Jean Jacques Rousseau

1712 - 1778

Un filosofo del secolo 1700

1700 - Il risveglio sociale del diciottesimo secolo
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La storia della Stregoneria dall'800 al 1800
Decima parte - Uno dei filosofi rappresentativi

di Claudio Simeoni

Storia della Stregoneria

 

Se in filosofia si volesse usare una definizione popolare come "matto come un cavallo", attribuendola ad un pensatore, questa sarebbe adatta per definire Rousseau.

Matto, nel significato popolare, lo era in tutte le manifestazioni della sua vita e non poteva essere diversamente, vista la costruzione filosofica che è riuscito a produrre.

I filosofi affrontano i meccanismi del pensiero, lo rinnovano con intuizioni notevoli, ma subito questo nuovo pensiero diventa moda. Diventa un modo attraverso il quale apparire e divertire nei salotti buoni, fra gente che non ha nulla da fare. Al pensiero si strappa il dente della furia innovatrice e lo si trasforma in un contenitore vuoto. Quando l'operazione sembra riuscita, ecco apparire un Rousseau, il quale ha paura di una cosa sola: che qualcuno gli metta delle briglie costringendolo a tirare il suo carretto!

Se un filosofo lo si apprezza per la carica di dinamite con la quale distrugge le convenzioni del suo tempo, Rousseau deve essere apprezzato per aver trascorso la vita a fabbricare cariche di dinamite. E' diventata famosa la frase: "Rousseau non ha scoperto nulla ma ha incendiato tutto!". In pratica, ha reso vivo e importante il pensiero che, stanco e morente, aveva perso la sua carica propositiva e innovativa.

Riassunta in questo modo la sua vita, passiamo ad annaspare nei suoi concetti.

Innanzi tutto, Rousseau attacca il concetto di natura sviluppato dalla scienza. Per gli scienziati, la natura è un meccanismo vuoto. Infatti, la natura è un essere vivente! La natura è fuoco! La natura è vita in trasformazione continua! La natura vivente è un flusso che si manifesta nell'uomo nell'infallibilità dell'istinto e nella forza travolgente del sentimento. E ancora: è la società con il suo mortificante intrigo di convenzioni e di leggi che rende l'uomo schiavo di bisogni e di obblighi artificiali, e perciò egoista e malvagio, inquieto e infelice.

Anche se questi principi sono conosciuti, Rousseau li infiamma, dona loro un'anima, un pathos, una necessità d'esistenza che prima di allora non avevano.

Tutto questo Rousseau tenta di esprimerlo nel suo "contratto sociale", nel quale egli impone alle istituzioni sociali il dover essere. In altre parole, Rousseau indica i doveri alle istituzioni. I doveri dai quali le istituzioni non possono derogare.

Siamo davanti ad una trasformazione storica.

L'istituzione non è più emanazione del dio padrone del mondo, ma è libero contratto fra i cittadini, come indicato in Locke, per diventare, in Rousseau, esecutrice di doveri imposti dai cittadini.

Rousseau abbandona i figli avuti con Marie-Therese Levasseur in orfanotrofio, incapace di svolgere la propria funzione di padre, ma in "Emilio" esprime il concetto fondamentale sull'educazione. Educare significa lasciare che la natura agisca, e il miglior maestro è quello che non fa sentire la propria presenza e affida alle forze naturali l'ammaestramento e la correzione del fanciullo.

E' un primo passo nei concetti di educazione. Un buon passo, fino ad arrivare là dove l'educazione va fatta solo sugli Esseri Umani adulti. Sono gli Esseri Umani adulti che devono autoeducarsi continuamente, i fanciulli crescono imitandone il processo di trasformazione.

Il fanciullo non è più il piccolo pazzo del razionalismo voltairiano: ogni età ha la sua perfezione e il bambino deve vivere sciogliendo le briglie alle esuberanti energie della sua età fortunata, in attesa che la natura provveda, secondo tempi che non tollerano forzature, a trasformarlo in uomo. Con questo, Rousseau esprime un concetto d'urgenza, di impellenza sociale, al rispetto per il divenire del bambino. I suoi diritti anteposti alle esigenze degli adulti.

E' un primo passo. Un passo intellettivo più che un prodotto delle sue mani, ma è un passo fondamentale, in un momento in cui i cattolici, gestendo gli orfanotrofi, guadagnano vendendo bambini ai loro sfruttatori.

1997

 

Diventare uno stregone

 

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

La Storia della Stregoneria

La storia della Stregoneria non è una storia di uomini o di capi. La storia della Stregoneria è la storia del divenire delle idee, del modo con cui gli uomini guardano al mondo e alla vita sociale. La storia della Stregoneria è la storia della modificazione del presente in cui il cristianesimo ha rinchiuso il divenire dell'umanità.