25) Vorrei conoscere la tua opinione riguardo l'ambiente Neopagano italiano, sulla base della tua esperienza diretta: lo trovi unito, collaborativo oppure frammentato al proprio interno?
E ritieni questo un punto debole o un punto di forza?
Credi che vi sia interesse verso l'approfondimento, che vi sia partecipazione e che la gente ne voglia sapere di più, oppure riscontri un po' di indifferenza?

Domanda allo Stregone Claudio Simeoni
risposta N. 25

Vai all'indice dell'intervista a Claudio Simeoni sul suo percorso di Stregoneria

 

Il neopaganesimo esiste solo quando dei cristiani pensano ai "pagani". Noi siamo Pagani. I neopagani stanno solo nella testa dei cristiani. Nessuno, prima di noi (e prima di noi intendo un noi che comprende gli ultimi due secoli), si definiva "pagano" riempiendo con orgoglio quella parola di significati religiosi. Di solito capita che i cristiani che si definiscono neopagani, chiamino pagani gli induisti e gli scintoisti. Dimenticano che gli induisti si chiamano induisti e gli scintoisti si chiamano scintoisti e non si chiamano pagani. Solo i cristiani li definiscono pagani (chiamano pagani anche i musulmani). Ma loro non chiamano sé stessi Pagani. Nelle Antiche popolazioni nessuno chiamava sé stesso Pagano. Per cui, non esistono i neopagani, ma solo i pagani. E solo perché noi oggi rivendichiamo con onore quello che per i cristiani era un insulto ai gentili.

I Wicca non si chiamano Pagani. I Wicca sono Wicca. La loro storia inizia da Gardner. Anche Crowley fa un inno a Pan, ma non lo considero un Pagano se non in senso lato. Come non chiamo Pagani i Neoplatonici, ma neoplatonici. Come non considero il "Vangelo delle streghe" di Leland un testo pagano, bensì un testo cristiano con riferimenti ad antichi Dèi.

Un Wicca potrebbe protestare e dire: "Chi ti credi di essere per non considerarmi un Pagano?". Per essere un Pagano non basta mettersi un'etichetta di pagano e poi pretendere esaltare il Rede pensando che il "fai quello che vuoi purché non faccia male a nessuno" possa avere un qualche significato diverso dal crowleyano "Fai quello che vuoi è tutta la legge". Il paganesimo, nei suoi principi, va discusso pubblicamente. Il singolo Pagano deve misurare il suo pensiero nella società, giustificarlo e argomentarlo.

Io sono andato avanti per anni a chiedere ai Wicca di parlarmi del loro pensiero religioso. Non ne ho trovato uno che lo abbia fatto. Molte risposte che ho ricevuto erano del tipo: "E vengo a dirtelo a te il mio pensiero religioso?"

Alla fine mi sono convinto che al di là di un vago sentimento religioso che può essere rintracciato nella poesia, non esiste, nella Wicca e spesso in molte persone che si definiscano Pagane, un pensiero religioso (parlo di pensiero religioso, non di cultura) capace di misurarsi con la cultura occidentale.

Spesso molte persone che si definivano Pagane venivano da me perché io le riconoscessi come Pagane. Ma io non do patenti di paganesimo, io discuto delle idee, le idee che presento e le idee che mi si presentano. Un'idea per essere accettata o considerata deve essere argomentata. Poi, quando dimostravo loro che il loro pensiero si sarebbe sgretolato qualora si fossero misurati con la società, anziché ringraziare insultavano. Si comportavano come i missionari cristiani che venivano da me, il selvaggio, che doveva essere tollerante e sottomettersi al loro pensiero.

Ci sono persone che hanno letto Kerenyi o Walter Otto (per quel poco tradotto in italiano), Dumezil o Vernant, Nietzsche o Hillman, ma non vanno oltre ciò che li ha attirati nella lettura.

Le persone nella società, in generale, desiderano conoscere. Il sapere che vogliono deve stimolarle. Le persone che cercano e che sono sensibili sentono immediatamente quando qualcuno intende usarle. In quel caso si allontanano subito. Per contro, quando trovano il Paganesimo che può stimolarle hanno paura di dover mettere in discussione i propri rapporti familiari e le proprie relazioni sociali. Hanno paura di essere respinti nel loro ambiente. Le persone pagano un grande prezzo nelle relazioni sociali quando escono dalla religione propria del loro ambiente, a meno che tale uscita non sia accompagnata da altre persone e con le quali sorreggersi a vicenda. Non si cambia solo una religione, si cambia il proprio punto di vista sul mondo e sulla vita.

Io ho smesso di parlare di Paganesimo a chi si definisce Pagano. Io parlo di Paganesimo alla società, alla cultura, alle persone. I ragazzini non si avvicinano alla Federazione Pagana. La Federazione Pagana richiede troppo impegno e, a parte i figli di qualche Pagano della Federazione Pagana, non ci sono ragazzini vicini alla Federazione Pagana. I ragazzini sono attratti dalle "cose facili", dalla veicolazione dell'onnipotenza che hanno appreso dai cattolici. Vivere nel mondo, abitare la società, lo fanno gli adulti dopo aver accumulato un bagaglio di esperienze.

Nella Federazione Pagana c'è solo Francesco Scanagatta che continua ad avere speranze rispetto ai Wicca e dintorni.

 

Immagini di Stregoneria

I libri di Claudio Simeoni

Marghera, 01 gennaio 2010 (postato in web 30.12.2011)

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell’Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

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Come sono diventato uno Stregone

Non si può voler diventare uno Stregone. Lo si diventa. O per impegno soggettivo nel nostro vivere nel mondo, o perché la vita non ti lascia alternative. Quando questo succede non puoi far altro che "andare avanti" approfondendo la nuova percezione del mondo e vivendo con passione.