L'Essere Lupo corre attorno al suo territorio e lo marca. Ogni Essere della Natura sa che quello è il suo territorio. Il luogo da dove spicca il balzo per la caccia; il balzo per l'esistenza nell'infinito dei mutamenti.
L'Essere Lupo rinnova il suo segno attorno al suo territorio rinnovando con esso lo scorrere dell'energia. L'Essere Lupo che può marcare il proprio territorio è un Essere vitale. Un Essere che non ha paura di affrontare le contraddizioni dell'esistente.
In quel territorio può procreare, costruire il suo corpo luminoso, balzare per espandere sé stesso e il branco.
I Luperci erano quegli Esseri Umani che, per la sequenza delle loro scelte, divennero uno con lo "spirito" dell'Essere Lupo. La via alla Conoscenza e alla Consapevolezza dell'Essere Umano e dell'Essere Lupo sono molto simili, quasi parallele. Il divenire dell'uno si integra col divenire dell'altro.
Una leggenda racconta che quando l'Essere Umano divenne cieco e sordo nei confronti delle emozioni del mondo circostante, l'Essere Lupo convinse suo cugino, l'Essere Cane, a prestare la sua vista, il suo olfatto e il suo udito a chi stava brancolando nel buio.
L'Essere Lupo provvide ad assistere l'Essere Umano col quale si era legato nel corso di centinaia di migliaia di anni.
Ci sono degli Esseri Umani che fanno coincidere la propria via alla Conoscenza e alla Consapevolezza con quella di altri Esseri della Natura e costoro trasferiscono nella Specie umana le specificità delle Specie Animali e Vegetali con le quali costruiscono le relazioni emotive che permette loro di comprenderle e trasferire le sensazioni e il percepito nel mondo della ragione.
I Luperci, col loro sacrificio e con la loro folle corsa, rinnovano l'energia della città antica. Erano diventati uno con lo spirito della città, o meglio, lo spirito della città cresceva e si relazionava con lo spirito dell'Essere Lupo, la sua fierezza, il suo sguardo puntato verso il futuro. Il Quirino di Roma comprendeva le emozioni degli Esseri Lupo con cui la Religione di Roma Antica aveva sottoscritto un antico patto.
I cristiani dipingevano l'Essere Lupo con terrore e paura, loro che per diventare agnelli sacrificavano al loro Dio i loro figli privandoli del diritto a diventare cittadini consapevoli.
I cristiani temono gli Esseri con lo sguardo fisso lungo il sentiero della loro libertà.
I Luperci rinnovavano il patto che Roma aveva stretto con l'Essere Lupo.
Roma è figlia dell'Essere Lupo non perché questi ha allevato il suo fondatore, ma perché gli Esseri Lupo hanno versato in lei le loro tensioni, i loro bisogni, il loro divenire.
I Luperci erano il tramite.
La loro corsa attorno alla città era il rinnovo di quel patto. Lo "spirito" dell'Essere Lupo (come del resto quello dell'Essere Umano) non si piega facilmente.
Fu questo spirito a resistere all'avvento della miseria cristiana. Forse i nuovi Luperci avevano dimenticato il perché di quella corsa, ma questa era talmente radicata nello spirito del popolo romano che non importava più dove fosse l'Essere Umano capace di diventare uno con lo spirito dell'Essere Lupo. Era sufficiente il rito per concentrare l'attenzione degli astanti rinnovando il patto.
Il cristiano ha avuto bisogno del terrore e dell'esercito per piegare lo "spirito" dell'Essere Lupo del popolo romano e, con che risultato? Con centinaia d'anni di miseria e di oscurantismo della ragione. Con centinaia d'anni di terrore fino all'avvento dei Libertini e dello sviluppo delle contraddizioni sociali.
Quanto sangue scorre lungo la via della libertà, sangue che ricade sulla mani di chi pone ostacoli alla libertà degli individui.
I Lupercalia si celebravano fra il 13 e il 15 febbraio. Possiamo dire che si celebrassero il 14 febbraio. Erano feste della fecondità e gli innamorati compilavano dei biglietti in cui davano la loro disponibilità per un incontro romantico. I biglietti erano estratti a sorte. Nel 495, il cristiano Gelasio I invocò l'intervento delle "autorità civili" protestando perché, nonostante si definissero "cristiani" i romani continuavano a partecipare a questa celebrazione. La festa fu abolita e nel 495 Gelasio I la sostituì con la festa di "san. Valentino" dedicata agli amanti e riprendendo molti contenuti dei Lupercali. Cosa non sono disposti a fare i cristiani pur di stuprare l'umo e il suo futuro.
Lo "spirito" dell'Essere Lupo è dentro gli Esseri Umani (come lo "spirito" dell'Essere Umano, mentre fonda la Libertà, è dentro all'Essere Lupo) mentre cercano la libertà. Ogni Essere della Natura è pronto a sorreggere ogni Essere umano che rimuove ostacoli sulla via della propria esistenza.
Lo "spirito" dell'Essere Lupo si fonde con lo "spirito" degli Esseri Umani nei paesi mediterranei. Ma ogni specie animale si fonde con l'Essere umano come gli Esseri Umani si fondono emotivamente con ogni specie animale. Quando questo non avviene c'è una separazione fra sé e il mondo e quando subentra la separazione fra sé e il mondo l'energia emotiva del separato si ripiega su sé stessa, cessa di scorrere e l'individuo si avvia verso la propria morte.
Ai cristiani piacciono i morti viventi ai quali possono dare ordini promettendo loro il paradiso.
Piegare lo "spirito" dell'Essere Lupo per rendere gli Esseri Umani schiavi. Lo "spirito" dell'Essere Lupo si arrende solo quando è solo a reggere l'urto contro la pulsione di morte che vuole sottomettere l'individuo.
Gelasio, il corrotto, ricattò Roma attraverso le menzogne. L'impero prima e il cristianesimo poi avevano distrutto la forza di Roma per meglio metterla in ginocchio davanti al suo Dio assassino.
Lo "spirito" dell'Essere Lupo si fuse col cuore degli Esseri Umani, coltivando il divenire, impedendo alla disperazione cristiana di distruggere il principio speranza.
I Luperci non corrono più attorno alla città antica, né si vestono con le pelli degli animali sacrificati, ma lo "spirito" dell'Essere Lupo è sempre fuso con quello degli Esseri Umani.
Aspetta soltanto che questi ricomincino ad ascoltare le voci del circostante.
Testo 1993
Revisionato nella forma attuale: Marghera gennaio 2019
Pagina tradotta in lingua Portoghese
Tradução para o português Os Lupercais, na Religião da Antiga Roma
Il sentiero d'oro: gli Dèi romani |
La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona
Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona
La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio
Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne. |
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Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Membro fondatore della Federazione Pagana Piaz.le Parmesan, 8 30175 Marghera - Venezia Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
I Romani erano costruttori di PontiPonti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi |
La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.