Cerere è la forza che spinge a crescere; Flora è il desiderio che spinge a crescere dell'Essere della Natura.
Giunone è la nascita; Flora è passione desiderante.
Giunone è la nascita dell'Essere della Natura; Flora è il desiderio che alimenta la sua crescita, il suo sbocciare.
Marte nasce da Giunone col contributo di Flora. Il nuovo anno nasce per crescere.
La finalità della nascita è la crescita.
La finalità di Giunone è Flora.
Crescere, crescere sempre, sviluppare la Coscienza di Sé lungo la via del Se. La forza che spinge a crescere modificata e modellata in centinaia di milioni di anni di adattamenti della specie della Natura è Flora. Il desiderio, la volontà di espansione (volontà di sopravvivenza prima e crescita costante e sistematica) è la relazione degli Esseri Umani e della Natura con Flora.
L'uso della volontà degli Esseri impone a Flora l'intervento attraverso la cessione dell'Energia Vitale; l'abbandono da parte degli Esseri della Natura dell'esercizio della loro volontà li priva della relazione con Flora diventando Esseri senza tensione verso l'espansione, cacciabili da chiunque intenda servirsene.
Così l'Essere Leone o l'Essere Lupo, quando cacciano, scelgono la preda i cui legami con Flora sono tagliati o deboli. Così per mettere in ginocchio gli Esseri Umani il macellaio di Sodoma e Gomorra deve tagliare i legami fra gli Esseri Umani e Flora; a questo fine si serve del terrore.
Flora è la crescita di quanto esiste in Natura.
Flora stessa è identificabile con l'Essere Natura, ma l'Essere Natura, come ogni altro Essere, è formato da tante forze con cui si presenta da non permettere al veggente di identificarlo solo con l'Essere Natura. I desideri e l'attenzione di chi guarda la Natura distingue Flora dall'immenso che la manifesta.
Ed è Flora lo sbocciare dei desideri e delle passioni che ogni Essere della Natura, Essere Umano nel nostro caso, espone al mondo per affascinare altri Esseri e renderli partecipi ai propri bisogni e ai propri desideri.
Flora è il desiderio che rappresenta sé stesso.
Fintanto che gli Esseri della Natura continuano a desiderare, Cerere si esprime dentro di essi. Quando i soggetti, i singoli Esseri della Natura cessano di desiderare, Cerere muore dentro di loro.
Quando muore il desiderio, il singolo Essere cessa di espandersi, cessa di divenire, cessa. Nel cessare diventa un rifiuto della Natura. Rifiutare di desiderare è rifiutare di esistere. Cessare di desiderare, significa cessare di esistere.
L'Essere Natura ricicla i propri "rifiuti".
E' splendente Flora nella primavera mediterranea e la sua forza si esprime in tutto il ciclo della Natura. Ciclo la cui fine avverrà quando l'Essere Natura, l'Essere Sole e l'Essere Terra saranno uno.
Crescere!
Flora ha il suo senso di esistenza negli Esseri della Natura, degli Esseri Umani nel nostro caso. A loro deve essere sempre ricordato come esistono per crescere. Va ricordato che il desiderio è la forza di Flora che li spinge a crescere.
Non esiste una stagione in cui si appassisce. Il fiore appassisce per permettere la crescita del frutto; l'Essere Umano appassisce perché nasca l'Essere Luminoso. Non esiste un appassire e basta, se non in chi ha cessato di crescere; chi ha cessato di crescere è chi ha ucciso l'Essere Luminoso dentro di lui.
Quando un giorno rinascerà il ricordo dell'esistenza di Flora e dell'importanza della sua azione all'interno della Natura, sarà a monito perché nessuno degli Esseri Umani dimentichi, anche se non intende diventare veggente, che l'Essere Natura non consente a nessun'Essere di cessare di crescere e di espandersi.
Quando un Essere Umano cessa di crescere non si limita a troncare la relazione fra sé e Flora (e via via tutte le relazioni con l'oggettività esistenti) ma impone, per quanto gli è possibile, di troncare il rapporto con Flora al maggior numero di altri Esseri Umani.
E' l'orrore del deserto Sahariano mentre si espande nel cuore degli Esseri Umani. L'orrore costruito da chi nega il desiderio e la passione nelle tensioni dell'esistenza.
Nelle regioni mediterranee Flora rinnova sé stessa ogni volta che donando il fiore a Giunone questa partorisce Marte. Ricordare come Marte sia l'ultima risorsa nelle mani di chi cresce nei confronti degli ostacoli dell'esistente. Flora si adatta a crescere e ad espandersi nelle più diverse condizioni, ma quando le condizioni diventano tali da non lasciare alternative, Marte soccorre Flora affinché costei continui a dare il fiore a Giunone rinnovando la sua esistenza.
I cristiani lavorarono per spezzare quel ciclo, ma ne erano impotenti perché il mondo reale è fuori dalla percezione dei loro sensi e di quelli del dio loro padrone che si esprime solo nella parola. Una parola che domina e che secca ogni fonte della vita.
I cristiani lavorano per accecare gli occhi degli Esseri Umani ed offuscare la memoria delle tensioni che li hanno portati alle vita e che ora potrebbero alimentare la loro crescita mediante il desiderio rappresentato da Flora.
Il rinnovo della vita è fuori dalla loro portata del cristiano e la vita, anche se avvilita ed offesa, si rinnova in Flora continuando a seminare il desiderio della necessità di presentarsi come soggetti desideranti ai soggetti del mondo.
"Io desidero", dice l'uomo e la donna che si fanno Flora. "Vuoi vivere con me il mio desiderio?"
Solo gli Esseri Umani malati di Energia Vitale Stagnata non sentono più il suo richiamo; ma sono tanti i richiami a cui costoro sono diventati sordi.
Nota: nella revisione di questo scritto del 1993 ho voluto sottolineare maggiormente il desiderio come manifestazione della Dea Flora. Ho voluto aumentare la distanza percettiva fra Flora e Cerere. Entrambe sono due manifestazioni divine spesso interconnesse in modo così stretto da rendere difficile distinguere i ruoli nella vita.
Testo 1993
Revisionato nella forma attuale: Marghera 16 ottobre 2016
Pagina tradotta in lingua Portoghese
Tradução para o português Flora, o desejo que se apresenta na Religião Romana
Il sentiero d'oro: gli Dèi romani |
La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona
Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona
La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio
Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne. |
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Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Membro fondatore della Federazione Pagana Piaz.le Parmesan, 8 30175 Marghera - Venezia Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
I Romani erano costruttori di PontiPonti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi |
La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.