Onore - essere uguali a sé stessi

Gli Dèi nella Religione Romana
Il Sentiero d'oro

di Claudio Simeoni

 

Indice Religione Romana

 

Che cosa esprime il divino che chiamiamo Onore?

Quando un Essere Umano esprime Onore? Quando Onore si presenta nelle azioni e nelle scelte dell'uomo?

Onore è la capacità dell'Uomo di esprimere sé stesso in ogni condizione della propria esistenza rifiutando di riprodurre, nelle proprie azioni, volontà e determinazioni di altri. Onore è la capacità dell'uomo di rifiutarsi di farsi servo di qualcuno e delle volontà di un soggetto che pone al di sopra di sé stesso. Onore è l'uomo che affronta la propria vita partendo da sé stesso e pronto a cambiare sé stesso qualora le proprie determinazioni, rette dal proprio Onore, ritengano che esiste un Onore più grande o diverso che potrebbe esprimere. L'uomo e la donna esprimono il loro Onore che si costruisce, diventa e si trasforma attraverso le esperienze che l'uomo fa nella propria esistenza. Onore che l'uomo esprimeva ieri non è Onore che quello stesso uomo esprime oggi perché oggi ha una diversa concezione e idea di Onore. Eppure, l'uomo si trasforma ma Onore è la costante che l'uomo esprime nella propria esistenza.

Come si uccide Onore nell'uomo? Costringendo l'uomo a far proprio un Onore che non gli appartiene e che lo costringe a sottomettersi e ad obbedire. Onore è quanto il Comando Sociale impone ai sottomessi del suo gregge.

Il Comando Sociale impone sé stesso e sé stesso viene presentato come il modello dell'Onore a cui ogni uomo deve obbedire e rappresentare. Il Comando Sociale diventa l'Onore per ogni sottomesso e ogni sottoposto.

Per il Comando Sociale, i sottoposti esprimono Onore quando obbediscono ai suoi ordini, ma nell'obbedire ai suoi ordini, ii sottoposti, hanno rinunciato al loro Onore.

Onore è espresso dalla persona quando la sua azione risponde alle sue idee, alle sue parole, alle sue scelte. Onore è essere uguali a sé stessi e poter scegliere, partendo da sé stessi, in ogni momento della propria esistenza.

L'uomo d'onore è un esploratore del mondo in cui vive e, mentre esplora il mondo in cui vive, si trasforma e si adatta alle diverse condizioni incontrate modificando sé stesso, le proprie idee, la propria visione del mondo e della vita.

La mancanza di onore porta l'individuo ad aderire a imposizioni non sue, a piegare le proprie idee e la propria concezione del mondo ad esigenze esterne alle quali egli è costretto ad adeguare la propria psiche, le proprie idee, la sua azione e le sue scelte.

Onore è la continua ricerca del perché delle cose e la continua modifica dell'Essere Umano stesso.

Il Significato che alla parola Onore dà il Comando Sociale è diversa da quella data dalla realtà del potere divino che chiamiamo Onore. Il significato dato dal Comando Sociale è quello imposto dall'uomo dio: l'Imperatore.

Il Comando Sociale, o chi si identifica in esso, chiede obbedienza e chiama quell'obbedire "onore". Ma non c'è Onore nell'obbedienza perché chi agisce per conto di altri è comunque responsabile delle azioni che compie anche se queste azioni sono prive di onore e di dignità morale.

Il Comando Sociale chiede di comportarsi con onore rispetto ai suoi ordini, chiede obbedienza, adesione ai propri dettami. Egli, Comando Sociale, ha, apparentemente, un solo altro nemico: un altro Comando Sociale. In realtà il suo nemico vero era il Sistema Sociale sul quale impera costringendolo a far propri i suoi dettami e scagliandolo, di tanto in tanto, contro un altro Comando Sociale per nascondere i suoi reali intenti nei confronti degli uomini.

Onore deve essere alimentato e ricordato (o ricordata), per ricordarsi che cos'è l'onore e non confonderlo con quanto voluto e imposto dal Potere di Avere.

Quando l'individuo confonde Onore con obbedienza una parte di lui è morta al mondo.

Dunque, onore ad Onore affinché a nessun Comando Sociale sia permesso di imporre onore a nessun Essere Umano, pena il disonore dell'Essere Umano che obbedisce nei confronti di sé stesso e della vita.

 

Testo 1993

Revisionato nella forma attuale: Marghera agosto 2018

 

Pagina tradotta in lingua Portoghese

Tradução para o português Honra, ser iguais a si mesmos na Religião Romana

 

 

 

Il sentiero d'oro: gli Dèi romani

La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona

 

Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona

 

La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.

Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio

 

Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne.

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
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I Romani erano costruttori di Ponti

Ponti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi

 

La Religione di Roma Antica

La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.