E' l'Essere Umano che come Dio si presenta nel mondo.
L'esistenza è tale perché io faccio ciò che dico e ciò che dico è quanto faccio o è stato fatto. Io sono uno con le parole e con le mie azioni. Io guardo la realtà per ciò che i miei occhi percepiscono e, quella realtà, vi trasmetto senza inganno perché quella è la realtà che mi compenetra e dalla quale ricevo forza e vigore.
Semo Sanco è dunque un modo divino di essere dell'Essere Umano. Un modo di relazionarsi col mondo circostante. I fratelli Arvale portavano le sue insegne, una ruota simbolica.
Ripetete cento volte ciò che siete in quanto siete. L'inganno trae ragione di essere dall'inganno subito e fatto proprio dall'Essere Umano. Chi chiama le cose col loro vero nome non crea inganno, anche se quel nome sembra estraneo alle orecchie di chi ascolta. Chi cerca il perché delle cose troverà sempre la sua verità delle cose, anche con meccanismi oscuri e parole straniere.
Questo era il messaggio che i fratelli Arvale volevano trasmettere portando le insegne di Semo Sanco.
Ciò che Sanco sancisce nessuno può negare.
Farsi Sanco significa trarre la ragione delle cose dai propri occhi, dal proprio sentire e dal proprio percepire e non da altri occhi o dal giudizio di un altro essere.
Farsi Sanco è l'unico modo per onorare Sanco.
Sanco non esiste in sé, esiste nei comportamenti degli Esseri Umani, nel loro quotidiano, nella relazione fra le loro parole e la realtà in cui agiscono.
Nell'antica religione romana si giurava per Semo Sanco e quel giuramento era sacro perché l'uomo che lo pronunciava era Semo Sanco.
Da Semo Sanco, nella lingua italiana, deriva il verbo "sancire" che significa: Riconoscere e rendere definitivamente valido con un atto ufficiale, ratificare, sanzionare.
Testo 1993
Revisionato nella forma attuale: Marghera novembre 2018
Pagina tradotta in lingua Portoghese
Tradução para o português Semo Sanco, o juramento sacro que reconhece e valida na Religião Romana
Il sentiero d'oro: gli Dèi romani |
La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona
Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona
La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio
Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne. |
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Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Membro fondatore della Federazione Pagana Piaz.le Parmesan, 8 30175 Marghera - Venezia Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
I Romani erano costruttori di PontiPonti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi |
La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.