lo specchio della penitenza" di Passavanti preso da "La Stregoneria" di Abbiati, Agnoletto e Lazzati edito da Mondadori:

"La terza scienza diabolica si è quella per la quale gli uomini vogliono sapere o potere che sa e puote il diavolo; e vogliolle sapere e potere fare dal diavolo. Dove è da sapere, che come il diavolo sempre desidera la perdizione degli uomini, così ha trovato certe vie per le quali finalmente gl'induca a perdizione. E fuori delle vie comuni a tutte le genti de' vizi e de' peccati, ha introdotto nel mondo una via di perdizione, della quale molti uomini sono vaghi, e con gran diletto v'entrano, non considerando il grande pericolo e la finale dannazione a che ella mena. E questa è certa scienza e l'arte che ‘l diavolo ha insegnata e rivelata infino al cominciamento del mondo, e spezialmente dopo il diluvio, ad alcuni uomini malifici, a sapere certe cose occulte, e potere fare certe cose impossibili agli uomini; come fu quello Zoroaster, e Ermes Trimegisto, e più altri, i quali ne fecero scrittura e libri per li quali questa maledetta arte da molti è imparata: e chiamasi, con generale vocabolo, arte magica, avvegna ch'abbia molte spezie, modi e osservanze e riti, che danno all'arte nomi speziali; e tutto ciò che per tale arte si dice e fa, inlicito è, e da dio e dalla chiesa interdetto e vietato."

E più avanti:

"leggesi nel libro de' Re, che perché Ocozia re d'Isdrael mondò all'idolo d'Accaron per sapere quello che di lui dovesse essere, ch'era infermo, iddio adirato contra di lui per quello ch'avea fatto, sì gli mandò dicendo per Elia profeta: "per quello che tu hai fatto, dal letto dove tu giaci non iscenderai mai, ma morto ne sarai levato". E così fu fatto. E del re Saul si legge, nel libro Paralipomenon, che tra gli altri peccati per li quali fu reprobato da dio, e sconfitto e morto da' nimici, fu perch'egli richiese una indovina per sapere quello che dovesse intervenire della battaglia co' filistei. La legge divina sotto gravi pene comanda che tal peccato non si commetta. Onde dice nel levitico: anima quae declinaverit ad magos et ariolos, ponam faciem meam contra eam ad interficiendum eam (qualunque persona ricorrerà a magi o agl'indovini , io porrò la faccia mia contro a lei a ucciderla). E in un altro luogo: o uomo o femmina che sia, ch'abbia spirito fittonico o sia indovino, sia morto con le pietre, sieno lapidati, e il sangue loro sia sopra di loro.[…] Compagni de' dimonii si fanno coloro che usano questa arte, trovata e insegnata da' dimonii con patti spressi o taciti, fatti co' dimonii; con i quali come sono compagni nella colpa, saranno compagni nell'eterna pena dello ‘nferno e del fuoco pennace [perenne]."

Se da un lato gli Esseri Umani si liberavano della coercizione vivendo al meglio tanto "del doman non v'è certezza", supponendo che dio abbia comunque premiato il loro ardire, dall'altro la chiesa cattolica sta gettando sull'intero corpo sociale le sue paure e le sue angosce di dominio. La peste non ha risparmiato i suoi pseudo-sant'uomini, non ha favorito il suo potere coercitivo. Il dubbio è: che dio volesse punire anche lei? Quale atrocità!

Ecco dunque la magia nera del Passavanti soccorrerla e gettare le basi per espandere all'intero corpo sociale le sue paure e i suoi terrori. Chi non obbediva ai suoi insegnamenti aveva certamente stretto un patto col demonio. Andava bruciato nel fuoco perenne.

Tanto più forte la chiesa cattolica serrerà la mano, tanti più uomini liberi le sfuggiranno.

In questo secolo i traffici commerciali, la peste, i movimenti del libero pensiero, le eresie e le feroci persecuzioni stanno segnando un'indipendenza di pensiero e di autodeterminazione di cui si era persa la memoria.

Gli stregoni erano riusciti a calare libertà fra gli Esseri Umani. La libertà del fare per la costruzione del loro Potere di Essere.

Giovanni Boccaccio, poeta italiano nato nel 1313 e morto nel 1375 scriverà un libro rivoluzionario "Della Geneologia degli Dèi", in cui si parla:

Della geneologia de gli dei di m. Giovanni Boccaccio, libri qvindeci: ne' quali si tratta dell'origine e discendenza di tutti gli dei de' gentili: con la spositione de' sensi allegorici delle fauole, e con la dichiaratione dell'historie appartenenti a` detta materia.

La peste avevano indotto il Boccaccio a cercare cose diverse. Fu il primo libro che parlava degli Dèi senza indicarli come demoni.

Ma non furono solo il Passavanti o il macellaio Bernardo Gui a soccorrere la chiesa cattolica, ci penserà anche il filosofo di questo secolo che, pur con tutte le contraddizioni, in quanto seguace francescano, aiuterà la chiesa cattolica contro il divenire umano. Nel suo modo di proteggere la chiesa cattolica, cercando di fornirgli nuovi strumenti logici con cui alimentare il suo potere, anch'egli aiuterà lo sviluppo delle contraddizioni sociali favorendo il divenire umano. Anche lui sarà costretto a fare i conti con l'inquisizione della chiesa cattolica.

1997

 

Diventare uno stregone

 

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

La Storia della Stregoneria

La storia della Stregoneria non è una storia di uomini o di capi. La storia della Stregoneria è la storia del divenire delle idee, del modo con cui gli uomini guardano al mondo e alla vita sociale. La storia della Stregoneria è la storia della modificazione del presente in cui il cristianesimo ha rinchiuso il divenire dell'umanità.