4) "Noi concepiamo la Forza Creatrice nell’universo come manifesta attraverso la polarità - data dal maschile e dal femminile - e (tale Forza Creatrice) come latente in tutte le persone, ed operante attraverso l’interazione del maschile e del femminile. Noi non valutiamo nessuno dei due superiore all’altro, sapendo che ciascuno è complementare all’altro. Valutiamo il sesso come piacere, come il simbolo e l’incarnazione della vita, e come una delle fonti delle energie usate nella pratica magica e nel culto religioso."

di Claudio Simeoni

"Principles of Wiccan belief" I principi della religione Wicca e la Religione Pagana

Quarto principio religioso Wicca e la Religione Pagana

 

Noi, dicono questi Wiccan, concepiamo!

Ogni persona ha il diritto di fissare un punto di partenza, un'alba, alle proprie azioni.

Fintanto che la concezione è soggettiva, nulla da dire. Quando la concezione viene manifestata fra gli Esseri Umani, la cosa è diversa. Quando viene costruito un concetto aprioristico, tutta la realtà logica che ne deriva è il prodotto di tale concetto. Quando i cristiani parlano di verità rivelata dal loro dio padrone, da tale concetto ne deriva la loro logica. Logica che pretendono di discutere dimenticandosi che chi non appartiene alla loro religione mette in discussione non tanto la loro logica, ma il concetto apriori da cui la loro logica trae origine.

Questo vale anche per l'assunto Wicca!

Se questi Wicca dicono "Noi concepiamo la Forza Creatrice nell'universo come manifesta attraverso la polarità - data dal maschile e dal femminile - e (tale Forza Creatrice) come latente in tutte le persona...." ne deriva che il concetto apriori con cui guardo alla vita è quello della sessualità degli Esseri della Natura bisessuati. Una sessualità della quale non mi limito a prenderne atto, ma elevo a manifestazione del divino creatore e manifestatore dell'esistente al punto tale che affermo come concetto aprioristico: "come latente in tutte le persone...". Un concetto apriori di un sistema religioso non si può mediare, ma può essere funzionale alla vita dell'uomo o non essere funzionale alla vita dell'uomo: è lo sviluppo razionale del pensiero che da quel concetto ne deriva capace di determinare la realtà oggettiva e la funzione del pensiero apriori.

Andiamo al tempo in cui questo principio fu formulato. Era la fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni '70. Erano i tempi della "Rivoluzione Sessuale " di Wilhelm Reich che spezzò uno dei più forti legami coercitivi che il cristianesimo aveva imposto sugli Esseri Umani. Chi non ha memoria storica tende a sorridere, oggi come oggi nel 2004. Come si tende a rendere ridicolo il comportamento delle Suffragette, salvo evitare di parlare di Clara Zetkin o Blavatsky. Negli USA non ci furono le battaglie morali fatte in Europa e se negli USA, oggi come oggi, la morale sessuale coercitiva sembra che stia prendendo il sopravvento nella società ad opera dei cristiani, in Europa sta avvenendo un processo di ulteriore liberazione. Un percorso di liberazione che partendo dalle esigenze popolari si è trasferito nelle istituzioni, pur subendo delle trasformazioni nei passaggi.

La dualità maschile-femminile è un concetto relativo e marginale all'interno dell'insieme della vita e manifesta il pericolo di portare le persone a proiettare le categorie soggettive umane di maschile e femminile a tutto l'universo. Dicevano i Religiosi di Roma Antica rivolgendosi a moti DEI: "Che tu sia maschio o che tu sia femmina....". Noi ci rivolgiamo al DIO quale manifestazione di sé nel nostro presente, non ci rivolgiamo al sesso del Dio!

Inoltre, diventa una pretesa psicoanalitica quella di trovare per forza il maschio o la femmina dentro il sesso opposto: quasi una pretesa di richiesta di omologazione del carattere omosessuale del singolo sesso. Col rischio di un'impostazione sessista delle proprie posizioni religiose: un sistema religioso in cui la dimensione religiosa è rappresentata dalla dimensione sessuale.

Appare ovvio che chi ha un sistema religioso in cui la dimensione sessuale è parte di un insieme molto più ampio viva con fastidio il tentativo di ridurre la dimensione religiosa ad una dimensione sessista. Come appare ovvio che chi fa del sesso il senso ultimo della propria vita (sia omosessuale che eterosessuale) veda nel sesso la rappresentazione del proprio Assoluto: origine e fine della sua esistenza!

Lo scontro, con chi manifesta questo principio, è inevitabile quando un sistema religioso INGLOBA anche la liberazione della sessualità delle persone. Succede che chi fa "religione sessista", includendo sia chi pratica la coercizione per la coercizione, come il cristianesimo e i cattolici in particolare, sia fra chi manifesta la liberazione sessuale per la liberazione sessuale, vede con fastidio e con terrore il discorso della liberazione sessuale all'interno di un più ampio contesto di trasformazione religiosa della società in funzione di un'interazione completa fra l'individuo e le espressioni del divino.

Chi esalta la magia della sessualità, il potere magico del sesso, ha necessità della presenza di una qualche forma di repressione sessuale dalla quale liberarsi o da combattere come punto di riferimento della propria esistenza. Come per i cattolici che hanno bisogno della miseria umana al fine di poter fare la loro carità e finiscono per costruire la miseria sociale e culturale per soddisfare la loro libidine di fare la carità.

Come la sessualità è fondamentale nell'esistenza umana (come il mangiare, il bere e il dormire) così non è possibile ridurre una funzione di specie alla totalità religiosa della specie stessa.

E' vero che l'Energia espressa nel sesso è l'energia della vita e delle trasformazioni della struttura emozionale soggettiva, ma è altrettanto vero che gli ambiti di espressione dell'energia sessuale sono tre: fisico, intellettivo e sessuale! Non voglio dilungarmi ulteriormente con questo discorso, ma certamente ci sarà sempre uno scontro fra chi vede la vita manifestarsi nel suo insieme e chi la vuole ridurre ad una dimensione soggettiva. Se è vero che anche chi vede la vita manifestarsi nel suo insieme, in fondo, altro non fa che esprimere una dimensione soggetti, è altrettanto vero che afferra più ambiti in cui la vita si esprime e colloca la magia in ambiti diversi della vita degli Esseri Umani.

Marghera, 28 marzo 2008

 

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell’Anticristo

P.le Parmesan, 8

30175 – Marghera Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Wicca e Religione Pagana

 

Il termine Paganesimo

Troppo spesso il termine Paganesimo viene usato nel significato che gli danno i cristiani. Tutti i non cristiani sono "pagani" e questo è fonte di molta confuzione. I Wicca sono costruiti da Gardner sulle superstizioni cristiane alle quali Gardner attribuisce un "potere magico". Da qui l'uso dei tarocchi, dell'astrologia, delle rune, che secondo i wicca predicono un futuro determinato dalla volontà del loro dio o della loro dea. Proclamano i principi di un "Rede" che ha l'origine in un "padre" della chiesa cattolica (Agostino d'Ippona) e manifestano principi morali cristiani. La Religione Pagana non è più disposta a tollerare questo tipo di fraintendimenti.