Olo è il fantasma delle cose passate che aleggia sul presente.
La leggenda narra che sul Campidoglio fu trovato un enorme cranio e che i veggenti etruschi lo attribuirono ad un gigante di nome Olo.
E' un fatto dell'oggettività presente negli oggetti in quanto causa generatrice dell'oggettività presente.
Al di fuori del descritto della ragione esiste la realtà delle cose. Nella realtà delle cose è possibile risalire, scomponendo l'oggettività in cui viviamo, a ciò che fu e che generò l'attuale presente. Non importa se quel cranio enorme sia appartenuto a un antico orso Ursus o ad un elefante estinto, ciò che importa è quanto videro i veggenti etruschi e l'insorgenza delle loro sensazioni attraverso le quali interpretarono la realtà.
Essi scoprirono che è possibile aver visioni delle cose che furono e che oggi non ci sono più quando queste cose, comunque, partecipano al presente.
Quell'Essere sicuramente aveva un percorso per lo sviluppo della Coscienza di Sé molto simile a quella dell'Essere Umano, solo per questo motivo i veggenti poterono classificarlo come un gigante umano.
Ciò che, partendo dall'episodio di Olo, si vuole mettere in rilievo è come sia possibile leggere nella essenza delle cose la realtà che il pensato della ragione ha perso e dimenticato.
Dal ritrovamento di questo cranio prende il nome il colle Campidoglio, caput-Oli.
Oggi, alcuni archeologi tendono a far risalire il teschio ritrovato a tale Aulo Vibenna un comandante etrusco della cerchia di Servio Tulio, divenuto poi uno dei primi re di Roma, che conquistò Roma stessa.
Noi lasciamo le ipotesi della ricerca archeologica all'archeologia, noi non cerchiamo una "verità storica" oltre al significato religioso che i simboli ci rappresentano.
I nomi ogni volta devono essere reinventati quando indicano sentimenti di relazione fra l'uomo e il mondo in cui vive. I nomi sono momenti di sviluppo della volontà che apportarono quei cambiamenti a cui oggi assistiamo.
Risalire la sequenza dei cambiamenti ci permette di conoscere il momento in cui avvenne la frattura, o l'immissione di dati nella storia che porta a questo presente. Questo ci consente di modificare il quotidiano dando vita ad una sequenza di cambiamenti e, una volta capito come e perché quel passato avvenne, ovviare o modificare immettendo a nostra volta volontà e dati nuovi nel presente in cui viviamo.
Questo ci ricorda Olo.
Noi non esistiamo ora per cessare ora di esistere, ma siamo all'interno di una catena di cambiamenti che ha prodotto noi, e che noi possiamo modificare o perpetrare.
Olo soprattutto ci intima di non guardare soltanto all'apparenza delle cose, ma di provare a sollevare il velo di Maja (illusione) e, una volta sollevato quel velo, cercare di sollevare anche il velo seguente ma, soprattutto, ci sprona a trasferire il conosciuto nel quotidiano della ragione per modificare il quotidiano stesso sviluppando e favorendo la Libertà del fare per costruire il Potere di Essere.
Testo 1993
Revisionato nella forma attuale: Marghera giugno 2018
Pagina tradotta in lingua Portoghese
Tradução para o português Olo, o passado que construiu o presente na Religião Romana
Il sentiero d'oro: gli Dèi romani |
La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona
Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona
La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio
Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne. |
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Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Membro fondatore della Federazione Pagana Piaz.le Parmesan, 8 30175 Marghera - Venezia Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
I Romani erano costruttori di PontiPonti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi |
La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.