Vesta è il fuoco che genera e che conserva il presente.
Il fuoco è una coscienza che mette in atto azioni volte a modificare il presente vissuto. Vesta è il presente che si alimenta dal fuoco. Un presente fermo, statico, che vive le trasformazioni nel e del fuoco. Solo il fuoco modifica sé stesso, il mondo attorno al fuoco non si modifica. Vesta è la coscienza del fuoco che arde in un perenne presente che deve essere preservato dalle tentazioni di rievocare un passato dal quale questo presente è germinato.
Il fuoco di Vesta indica una sola direzione: il futuro in cui e per cui brucia.
Il fuoco che trasforma producendo beni, cose e vita per il presente indicato da Vesta.
Il fuoco dentro la Terra genera la Natura; il fuoco dentro la donna genera figli; il fuoco nel focolaio genera cibo; il fuoco riscalda rigenerando le membra. E' Vesta guardiana del presente.
Il fuoco non chiede molto; cose che altrimenti non "servirebbero" esattamente come l'Essere Asino che in compenso dei suoi "servigi" non ottiene nulla se non acqua ed erba spinosa che già gli spetta come diritto per il solo fatto di esistere. L'Essere Asino alimentava il presente del vissuto a differenza del cavallo che indicava un intento da raggiungere. Per questo motivo l'Essere Asino era l'animale sacro a Vesta.
Il fuoco è sicurezza; per il solo fatto di bruciare là dove l'Essere Umano è in grado di controllarne lo sviluppo, scaccia la disperazione. Fintanto che il fuoco brucia nei focolai la città è viva e l'attenzione degli Esseri Umani di quella città non è assopita: qualcuno pone qualcosa a cucinare sul fuoco, qualcuno si scalda le ossa, qualcuno fa all'amore. Il presente è preservato attraverso il focolare dedicato a Vesta che come fuoco è la speranza del presente vivo.
Il fuoco dentro la terra è la speranza del risveglio della Natura durante l'inverno. Il fuoco dentro l'uomo e la donna sono la speranza che garantiscono il futuro della città. Il fuoco nel camino sono la speranza del cibo. Il fuoco nel tempio sono il simbolo dell'unità e della potenza della città. Il fuoco genera!
Ora il fuoco brucia nei nostri camini, ma se ci servisse potremmo togliergli gli argini per trasformarlo in un fuoco distruttore. Trasformarlo da Vesta in Vulcano. Ora il fuoco brucia nei nostri camini, ma se ci servisse potremmo spegnerlo e lasciare che il gelo ricopra queste terre.
Il fuoco è alimentato da chi dal fuoco non si deve distruggere, simboleggiando il divenire della città. Chissà perché il Potere di Avere deve sempre costringere Esseri a non soddisfare i propri bisogni al solo fine di celebrare sé stesso. Le Vestali che accudivano il fuoco sacro dovevano vivere la relazione col fuoco perché dal fuoco sacro nasceva la garanzia per la città. Quando il fuoco della casa si spegneva, si andava al tempio di Vesta per attingere la fiamma come si andava alla fonte per attingere l'acqua.
Vesta è l'essenza della sicurezza degli Esseri Umani nel momento presente. Non la sicurezza che nasce dalla protezione ma la sicurezza di chi guarda sereno le contraddizioni dell'esistente.
Vesta è il fuoco controllato dal focolare; Vesta è il fuoco nel cuore degli Esseri Umani e di tutti gli Esseri Coscienti di Sé. Un fuoco calmo e dolce ma che, davanti a condizioni, si trasforma nel furore della determinazione.
Vesta è la calma degli Esseri mentre guardano le contraddizioni dell'esistente traendo alimento e forza del proprio Potere di Essere.
E i cristiani dovettero spegnere quel fuoco, simbolo del presente di Roma per mettere in ginocchio gli Esseri Umani seminando il gelo della disperazione nei loro cuori e nel loro presente.
Alimentare il fuoco di Vesta era alimentare la sicurezza del presente; spegnere il fuoco di Vesta significò spegnere la sicurezza nel presente dal cuore degli Esseri Umani.
Un giorno, forse, saranno riaccesi i fuochi di Vesta e gli Esseri Asini ritorneranno ad essere adornati, anche se sarebbe ora di liberarli dall'assoggettamento e dalla schiavitù. Se non si riaccende il fuoco della sicurezza in sé e da sé degli Esseri Umani, sarà solo legna e qualche Essere Umano alla ricerca della Conoscenza che brucia, anziché alimentare la sicurezza che è Vesta.
Il fuoco di Vesta è la verità che si esprime nel divenuto degli Esseri.
Vesta è la Signora del presente. Non ti indica un futuro, ma ti impedisce il ritorno al passato.
Quando fu spento a Roma il Fuoco Perenne di Vesta, fu spento anche il futuro della città di Roma. I romani persero il coraggio nel loro presente. Divennero schiavi di un dio padrone. A quel dio padrone sacrificarono i loro figli. Il fuoco di Vesta era stato spento e a quel fuoco il presente non poteva più attingere.
Testo 1993
Sistemazione attuale: Marghera 15 febbraio 2015
Pagina tradotta in Portoghese.
Tradução para o português Vesta o fogo perene, os Deuses na Religião Romana
Il sentiero d'oro: gli Dèi romani |
La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona
Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona
La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio
Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne. |
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Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Membro fondatore della Federazione Pagana Piaz.le Parmesan, 8 30175 Marghera - Venezia Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
I Romani erano costruttori di PontiPonti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi |
La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.