Nettuno - Il mare fecondo

Gli Dèi nella Religione Romana
Il Sentiero d'oro

di Claudio Simeoni

 

Indice Religione Romana

 

NOTA 2016: quando scrissi il Sentiero d'Oro nel 1990 interpretavo ancora le divinità greche come trasmesso dal cristianesimo. Ancora mantenevo l'idea cristiana scindendo la descrizione della forma dalla percezione sciamanica del dio nel mondo. Impiegherò una decina d'anni per recuperare la grandiosità del mito greco. Si trattava di superare le interpretazioni degli Dèi derivate da Platone, Aristotele, stoici e neoplatonici che li avevano trasformati in idee o in astrazioni. Poseidone con Ercole è una delle divinità che ho trattato peggio. Ma non avevo alternativa. Il mito non appare per ciò che è, ma per ciò che noi possiamo svelare dello sconosciuto con cui avvolge i suoi simboli. Non ha senso rivedere in questo scritto la funzione di Poseidone perché l'immagine di Poseidone era quella che i Neoplatonici trasmisero ai cristiani ed è quella che funziona in molti film fantasy.

Giove è l'atmosfera, il cielo come Essere.

Fauno è l'Essere Animale.

Silvano è l'Essere Bosco.

Nettuno è il "brodo primordiale". Nettuno è il ventre entro il quale si sviluppa la vita. Nettuno è il liquido amniotico dell'Essere Natura.

Il mare, lo stagno, il fiume, il lago, sono "organi" dell'Essere Nettuno e, in essi, la vita si muove e si sviluppa in modo poderoso.

L'Energia Vitale scorre veloce nell'elemento umido, come nella Terra, così è in grado di ripulirsi dagli Esseri dall'Energia Vitale Stagnata. E' in grado di costruire nuove condizioni affinché, continuamente, nuovi Esseri per la Natura emergano dall'inconsapevole e possano praticare le trasformazioni per la loro possibilità dell'eternità.

Nettuno è una delle madri della vita nella Natura e, la vita nella Natura, è Nettuno quando si rapporta con quanto è umido e bagnato.

Un tempo ci fu un "brodo primordiale". Quel "brodo primordiale" non esiste più, ma esistono altri "brodi primordiali" dai quali il consapevole emerge dall'inconsapevole.

Il greco Poseidone non è il mare fecondo, ma lo è Nettuno.

Poseidone è il padrone del mare; il re!

Nettuno è la Coscienza di Sé Mare; l'Essere Mare come parte dell'Essere Terra.

Quale immensa diversità fra le due immagini. Poseidone è già l'Essere davanti al quale gli Esseri Umani si mettono in ginocchio; Nettuno è l'Essere del quale, gli Esseri della Natura, con essi l'Essere Umano, sono parte.

Poseidone è l'immagine del dio padrone; Nettuno è una Coscienza di Sé che, attraverso la ricerca della propria Libertà, costruisce il proprio Potere di Essere.

Gli Esseri Umani si inginocchiano davanti a Poseidone supplicandone benevolenza; ma non ci si può inginocchiare e chiedere benevolenza a se stessi. Con Nettuno ci si relaziona ogni qual volta si affronta qualche cosa di umido come relazione di tutto l'umido esistente, ed ogni relazione è una sfida che implica l'impegno della propria volontà.

La sfida diventa una relazione con l'oggettività alla quale si cede e si reclama Energia Vitale in funzione del reciproco vantaggio. Un reciproco vantaggio che nasce dall'intento di chi abita il mondo.

Poseidone è come il macellaio di Sodoma e Gomorra; egli gioca con gli Esseri Umani e, quando non si diverte più, affonda le navi: non è egli il padrone?

L'Essere Umano può scegliere: abbandonarsi in balia dell'ignoto, dopo aver rinunciato all'esercizio della propria volontà definendo l'ignoto, mentre lo travolge, con vari nomi come Disgrazia, Volere Divino, Poseidone, o relazionarsi con l'ignoto circostante esercitando la propria volontà e il proprio volere entrando con esso in relazione. In questo secondo caso l'Essere Umano non verrà mai travolto dall'ignoto ma ne diventa parte, ignoto Egli stesso agli Esseri della propria specie qualora questa venga travolta dall'ignoto subendone il terrore.

La vita prende forma nell'ignoto e, in quell'ignoto, si apre un varco verso il proprio divenire. La vita non si chiede "da dove viene" ma tende ad espandersi nell'esistente. Nettuno ne è parte, Poseidone è il suo nemico.

L'Atmosfera, il Pianeta, il Bosco e il Mare sono Esseri, aspetti dell'Essere Terra relazionandosi con i quali si ha mutuo scambio di Energia Vitale.

Silvano si relaziona prevalentemente con pastori, contadini e abitanti dei boschi (o vicino ai boschi); Nettuno si relaziona con marinai, paesi rivieraschi, paesi vicino al fiume solo per il fatto che, rispetto a questi, rappresenta l'oggettività sulla quale si concentrano le Linee di Tensione relative alle varie soggettività.

Nettuno è dunque diverso da Silvano? Quando il fiume attraversa il bosco e il bosco giunge con le sue radici a lambire il mare? Ogni concentrazione di Energia Vitale ha caratteri, manifesta Coscienze di sé dai bisogni e desideri diversi; diversi a seconda della specificità delle Linee di Tensione o dei flussi di Energia (quasi sempre sono la stessa cosa) che li attraversano; dunque, Silvano non è Nettuno, in quanto Linee di Tensioni e flussi di Energia Vitale sono diversi; nello stesso tempo il Nettuno del Mediterraneo non è lo stesso Nettuno dell'Oceano Pacifico, pur essendo ciascuno parte di un solo Nettuno. Esattamente come il Nettuno che esprimo dentro di me non è il Nettuno dell'oggettività in cui vivo pur essendo il medesimo Nettuno.

Funziona in questo modo. Noi siamo crogioli di Dèi ed evocando quegli Dèi dentro di noi, chiamiamo gli Dèi fuori di noi affinché aiutino il sé stessi che forma ciò che noi siamo. Noi non siamo "parte di un tutto", ma un infinito numero di coscienze formano ciò che noi siamo e, di fatto, facciamo parte di ognuna di loro.

Coscienze che formano coscienze e relazioni fra coscienze che espandono coscienze costruendo sempre condizioni in nuove coscienze possano germinare.

Testo 1993

Sistemazione attuale: Marghera 31 luglio 2016

 

Pagina tradotta in lingua Portoghese

Tradução para o português Netuno, o mar fecundo

 

Il sentiero d'oro: gli Dèi romani

La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona

 

Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona

 

La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.

Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio

 

Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne.

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

I Romani erano costruttori di Ponti

Ponti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi

La Religione di Roma Antica

La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.