E' uno scozzese che ama la filosofia, pur studiando giurisprudenza ed economia.
Diventa anche sottosegretario di stato in Inghilterra, il che significa che il suo peso dottrinale non solo viene riconosciuto dagli accademici, ma entra nelle direttrici fondamentali per la formazione delle leggi. In altre parole, il suo pensiero viene tradotto, sia pur con tutte le mediazioni possibili, in sistema giuridico.
Cosa significa questo? Che il pensiero di Hume, per quanto oggi sia discutibile, è un pensiero antidogmatico, pertanto non possono esserci leggi dogmatiche se non come mediazione fra una situazione preesistente e il cambiamento che l'antidogmatismo propone. Dunque un cammino verso un sistema giuridico più liberale.
Le vicende della vita di Hume sono interessanti, ma non fondamentali. Lo sviluppo del suo pensiero è abbastanza lineare nel corso della sua vita e porta ad influenzare altri grandi pensatori del suo tempo, primo fra tutti Rousseau, che lo sopporta fino ad un certo punto, Kant, e uno degli economisti del suo tempo, Adam Smith.
La filosofia di Hume prende il via dalla filosofia di Locke, ma assume una struttura propria: la fonte dell'ordine e della relativa regolarità del mondo è solo nella natura umana, e la stessa relazione causale non ha nessuna necessità oggettiva: l'attesa dell'effetto dopo la causa nasce solo dalla credenza, un sentimento naturale che non ha altra garanzia oltre quella fornita dall'abitudine e dalla fiducia nell'uniformità della natura. In altre parole, Hume scopre il mondo come descrizione. I meccanismi causa-effetto sono quelli descritti, e l'attesa dell'effetto dopo la causa si ha solo perché noi descriviamo la causa e attendiamo, per abitudine, l'effetto. Questo può avvenire soltanto se la descrizione copre tutte le cause atte a produrre quell'effetto. In caso di variabili sconosciute, noi attendiamo un effetto e invece si ha un effetto diverso, da cui la necessità di ampliare la descrizione del mondo.
Hume afferma che il desiderio degli Esseri Umani è aspirazione alla felicità, ma non alla propria felicità in quanto esseri separati, ma alla felicità dell'intero corpo sociale di cui il singolo essere umano è parte. Questo non è poco se contrapposto all'egoismo cattolico in cui l'essere umano vede sé stesso uguale a dio e tutti gli altri in ginocchio.
Accenno inoltre al concetto di dio in Hume. Per lui non esiste una giustificazione per la quale gli Esseri Umani debbano credere nell'esistenza di un dio creatore. Tale credenza, secondo Hume, deriva da sentimenti di paura e speranza, radicati da sempre nella natura umana. In altre parole Hume si avvicina al concetto reale secondo cui il concetto di dio altro non è che violenza, attraverso la quale si costringono gli Esseri Umani al condizionamento educazionale. Per questo ci vorranno molti altri cambiamenti.
Hume svilupperà anche numerosi scritti di economia trattando di moneta, tasso di interesse e commercio internazionale.
Concludendo, Hume contribuisce in modo determinante allo sviluppo del pensiero di questo secolo. In modo particolare, il suo pensiero diventa punto di riferimento nella trasformazione del comando sociale, che è costretto ad aumentare i margini di libertà degli Esseri Umani.
1997
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Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
La storia della Stregoneria non è una storia di uomini o di capi. La storia della Stregoneria è la storia del divenire delle idee, del modo con cui gli uomini guardano al mondo e alla vita sociale. La storia della Stregoneria è la storia della modificazione del presente in cui il cristianesimo ha rinchiuso il divenire dell'umanità.