Limiti ed effetti della Contemplazione nell'attività quotidiana
 
Le tre arti della Magia
nella pratica della Stregoneria

Quattordicesima parte

Simeoni Claudio

Cod. ISBN 9788893329187

Indice tre arti della magia in stregoneria

 

 

...CONTINUA quattordicesima parte... Gli aspetti magici delle Tre Arti Magiche in Stregoneria - Come funziona fisiologicamente, i limiti e gli effetti della Contemplazione nell'attività quotidiana.

L'atto di volontà messo in atto dall'individuo con cui contemplare il mondo che comprende un predisporsi fisicamente (scegliere la posizione...), una scelta del senso con cui contemplare fissando su di esso la propria attenzione (tutto sé stesso...), fermare il dialogo interno (produrre il silenzio...), spostare l'attenzione sulle sensazioni che giungono al senso e che quotidianamente sono relegate nel rumore di fondo delle sensazioni ignorate dalla ragione, tutto questo produce nell'individuo una vera e propria "esplosione di energia", una "sensazione di potere".

In quel momento è l'individuo, la persona, che decide che cosa percepire e come percepirlo. E' la persona che decide quali sensazioni ascoltare e quali non ascoltare. Non è più solo in balia di un mondo che determina i fenomeni che lui deve percepire, ma ha il potere di scegliere di annullare i fenomeni che giungono, il potere di scegliere fra i fenomeni che giungono quelli diversi dall'ovvietà quotidianità, il potere di scegliere di percepire non il fenomeno in sé, ma le sensazioni che il fenomeno percepito fanno sorgere in lui.

Con questa attività l'individuo sta sottraendo la propria percezione e le proprie sensazioni al controllo della ragione. L'individuo rompe quella barriera selettiva con cui la ragione determina la qualità e la quantità di fenomeni che giungono alla sua coscienza. La coscienza stessa dell'individuo si modifica ritraendo il giudizio sui fenomeni del mondo. Se prima l'individuo era abituato, nell'ambito delle strategie di sopravvivenza di Zeus, a reagire all'apparire di un fenomeno in quanto quel fenomeno per la sua ragione significava che... ora, sospendendo il giudizio mediante l'attività con cui ha fermato il dialogo interno, mantiene sì la capacità di reagire nello stesso modo all'apparire del fenomeno ma, rispetto al fenomeno, esercita una capacità critica e di analisi che parte dalle proprie sensazioni liberate dal controllo descrittivo della ragione.

Le resistenze della ragione alla perdita del controllo della coscienza dell'individuo sono molto forti e si articolano in varie strategie. Una delle strategie più pericolose per il cammino dell'individuo è quando la ragione si appropria di tutta una serie di sensazioni che emergono dal corpo dell'individuo e le riveste di immagini fantasiose, specialmente visive, per cui quelle sensazioni diventano immagini allucinatorie quale surrogato razionale del dialogo interno che l'individuo ha interrotto. Le immagini allucinatorie (numeri del lotto, visualizzazione di spiriti, comprensione visiva di testi, visualizzazione di eventi futuri, sogni lucidi, ecc.) sono dovute al rilascio di sostanze pseudo allucinatorie prodotte naturalmente da parte del cervello nella fase in cui la contemplazione sta destrutturando i collegamenti neuronali e il reticolato sinapsico per ristrutturarli, cioè costruendo nuovi collegamenti neuronali che supportino fisicamente la coscienza nella considerazione di sensazioni e segnali che prima erano ignorati. Ogni volta che noi mettiamo in atto un'attività psico-fisica non adattiamo solo la struttura fisica, muscolare, del corpo, ma ristrutturiamo i collegamenti neuronali in funzione dell'attività che facciamo (anche questi sono parte fisica del corpo, ma non vengono considerati alla stregua di muscoli da irrobustire...). In altre parole, ristrutturiamo il cervello che, detto in parole più povere e più volgari, se prima il cervello pensante ce lo ha costruito l'educazione monoteista costringendoci ad essere soggetti passivi ai fenomeni del mondo, ora ristrutturiamo il cervello per diventare soggetti attivi nel mondo.

La ragione, messa da parte dalla contemplazione, tenta di riprendere il controllo dell'individuo mediante forme di delirio di onnipotenza. Le immagini allucinatorie vengono alimentate dalla ragione facendo credere all'individuo di essere al centro di un "interesse divino" o di "possedere il dono..." da super uomo o super donna. Le sensazioni che permettono all'individuo di anticipare fatti o accadimenti futuri, fenomeni presenti in maniera massiccia nella prima fase dell'attività del contemplatore prima che la ristrutturazione neuronale e sinapsica sia completata, vengono usati dalla ragione per far credere all'individuo di essere un superuomo che vede il futuro. Così l'individuo si illude che continuando gli esercizi della contemplazione aumenterà la sua capacità di vedere "ancora meglio e con più precisione" il futuro. Invece, quando la ristrutturazione neuronale si è completata non solo le allucinazioni di quell'anticipazione del futuro possibile scompaiono, ma l'illusione di poterlo fare in modo sempre più perfetto ha creato nuove e diverse barriere per impedire alla nuova ristrutturazione neuronale di supportare adeguatamente la sua coscienza.

La ristrutturazione operata dalla contemplazione non implica un rafforzamento della capacità razionale di vivere nel mondo, ma implica la ristrutturazione della coscienza affinché elaborazioni irrazionali (emotive e di trasformazione relazionale) possano intervenire sul corpo e sulla psiche dell'individuo predisponendolo al meglio nell'affrontare il mondo in cui vive. In sostanza, diciamo che alimenta la capacità empatica di relazione emotiva dell'individuo con i soggetti del mondo tanto da far giungere al corpo, alla psiche e alla coscienza i risultati dell'elaborazione dell'aspetto emotivo e dei mutamenti della realtà dai quali la ragione è estranea e separata.

La contemplazione non rafforza la ragione e la razionalità dell'individuo, se non nella sua capacità di analisi critica del mondo in cui vive, ma fornisce all'individuo uno strumento efficiente con cui affrontare il mondo in cui vive.

I limiti della contemplazione nell'individuo stanno nella qualità con la quale l'individuo affronta il mondo in cui vive. La contemplazione affina le capacità dell'individuo, modificandolo e ristrutturandolo, nella direzione in cui l'individuo opera nel mondo in base alle proprie passioni, alle proprie predilezioni, al proprio impegno. In altre parole, la Contemplazione modifica l'individuo nell'attività in cui l'individuo investe le proprie emozioni nella sua vita quotidiana. Tanto più impegnata è la vita dell'individuo, tanto più è ricca di interessi in cui investe le proprie emozioni e tanto maggiore è la quantità di ristrutturazione dell'apparato neuronale e sinapsico messo in atto dall'attività di contemplazione. Non ci si deve illudere che gli effetti della contemplazione si espandano all'infinito. Gli effetti della contemplazione si espandono quanto serve all'individuo per vivere.

Un'altra trappola messa in atto dalla ragione per fermare le trasformazioni dell'individuo (questa trappola la incontriamo in molte religioni che hanno a loro fondamento forme di meditazione contemplativa) è quello di trasformare la contemplazione da mezzo per trasformare l'uomo nella vita dell'individuo a fine in cui conchiudere l'attività dell'uomo. Se il fine della contemplazione diventa la contemplazione, il contemplatore muore in sé stesso.

Quando si cessa di fare esercizi di contemplazione?

Quando la tecnica della contemplazione non richiede più che l'individuo si separi dalla sua attività. A forza di fare esercizi di contemplazione diventa automatico praticare la contemplazione nell'attività quotidiana. Cosa significa? Significa che quando si deve affrontare un problema o una questione nella propria quotidianità anziché proiettare sul fenomeno o sulla relazione il significato razionale precostituito (questo significa che...) si mette in atto la pratica della contemplazione che regola la nostra reazione e i nostri adattamenti al fenomeno o alla relazione in atto.

Sulla tecnica della contemplazione avevo scritto:

"Si seleziona un senso con cui si desidera contemplare. Ci si siede comodi in una poltrona o in una sdraio. Si blocca il dialogo interno fermando il flusso delle parole. Si concentra la propria attenzione sul senso. Si gioca col senso storpiandone la percezione sensoria e mettendo le proprie emozioni sulle sensazioni senza descrivere le sensazioni e senza giudicare o spiegare le sensazioni."

Davanti ai fenomeni o alle relazioni che l'individuo costruisce nel mondo si selezionano i sensi con cui vuole affrontarli. Ci si pone nella posizione che si ritiene più vantaggiosa per affrontarli (come in una poltrona o una sdraio dell'umana esistenza....). Si blocca il dialogo interno e la significazione del fenomeno o della relazione che la ragione vuole proiettare e la si sostituisce con la critica e con l'analisi razionale. Si ascolta che cosa dicono i sensi e le sensazioni in relazione a quel fenomeno o a quella relazione. Si gioca con le sensazioni in modo da portare all'attenzione anche elementi che altrimenti sarebbero relegati nel rumore di fondo delle sensazioni in relazione al fenomeno o alla relazione. Dopo i che, fate le vostre scelte.

Nessuno è più in grado di controllarvi. Per controllare una persona è necessario conoscere la reazione della persona ad un fenomeno dato. Ma se la persona mette in atto la contemplazione nella sua attività quotidiana, non è più controllabile. Per controllare una persona è necessario che sia circoscritta o rinchiusa in una gabbia di Pavlov. In quelle condizioni la persona impara a sbavare quando giunge il fenomeno dei passi del guardiano che gli porta il cibo. La ragione tende a chiudere l'individuo in una vera e propria gabbia di Pavlov in cui le reazioni o le risposte dei soggetti sono determinate dalle sbarre razionali della gabbia limitando sia la capacità del soggetto di percepire i fenomeni che la capacità del soggetto di rispondere ai fenomeni. Questo rende l'individuo prevedibile e chiunque manovra i fenomeni del mondo in cui vive lo controlla controllandone le risposte prevedibili.

Chi pratica Contemplazione ed è riuscito a trasferire la Contemplazione da un'attività separata dalla vita quotidiana alla vita quotidiana stessa, ha spezzato le sbarre della gabbia di Pavlov che la ragione ha costruito ai suoi sensi e alla sua capacità di usarli e di rispondere ai fenomeni del mondo. L'individuo si è TRASFORMATO.

E' diventato un Apprendista Stregone (o Strega) e ha iniziato ad alimentare il suo Potere di Essere come capacità di rappresentarsi nella società e nella Natura.

Questo individuo non ha più bisogno di sdraiarsi, chiudere il dialogo interno, giocare con i sensi ecc. per contemplare, ma il contemplare è metodo assunto, fagocitato, dall'individuo che ha sostituito l'impulsività aprioristica con cui la ragione descrive in maniera assolutistica il mondo e i fenomeni del mondo in cui l'individuo vive.

FINE quattordicesima PARTE... CONTINUA... con "gli aspetti magici delle Tre Arti Magiche in Stregoneria - Dalla Contemplazione all'Ascolto delle Correnti Vegetative"

 

Marghera, 01 ottobre 2013

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La Magia in Stregoneria

La magia è l'arte di modificare e trasformare sé stessi in un mondo in cui i soggetti modificano continuamente loro stessi per adattarsi alle condizioni della loro esistenza. Solo chi si pensa creato da Dio, immodificabile in quanto creato, saccheggia il mondo per adattarlo ai suoi modelli di verità. Lo Stregone abita il mondo e mette in atto azioni di adattamento soggettivo usando tutti gli strumenti che l'evoluzione della sua specie, fin da quando stava nel brodo primordiale, gli ha messo a disposizione.

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Marghera, iniziato il 01 ottobre 2013

Marghera, terminato il 29 novembre 2013

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

 

 

Ultima modifica 27 luglio 2022

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