Cod. ISBN 9788891185785
Teoria della Filosofia Aperta - Volume due
Nel QUINDICESIMO CAPITOLO del libro "Magia della Cabala” Samuel Liddel MacGregor Mathers (1854 – 1918) a pag. 122 scrive:
A proposito di ciò che bisognerebbe chiedere agli Spiriti, che sono divisi in tre differenti Schiere, e convocati in tre giorni separati
Le richieste che dovremmo fare agli Spiriti sono di tre tipi differenti.
La Prima Richiesta
La Richiesta del Primo Giorno, quando saranno apparsi visibilmente i Quattro Principi Superiori, verrà da voi fatta secondo l'Ordine dell'Angelo:
Per comprendere il senso dell'essenza della Golden Dawn e con esso la "magia cerimoniale”, prenderò ad esempio La Magia della Cabala di S. L. MacGregor Mathers che tratta, come testo e commento, il "Libro della magia sacra” di Abra-Melin il Mago.
L'elemento centrale della magia cerimoniale sono le forze extranatura. Il dio creatore che opera attraverso angeli, demoni e spiriti nella vita quotidiana e che, il mago, mediante la sua forza evocativa, chiama e chiede di operare nella direzione da lui voluta. Tutta la magia della Golden Dawn è una "magia evocativa” che ha al suo centro la parola e i simboli mediante i quali chiamare spiriti, angeli e demoni (magia bianca e magia nera) ad operare sotto gli ordini del "potente mago” che li ha chiamati.
E' un libro proprio della religione ebraica, scritto da un ebreo che vede nella bibbia un libro magico, ed usato indifferentemente da cristiani, musulmani. E' assonante anche con la religione buddhista lamaista, ma questa è un'altra cosa. Fuori dalle credenze fideistiche di questi contesti religiosi, la magia cerimoniale perde il suo "fascino”.
E' possibile capire la "Magia della Cabala” solo partendo dai presupposti introduttivi che dà l'autore e i presupposti che mette a fondamento delle sue affermazioni. Uno Stregone non farebbe mai discendere un discorso religioso partendo da un dio padrone, né metterebbe il possesso degli individui come fine o intenti della sua azione. E' necessario pensare agli individui come oggetto di possesso per legittimare le proprie azioni dagli ordini o dalla realtà di un dio padrone.
Nell'introduzione al secondo libro MacGregor Mathers, parlando dei libri che ha tradotto e sui quali elabora i concetti della Golden Dawn, afferma:
L'autore possiede idee relativamente ampie, sebbene sia ingiusto nei confronti delle donne. Validi consigli da lui dati su altri argomenti. Il suo consiglio di una vita ritirata non è confermato dalla sua stessa storia. Magia Bianca e Magia Nera. Definizioni fondamentali di questo particolare sistema di Magia Sacra. I suoi vantaggi, specialmente in relazione ai commenti di Abraham a proposito di altri Professionisti della Magia da lui incontrati. L'impiego, necessario o meno, di un Fanciullo Chiaroveggente. L'intolleranza di Abraham verso altri sistemi magici. Fondamenta del suo sistema nella Qabalah. Esempio di un Quadrato Magico di Lettere tratto dal Terzo Libro, confrontato con un Pencacolo della «Chiave di Salomone ». Caratteri generali di questi. La Qabalah pratica. Definizioni della natura degli Angeli, degli Spiriti Elementali e dei Diavoli, con le loro differenze.
Alle affermazioni di MacGregor Mathers non si possono opporre altre affermazioni o altri dati storici.
La fede religiosa ebrea-cristiana permea tutto l'autore che non è in grado di pensare la realtà nella quale vive senza immedesimarsi nel dio padrone e nel suo governo del mondo. Egli immagina il suo dio padrone come il dio della bibbia. Quello che ammazza tutti quelli che non fanno quello che lui vuole e legge spiriti, angeli e demoni come degli strumenti della minaccia del dio padrone che incombe sull'umanità e che il mago, con le sue arti cerimoniali, può gestire.
Si tratta di un problema di difficile gestione perché non si tratta di dire se la magia cerimoniale o la magia del Mago Abra-Melin esiste o non esiste, funziona o non funzione, si tratta di dire se la fonte, dalla quale il mago fa provenire la sua magia, ha una qualche forma di "realtà” attraverso la quale essere pensata come un oggetto nel quale, o attraverso il quale, agire sul e nel mondo. L'oggetto del quale dobbiamo iniziare a discutere non sono le affermazioni del mago, ma la fonte dalla quale il mago parte per fare le sue affermazioni: la bibbia.
Prologo al Terzo libro della magia sacra di S. L. MacGregor Mathers in Magia della Cabala Vol. II pag. 185
Colui che avrà osservato fedelmente ciò che gli è stato insegnato e avrà obbedito con buona volontà ai Comandamenti di Dio, sia certo, lo dico con sicurezza, che questa Vera e Autentica Sapienza gli verrà accordata, e anche che il Perfido Belial non potrà altrimenti divenire il suo schiavo, insieme a tutta la sua Pestifera Generazione. Però, prego il Vero Dio che governa, regola e mantiene tutto ciò che ha creato, affinché tu, o Lamech figlio mio, e chiunque cui potrai consegnare questa Sacra Operazione, possiate condurla tenendo sempre presente il Timore di Dio, e non la usiate in alcun caso per il Male, poiché l'Eterno Dio ha voluto in ciò lasciare libera la nostra volontà, ma guai a chi abuserà della Sua Grazia Divina. Dico solo che se un nemico dovesse attentare alla tua vita, è permesso che tu, se necessario, lo distrugga; ma in ogni altro caso non porre mano alla spada, ma usa metodi più pacifici. Sii gentile e affabile con chiunque. E' possibile anche servire un amico senza arrecare danno a se stessi. David e il Re Salomone avrebbero potuto distruggere i loro nemici in un istante, ma non lo fecero; a imitazione di Dio stesso il quale non castiga a meno che non venga oltraggiato.
Per il mago Abra-Melin e per S. L. MacGregor Mathers la bibbia è un libro sacro, dettato dal dio padrone, con cui terrorizzare gli Esseri Umani e gestire il mondo e la vita. Da questo presupposto deriva la visione del mondo fatta da spiriti e demoni dei quali, chi pratica magia cerimoniale, può parlare indisturbato. Il problema per il mago Abra-Melin e per S. L. MacGregor Mathers nasce quando escono dalla loro "congrega”, "setta” o "gruppo di fede” ed entrano nella società civile in cui qualcuno dice che la bibbia è un'invenzione e anche un'invenzione con intenti criminali e che, per questo, la magia cerimoniale che ne consegue, è solo una forma irreale illusoria con cui truffare le persone.
Detto questo si presenta un altro tipo di problema: una percentuale di persone nella società civile, ad un certo momento della loro vita, si accorgono di essere circondati da "presenze” che chiamano spiriti, demoni o angeli, e sui quali proiettano la forma che la loro educazione li ha costretti a pensare.
A questo punto devo pescare dalla mia esperienza personale. Quando io iniziai il mio percorso di Stregoneria, una serie di visioni che ebbi, proprio per la specificità del mio percorso determinato dalle mie scelte precedenti, fu quella di essere circondato da un numero infinito di spiriti e di Esseri che definii di energia, che non solo circondavano me, ma ogni essere vivente della Natura. Non si tratta solo di visioni, familiarità, percezione, ma del riconoscimento di un mondo abitato da un numero infinito di presenze che progettavano la loro vita. E' come se, improvvisamente, prendessimo coscienza di essere circondati dai virus intesi come esseri intelligenti che progettano la loro esistenza sia dentro che fuori di noi. Fintanto che noi pensiamo ai virus come a delle entità che agiscono in maniera meccanica, li collochiamo nelle categorie della "materia inconsapevole” della quale noi stessi siamo fatti. Nel momento stesso in cui pensiamo che il virus progetta la sua vita, il suo futuro, mettendo in atto delle azioni opportune per adattarsi al meglio al mondo in cui vive e trasformare il mondo in cui vive, cioè noi, in funzione della propria vita e dei propri progetti: la nostra ragione inizia a vacillare nel suo delirio di onnipotenza.
Lo stesso vale per "gli esseri di sola energia” che vengono comunemente chiamati spiriti. Ci circondano e mettono in atto le loro strategie d'esistenza attorno a noi e nei nostri confronti. Solo che, normalmente, questi Esseri sono separati dalla nostra percezione del mondo e nella nostra coscienza si muovono come un rumore di fondo dal quale, ogni tanto, arriva qualche fenomeno che la nostra ragione tenta di ricollocare nel suo "già conosciuto”.
Negli uomini, ogni tanto, dal rumore di fondo della nostra percezione e della nostra consapevolezza, questi "spiriti” emergono non solo come fenomeni indiretti, ma coinvolgendo la sfera dei sensi. La ragione si difende da questo proiettando, su tali presenze, le categorie del suo "pensato”. Quando si gioca con i bambini e si parla loro di una presenza immaginaria come "l'angelo custode” o il "diavolo” o il "Gesù buono” o i "santi”, non sono giochi retorici gratuiti, ma si impone ai bambini di fissare le loro emozioni confidando in quelle presenze a guardia delle loro azioni e delle loro scelte. Quando si rompe, per questioni psichiche, psichiatriche, emotive, la barriera che separa la struttura della ragione dal rumore di fondo di presenze nel reale quotidiano dalle quali normalmente siamo separati, queste presenze arrivano ad interloquire con la nostra coscienza e la ragione li descrive come "angelo custode”, "diavolo”, "dio padrone che parla e comanda”, "Gesù che comunica” ecc. ecc. Fino ad arrivare ad essere circondati da torme di spiriti, angeli e demoni che interferiscono e interagiscono con le nostre azioni attraverso una manipolazione della nostra coscienza che, nelle forme più gravi, portano alla perdita di controllo della personalità fino agli effetti devastanti di forme schizofreniche. Sta di fatto, che queste forme patologiche, anche quando sono in forma leggera, come gli effetti illusori della fede e della credenza, aprono la coscienza dell'individuo ad intrusione di fenomeni diretti provenienti dalle coscienze del mondo che ho chiamato "esseri di sola energia vitale” i quali mettono in atto le loro strategie d'esistenza trasformando gli Esseri Umani in strumenti d'uso.
Inizialmente fui molto colpito da queste presenze. Nella coscienza acquistano la forma in cui la cultura ha chiuso queste esistenze dentro di noi e sulle quali noi, mediante la fede, la credenza o "la possibilità” abbiamo fissato la nostra struttura emotiva. "La possibilità” è una forma descrittiva più leggera della fede o della credenza. Infatti, quando successe a me, io non credevo in angeli, demoni o santi, e la mia ragione li trasformò in "spiriti” informi. Però, qualora qualcuno li avesse trasformati in angeli, perché educato da cristiano, ebreo o musulmano, avrebbero trovato conferme psichiche alla bibbia alla quale erano stati sottomessi fin dall'infanzia e la bibbia diventava, nella loro espressione patologica, la parola del loro dio al di là di ogni critica che potevano mettere in atto. A quel punto, con costoro si può parlare della forma del loro percepire, ma non della qualità di ciò che percepiscono.
Chi sono gli spiriti? Esseri di energia che nascono per compressione dell'energia durante terremoti, tempeste, tornadi, temporali o quant'altro e hanno una vita loro. Normalmente non interferiscono con gli Esseri della Natura salvo il fatto che spesso, da loro, si nutrono. Ogni Essere della Natura emette nell'ambiente energia il cui "sapore” è diverso a seconda delle azioni che quell'essere della Natura fa. Gli "spiriti”, a seconda delle loro predilezioni sulla qualità dell'energia dispersa che assorbono, sono presenti nelle varie azioni degli Esseri della Natura per poter cibarsi di quell'energia. Come i gabbiani sono presenti nelle discariche per cibarsi di quello che gli uomini hanno gettato via. Non successe nulla nella storia dell'umanità fino a quando, alcuni di questi "spiriti”, si affezionarono ad una particolare qualità di energia emessa dagli Esseri della Natura. Un sapore dato all'energia dispersa dovuto alla costrizione, alla paura, alla sottomissione. Fu allora che alcuni di questi "spiriti” iniziarono a mettere in atto delle vere e proprie strategie al fine di indurre gli Esseri della Natura più fragili affinché producessero questo tipo di sapore nell'energia che disperdevano nell'ambiente. La specie più fragile era la specie umana che per la qualità della sua ragione aveva subito, non solo una separazione fra sé e la Natura, ma anche dentro di sé, fra i suoi stessi organi della percezione e dell'elaborazione dei fenomeni provenienti dal mondo. Tanto più gli Esseri Umani si separavano dalla Natura, tanto più facile fu per questi "spiriti neri” agire nella loro sfera emotiva, introducendovi elementi che portavano alla sua manipolazione nella direzione della patologia psichiatrica, che alimentava negli Esseri Umani la paura, la dipendenza e la sottomissione atta a produrre questa qualità di "energia di morte”. Già, perché fu proprio la ragione fondata sul logos, il verbo, ad allontanare la specie umana dalla Natura pretendendo di conchiudere nella razionalità descrittiva della realtà oggettiva del mondo. Gli Esseri Umani fu l'unica specie della Natura che aiutò quegli "spiriti” costringendo i suoi stessi figli alla sottomissione e all'obbedienza. Quegli "spiriti neri” popolarono d'orrore la vita degli uomini. Uomini impararono a vivere sottomettendo altri uomini facendosi portavoce di "spiriti neri”. Nel mio immaginario, questi "spiriti” assunsero il nome, appunto, di "spiriti neri” O "esseri di sola energia vitale che si nutrono di energia stagnata o energia di morte”. Questo perché, in percezione alterata, l'energia emessa nell'ambiente dagli Esseri Umani sottomessi, non è vitale. Alla mia percezione appariva statica, con un movimento lineare e non vorticoso e con un colore blu scuro che alimentava sensazioni di ripulsa.
Il quesito che mi posi fu questo: per combattere la sottomissione a cui gli esseri Umani sono costretti, è necessario combattere gli "spiriti neri”? E come si combattono gli "spiriti neri”? Con "spiriti” di un'altra qualità, con altre predilezioni?
Rispondere affermativamente a queste domande si sarebbe finito per dividere l'azione come "magia bianca” e "magia nera” è ci avrebbe condotto verso un fallimento esistenziale. Noi non siamo "spiriti”, ma Esseri della Natura. Gli "spiriti neri” si cibano di ciò che noi buttiamo, ma siamo noi che decidiamo che cosa buttiamo mediante le nostre scelte. Siamo noi, come Esseri della Natura, che li sfamiamo con l'energia che disperdiamo. Se noi, come esseri della Natura, costruiamo la nostra libertà, automaticamente, allontaniamo anche gli "spiriti neri”. Gli "spiriti neri” sono alla ricerca di cibo. Togli il cibo e togli la loro azione sulla struttura emotiva dell'uomo. Si allontanano scacciati da diversi saperi di energia che disperdiamo nell'ambiente. Si allontanano perché un diverso sapore di energia, emessa da Esseri Umani che cercano la libertà, sono appassionati e coinvolti nella loro quotidianità, amano e si fanno travolgere dalle emozioni del mondo, li caccia via.
In questo c'è la differenza fra lo Stregone e gli occultisti ed esoteristi.
Mentre lo stregone, agendo nella quotidianità, di fatto, affronta gli "spiriti neri” fino a modificare progressivamente la forma che la sua immaginazione razionale proietta su di loro, gli esoteristi e gli occultisti alimentano la forma immaginata e proiettata mediante la patologia che alimenta la tensione del delirio di onnipotenza separandoli dalla società e pensandosi al di sopra i essa: gli eletti. La forma che proiettano sugli "spiriti neri” diventa l'autocertezza di "essere scelti”, di essere dei privilegiati, per una missione in nome del dio padrone fra gli uomini.
Questi "spiriti”, e gli "spiriti neri” in particolare, sono piccoli (in tutti i sensi), deboli. Infinitamente più deboli del più infimo Essere della Natura, sia esso un virus o un battere. Hanno la particolarità di agire sull'immaginazione e sulla struttura emotiva dell'uomo. L'uomo ha perso il controllo della propria capacità di vivere e abitare il mondo emotivo e gli "spiriti” agiscono sulla sua sfera emotiva profonda costringendo la sua ragione a giustificare e a proiettare le immagini sull'oggetto emotivamente percepito. Anche se l'individuo pensa in un primo tempo di aver visto il suo "dio padrone”, se vive la sua quotidianità con passione, desiderio e partecipazione, l'immagine tende a ricomporsi in un coinvolgimento sempre più marginale della sua azione. Se l'individuo, al contrario, alimenta quell'immagine con un coinvolgimento razionale, l'immagine del dio padrone che lo "spirito nero” ha sollecitato, si impossessa sempre più dell'individuo in una sorta di delirio di onnipotenza che porta l'individuo a cercare di diffondere la sottomissione la credenza nella sua visione: "In verità, in verità vi dico....” fa parte della costruzione della sottomissione in funzione degli spiriti neri.
Lo stato d'animo e l'ideologia espressa in quel "In verità, in verità vi dico....” porta allo sviluppo dell'esoterismo e dell'occultismo in cui, l'individuo sottomesso alla struttura esoterica o occulta, non indaga sulla sua reale qualità, ma la subisce in un attesa di rivelazione di segreti portentosi che, in ultima analisi, è l'attesa per la propria morte dopo aver nutrito gli "spiriti neri” contro l'umanità della quale fa parte. La bibbia, il corano, i vangeli, il pentateuco, il talmud, il corpus hermeticum, Plotino, Zenone, ecc. diventano portatori verità nascoste, di segreti, a cui accederebbe l'iniziato. Come la vecchietta prega Gesù nell'attesa del miracolo; come si va a trovare padre Pio, o la madonna di Lourdes e Fatima; così il mago Abra-Melin e il mago S. L. MacGregor Mathers attendono l'illuminazione analizzando "segreti” che altro non sono che frutto di patologie psichiatriche da sottomissione.
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Marghera, 28 maggio 2012
Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
L'elemento centrale nell'esoterismo e nell'occultismo, che vedremo nella Teosofia della Blavatsky e nella "Magia della cabala” della Golden Dawn, è la sottomissione. Dove l'illusione patologica crea la descrizione di una realtà desiderata ed immaginata tale da soddisfare la sofferenza provocata dalla sottomissione. Lo sconosciuto immenso che ci circonda esiste ed è l'oggetto trattato dalla Stregoneria. In Stregoneria lo sconosciuto è un oggetto che va affrontato e vissuto, non subito e descritto mediante illusione.