Celebrazione Equinozio di Primavera
Nell'Inno a Zeus è indicata l'attività di Rea per far nascere Zeus e proteggerlo dall'oblio del tempo (dall'essere mangiato da Crono) e come, nel manifestare questo Intento, il mondo accorre. Il mondo nelle sembianze delle Ninfe, dell'Ape, della Capra, della Terra che si sgrava delle acque, i Cureti, i Corribanti. C'è, in quest'Inno, l'Essere Femminile, l'Essere Umano femminile, che manifesta la vita e protegge la costruzione del futuro: non è forse un'azione che dovremmo SEMPRE tener presente nel nostro essere persone religiose Pagane?
Zeus nutrito dalla Capra Amaltea - Palazzo vecchio - Firenze
In terra Parrasia ti generò Rea, dove più fitto
il monte era coperto di macchia. Perciò quel luogo
è sacro e, bisognoso di Ilizia, nessun animale
né alcuna donna vi accede, ma lo chiamano
gli Apidanei antico giaciglio del parto di Rea.
Là, quando la madre dal grembo possente ti ebbe deposto,
subito cercò un flutto d'acqua perché del parto
la sozzura nettasse e lavasse il tuo corpo.
Ma ancora non scorreva il possente Ladone né l'Erimanto,
il più lucente dei fiumi, e ancora priva d'acqua era tutta
l'Azenia: ma era destino che ben ricca d'acqua fosse detta
poi. Allora, quando Rea sciolse la cinta,
molte antiche querce sull'umido Iaone
crescevano, e molti carri il Melante portava,
e sul Carione, pur se d'acque vivace, molti
serpenti ponevano tane e a piedi il viandante
sul Crati e su Metope ciottolosa andava
assetato. Ma molta acqua era sotto i suoi piedi.
Allora, presa da angoscia, parlò Rea sovrana:
Terra cara, sgravati anche tu: il travaglio tuo è lieve.
Disse la Dea e tenendo in alto il grande avambraccio
colpì con lo scettro il monte. Vi si aprì voragine ampia
e scaturì un grande flutto. Lì rese lucente il tuo corpo,
o Sovrano, e in fasce avvolto ti affidò a Nede, ché ti portasse
nell'antro cretese - e tu crescessi nascosto -,
a Nede, la più veneranda tra le Ninfe che assistettero al parto,
la prima per nascita, dopo Stige e Filira.
E non con vana ricompensa le ripagò il favore la Dea,
ma il flutto col nome di Nede chiamò. Questo, non lungi
dal borgo dei Cauconi detto Lepreo,
possenti si unisce a Nereo, e da esso l'acqua più antica
bevono i figli dell'orsa Licaonia.
Quando Thene lasciò portandoti a Cnosso,
padre Zeus, la Ninfa - era Thene nei pressi di Cnosso -,
allora, o dio, l'ombelico ti cadde: perciò a quella piana
di Ombelica da allora danno nome i Cidoni.
Zeus, ti presero in braccio, dei Corribanti compagne,
le Melie di Dite, e ti cullò Adrastea
in un aureo canestro, e tu suggesti la mammella feconda
della capra Amaltea e ti cibasti insieme di dolce miele.
Perché subito si mise al lavoro l'ape Panacride,
sui monti dell'Ida che son detti Panacra.
E intorno a te danzarono vivace i Cureti la prylis
battendo le armi, perché le orecchie di Crono il rimbombo
dello scudo udissero e non il suono dei tuoi vagiti.
[Callimaco, Inni Epigrammi Ecale trad. di Giovan Battista D'Alessio ed. BUR]
Celebrazione Equinozio di Primavera
I riti della Religione Pagana scandiscono le tappe della vita dell'uomo. Celebrano la nascita, la conoscenza, le relazioni con gli DEI, la morte e la vita nei mondi oscuri. Ricordano, inoltre, il passato per poter meglio costruire il futuro degli uomini.
La magia della Religione Pagana consiste nel predisporre le persone per affrontare attivamente il futuro anziché attendere passive e speranzose gli eventi.
Sito di Claudio Simeoni
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
Ultima formattazione dicembre 2021
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