10) Vorrei che mi parlassi approfonditamente del Crogiolo dello Stregone, ovvero la struttura filosofica all'interno della quale si sviluppano la Stregoneria ed il Paganesimo Politeista, il percorso religioso che segui ormai da tanti anni.

Domanda allo Stregone Claudio Simeoni
risposta N. 10

Vai all'indice dell'intervista a Claudio Simeoni sul suo percorso di Stregoneria

 

Il Crogiolo dello Stregone è nato da una sfida che mi lanciarono alcuni ascoltatori di Radio Gamma 5, l'emittente radiofonica dalla quale ho trasmesso dal 1996 all'agosto del 2007, ogni giovedì.

Mi dissero: d'accordo, quello che dici non è male, ma se io volessi diventare uno Stregone o se volessi seguire un percorso di Stregoneria, che cosa devo fare? Che cosa devo leggere? Dove trovo come comportarmi? Perché non ci dici che cosa si deve fare per percorrere un sentiero di Stregoneria?

Dal momento che non esistevano libri che parlano di Stregoneria, ho dovuto scriverlo. Però la Stregoneria non è una verità, né un risultato finale. La Stregoneria è una trasformazione soggettiva del nostro vivere ed abitare il mondo.

Il Crogiolo dello Stregone è uno sviluppo di un capitolo del "Libro dell'Anticristo"; l'Attenzione.

Si tratta di costruire una strategia di vita. Un insieme di "tecniche", un metodo, col quale le persone potessero affrontare la vita quotidiana modificando il loro punto di vista sul mondo. Non è possibile dire alle persone "Questo è il giusto punto di vista" perché ci si impegnerebbe in uno scontro di opinioni, tipo i dibattiti politici televisivi o i discorsi dei tifosi di calcio, che non concludono nulla. Posso usare milioni di parole, più o meno intelligenti, ma non convincerò mai nessuno a seguire un percorso di Stregoneria o a diventare Pagano Politeista. Il Crogiolo dello Stregone parte dal presupposto che non esistono "discorsi razionali" capaci di modificare il punto di vista delle persone, ma che solo un coinvolgimento emotivo nell'esperienza quotidiana, supportato da tecniche che abbiano lo scopo da un lato di mettere la persona nelle condizioni di affrontare lo sconosciuto e dall'altro di proteggere la struttura emotiva della persona da intromissioni e coinvolgimenti indesiderati e indesiderabili, può introdurre nell'individuo una serie di modificazioni della struttura emotiva capace di scalfire la manipolazione mentale (l'imprinting) che ha ricevuto fin da quando era nella pancia di sua madre.

Il Crogiolo dello Stregone dice alle persone. "Ci sono 19 tecniche che puoi considerare nella tua pratica quotidiana. Con 10 tecniche rientri nella Natura; con cinque ti proteggi ed agisci nel sistema sociale in cui vivi; quattro tecniche proteggono l'integrità della tua persona, ti permettono di alterare la percezione, ti permettono di andare e venire dai mondi della percezione, senza impazzire. Se queste tecniche sono solo un insieme di parole, o se diventano una via alla Stregoneria, dipende solo da chi le usa". Dipende dal carico emotivo, dalla volontà, dall'importanza di usarle nella propria vita. Dipende dalla capacità dell'individuo di interiorizzarle, farle proprie, elaborarle e riprodurle, a modo suo, per i suoi scopi e per le sue predilezioni, nella sua quotidianità.

Il Crogiolo dello Stregone riassume i segreti della Stregoneria che rimarranno segreti per tutti coloro che non sono in grado di far emergere Fanes dalle ali dorate dentro di loro.

Una volta, alcuni Stregoni costringevano gli allievi a ripetere gesti all'infinito finché la ripetizione non portava l'allievo ad interiorizzare la relazione, modificando la sua percezione e le sue idee sul mondo. Oggi, con la cultura attuale, non ha senso farlo. La cultura fornisce già le risposte, ma non modifica la struttura emotiva delle persone. Pertanto le risposte sono solo un insieme di parole di un bel discorso che si limita al discorso. Prendi ad esempio i discorsi sull'evoluzione. Da centocinquant'anni la teoria dell'evoluzione non è solo provata, ma documentata con milioni di studi. Eppure le persone vengono educate ad essere dipendenti dal padrone, dal dio padrone, e per giustificare la loro dipendenza affermano che dio è il creatore del mondo. Non hanno prove, ma quando neghi che il mondo è creato dal loro dio padrone e pretendi che quella negazione venga accettata e interiorizzata, scoppia la rivolta. Non devono difendere il dio creatore, ma la loro dipendenza emotiva da quell'idea. Quell'idea difende la loro dipendenza emotiva: per questo sulle idee scientificamente provate e documentate prevarranno sempre le idee educazionalmente imposte senza le quali l'individuo si sentirebbe sperso e smarrito nel mondo. Sfruttando questo meccanismo e sovrapponendovi impulsi similari che paventano una "realtà" creata, le persone possono essere usate dirigendo le loro scelte. Attraverso un'informazione massiccia, richiamando alla memoria un meccanismo creazionista, le idee della pubblicità, sia commerciali che politiche, fanno breccia nell'individuo distruggendo ogni capacità critica rispetto ad esse. Ogni critica nei confronti della pubblicità si trasforma, in quell'individuo, in una critica al creazionismo che ha interiorizzato nell'età infantile. Il meccanismo creazionista diventa una sorta di "archetipo" con cui quell'individuo misura le informazioni che riceve.

Diventare adulti significa modificare la nostra struttura emotiva in base agli intenti della nostra vita. La differenza che c'è fra un bambino e un adulto, è proprio questa. Mentre il bambino forgia la propria struttura emotiva come adattamento soggettivo ai fenomeni del mondo senza strumenti critici e discriminatori nei loro confronti, l'adulto dovrebbe discriminare fra i fenomeni, criticarli e dirigere le proprie emozioni e le sue risposte emotive dove i suoi intenti e i suoi progetti conducono. Ma non è così. La forza con cui l'educazione ha imposto sottomissione e dipendenza come adeguamento soggettivo alle categorie di pensiero socialmente imposte con l'ausilio degli strumenti di repressione della critica messi in atto dalla società è talmente violenta da dissuadere ogni tentativo degli adulti dal mettere in atto ogni attività critica o strategia per indirizzare in maniera diversa le proprie risposte emotive. Gli psicanalisti avrebbero potuto costruire una sorta di Crogiolo dello Stregone, sia pur circoscritto alla psicanalisi, almeno cinquant'anni fa. Chi ci ha provato è stato cacciato dall'insegnamento, emarginato, bollato con qualche accusa infamante. Quando qua e là qualche cosa emergeva, c'erano pronti battaglioni di "studiosi" che annacquavano, deviavano, impedivano alle idee di imporsi. Provate a pensare ai discorsi sulla libido di Freud, alla rivoluzione sessuale di Reich e a quanti ostacoli sociali hanno dovuto superare per diventare un patrimonio sociale solo fra il 1980 e il 2000. Oppure al concetto secondo cui la violenza della pedofilia manomette permanentemente la vita psico-emotiva del bambino. Solo da una decina d'anni quella violenza è considerata una violenza contro la persona e non una violenza contro la morale.

Il Crogiolo dello Stregone fornisce strumenti alle persone per la loro quotidianità ora, per le relazioni con la società e per le relazioni con i loro figli.

Il Crogiolo dello Stregone apre il futuro alle persone, sta alle persone e al loro potere personale cogliere il modo per usarlo.

In ogni caso, il mondo che ci circonda è un Crogiolo dello Stregone. Che ci piaccia o meno, noi viviamo nel mondo come delle prede. Sia che siamo prede degli Spiriti neri, del politico di turno, del dio padrone, del capufficio, del colonnello che ordina di andare all'attacco, del poliziotto arrogante, ecc. Questo non significa che dobbiamo necessariamente essere delle prede accondiscendenti e nemmeno accettare un fatalismo che non appartiene alla specie umana.

 

Immagini di Stregoneria

I libri di Claudio Simeoni

Marghera, 01 gennaio 2010 (postato in web 30.12.2011)

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell’Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

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Come sono diventato uno Stregone

Non si può voler diventare uno Stregone. Lo si diventa. O per impegno soggettivo nel nostro vivere nel mondo, o perché la vita non ti lascia alternative. Quando questo succede non puoi far altro che "andare avanti" approfondendo la nuova percezione del mondo e vivendo con passione.