Che cosa esprime il divino che chiamiamo Onore?
Quando un Essere Umano esprime Onore? Quando Onore si presenta nelle azioni e nelle scelte dell'uomo?
Onore è la capacità dell'Uomo di esprimere sé stesso in ogni condizione della propria esistenza rifiutando di riprodurre, nelle proprie azioni, volontà e determinazioni di altri. Onore è la capacità dell'uomo di rifiutarsi di farsi servo di qualcuno e delle volontà di un soggetto che pone al di sopra di sé stesso. Onore è l'uomo che affronta la propria vita partendo da sé stesso e pronto a cambiare sé stesso qualora le proprie determinazioni, rette dal proprio Onore, ritengano che esiste un Onore più grande o diverso che potrebbe esprimere. L'uomo e la donna esprimono il loro Onore che si costruisce, diventa e si trasforma attraverso le esperienze che l'uomo fa nella propria esistenza. Onore che l'uomo esprimeva ieri non è Onore che quello stesso uomo esprime oggi perché oggi ha una diversa concezione e idea di Onore. Eppure, l'uomo si trasforma ma Onore è la costante che l'uomo esprime nella propria esistenza.
Come si uccide Onore nell'uomo? Costringendo l'uomo a far proprio un Onore che non gli appartiene e che lo costringe a sottomettersi e ad obbedire. Onore è quanto il Comando Sociale impone ai sottomessi del suo gregge.
Il Comando Sociale impone sé stesso e sé stesso viene presentato come il modello dell'Onore a cui ogni uomo deve obbedire e rappresentare. Il Comando Sociale diventa l'Onore per ogni sottomesso e ogni sottoposto.
Per il Comando Sociale, i sottoposti esprimono Onore quando obbediscono ai suoi ordini, ma nell'obbedire ai suoi ordini, ii sottoposti, hanno rinunciato al loro Onore.
Onore è espresso dalla persona quando la sua azione risponde alle sue idee, alle sue parole, alle sue scelte. Onore è essere uguali a sé stessi e poter scegliere, partendo da sé stessi, in ogni momento della propria esistenza.
L'uomo d'onore è un esploratore del mondo in cui vive e, mentre esplora il mondo in cui vive, si trasforma e si adatta alle diverse condizioni incontrate modificando sé stesso, le proprie idee, la propria visione del mondo e della vita.
La mancanza di onore porta l'individuo ad aderire a imposizioni non sue, a piegare le proprie idee e la propria concezione del mondo ad esigenze esterne alle quali egli è costretto ad adeguare la propria psiche, le proprie idee, la sua azione e le sue scelte.
Onore è la continua ricerca del perché delle cose e la continua modifica dell'Essere Umano stesso.
Il Significato che alla parola Onore dà il Comando Sociale è diversa da quella data dalla realtà del potere divino che chiamiamo Onore. Il significato dato dal Comando Sociale è quello imposto dall'uomo dio: l'Imperatore.
Il Comando Sociale, o chi si identifica in esso, chiede obbedienza e chiama quell'obbedire "onore". Ma non c'è Onore nell'obbedienza perché chi agisce per conto di altri è comunque responsabile delle azioni che compie anche se queste azioni sono prive di onore e di dignità morale.
Il Comando Sociale chiede di comportarsi con onore rispetto ai suoi ordini, chiede obbedienza, adesione ai propri dettami. Egli, Comando Sociale, ha, apparentemente, un solo altro nemico: un altro Comando Sociale. In realtà il suo nemico vero era il Sistema Sociale sul quale impera costringendolo a far propri i suoi dettami e scagliandolo, di tanto in tanto, contro un altro Comando Sociale per nascondere i suoi reali intenti nei confronti degli uomini.
Onore deve essere alimentato e ricordato (o ricordata), per ricordarsi che cos'è l'onore e non confonderlo con quanto voluto e imposto dal Potere di Avere.
Quando l'individuo confonde Onore con obbedienza una parte di lui è morta al mondo.
Dunque, onore ad Onore affinché a nessun Comando Sociale sia permesso di imporre onore a nessun Essere Umano, pena il disonore dell'Essere Umano che obbedisce nei confronti di sé stesso e della vita.
Testo 1993
Revisionato nella forma attuale: Marghera agosto 2018
Pagina tradotta in lingua Portoghese
Tradução para o português Honra, ser iguais a si mesmos na Religião Romana
Il sentiero d'oro: gli Dèi romani |
La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona
Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona
La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio
Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne. |
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Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Membro fondatore della Federazione Pagana Piaz.le Parmesan, 8 30175 Marghera - Venezia Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
I Romani erano costruttori di PontiPonti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi |
La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.