Indice sulle religioni antiche
Indice confronti proverbi:
1° confronto proverbi: Madri, genitori e società 2° confronto proverbi: Genitori e figli 3° confronto proverbi: Costruire il futuro
Tutti i popoli hanno costruito le loro "leggi morali".
Spesso queste leggi segnavano il passaggio da un'epoca mitica in cui non c'era la civiltà ad un'epoca storica alla quale il "legislatore" dava delle norme morali o delle leggi da seguire per il buon ordine della società.
Spesso la norma era morale, sociale, religiosa. A volte era stabilita come un consiglio nella società, altre volte era l'ordine del dio o erano vere e proprie leggi.
In questo schema ho voluto mettere a confronto quattro sistemi culturali vissuti dalle società degli Esseri Umani.
Le prime due basi sociali sono prese dai Sumeri e dall'Egitto. Mentre la prima ha circa 4500 anni, la seconda, quella egiziana, ha circa 3300 anni e trovata su un supporto datato 2900 anni fa.
I proverbi della bibbia si possono datare attorno al 600 a.c. durante la prigionia a Babilonia. L'Edda Poetico, da cui traggo i passi dell'Havamal "Il discorso dell'eccelso" è datato fra il 600 e il 900 d.c..
Nell'introduzione all'Edda Poetico del'ed. garzanti, si legge:
"... ad un attento esame la tradizione eddica non si presenta "intatta", cioè vicina in tutto e per tutto al momento culturale d'origine dei temi poetici che ci conserva. Essa appare condizionata in più modi dalla cultura cristiana e, più generalmente, tardo antica, oltre che dal naturale evolversi del gusto letterario".
Come esisteva un ambiente fra la Mesopotamia e l'Egitto in cui ci fu lo sviluppo culturale dei principii morali, così gli ebrei, a Babilonia, si appropriano dei principi sociali e morali e li trasformano togliendo l'uomo che vive nella società per porvi il loro dio padrone a cui l'uomo deve obbedienza. Sparito il corpo dei principii Sumeri ed Egiziani, gli uomini hanno perso la memoria fino al loro ritrovamento. Per contro, l'Havamal, La canzone dell'eccelso, è stata elaborata adattando lo spirito dei proverbi della bibbia alle culture di popoli nordici al fine di far accettare meglio a tali popoli il cristianesimo che i missionari stavano imponendo.
Indubbiamente nell'Havamal ci sono elementi di tradizione germanica, ma tali elementi sono piegati in funzione dell'accettazione del cristianesimo. L'Havamal non appartiene alle tradizioni Pagane Germaniche, ma alle tradizioni del missionarismo cristiano che fondendo la bibbia con elementi delle tradizioni locali finisce per distruggere le tradizioni locali in funzione della sottomissione al proprio dio padrone.
Riporto tre schemi di confronto fra elementi simili per far comprendere come gli ebrei abbiano violentato lo spirito delle antiche civiltà per sottometterlo al volere del loro dio padrone e come, di fatto, i cristiani abbiano proseguito in questa operazione di distruzione della determinazione dell'uomo nella vita in funzione della riaffermazione del delirio di onnipotenza del loro dio padrone.
I Proverbi di Amen-em-Ope vengono affiancati a elementi Sumeri (l'invito del padre sumero al figlio a studiare affinché diventi uno scriba, è un elemento ricorrente anche fra gli studenti egiziani) e confrontati con alcune parti dei proverbi della bibbia e alcuni aspetti dell'Havamal, la Canzone dell'eccelso, degli Edda Poetici.
Primo confronto di proverbi
C'era un modo di intendere le relazioni fra gli uomini fra i popoli.
Quando parliamo di "popoli Antichi" che ci hanno lasciato tracce scritte, dobbiamo parlare essenzialmente di Egiziani e Sumeri.
Colei che conosce l'orfano colei che conosce la vedova; Colei che conosce l'oppressione dell'uomo da parte dell'uomo; Colei che è la madre dell'orfano;
Nanshe ha cura della vedova; Fa rendere giustizia al più povero; Ella è la Regina che attira il profugo nel suo grembo; Colei che trova un riparo per il debole.
Quelli che camminano nel peccato varcano i limiti; Quelli che trasgrediscono le norme stabilite, che violano i contratti; Quelli che considerano favorevolmente i luoghi di perdizione...; Quelli che sostituiscono un peso leggero ad uno più pesante; Quelli che sostituiscono una misura piccola ad una più grande;
Quelli che avendo mangiato qualche cosa che a loro non apparteneva, non dicono "Io l'ho mangiata". Che, avendola bevuta, non dicono: "Io l'ho bevuta". Quelli che dicono: "Io mangerò ciò che è proibito"
Per consolare l'orfano, per far si che non vi siano più vedove, Per preparare un luogo dove i potenti saranno annientati, Per consegnare i potenti ai deboli..., Nanshe scruta il cuore degli individui.
Tratto da:
S. N. Kramer "I Sumeri nella storia" Ed Newton
A queste affermazioni sociali dei Sumeri, ci sono giunte delle similitudini dall'Antico Egitto.
Guardati dal derubare gli afflitti, dall'opprimere i deboli. Non sollevare la mano contro un vecchio che si avvicina, così come non oseresti rivolgere la parola ai grandi. Non gridare contro colui che hai danneggiato, e non dargli risposta a tua giustificazione. Le sponde gettano nel fiume colui che compie il male, e le sue stesse acque alluvionali lo trascinano via. Il vento del nord cala e ne conclude il tempo; esso si unisce alla tempesta. La nuvola della tempesta tuona, e cattivi sono i coccodrilli! O uomo caldo, come stai adesso? Egli grida, e la sua voce si leva fino al cielo sopra; O DIO-LUNA, leva il suo crimine contro di lui!
Non tentare di imbrigliare il litigioso con una bocca accesa, e non eccitarlo con le parole. Sii piuttosto apatico davanti ad un nemico, e ripiega indietro davanti ad uno che attacca. Dormici sopra prima di dire alcunché, perché l'uomo accalorato nella sua ora è tempesta che dilaga come fuoco sulla paglia. Arretra davanti a lui, lascia che ciò gli rimbalzi in faccia; saprà il DIO come rispondergli. Se trascorri "il tempo della vita" con questi precetti nel cuore, allora i tuoi figli vedranno [quanto hai prosperato]. Quanto all'uomo accalorato di un tempio [forse è tempo!], è come un albero cresciuto in un vivaio: nello spazio di un attimo perde i rami, ed è portato alla sua fine nei cantieri navali; viene fatto fluitare dal suo posto, e la fiamma è la sua sepoltura. Ma il vero uomo di quiete si mantiene al proprio posto; è come un albero che cresce in un giardino; è rigoglioso di fronde e abbonda di frutti; si erge davanti al suo padrone. Il suo frutto è dolce e la sua ombra piacevole, e giunge alla fine nel suo giardino.
La copia ritrovata in Egitto è della XXII^ dinastia (900 a.c.). Sono i proverbi di Amen-em-Ope.
E' tratto da "La saggezza dell'Antico Egitto" ed. Newton a cura di Joseph Kaster.
Alle visioni dei Sumeri e degli Egiziani, si contrappone la visione degli ebrei che, al contrio dei Sumeri e degli Egiziani che accolgono e proteggono, vedono nell'altro il male.
L'individuo da uccidere e da annientare in nome del loro dio padrone.
Mentre in tutte le religioni antiche gli Dèi camminano a fianco degli Uomini, nella bibbia è il terrore e la paura che albergando nel cuore degli uomini li porta a vivere nel terrore per l'altro.
[8]Ascolta, figlio mio, l'istruzione di tuo padre e non disprezzare l'insegnamento di tua madre, [9]perché saranno una corona graziosa sul tuo capo e monili per il tuo collo. [10]Figlio mio, se i peccatori ti vogliono traviare, non acconsentire!
[11]Se ti dicono: «Vieni con noi, complottiamo per spargere sangue, insidiamo impunemente l'innocente, [12]inghiottiamoli vivi come gli inferi, interi, come coloro che scendon nella fossa; [13]troveremo ogni specie di beni preziosi, riempiremo di bottino le nostre case; [14]tu getterai la sorte insieme con noi, una sola borsa avremo in comune»,
[15]figlio mio, non andare per la loro strada, tieni lontano il piede dai loro sentieri! [16]I loro passi infatti corrono verso il male e si affrettano a spargere il sangue. [17]Invano si tende la rete sotto gli occhi degli uccelli.
[18]Ma costoro complottano contro il proprio sangue, pongono agguati contro se stessi. [19]Tale è la fine di chi si dà alla rapina; la cupidigia toglie di mezzo colui che ne è dominato.
Bibbia: Proverbi
Quando i missionari cristiani fondono i proverbi della bibbia con quelli dei popoli nordici, sono costretti a fare dei compromessi.
Uno di questi compromessi, forse il più antico. è quello dell'Edda poetico, l'Havamal, la canzone dell'Eccelso.
Dal Discorso di Loddfáfnir
Ti consiglio, Loddfáfnir, e tu accetta il consiglio, ne trarrai beneficio se l'accetti, bene ti verrà se l'accogli.
[117] A un uomo malvagio non permettere mai di conoscere i tuoi guai: ché da un uomo malvagio non si otterrà mai di ricambiare un animo amico.
[118] Morso a sangue io vidi un uomo dalle parole di una donna malvagia. Una lingua falsa fu per lui la morte e non già per giuste ragioni.
[125] Per tre parole non disputerai con un uomo peggiore di te: spesso il migliore è sconfitto quando combatte il peggiore.
[128] Gioia del male non avere mai, ma trai piacere dal bene.
[134] Del vate dai capelli grigi non ridere mai; spesso è buona cosa quel che dicono i vecchi. Spesso da un otre sgualcito vengono parole sensate, uno che è appeso tra i pellami, e penzola tra i ritagli di cuoio, e ciondola tra stomaci coi cagli.
[135] Non scacciare un ospite, non condurlo alla porta, tratta con garbo i poveri.
Tratto da: "L'Edda Poetico" in "La canzone dell'Eccelso" o Havamal
Dal sito::
http://www.bifrost.it/GERMANI/Fonti/Eddapoetica-2.Havamal.html
Controllato con l'edizione Garzanti
I proverbi hanno essenzialmente lo scopo di istruire i figli su come sia meglio vivere per vivere bene in una società in cui tutti si vive bene.
Secondo confronto di proverbi
Nei proverbi i genitori parlano ai figli. Ogni genitore e ogni figlio vivono di doveri. Ma se i genitori hanno doveri nei confronti dei figli, come vengono trasformati e perché vengono trasformati in diritti dei genitori nei confronti dei figli?
Arriverai al successo tu, che frequenti i giardini pubblici? Pensa dunque alle generazioni di un tempo, frequenta la scuola; ne trarrai profitto. Pensa alle generazioni di un tempo, informati su di esse. Che delinquente io tengo sotto la mia sorveglianza... io non sarei un uomo se non sorvegliassi mio figlio. Ho interrogato i miei, confrontato gli individui, ma non ho trovato tra essi nessuno come te. Quel che sto per dirti trasforma il folle in saggio, paralizza il serpente alla maniera degli incantesimi e ti impedirà di prestar fede alle parole mendaci. Poiché il mio cuore per causa tua si è colmato di fastidio, mi sono staccato da te e non ho badato ai tuoi timori e ai tuoi borbottamenti. Per le tue grida, si per le tue grida, ero in collera con te – sì, ero in collera con te. Perché tu non cerchi di dar saggio delle doti di uomo, il mio cuore è stato travolto come da un vento furioso. Le tue recriminazioni mi hanno ferito, tu mi hai condotto alle soglie della morte. Da che vivo non ti ho fatto portare le canne della giuncaia. Le bracciate di giunchi che i ragazzi e i giovinetti trasportano, da quando sei vivo non le hai mai toccate. Io non ti ho detto mai: "Segui le mie carovane". Non ti ho fatto mai sgobbare, lavorare nel mio campo. Non ti ho mai costretto a dei lavori manuali. Da che vivo non ti ho mai detto: "Va' a lavorare per mantenermi". Altri da te diversi mantengono i loro genitori col proprio lavoro. Se parlassi ai tuoi compagni e ne tenessi conto, tu li imiteresti. essi portano dieci gur di orzo ciascuno – anche i piccoli trasportano dieci gur di orzo ciascuno al proprio padre, lo provvedono di orzo, di olio e di lana. Tu, invece, tu non sei un uomo se non quando bisogna far mostra di spirito polemico, ma paragonato a quelli non sei affatto un uomo. Certo non lavori come loro... essi hanno padri che fanno lavorare i propri ragazzi, ma io... io non ti ho fatto lavorare come loro. [...] Di tutti i mestieri umani che esistono sulla terra e ai quali Enlil ha dato il nome, nessuno ve né di più difficile di quello dello scriba. Poiché se non ci fosse la canzone (la poesia)... simile alla riva del mare, la riva dei lontani canali, cuore della canzone lontana..., tu non presteresti ascolto ai miei consigli e io non ti ripeterei la saggezza di mio padre. In conformità alle prescrizioni di Enlil, il figlio deve succedere al proprio padre nel suo mestiere. [...]
Tratto da: S. N. Kramer "I Sumeri nella storia" Ed Newton
Sembra di sentir parlare un padre di venti anni or sono che esortava suo figlio a darsi da fare per affrontare con successo la sua vita.
Non unirti agli uomini dalla testa calda, e non star loro vicino nella conversazione. Sorveglia la lingua nel rispondere al tuo superiore, e stai attento a non insultarlo; perché egli può gettare le sue parole per prenderti al laccio! Non parlare in modo falso con un uomo; è un oltraggio per il dio! Non separare il cuore dalla lingua, e tutti i tuoi progetti avranno successo. Avrai considerazione fra la gente, e poserai sicuro nella mano del dio! Il dio odia chi pronuncia parole insincere, e l'ipocrita è il suo grande abominio! Non bramare la proprietà di un poveretto, e non aver fame del suo pane; ciò che appartiene ad un poveretto è un soffocamento per la gola, e un vomito per l'esofago.
Non dire: "Oggi è come domani", perché come possono andare a finire queste cose? Quando il domani arriva e l'oggi non c'è più, l'alluvione può essersi trasformata in secca, i coccodrilli possono trovarsi allo scoperto dall'acqua, gli ippopotami all'asciutto, i pesci boccheggianti, i lupi saziati e gli uccelli in festa! Ma l'uomo quieto dirà nel tempio: "Grandi sono i favori di Ra!" Vieni, sii un uomo di quiete, e avrai la vita; il tuo corpo prospererà sulla terra!
La copia ritrovata in Egitto è della XXII^ dinastia (900 a.c.). Sono i proverbi di Amen-em-Ope. E' tratto da "La saggezza dell'Antico Egitto" ed. Newton a cura di Joseph Kaster.Il rispetto è il fondamento della vita e delle relazioni sociali. Non esiste nei proverbi egiziani la sopraffazione e nemmeno la paura dell'altro.
[20]La Sapienza grida per le strade nelle piazze fa udire la voce; [21]dall'alto delle mura essa chiama, pronunzia i suoi detti alle porte della città:
[22]«Fino a quando, o inesperti, amerete l'inesperienza e i beffardi si compiaceranno delle loro beffe e gli sciocchi avranno in odio la scienza?
[23]Volgetevi alle mie esortazioni: ecco, io effonderò il mio spirito su di voi e vi manifesterò le mie parole.
[24]Poiché vi ho chiamato e avete rifiutato, ho steso la mano e nessuno ci ha fatto attenzione;
[25]avete trascurato ogni mio consiglio e la mia esortazione non avete accolto; [26]anch'io riderò delle vostre sventure, mi farò beffe quando su di voi verrà la paura, [27]quando come una tempesta vi piomberà addosso il terrore, quando la disgrazia vi raggiungerà come un uragano, quando vi colpirà l'angoscia e la tribolazione.
[28]Allora mi invocheranno, ma io non risponderò, mi cercheranno, ma non mi troveranno. [29]Poiché hanno odiato la sapienza e non hanno amato il timore del Signore; [30]non hanno accettato il mio consiglio e hanno disprezzato tutte le mie esortazioni; [31]mangeranno il frutto della loro condotta e si sazieranno dei risultati delle loro decisioni.
[32]Sì, lo sbandamento degli inesperti li ucciderà e la spensieratezza degli sciocchi li farà perire; ma chi ascolta me vivrà tranquillo e sicuro dal timore del male».
Bibbia: Proverbi
A differenza dei proverbi dei Sumeri e degli Egiziani, agli ebrei, alla bibbia, interessa incutere terrore e paura.
E' col terrore, il timore e pa paura che il dio degli ebrei domina i suoi schiavi.
Mentre nei proverbi Sumeri e nei proverbi egiziani c'è il rispetto ed essensialmente il rispetto per le persone socialmente più deboli e fragili, nella bibbia c'è sempre quel compiacersi della violenza fatta a chi è debole e fragile. Il debole e il fragile, nella bibbia, è colui che ha perso il soccorso del dio padrone.
Per questo motivo i proverbi della bibbia esortano a sottomettersi al più forte per non essere deboli e fragili.
Nell'Edda Poetico troviamo il compromesso fra la necessità di dominare e il rispetto che si deve agli individui.
[21] Le greggi ben sanno quando devono tornare a casa e andarsene dai pascoli. Ma l'uomo insavio non conosce mai la misura della sua pancia.
[22] L'uomo incapace e di cattivo gusto ride per ogni cosa. Quello che lui non sa e che dovrebbe sapere: che non è privo di difetti.
[23] L'uomo insavio sta sveglio tutte le notti e si preoccupa di tutto. Così è sfinito quando viene il mattino; tutte le sue miserie son [rimaste] qual erano.
[24] L'uomo insavio crede gli siano tutti quelli che gli sorridono, amici. Non si accorge affatto se gli tendano tranelli, quando tra i saggi siede.
[25] L'uomo insavio crede gli siano tutti quelli che gli sorridono, amici. Ed ecco si accorge, quando arriva all'assemblea, che ha pochi sostenitori.
[26] L'uomo insavio pensa di saper tutto se sta da solo in un canto. Ma nulla sa quando deve parlare in risposta, se qualcuno lo mette alla prova.
[27] L'uomo insavio quando si trovi con gli uomini questo è meglio, che taccia. Nessuno però sa che lui non sa nulla, purché non parli troppo. Ma l'uomo che non sa, questo neppure sa: che a volte parla troppo.
Tratto da: "L'Edda Poetico" in "La canzone dell'Eccelso" o Havamal Dal sito:: http://www.bifrost.it/GERMANI/Fonti/Eddapoetica-2.Havamal.html Controllato con l'edizione Garzanti
Terzo confronto di proverbi
[...] Ur-Nem[mu, potente guerriero, re] di Ur, [re di Su]mer e di Akkad, il dio [...] ha stabilito di offrire nel paese 90 GUR di orzo, 30 pecore, 30 SILA di burro ogni mese. Quando gli Dèi An ed Enlil hanno concesso al dio Nanna la regalità su Ur, Ur-Nammu, generato dalla dea Ninsun, ha offerto (?) alla sua amata madre, che lo ha partorito, secondo la sua giustizia ed [equità], [...] sette [...]. Ha ucciso Namhani, governatore di Lagas. Con la forza di Nanna, suo re, ha fatto tornare al luogo dell'attracco(?) la nave-Magan di Nanna, in Ur ha fatto risplendere. In quel tempo le persone-nisku avevano (il controllo de)i campi, i comandanti delle navi (=pirati?) avevano (il controllo del)le vie (del traffico marittimo), i razziatori [dei buoi, delle pecore, degli asini dominavano sui] pastori. [Allora Ur-N]ammu, [poten]te [guerriero, re di Ur, re si Sumer e di] Akkad, [con la forza di] Nanna [suo re], [...] ha stabilito[la giustiz]ia [nel paese]. [...] ha fatto tornare/ha ridotto. Ha liberato le vie (del traffico marittimo dai) comandanti delle navi (=pirati?), i pastori (dai) razziatori di buoi, delle pecore e degli asini, per gli Akkadi e per gli uomini [...] di Sumer [e Akkad]. Allora con la forza di Nanna, suo re, ha dato la libertà ad Aksak, Marad, Girkal, Kazallu, con i loro terreni agricoli, a Usarum e a quanti fossero in potere di Ansan. Ha reso la misura-staio del rame equivalente a 60 SILA, la misura-BAN del rame equivalente a 5 SILA, la pietra-peso di 1 siclo di metallo raffinato equivalente a 1 mina, la misura di 1 SILA del bronzo equivalente a 1 mina. Ha [...]... la riva del Tigri, dell'Eufrate e di tutti i fiumi [...]... la casa... [...] un frutteto, che il capo dei frutticoltori ha preso in carico dal re.
Non ha abbandonato l'orfano al ricco, la vedova al potente, chi ha un (solo) siclo a chi possiede una mina, chi ha (solo) una pecora a chi possiede un bue. Ai suoi governatori, le sue madri, i suoi fratelli, alle [loro] stirpi un luogo [...] non... [...], non ha imposto lavoro. Ha eliminato malvagità, violenza, lamenti, ira(?). Ha imposto la giustizia nel paese. Ed ora, (le leggi):
Tratto da: Claudio Saporetti "Antiche Leggi" Ed Rusconi (la prima traduzione è attribuibile a S. N. Kramer come dice in nota)
Il senso della giustizia, non solo per sé, ma per la società, è il sentimento che governa i Sumeri e i popoli del medio oriente.
Non rimuovere la pietra di confine dai limiti di un campo; non cambiare la posizione della corda di misurazione. Non bramare nemmeno un cubito di terra, e non violare il confine di una vedova. Colui che prende a torto un solco di un campo, anche se lo rivendica con falsi giuramenti, sarà fatto prigioniero dal potere del Dio-Luna! Ara nel tuo stesso campo e troverai ciò di cui hai bisogno; ricava il pane dalla tua stessa aia. Meglio un solo bushel datoti dal dio che cinquemila presi a torto. Migliore è la povertà nella mano del dio che la ricchezza in un magazzino. Migliore è il pane con cuore felice che le ricchezze nel dolore! Non lanciare il tuo cuore dietro alle ricchezze; nessuno ignora la Dea-Fortuna! Non lasciare che il tuo cuore brami le esteriorità; per ogni uomo c'è un'ora designata! Non ti dar pena di inseguire le ricchezze, di cercare l'eccesso una volta che ti sia assicurato ciò di cui hai bisogno; se ottieni la ricchezza attraverso il ladrocinio, essa non si fermerà con te per la durata di una notte. Allo spuntar del nuovo giorno non sarà più nella tua casa; la terra avrà aperto la sua bocca e l'avrà inghiottita; sarà sprofondata agli inferi. Avrà messo le ali come le oche, e sarà volata via in cielo! Piuttosto loda il Sole quando esce e risplende, e di' : "Dammi benessere e salute!". Ed egli ti darà il necessario per questa vita, e tu sarai libero dalla paura.
Non danneggiare un uomo con la penna su un papiro; è un abominio per il DIO. Non testimoniare con parole menzognere, e non nuocere ad un altro con la lingua. Non farla pagare a colui che non ha niente, e non rendere falsa la tua penna. Se accetti un grosso debito contro un pover'uomo, dividilo in tre parti; cancellane una e lasciane sopravvivere una, scoprirai che ciò si conforma alle vie della vita! Dormirai bene; e il mattino, superata la notte, sarà come ricevere buone notizie! Meglio essere elogiati come persona che ama gli uomini che avere un magazzino di ricchezze! Migliore è il pane quando il cuore è felice che le ricchezze accompagnate da preoccupazioni!
La copia ritrovata in Egitto è della XXII^ dinastia (900 a.c.). Sono i proverbi di Amen-em-Ope. E' tratto da "La saggezza dell'Antico Egitto" ed. Newton a cura di Joseph Kaster.
[13]Beato l'uomo che ha trovato la sapienza e il mortale che ha acquistato la prudenza,
[14]perché il suo possesso è preferibile a quello dell'argento e il suo provento a quello dell'oro.
[15]Essa è più preziosa delle perle e neppure l'oggetto più caro la uguaglia.
[16]Lunghi giorni sono nella sua destra e nella sua sinistra ricchezza e onore;
[17]le sue vie sono vie deliziose e tutti i suoi sentieri conducono al benessere.
[18]E' un albero di vita per chi ad essa s'attiene e chi ad essa si stringe è beato.
[19]Il Signore ha fondato la terra con la sapienza, ha consolidato i cieli con intelligenza;
[20]dalla sua scienza sono stati aperti gli abissi e le nubi stillano rugiada.
[21]Figlio mio, conserva il consiglio e la riflessione, né si allontanino mai dai tuoi occhi:
[22]saranno vita per te e grazia per il tuo collo.
[23]Allora camminerai sicuro per la tua strada e il tuo piede non inciamperà.
[24]Se ti coricherai, non avrai da temere; se ti coricherai, il tuo sonno sarà dolce.
[25]Non temerai per uno spavento improvviso, né per la rovina degli empi quando verrà,
[26]perché il Signore sarà la tua sicurezza, preserverà il tuo piede dal laccio.
[27]Non negare un beneficio a chi ne ha bisogno, se è in tuo potere il farlo.
[28]Non dire al tuo prossimo: «Và, ripassa, te lo darò domani», se tu hai ciò che ti chiede.
[29]Non tramare il male contro il tuo prossimo mentre egli dimora fiducioso presso di te.
[30]Non litigare senza motivo con nessuno, se non ti ha fatto nulla di male.
[31]Non invidiare l'uomo violento e non imitare affatto la sua condotta,
[32]perché il Signore ha in abominio il malvagio, mentre la sua amicizia è per i giusti.
[33]La maledizione del Signore è sulla casa del malvagio, mentre egli benedice la dimora dei giusti.
[34]Dei beffardi egli si fa beffe e agli umili concede la grazia.
[35]I saggi possiederanno onore ma gli stolti riceveranno ignominia.
Bibbia: Proverbi
E' il padrone, il signore a cui è necessario sottomettersi, il dispensatore di benessere e di saggezza.
Non è l'uomo che costruisce la sua vita e i suoi rapporti col mondo.
L'uomo è costretto ad obbedire e solo nell'obbedienza ha la benevolenza del padrone.
In questo modo il "non fare del male" non è un principio che nasce dall'uomo per avere una buona società, ma nasce dall'imposizione del dio padrone che, anche in quest'obbedienza riceve sottomissione da parte dell'uomo e accettazione di ogni danno che il dio padrone vuole fare all'uomo.
I proverbi della bibbia hanno un solo scopo, costringere l'uomo all'obbedeinza al padrone e solo l'obbedienza al padrone determina la differenza fra il buono, che obbedisce, e il malvagio che, al contrario, ritiene sé stesso un uomo che pratica la dignità sociale anche contro il dio padrone.
I missionari cristiani, per imporre il cristianesimo, devono fondere le due modalità di agire nella società per imporre il loro dio padrone.
[28] Saggio lo stimano chi sa fare domande e parlare a tono. Nulla celare possono i figli dell'uomo di quello che capita ai mortali.
[29] In abbondanza dice, chi mai tace, ciance insensate. La lingua chiacchierona se non è trattenuta spesso suona contro sé stessa.
[30] Non ammiccherà [prendendosi gioco] nessun uomo di un altro quando viene tra congiunti. Accorto in molti lo stimano se non gli fanno domande, e un posto ottiene indisturbato.
[31] Accorto si ritiene chi sa sfuggire, ospite, agli scherni degli ospiti. Non sa con certezza chi al banchetto lo schernisca se chiacchiera con malintenzionati.
[32] Molti uomini son tra loro amichevoli ma a banchetto si accapigliano. Rissa tra gli uomini sempre vi sarà; s'azzuffa l'ospite con l'ospite.
[41] Con armi e vestiti saranno gli amici lieti, ciò è già evidente su sé stessi. Chi dona e chi ricambia doni son fra sé gli amici più intimi, se le cose procedono bene.
[42] Al proprio amico deve l'uomo essere amico e ricambiare dono con dono. Le risa con le risa ripagheranno gli uomini, ma l'ipocrisia con la menzogna.
[48] Gli uomini generosi e prodi vivono nel modo migliore, di rado fomentano il dolore. Ma l'uomo codardo ha paura di tutto: al tirchio dà fastidio fare doni.
Tratto da: "L'Edda Poetico" in "La canzone dell'Eccelso" o Havamal Dal sito:: http://www.bifrost.it/GERMANI/Fonti/Eddapoetica-2.Havamal.html Controllato con l'edizione Garzanti
Nell'Edda Poetico si delinea il tratto del cristiano che rifiuta di vivere nel terrore del dio come gli ebrei e non può seminare paura là dove gli uomini non hanno paura. Il cristianesimo fa leva sulla lealtà sociale per spostarla progressivamente verso la "lealtà", che significa accettazione e sottomissione, al suo dio padrone.
In questi quattro sistemi di pensiero a confronto, c'è racchiusa la differenza fra ideologia cristiana e l'ideologia delle Antiche Religioni che la Religione Pagana deve recuparare e ricostruire.
La religione Pagana è la capacità dell'uomo di guardare avanti.
Chi pensa al passato come il contenitore di verità nascoste e miracolose, è pronto per sottomettersi all'inganno in un presente che non saprà mai costruire il proprio futuro.
Per questo motivo nella Religione Pagana si è pronti a leggere tutto, ma nulla è tanto importante da richiedere di non essere interpretato dai bisogni dell'uomo.
Marghera, 13 luglio 2010
Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
Nella costruzione della Religione Pagana le persone religiose devono prendere i principi delle Antiche religioni. Devono rendere quei principi attuali, veicolarli nella società in cui viviamo, e renderli principi vivi. Se si imita il passato, si riproduce il cristianesimo perché ciò che ci giunge dal passato è interpretato dai cristiani per aumentare la gloria del loro dio padrone.