Inno a Zeus
Equinozio di Primavera della Religione Pagana

L'attività magico-ieratica della Religione Pagana

di Claudio Simeoni

Celebrazione Equinozio di Primavera

Nell'Inno a Zeus è indicata l'attività di Rea per far nascere Zeus e proteggerlo dall'oblio del tempo (dall'essere mangiato da Crono) e come, nel manifestare questo Intento, il mondo accorre. Il mondo nelle sembianze delle Ninfe, dell'Ape, della Capra, della Terra che si “sgrava delle acque”, i Cureti, i Corribanti. C'è, in quest'Inno, l'Essere Femminile, l'Essere Umano femminile, che manifesta la vita e protegge la costruzione del futuro: non è forse un'azione che dovremmo SEMPRE tener presente nel nostro essere persone religiose Pagane?

 

Inno alla nascita di Zeus

di Callimaco

Zeus nutrito dalla Capra Amaltea - Palazzo vecchio - Firenze

In terra Parrasia ti generò Rea, dove più fitto

il monte era coperto di macchia. Perciò quel luogo

è sacro e, bisognoso di Ilizia, nessun animale

né alcuna donna vi accede, ma lo chiamano

gli Apidanei antico giaciglio del parto di Rea.

Là, quando la madre dal grembo possente ti ebbe deposto,

subito cercò un flutto d'acqua perché del parto

la sozzura nettasse e lavasse il tuo corpo.

Ma ancora non scorreva il possente Ladone né l'Erimanto,

il più lucente dei fiumi, e ancora priva d'acqua era tutta

l'Azenia: ma era destino che ben ricca d'acqua fosse detta

poi. Allora, quando Rea sciolse la cinta,

molte antiche querce sull'umido Iaone

crescevano, e molti carri il Melante portava,

e sul Carione, pur se d'acque vivace, molti

serpenti ponevano tane e a piedi il viandante

sul Crati e su Metope ciottolosa andava

assetato. Ma molta acqua era sotto i suoi piedi.

Allora, presa da angoscia, parlò Rea sovrana:

“Terra cara, sgravati anche tu: il travaglio tuo è lieve”.

Disse la Dea e tenendo in alto il grande avambraccio

colpì con lo scettro il monte. Vi si aprì voragine ampia

e scaturì un grande flutto. Lì rese lucente il tuo corpo,

o Sovrano, e in fasce avvolto ti affidò a Nede, ché ti portasse

nell'antro cretese - e tu crescessi nascosto -,

a Nede, la più veneranda tra le Ninfe che assistettero al parto,

la prima per nascita, dopo Stige e Filira.

E non con vana ricompensa le ripagò il favore la Dea,

ma il flutto col nome di Nede chiamò. Questo, non lungi

dal borgo dei Cauconi detto Lepreo,

possenti si unisce a Nereo, e da esso l'acqua più antica

bevono i figli dell'orsa Licaonia.

Quando Thene lasciò portandoti a Cnosso,

padre Zeus, la Ninfa - era Thene nei pressi di Cnosso -,

allora, o dio, l'ombelico ti cadde: perciò a quella piana

di Ombelica da allora danno nome i Cidoni.

Zeus, ti presero in braccio, dei Corribanti compagne,

le Melie di Dite, e ti cullò Adrastea

in un aureo canestro, e tu suggesti la mammella feconda

della capra Amaltea e ti cibasti insieme di dolce miele.

Perché subito si mise al lavoro l'ape Panacride,

sui monti dell'Ida che son detti Panacra.

E intorno a te danzarono vivace i Cureti la “prylis”

battendo le armi, perché le orecchie di Crono il rimbombo

dello scudo udissero e non il suono dei tuoi vagiti.

 

[Callimaco, Inni Epigrammi Ecale trad. di Giovan Battista D'Alessio ed. BUR]

 

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Celebrazione Equinozio di Primavera

 

I riti della Religione Pagana

I riti della Religione Pagana scandiscono le tappe della vita dell'uomo. Celebrano la nascita, la conoscenza, le relazioni con gli DEI, la morte e la vita nei mondi oscuri. Ricordano, inoltre, il passato per poter meglio costruire il futuro degli uomini.

La magia della Religione Pagana consiste nel predisporre le persone per affrontare attivamente il futuro anziché attendere passive e speranzose gli eventi.

 

Sito di Claudio Simeoni

Claudio Simeoni

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Apprendista Stregone

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Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

 

 

Ultima formattazione dicembre 2021

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