Vacuna - Felicità esistenziale

Gli Dèi nella Religione Romana
Il Sentiero d'oro

di Claudio Simeoni

 

Indice Religione Romana

 

E' un esempio di soggettivizzazione dell'oggettività propria di un popolo.

Ogni popolo, qualunque popolo inteso come insieme di individui che si identificano in una cultura comune, ha dei veggenti che alterando la percezione dei sensi, entrano in relazione con le coscienze di sé del circostante. Quelle coscienze bloccano l'attenzione del Veggente (o il Veggente su tali forme blocca la sua attenzione) e la relazione così formata, dal momento che funziona come relazione religiosa di quel popolo o alle genti di cui il Veggente è espressione, questa forma religiosa diventa un punto di riferimento per la gestione della vita comune all'intero popolo e primo gradino da raggiungere a chi, in tale popolo, altera la percezione sviluppando e dilatando la propria Coscienza.

Tale forma prende un nome; non importa se è Silvano, lo spirito del bosco. Lo spirito del bosco resta come soggettività in sé, i nomi e gli aspetti sono elementi soggettivi del veggente e dei popoli.

Vacuna è una Dea Sabina. Una dea della vegetazione, della fertilità e della felicità per aver superato i problemi del lavoro e della vita.

Vacuna è una Coscienza con la quale i Sabini erano in relazione. Numa la porta a Roma istituendone il culto. A Roma, il rapporto fra giorni di lavoro e giorni festivi in un anno era di circa 200 giorni di lavoro e 160 di festa. Il fatto che gli scolastici assimilarono Vacuna a Diana, Minerva o Vittoria, dimostra che costei in realtà era essenza dell'esistente capace di canalizzare le tensioni dell'espansione di un popolo dalla cui relazione prendeva e donava forza.

Pertanto, Vacuna non è né Diana, né Minerva, né Vittoria; è Vacuna spirito del popolo Sabino in relazione col circostante; con i loro boschi, con i loro animali, con i loro pascoli e con il loro piacere nella vita.

Fine testo 1993

Vacuna è una Divinità Sabina che si esprimeva nell’ozio e nell’assenza di doveri che impegnavano corpo e mente dell’individuo.

Quando ho scritto il Sentiero d’Oro Vacuna assumeva molti volti come spesso accade ad un dio che incarna visioni diverse della realtà passando da un significato ad un altro a seconda di come i popoli ne interpretano le azioni e la manifestazione delle relazioni.

Dalla Dea Vacuna deriva i termini di vacuo, vacante, come assenza di impegni, fine del lavoro.

L’ozio, presso i romani non è l’ozio inteso dai cristiani, ma l’assenza di lavoro manuale, di impegni finalizzati, nei quali l’individuo fa operare la sua mente, le sue riflessioni, abita nel piacere il mondo in cui vive.

La cultura vi dirà che c’erano molti templi di Vacuna e che Numa portò il culto della Dea Vacuna dai Sabini a Roma costruendo dei templi. Nulla cambia nella visione scritta nel 1993: Vacuna è la pulsione di un popolo in essere, un popolo che abita il mondo e che si compiace dell’abitare il mondo senza l’afflizione dei problemi con cui l’esistenza può scuotere il suo piacere esistenziale.

Varrone identificava Vacuna con Vittoria. Per avere il piacere di vivere è necessario aver superato i problemi esistenziali e il loro superamento è sempre una vittoria.

Poi, alla Dea va correlata tutta la cultura della felicità e del benessere, dalla fertilità, del rigoglio della Natura: tutti elementi che concorrono alla formazione dell’idea di ozio in Roma Antica.

Marghera, 07 febbraio 2015

 

Versione caricata in internet il 26 gennaio 2006

Modifica 07 febbraio 2015 (la seconda parte è stata aggiunta)

 

Pagina tradotta in lingua Portoghese.

Tradução para o português Vacuna, felicidade de existir, os Deuses na Religião Romana

Il sentiero d'oro: gli Dèi romani

La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona

 

Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona

 

La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.

Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio

 

Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne.

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
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I Romani erano costruttori di Ponti

Ponti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi

La Religione di Roma Antica

La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.