Le Furie sono quanto emerge dalla struttura emotiva dell’Essere Umano quando costui, nella vita nella Natura o nella vita sociale, viene messo alle strette, circondato, senza una via d’uscita e costretto in una situazione distruttiva. La rabbia, quando monta, nell'impossibilità di intravedere vie di uscita dalla situazione nella quale è venuto a trovarsi, fa esplodere le sue emozioni bloccando ogni controllo della ragione.
Le Furie abitano dentro all'Essere Umano. Si nutrono dell'Essere vivente e tendono ad impossessarsene quando le condizioni esistenziali alimentano la loro necessità. Le Furie si impossessano delle emozioni dell’Essere Umano e travolgono la sua coscienza in un’azione totalizzante e disperata.
Non bisogna lavorare al fine di uccidere le Furie dentro di sé. Le Furie sono un bene prezioso. Tanto più gli Esseri Umani tentano di addomesticare le Furie e tanto più è distruttiva la loro azione quando la necessità lo richiede.
Ricordo il comportamento autolesionista di alcune conventicole cristiane nelle quali i membri si autofustigavano al sorgere dei desideri. Più si autoflagellavano e più il desiderio si trasformava in Furia. Alla fine, o l'Essere Umano moriva fasciato di Energia Vitale stagnata o le Furie si scatenavano dentro di lui con tutta la loro forza portando l'Essere Umano all'autodistruzione.
E' necessario imparare ad usare le Furie per i propri fini.
Con la disciplina.
Quando una Furia si scatena è difficile riportarla all'ordine. O viene modificata la necessità che l’ha scatenata, o la furia modifica l’oggettività che ha creato la necessità del suo venir in essere.
Bisogna imparare ad usare le Furie dentro di noi. Farle uscire un po' e rimetterle subito a posto. Insegnare alla Furia (ad ogni Furia) che lei non è padrona dell'Essere Umano in cui vive, ma è solo un aspetto, sia pur importante. Pertanto, le è consentito di impossessarsi dell'Essere Umano quando questi è in pericolo ma deve tornare prontamente al suo posto appena il pericolo è cessato pronta ad intervenire qualora il pericolo si ripresenti.
Disciplinare Furia è una delle grandi imprese dell'Essere Umano disciplinato. Come non si deve uccidere le Furie, in quanto queste sono il guardiano contro la disperazione, così non si può permettere alle Furie di impossessarsi dell'Essere Umano lo porterebbe alla distruzione impedendo alla ragione di riprendere il controllo della coscienza e di costruire relazioni razionali con gli Esseri Umani nella società.
Nutrire le Furie con le proprie rabbie e le proprie imprecazioni; disciplinare le Furie attraverso la sospensione del giudizio e il respiro lento e profondo.
Cosa permettono di fare le Furie? Le Furie permettono all'individuo di concentrare tutto il proprio divenuto in una solo istante della propria esistenza. Le Furie permettono all'Essere Umano di giocarsi, all'interno della contraddizione scatenante, la vita in solo istante.
In quell'istante l'individuo, qualora venga sopraffatto e annientato, grazie alle Furie, lascia il corpo fisico per trasformarsi, in ogni caso, in un Essere Luminoso. La violenza dello scatenarsi delle Furie consente all'individuo di compattare quanta Energia Vitale e Potere di Essere ha accumulato nella sua esistenza proiettando la propria Coscienza di Sé, attraverso i mutamenti, nell'infinito.
Testo 1993
Revisionato nella forma attuale: Marghera febbraio 2018
Pagina tradotta in lingua Portoghese
Tradução para o português Fúrias, o último recurso dos desesperados na Religião Romana
Il sentiero d'oro: gli Dèi romani |
La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona
Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona
La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio
Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne. |
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Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Membro fondatore della Federazione Pagana Piaz.le Parmesan, 8 30175 Marghera - Venezia Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
I Romani erano costruttori di PontiPonti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi |
La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.