Indice:
1) Il discorso del Pontefice C. Cotta; 2) La Religione di Roma Antica e gli Stoici; 3) Le Azioni Sacre; Gli Aruspici; I Libri Sibillini; 4) Come viene a formarsi la Religione di Roma Antica: la Stregoneria; 5) La realtà e attualità della Religione di Roma Antica; 6) Come si perpetua l'inganno monoteista;
Dal discorso del Pontefice C. Cotta in Cicerone preso da Dumezil
"Devo dunque difendere le opinioni che abbiamo ricevuto dagli avi a proposito degli DEI immortali, delle cose sacre, delle cerimonie, delle regole religiose. Ebbene, le difenderò come le ho sempre difese, e mai nessun discorso, né di un sapiente né di un ignorante, mi allontanerà dall'idea che ricevetti dai nostri antenati circa il culto degli DEI. Quando si tratta di religione, io sono con Tiberio Corucanio, P. Scipione, P. Scevola e non con Zenone né con Cleante né con Crisippo. E, in materia di religione, preferisco ascoltare, anziché il più illustre degli stoici, le parole dell'augure, il saggio C. Lelio nel suo celebre e bel discorso. Non ho mai creduto che fosse possibile spregiare alcuna delle tre sezioni che costituiscono tutta la religione del popolo romano: le azioni sacre, gli aruspici, e in terzo luogo ciò che gli interpreti dei Libri Sibillini, o gli aruspici aggiunsero, per quanto riguarda le predizioni, a proposito dei prodigi. Sono convinto che l'istituzione degli Aruspici da parte di Romolo e quella del culto da parte di Numa furono le fondamenta della nostra società, che non sarebbe mai giunta all'attuale livello di potenza se non avesse saputo eccellere nell'arte di conciliarsi gli DEI immortali...."
Nota: Ci sono degli errori nell'uso del nome, verranno sistemati, ma non cambia il senso del discorso sul senso della religione Pagana Politeista.
Se vogliamo parlare dell'Antica Religione di Roma dobbiamo partire da questo, altrimenti non comprenderemmo in che cosa sia consistito l'essere Religioso nell'antica religione.
Il pezzo è tratto da La Religione di Roma Arcaica (che riporta un discorso in Cicerone) e credo che né Cicerone, né nessuno della sua epoca, che la storia ricordi, sappia in cosa consista questo discorso.
Ebbene, se vogliamo comprendere la religione dell'antica Roma e degli Italici (nonché di tutti i popoli che costruivano legami fra sé e il mondo che li circondava) dobbiamo comprendere questo discorso che è uno dei messaggi che un antico Stregone (alcuni si chiamavano Pontefici!) ha lasciato oggi affinché lo sforzo di comprenderlo ci trasformi a nostra volta in "coloro che sanno costruire l'arte di conciliarsi gli Dèi immortali..."
Tre colonne sono alla base dell'Antica struttura religiosa di Roma.
Quelle tre strutture, al di là di come vengono pensate ed organizzate dalle varie culture dei popoli, sono alla base della costruzione di ogni "COSA" che noi chiamiamo RELIGIONE PAGANA POLITEISTA.
Quelle tre strutture qualificano quanto chiamiamo RELIGIONE PAGANA POLITEISTA.
Non è importante, non è nostro compito, dire come le persone, le comunità o i popoli riempiono quelle tre strutture, ma la presenza di quelle tre strutture qualificano quanto possiamo definire RELIGIONE PAGANA POLITEISTA.
Prima di parlare delle tre strutture, parliamo delle difficoltà espositive del Pontefice Cotta.
Egli si trova in difficoltà davanti a: Zenone, Cleante e Crisippo. Chi sono costoro?
Cosa costoro stanno dicendo o predicando?
Perché Cotta sembra quasi non avere argomenti nei loro confronti?
Questi tre personaggi sono i fondatori della Scuola di Filosofia Stoica.
Davanti a questi personaggi il Pontefice dell'Antica Religione di Roma non ha argomenti: com'è possibile?
Vogliamo prendere un piccolo dizionario di filosofia e ripassarci i fondamenti dello Stoicismo? Proviamoci:
“Il pensiero, manifestazione dell'attività dell'"egemonico" (anima)m consiste nel collegare ogni impressione con le rappresentazioni "catalettiche" tesaurizzate nella memoria. La fisica stoica deriva dall'intuizione eraclitea del fuoco forza produttiva e ragione ordinatrice, anima posta all'interno del grande corpo cosmico. Nel logos universale tutte le cose hanno la giustificazione del loro essere e la propria "ragione seminale" (lògos spermatikòs). Il logos è legge immutabile e al tempo stesso provvidenza (prònoia) e la necessità è razionale predisposizione entro la quale il destino del singolo trova una positiva collocazione. L'universo scaturito dalla tensione del logos-fuoco e della materia chiude ogni fase della sua esistenza nella conflagrazione universale e torna a vivere in necessari cicli identici perennemente ricorrenti (eterno ritorno). L'etica Stoica si fonda sul principio che l'uomo è partecipe della ragione universale e portatore di una scintilla del fuoco eterno. Ciò che impedisce l'adeguamento della condotta alla razionalità sono le passioni, subendo le quali l'uomo per debolezza di giudizio si sottomette al contingente.
La virtù consiste nel vivere con "coerenza" (homologìa = [omologati]) scegliendo sempre ciò che è "convenente" alla propria natura di essere razionale. Nello stato di assenza delle passioni (apatia) quello che poteva apparire come male e dolore si palesa come un punto positivo e necessario del disegno della provvidenza universale. Il saggio stoico raggiunge questa aristocratica altezza raccogliendosi in sé e vivendo in una sorta di impassibile autosufficienza: sustine et abstine suona nella versione latina l'invito di Epitteto, vale a dire "sopporta" con distacco e "astieniti" da ogni desiderio. Come portatori della ragione universale, infine, gli uomini sono tutti forniti di pari dignità e legati da un rapporto solidale, che ignora le irragionevoli borie individuali e di stirpe."
Questo, per il piccolo Dizionario di Filosofia della BUR è la sintesi del pensiero Stoico. Davanti a questo, il Pontefice Cotta, non ha argomenti! In questa esposizione trovate molti dei temi che poi saranno fatti propri dai cristiani all'interno della loro propaganda e che, comunque, non appartengono al cristianesimo ma allo Stoicismo. Il discorso degli Stoici, come quello dei cristiani, noi possiamo prenderlo e farlo a pezzi (come abbiamo ampiamente fatto e presentato nelle varie pagine web) dimostrando la sua estraneità alla vita umana e al consesso sociale. Ma noi non siamo il Pontefice Cotta, noi siamo Pagani Politeisti che vengono circa 2000 anni dopo il Pontefice Cotta.
Dove sta il grande intoppo di Cotta? La sua religione è manifestata dalla vita religiosa degli uomini (che manifestano gli DEI); quella degli Stoici è descrizione di un immaginario [i cattolici imporranno l'immaginario alla vita degli uomini].
Lo Stoicismo ha visto molti intellettuali esprimerlo, ma i popoli non hanno MAI messo lo Stoicismo alla base della loro esistenza.
La Religione di Roma Antica non si è mai presa la briga di elaborare una forma filosofica nella sua esposizione teologica e cosmologica in quanto veniva direttamente vissuta dagli Esseri Umani nelle loro azioni.
Al contrario, la filosofia greca doveva essere descritta per essere trasmessa. Dal momento che le relazioni religiose fra l'Essere Umano e il mondo si manifestano mediante azione [l'azione precede la descrizione e non necessita di descrizione per essere espressa], mentre, per contro, le relazioni fra gli Esseri Umani si manifestano per descrizione [parole, logos, numerazione e quantificazione concettuale]. Ne consegue che in una disputa VERBALE la descrizione prevale sull'azione in quanto la verbalizzazione è il fondamento della ragione!
In altre parole, la vittoria degli Stoici sul Pontefice Cotta la possiamo equiparare ad una "vittoria sofistica" dove gli Stoici prevalgono sì sul Pontefice Cotta, ma non apportano doni o valore alla vita degli Esseri Umani.
Al contrario, la danneggiano, in quanto sottomettono la relazione religiosa, che prima si esprimeva mediante azione, a dei "concetti dottrinali aprioristici". in questo modo si finisce per "sopportare" ed "astenersi" da ciò che invece andava risolto mediante l'azione.
Il Pontefice Cotta, incapace di opporsi dialetticamente, non si arrende e ribadisce i tre pilastri fondamentali dell'Antica Religione Roma e, attraverso essa, di tutte le antiche religioni dei popoli che costruivano le relazioni col mondo che li circondava.
I pilastri, ribaditi dal Pontefice Cotta sono:
1) le Azioni Sacre
2) gli Aruspici
3) i Libri Sibillini
Le tre colonne dell'Antica Religione Romana sono enunciate dal Pontefice Cotta, ma non descritte o definite. Egli conosce le colonne che per secoli hanno retto l'antica religione, ma ha perso di vista il POTERE DI ESSERE che reggeva tali colonne. Proviamo a descrivere per grandi linee quelle tre colonne.
1) le Azioni Sacre!
Le azioni sacre sono un oggetto in sé stesso capace di legare il soggetto che le compie con l'oggettività in cui quelle azioni vanno ad esprimersi. Dal punto di vista dell'Antica Religione, ogni soggetto capace di compiere delle azioni manifesta sia la volontà soggettiva di compierle, la necessità di compierle e il fine per cui compierle. Solo che le azioni non vengono recepite da un'oggettività silente o passiva, ma vengono manifestate all'interno di un'oggettività formata da soggetti capaci di mettere in essere azioni tali da modificare quell'oggettività.
Le azioni sacre sono quelle azioni che vengono manifestate da soggetti che agiscono in sintonia con i soggetti dell'oggettività in cui vivono. In altre parole, le azioni sacre sono quelle azioni manifestate da soggetti che agiscono all'unisono con i soggetti nell'oggettività in cui vivono sia che questi cadano sotto i sensi o siano trascendenti ai sensi come usati nella ragione. Appunto: "...avesse saputo eccellere nell'arte di conciliarsi gli DEI immortali...."
2) gli Aruspici
Coloro che hanno la capacità di scrutare.
Leggere i segni del mondo: ASCOLTARE IL MONDO ATTORNO A NOI. Percepire le tensioni e i fenomeni che le Coscienze di Sé del mondo inviano affinché, penetrando nella ragione umana e descritti mediante parole, inducano gli Esseri Umani a mettere in atto delle strategie esistenziali attraverso le quali farvi fronte.
L'Aruspicina è quell'arte che serviva a tradurre in termini umani quelli che erano segni divini del mondo in cui vivevamo. Gli Aruspici arrivarono a Roma direttamente dall'Etruria e interpretavano segni attraverso la lettura dei fegati degli animali offerti agli Dèi o ai portenti (sia nascite strane che i fulmini).
L'arte Aruspicina, a differenza di quella degli Auguri, non fu mai codificata dallo Stato Romano fino all'Imperatore Claudio in cui gli Aruspici vennero organizzati in un collegio di 60 membri. In sostanza era la capacità di leggere i segnali del mondo attorno a noi in modo che le azioni fatte fossero in armonia con le azioni e gli Intenti del mondo. Vedremo come questa attenzione per il mondo attorno a noi fosse uno dei segreti delle antiche religioni che venne spazzata via dal cristianesimo che considerando l'Essere Umano creato ad immagine e somiglianza del dio padrone era il padrone del mondo circostante e pertanto poteva fare quello che voleva. Il mondo circostante avrebbe dovuto obbedire.
L'arte dell'Aruspice viene spesso ricondotta al ritrovamento di quel modello che viene chiamato "fegato di Piacenza" un modello interpretativo delle varie parti del fegato. Modelli analoghi furono ritrovati sia presso gli Ittiti che i Babilonesi, il che dimostra come l'arte dell'Aruspice fosse una costante nel Mediterraneo.
3) i Libri Sibillini
Il Pontefice Cotta, quando parla, è convinto che i Libri Sibillini siano ancora la guida di Roma.
In realtà quelli che Lui può consultare sono delle PESSIME IMITAZIONI. I veri Libri Sibillini sono andati distrutti con l'incendio del tempio (credo Giove Capitolino) nell'83 a.c. Con quell'incendio Giove rompe la sua alleanza con Roma.
Cos'erano i Libri Sibillini perduti? Erano coloro che potevano continuare a mantenere integro l'Intento della costruzione di Roma nonostante le avversità che potevano abbattersi sulla città.
Arriva una malattia infettiva e contagiosa, fulmini si abbattono sulla città, Annibale è alle porte ecc. ecc. i Libri Sibillini agivano in modo tale da riannodare il patto fra Roma e il mondo circostante in modo da proseguire nell'intento che era lo sviluppo della città.
In pratica i Libri Sibillini davano coraggio alla città rinnovando continuamente il patto con gli Dèi.
Con l'incendio del tempio in cui erano custoditi, il patto fra gli DEI e la città di Roma viene spezzato e da allora inizierà la china discendente della struttura sia religiosa che sociale che aprirà le porte al cristianesimo.
Mentre i Libri Sibillini davano coraggio alla città, con l'avvento dei cristiani la città fu invasa da libri sibillini giudaico-cristiani il cui scopo era quello di scoraggiare la città convincendo gli abitanti che stava arrivando la fine del mondo. Quelle che noi chiamiamo Apocalisse (sia quella ufficiale di Giovanni inserita nella bibbia, che quelle "gnostiche" che ci sono giunte) altro non sono che operazioni militari volte a minare la struttura emozionale di Roma sfruttando la fama che nel corso della storia i Libri Sibillini, dati dalla Sibilla Cumana ai Tarquini, avevano costruito.
Osserviamo attentamente queste tre colonne delle Antiche religioni e ci accorgeremo che SI TRATTA DI TRE STRUTTURE PROPRIE DELLA STREGONERIA!
STREGONERIA INTESA (dal punto di vista del Paganesimo Politeista) COME LA CAPACITA' DELL'ESSERE UMANO DI ESERCITARE LA PROPRIA VOLONTA' NEL MONDO IN CUI VIVE E DI TRASFORMARSI INSIEME AD ESSO!
Nella quarta parte parlerò di come queste tre strutture vengono in essere.
C'è una cosa che mi sto apprestando a fare, cioè a dire come sono nate le tre colonne dell'Antica Religione Romana. Il termine dire lo uso per: affermare!
Dal momento che quanto affermo non può essere provato all'interno dei sensi, le persone che leggono questo post devono astenersi da "credere" a quanto affermo. E' l'eterno problema della Stregoneria: affermo una realtà, davanti alla quale mi organizzo, ma non posso dimostrare che tale realtà rientra nei sensi.
Se però il mio modo di organizzarmi diventa funzionale ANCHE per cose che rientrano nei sensi, le persone sono indotte a "credere" che chiunque affermi "cose" di Stregoneria può aiutarle ad organizzarsi ANCHE per i loro problemi quotidiani. Dunque, è sufficiente indurre le persone a credere che "Tizio" pratichi Stregoneria perché "Tizio" si appropri dell'attenzione di quelle persone.
Più o meno come ha fatto il pazzo di Nazareth che affermava di essere il figlio del dio padrone e dunque padrone egli stesso. E allora come può la persona che non vuole o non può praticare Stregoneria ad accettare o rifiutare affermazioni di Stregoneria?
La spiegazione di questo sarà l'oggetto della quinta parte di questa piccola esposizione concettuale della religione di Roma Antica.
Io non vi parlo dell'Essere Umano del 2003 che vive oggi dopo 2000 anni di monoteismo. C'è un modo di vedere la nostra esistenza che non si usa molto oggi (anche se la storia della Psichiatria annovera molti casi nella sua attività) ed è "la percezione di consapevolezza negli oggetti del mondo".
In particolare, la consapevolezza che, ogni volta che si fa un'azione, questa non incide solo nello spazio in cui tale azione è compiuta, ma soprattutto sulla serie di eventi che quell'azione ha modificato.
Sembra una cosa abbastanza razionale? Provate ad immaginare un mondo in cui ogni azione che viene compiuta da un soggetto (magari da voi) ha consapevolezza di sé stessa indipendentemente dall'oggetto che la compie ed agisce, modificandole, le Coscienze di Sé che tocca e che a loro volta reagiscono mediante delle azioni. Coscienze di sé nel mondo che sono consapevoli di sé stesse, in grado di toccare voi con i loro adattamenti e le loro azioni o altri oggetti.
Immaginate che l'azione stessa solleciti il soggetti ad agire, costringendolo a manifestare la sua azione in quella direzione, e solo in quella direzione, per i fini indotti dalla vostra azione. Quando avete finito di immaginare tutto questo immaginate di essere immersi in un mondo di azioni dove gli oggetti esistono solo nella misura in cui agiscono e l'azione è la sostanza della loro rappresentazione.
Questo modo di vedere le cose (che io ho tentato di riassumere) era il modo che avevano gli Antichi romani di vedere e percepire il reale nel quale vivevano. Tenete presente che la lingua latina è ricca di verbi che a noi spesso tocca tradurre come sinonimi anche quando esistono differenze di significato; la lingua greca invece è altrettanto ricca di sostantivi, che distinguono cose che a noi appaiono uguali. I Greci descrivono miti e storie: i Romani vivono il mito nella loro vita quotidiana.
Sono degli Dèi che agiscono in un mondo di Dèi e ogni azione che compiono manifesta un DIO.
Mel Brooks nel suo film La Storia del Mondo nella parte di un comico dell'antica Roma dice: "I cristiani sono poveri perché hanno un solo dio, i Romani hanno dèi per tutto, meno che per l'eiaculazione precoce, ma farà presto a venire."
Se ogni azione è un dio, le azioni sacre sono tali perché mettiamo attenzione nell'esprimere quello e solo quel dio.
Da qui nascono le AZIONI SACRE che fondono riti privati e riti pubblici in FUNZIONE DEL RISULTATO (sia esso pensato, voluto, desiderato o inevitabile). La FUNZIONE DEL RISULTATO è l'INTENTO che si persegue. Quello che i Romani perseguono (fintanto che vedono il mondo come azione) è ciò che i Greci descrivono come NECESSITA' DI PERSEGUIRLO. In Esiodo va sotto il nome di EROS che nascendo da solo scioglie i legamenti (o spezza le membra) degli Esseri che lo esprimono nella ricerca della loro libertà dalla forma e dalle costrizioni in cui sono racchiusi che impedisce la loro espansione nella loro oggettività.
AZIONI SACRE che a Roma, attraverso un processo di sedimentazione, si esprimono in RITI privati e RITI pubblici dove ogni azione, pubblica o privata che sia, assume la caratteristica di un atto religioso dell'individuo nei confronti del mondo in cui vive. Un atto religioso che non ha nulla di sottomissione ad una potenza superiore (la sottomissione come manifestazione religiosa avverrà con l'Impero prima e il monoteismo poi).
A questa visione, che non può essere descritta, si riferisce il Pontefice Cotta.
Veniamo agli ARUSPICI!
Gli Aruspici sono coloro che devono interpretare i segnali del mondo nel quale viviamo e agiamo. Al di là dell'arte dell'Aruspice e di come lui la esercita, l'Aruspice è colui che è in grado di cogliere nel mondo quanto dal mondo si presenta e che può interferire nella vita degli Esseri Umani.
E' proprio dell'arte della Stregoneria ASCOLTARE IL MONDO ATTORNO A NOI. Ho affermato che per Roma Antica il mondo era azione e come i soggetti agiscono nel mondo, così il mondo, attraverso i suoi soggetti, agisce ANCHE nei confronti degli Esseri Umani e della società cui sono partecipi. Riuscire ad esistere in armonia con le azioni del mondo era un imperativo fondamentale. L'Aruspice (come anche l'Augure, ma l'Augure analizzava le leggi) interpretava i segni e armonizzava le azioni degli Esseri Umani con le azioni del mondo.
Nell'Antica Religione di Roma gli Esseri Umani sapevano che se volevano prosperare dovevano vivere in armonia col mondo. Tant'è che il Potere della Religione di Roma è dato dall'espressione di VENERE. VENERE è la consapevolezza dell'azione che venera il mondo. Un'azione che viene fatta dagli Esseri nei confronti del mondo e che consiste nell'agire nel mondo attraverso la venerazione (rispetto e considerazione) del mondo stesso.
Venerazione sta per ammaliare, affascinare, conquistare, incantare, innamorare, sedurre, far innamorare il mondo di sé. Che non significa non usare la forza dell'esercito, ma significa che la forza dell'esercito è sottomessa alla finalità del Venerare.
Gli Aruspici riportavano nella società le voci del mondo. Il mondo d'azione, il mondo come Consapevolezze, il mondo come volontà, il mondo come nous (intelligenza progettuale) di tutti gli enti che lo compongono al punto tale che, le processioni religiose che fanno ancora oggi i cristiani altro non sono che delle volgari imitazioni di quelle che erano le antiche Robigalie con le quali gli Antichi Romani parlavano alla ruggine affinché non danneggiasse troppo i raccolti.
L'Aruspice leggeva i segnali, ma il potere dell'interpretazione nasceva dal suo cuore: dal suo Potere di Essere!
Morto quel potere, nasce la superstizione!
Un gatto nero mi attraversa la strada? Può essere una superstizione idiota, oppure può essere un segnale che il mondo mi ha inviato (non tanto per il gatto nero, ma per aver concentrato e messo a fuoco la mia attenzione su quell'evento!). Il mondo ha parlato alla mia attenzione che si è messa a fuoco sul fatto contingente del Gatto Nero: è il mio Potere di Essere che interpreta (o ignora) l'evento, è la mancanza del mio Potere di Essere che mi porta a toccarmi i genitali come scongiuro.
Questo è il senso dell'Aruspice: leggere, interpretare e interagire col mondo che ci circonda, sia che la sua azione ricada sotto i nostri sensi o che si proietti nel tempo interagendo sui nostri mutamenti. Infine i Libri Sibillini. Il Pontefice Cotta non sa che il patto degli Dèi con Roma è stato rotto. Egli è convinto che i nuovi libri Sibillini portati a Roma sostituiscano davvero quelli andati perduti. La Sibilla Cumana aveva offerto a Tarquinio un certo numero di libri ad un dato prezzo. Tarquinio non volle pagare e Lei prese alcuni libri e li gettò nel fuoco. Chiese per i rimanenti lo stesso prezzo e Tarquinio ancora una volta rifiutò, Lei prese alcuni libri e li gettò nel fuoco e per i rimanenti chiese, ancora, lo stesso prezzo che Tarquinio pagò!
Che cosa aveva acquistato Tarquinio?
Aveva acquistato l'INTENTO DI ROMA!
Che cos'è l'INTENTO?
L'Intento è "Il potere della mèta capace di condurre le nostre azioni!" Ogni volta che un segnale proveniente dal mondo indicava una catastrofe si aprivano i Libri Sibillini e anziché cadere nel panico o nella superstizione, l'evento veniva fagocitato dal popolo Romano mediante delle azioni: così l'Intento della costruzione sociale era sempre salvaguardato.
L'Intento è manifestato mediante le azioni. Sono le azioni dei soggetti che indicano il loro Intento. Così, manifestare l'Intento di Roma Antica significava continuare a mantenere in atto quelle azioni che avrebbero fatto grande Roma nonostante il manifestarsi di eventi che avrebbero potuto allontanare Roma dal suo Intento.
Il Potere dell'Intento è il potere che ha condotto Roma attraverso i secoli. Ora quel Potere era andato perduto. Ora, qualunque distruzione avrebbe potuto germinare entro Roma. Ed eccola, dunque, la convinzione poderosa del Pontefice Cotta: "Sono convinto che l'istituzione degli Aruspici da parte di Romolo e quella del culto da parte di Numa furono le fondamenta della nostra società, che non sarebbe mai giunta all'attuale livello di potenza se non avesse saputo eccellere nell'arte di conciliarsi gli DEI immortali...."
Nella quinta parte parlerò di come RAZIONALIZZAVANO ciò che la magia della trasformazione soggettiva (Stregoneria) manifestava e come poter distinguere quanto ha connessione con il reale quotidiano da quanto è superstizione volta a sottomettere le persone per appropriarsene.
Come si è detto nel post precedente l'Essere Umano educato nella società culturale del 2003 non è l'Essere Umano di Roma Antica. Non sono solo gli studi della Psicologia sull'età Evolutiva (condizionamento educazionale infantile), ma i recenti studi di neurologia cerebrale hanno dimostrato come ad una struttura educazionale la nostra percezione del mondo si modifica modificandosi la fisicità della nostra struttura fisica neuronale.
Il condizionamento educazionale cattolico costruisce un individuo separato dagli Dèi del mondo in quanto, per ottenere un individuo sottomesso al dio padrone, lo priva di quell'apparato "cerebrale" che gli consente di entrare in sintonia col mondo in cui vive. Oggi come oggi la biologia sta rinunciando al concetto di "modello" dell'Essere Vivente, per far proprio il concetto che l'Essere Vivente che, date delle qualità di specie, cresce e si trasforma in relazione all'oggettività in cui vive.
La qualità del crescere diventa l'oggetto di studio della biologia (sto parlando di quella avanzata, non del professore di liceo, con tutto il rispetto per il professore di liceo) che supera il modello del vivente per comprendere i meccanismi delle sue trasformazioni.
Cosa centra questo con l'Antica Religione Romana?
C'entra, perché quando noi valutiamo le azioni degli Antichi inconsciamente siamo portati ad appiattire ciò che essi facevano su ciò che noi avremmo fatto, con la nostra testa, se fossimo stati, come immaginiamo, loro. Sulla strada dell'evoluzione della specie 2.500 anni sono un nulla (rispetto alle centinaia di milioni di anni per i quali esiste l'Essere Umano), sono però una distanza notevole dal punto di vista culturale per gli adattamenti che la società impone ai nuovi nati.
Questo significa che se dal punto di vista della capacità dell'Essere Umano di affrontare i problemi della propria esistenza non c'è differenza (dal punto di vista della capacità intellettuale tant'è che noi studiamo ancora Platone ecc.), dal punto di vista educazionale, dall'ottica che facciamo nostra e dalla quale guardiamo il mondo, c'è un abisso che diventa una voragine per l'azione distruttiva del cristianesimo nella psich e nella percezione umana.
Il cristianesimo porta l'individuo a pensarsi creato ad immagine e somiglianza di un dio pazzo e ad estendere a tutta la storia dell'umanità questo modo di pensare. Con questa operazione ducazionale il cristianesimo separa la percezione dell'Essere Umano dalla Natura. Il cristianesimo tende a rendere la separazione dell'Essere Umano dal mondo una condizione di unità psicologica col suo dio padrone. Da questo presupposto cominciamo a comprendere la razionalità delle Azioni Sacre considerando l'oggetto che nell'Essere Umano partecipa nella relazione con le Azioni Sacre: l'ATTENZIONE!
L'Attenzione è il collegamento fra l'individuo che la esprime e il mondo in cui viene espressa e che permette, all'individuo, di eccitare e coinvolgere le proprie emozioni. Eccitare e coinvolgere le proprie emozioni è l'unico modo che abbiamo per "modificare" la nostra idea del mondo spazzando via le idee aprioristiche che ci siamo fatti. Ogni volta che noi ci emozioniamo modifichiamo la nostra struttura psico-fisica che DOPO manifesta le sue idee sul mondo. In altre parole, è la nostra struttura emozionale che eccitandosi tende a variare la nostra struttura psico-fisica nella direzione in cui l'eccitazione ci porta (poi un giorno vi spiegherò perché i cristiani fanno una guerra feroce contro la sessualità delle persone).
Proviamo a vedere qualche piccolo elenco di Azioni Sacre di Roma Antica: Uterina, Rumina, Antevorta, Postvorta, Fluonia, Partula, Nona, Decima, Alemona, Picumnus, Pilumnus; oppure, Nundina, Edusa, Ossilago, Statano, Carna, Vagitano, Cuba, Paventia, Sentia, Stimula, Orbona, Barbatur; oppure Sessie, Semones,Redarator, Oberator, Ostilina, Imporcitor, Seia, Sarritor, Subrincatur, Sator, Lacturnus, Segesta, Laturcina, Robigo, Ruana, Runcina, Noduterensis e Terensis ecc. ecc.
Il primo elenco è quello di alcune divinità relative alla gestazione e alla nascita del bambino; il secondo elenco è quello di alcune divinità relative alla crescita del bambino; il terzo elenco è quello di alcune divinità relative al lavoro agricolo!
Lo so è incompleto e molte divinità assumono ruoli diversi. Quello che voglio affermare era che OGNI AZIONE DELLA VITA è un'AZIONE SACRA!
Ogni azione della vita manifesta degli Dèi attraverso le azioni e mettere ATTENZIONE nell'azione, proprio perché manifesta degli Dèi permette all'individuo (di Roma Antica, ma anche di oggi) di non farsi travolgere (o farsi travolgere in maniera marginale) dagli eventi imponderabili.
La gestazione era una cosa importante per la famiglia e per la società. Così la crescita dei ragazzi e il lavoro agricolo che garantivano il futuro. Non si poteva lasciare nulla né al caso né, tanto meno, alla provvidenza.
Ogni azione era manifestazione di un DIO. Ogni azione emozionava la persona che la attuava, ogni azione era un ATTO DIVINO.
E' a queste azioni sacre che si riferisce il Pontefice Cotta. E' da queste azioni sacre che poi scaturiscono le azioni sacre relative allo stato di Roma. Per questo motivo la religione antica era assolutamente razionale. Se non vado errato, a Roma Antica c'era il giorno degli Stolti (o una cosa del genere) che era un giorno dedicato a quelle persone che si erano DIMENTICATE di panificare o di fare farina (non ricordo esattamente in questo momento, ma era un'attività molto importante a cui veniva concesso un giorno di recupero).
E' proprio dallo sviluppo delle AZIONI SACRE che viene compreso il senso degli ARUSPICI!
Manipolare la propria attenzione non è GRATUITO.
Porta ad una costante trasformazione dell'individuo che lo mette nelle condizioni di GUARDARE IL TEMPO CHE VIENE INCONTRO. Provate ad osservare quei piccoli elenchi che ho fatto, sono tutti tesi al FUTURO.
A far si che un'azione nel presente porti a MATURARE QUALCHE COSA.
Questo è un modo di porsi di Roma Antica che tendeva a curare ogni minimo aspetto affinché l'azione portasse alla maturazione. I Romani Antichi sapevano perfettamente che l'azione maturava in uno sconosciuto che agiva. Solo che gli individui che sapevano manipolare la propria attenzione, sapevano anche guardare quanto dallo spazio (dal mondo) in cui vivevano arrivava verso di loro.
Questa è l'arte degli ARUSPICI.
Lo so che si può truffare benissimo affermando cose che non rientrano sotto i sensi, ma è altrettanto vero che l'arte dell'Aruspice si inseriva all'interno di individui che praticavano gli Dèi in ogni azione quotidiana per cui capaci di comprendere quando una cosa era possibile, quando era difficile, quando era dubbia e quando era una panzana. Fu dopo, quando gli Esseri Umani persero il senso delle AZIONI SACRE che i maghi da "televisione" poterono truffare le persone, ma questa è solo superstizione.
E allora, perché il Pontefice Cotta afferma che gli Aruspici sono una colonna dell'Antica Religione di Roma?
Perché se un POPOLO dimentica le Azioni Sacre, qualche individuo al suo interno può ricordare e RICOSTRUIRE, se avrà sufficiente Intento, Potere di Essere e Impeccabilità.
SE SARA' UN ARUSPICE: capace di indagare nello sconosciuto che ci circonda.
Il discorso del Pontefice Cotta è assolutamente razionale, come è razionale il riferimento ai Libri Sibillini. Per il Pontefice Cotta i Libri Sibillini sono quanto gli Dèi hanno dato agli Esseri Umani affinché perseguissero il loro Intento. Per il Pontefice Cotta i Libri Sibillini sono i messaggi degli DEI.
Sono i segnali attraverso i quali gli DEI chiamano gli Esseri Umani a manipolare la propria attenzione per trasformarsi a loro volta in DEI. Qualora gli Esseri Umani dimenticano gli Dèi chiamano e quando qualcuno risponde può sempre ricostruire.
Non è importante che il Pontefice Cotta sappia o meno che Giove ha distrutto i Libri Sibillini. Le voci degli Dèi ci circondano e ci chiamano. Lo hanno fatto anche nel peggiore oscurantismo cristiano. Non è importante quale nome noi diamo a quelle voci. I nomi fanno parte del nostro divenuto, della nostra capacità di descrivere il mondo partendo dalla nostra quotidianità.
In ogni caso ha ragione il Pontefice Cotta.
Il suo discorso è assolutamente razionale: tre sono le cose che vanno a fondamento dell'Antica Religione di Roma: le AZIONI SACRE che gli Esseri Umani fanno nel mondo in cui vivono coinvolgendo la propria attenzione; la capacità di riconoscere le azioni che dal mondo giungono all'Essere Umano riconoscendo un mondo in cui gli oggetti del mondo sono attraversati dalle nostre stesse tensioni, passioni, bisogni e necessità; le voci degli Dèi del mondo che si manifestano nei nostri confronti al di là di come noi le percepiamo e le ritrasmettiamo nel Sistema Sociale.
Una futura religione Pagana Politeista può nascere solo attraverso le NOSTRE AZIONI SACRE, riconoscendo le AZIONI CHE DAL MONDO GIUNGONO A NOI e prestando ATTENZIONE ALLE VOCI DEGLI Dèi.
Per far comprendere come il monoteismo (il cristianesimo) e gli analisti culturali non hanno MAI CAPITO NULLA DELL'ANTICA RELIGIONE ROMANA e come ancora oggi viene equivocata vi mando un piccolo estratto che ho digitato dal testo di Ubaldo Lugli dal libro MITI VELATI - La mitologia Romana come Problema Storiografico:
Il pezzo che riporto è quello che maggiormente fa comprendere gli equivoci e come vengono costruiti gli equivoci non tanto partendo da una "malafede" dei soggetti in questione, ma partendo dalle emozioni monoteisticamente condizionate dei soggetti che studiano l'Antica Religione Romana e che la devono ricondurre nei loro schemi emozionali educazionalmente determinati!
L'interpretazione di questo missionario altro non è che la riproposizione nella situazione attuale dell'interpretazione che dell'Antica Religione Romana ne dava il criminale cristiano Sant'Agostino. Questa interpretazione è stata fatta propria da studiosi la cui educazione si è impostata negli oratori cristiani!
Solo chi pratica Stregoneria può superare la forma della rappresentazione per cogliere l'essenza noumenica dell'Antica Religione Romana e riproporla nella Società attuale rendendola non solo "attuale", ma indispensabile. Questo non toglie che chi pratica Stregoneria non renda omaggio a coloro, come Dumezil, che hanno strappato molti aspetti della coercizione cristiana nell'interpretazione dell'antica religione di Roma.
“Nel 1891 R.H.Codrington, missionario in Melanesia, aveva individuato, tra le credenze indigene la nozione di un potere sovrannaturale a carattere impersonale che sembrava, dal punto di vista della complessità logica, precedere quella di "spirito", il Mana. Sulla base di essa R.R. Marrett (1908) aveva a sua volta ritenuto di poter meglio precisare la fisionomia della fase religiosa "pre-animista" già postulata in polemica con E.B. Tylor, da altri antropologi (J. G. Frazer, J. H. King, A. Lang, K. Th. Preuss). Questo Mana, forma del sacro identificata come la più elementare, parve a Rose dominare la religione romana e spiegarne tutto lo sviluppo. Convinto che esso trovasse una precisa corrispondenza nel concetto espresso dalla parola latina Numen, egli vide proprio nella natura a-mitica degli dei romani, oltre che nell'estrema limitatezza della sfera d'azione dei Sondergotten degli indigitamenta, la prova che l'arcaica religione romana era rimasta ferma al livello pre-deistico, mostrandosi appena al di sopra di un puro e semplice "polidemonismo". Sulla scorta di un superficiale aggiornamento della teoria formulata da Hermann Usener nel suo celebre Gotternamen (1896), le divinità romane finirono così per essere considerate, tranne una o due eccezioni: "... ben più manifestazioni particolari del Mana che dei. Spinensis forniva il mana necessario per eliminare le spine dai campi; Cinxia quello necessario per cingere correttamente la fidanzata, e così via. Quali storie si sarebbero potute raccontare su esseri così fantomatici, così privi di interesse? ... Bisogna d'altra parte dire che non è davvero necessario un grande sforzo del pensiero astratto per concepire un'entità spirituale, specie se questa non fa nulla di più considerevole che consentire di tanto in tanto ai contadini di concimare i campi con successo: la peculiarità di Stercutius."
Tratto da: Ubaldo Lugli, dal libro MITI VELATI - La mitologia Romana come Problema Storiografico,
Coloro che pensano che la religione di Roma Antica fosse tanto becera è figlio del cattolicesimo. Perché affermo questo? Perché fino agli anni '70 di questo secolo c'era la convinzione (generata dal positivismo e dal primitivismo) che la religione monoteista fosse all'interno di una ipotetica scala evolutiva di cui lei fosse la concezione più evoluta. Nulla di più squallido visto che la religione monoteista si è imposta SOLO attraverso lo STUPRO DI MINORI! Un sistema religioso che non sapeva parlare all'Essere Umano. Sapeva soltanto ridurlo in un soggetto sottomesso incapace di spezzare le sbarre del campo di sterminio psichico in cui le religioni monoteiste lo avevano rinchiuso.
Marghera, 23 luglio 2003 (data desunta dal file)
P.S. Testo originariamente preparato per il Forum di discussione Paganesimo e Politeismo forum of Politica OnLine.
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Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it
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