Farsi Venere al fine di scongiurare l'attacco di quanto può danneggiarci.
Le malattie delle piante erano molto temute. Le "malattie delle piante" non sono semplici malattie, sono effetti prodotti da Esseri, il cui scopo è espandersi per obbedire alla più generale legge delle necessità della loro vita. Era necessario combatterli o esercitare nei loro confronti atti virtuosi tali da indurre gli insetti a non essere eccessivamente avidi nell'esercitare il loro diritto all'espansione.
Il popolo romano si faceva Venere invogliando la ruggine a non essere troppo aggressiva.
In questo modo si onoravano gli Esseri, di cui la ruggine era manifestazione della loro azione attraverso dei riti, il cui scopo era quello di concentrare l'Attenzione degli astanti affinché siano attenti a contrastare le condizioni che producono la ruggine.
Attraverso la concentrazione dell'attenzione delle persone nei confronti di problemi riconosciuti, la ruggine non progrediva più di tanto e il raccolto era assicurato. Gli Esseri, che dalla ruggine prendevano forza e vita si sviluppavano, consentendo agli Esseri Umani di non venir eccessivamente danneggiati.
Farsi Venere è una cosa sconosciuta ai cristiani.
Essi mettono il nemico a ferro e fuoco, piuttosto che mediare qualora ne abbiano la possibilità.
Questi riti, che apparivano come una serie di processione e di canti, erano celebrati il 25 aprile in un bosco sacro al sud di Roma. Erano talmente potenti ed efficaci che i cristiani vollero scimmiottarli per usarli e celebrare, con essi, la gloria del loro dio padrone.
I cristiani modificarono il percorso delle Robigalie e al posto degli Inni imposero delle litanie di contrizione e di sottomissione.
Questi percorsi, dette processioni, durarono fino a non molto tempo fa.
Inizialmente i percorsi delle Robigalie vennero modificati introducendo la tappa di S. Pietro, poi, esportati in tutte le città, le litanie, composte per l'occasione, vennero recitate soltanto in chiesa.
Solo nel caso di gravi calamità naturali o di malattie epidemiche si facevano delle processioni recitando in coro le litanie.
I cristiani, di loro, hanno solo la miseria morale che sbandierano, seminano e impongono attraverso l'uso della croce, ma i loro preti non sanno vedere nulla se non il potere concesso loro dall'umiliazione degli Esseri Umani incapaci di difendersi.
Le Robigalie hanno un carattere magico che i preti cristiani non riusciranno mai ad usare a proprio favore. Essi usano le processioni per chiedere al loro dio di abbattere la sua spada di fuoco sulla calamità che li opprimono dimenticando come loro siano la causa prima delle calamità nella vita degli uomini. La religione romana antica non pretende di dominare l'uomo e di sottometterlo, ma guida l'attenzione dell'uomo affinché sia attento alle azioni che vengono compiute nel mondo in cui vive.
Sono i problemi esistenziali l'oggetto affrontato dalla Religione Romana a differenza del cristianesimo che sfrutta i problemi esistenziali per sottomette l'uomo.
Quanta differenza fra i due modi di essere.
Testo 1993
Revisionato nella forma attuale: Marghera ottobre 2018
Pagina tradotta in lingua Portoghese
Tradução para o português Robigo, fazer-se Vênus diante dos problemas do mundo na Religião Romana
Il sentiero d'oro: gli Dèi romani |
La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona
Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona
La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio
Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne. |
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Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Membro fondatore della Federazione Pagana Piaz.le Parmesan, 8 30175 Marghera - Venezia Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
I Romani erano costruttori di PontiPonti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi |
La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.