Fortuna e Fors - organizzarsi davanti allo sconosciuto

Gli Dèi nella Religione Romana
Il Sentiero d'oro

di Claudio Simeoni

 

Indice Religione Romana

 

Il caos è quanto non viene descritto dal pensato della ragione. Il Caos è quanto la ragione non può descrivere, in quanto limitata nelle sue elencazioni. Da qui la constatazione del fallimento delle illusioni provate da Popper sull'inutilità della conoscenza della storia per prevedere eventi futuri.

Più è limitato il Sapere e la Conoscenza della ragione più Fons è grande, terribile, pauroso.

Le cose accadono per volere di Fors; le cose accadono per caso.

Dunque, è necessaria Fortuna onde volgere a proprio beneficio il loro accadere.

La grandezza di Fors è direttamente proporzionale all'incapacità della ragione del singolo Essere di padroneggiare il mondo in cui vive. Tanto minore è la capacità della ragione di padroneggiare il mondo in cui vive e tanto minore è la capacità della coscienza di determinare il futuro mentre viene incontro.

Fors è dunque la cecità degli Esseri Umani.

L'augurarsi Fortuna è il supplicare, a proprio favore, una casualità che non si è in grado di controllare e padroneggiare.

Fors è la benda davanti agli occhi degli Esseri Umani.

L'Essere Umano spera che Fortuna l'assista.

Fors è dunque, sotto alcuni aspetti, il volere dell'Essere Umano al di fuori del pensato della ragione, quello che per i cristiani diverrà il volere divino.

Nello stesso tempo Fors sfugge a questo, in quanto davanti alla ragione degli Esseri Umani si presenta come "lo sconosciuto". Come tale è possibile svelarlo penetrandolo mediante l'indagine scientifica.

Fors è il caos mentre assedia la descrizione del pensato della ragione, ma non è l'inconoscibile della ragione. Quando il pensato della ragione si espande mediante l'analisi e la ricerca trasforma elementi dello sconosciuto di Fors in nuova conoscenza per la coscienza di quell'individuo.

L'Essere Umano agisce sperando nel favore del caso, ma il caso è un esistente e, come tale, non gl'importa nulla di favorire questo o quell'Essere Umano; sta all'Essere Umano sviluppare il proprio Potere di Essere al fine di trovarsi nella situazione più favorevole incontrando improvvisamente questo o quell'elemento sconosciuto.

Il Potere di Essere, sviluppandosi, porta l'Essere Umano a predisporsi nella situazione più favorevole per affrontare il quotidiano della ragione; non certo a supplicare fortuna.

Possedere Fortuna o costruire situazioni a Sé favorevoli?

Il cristiano sostituisce Fortuna con la supplica dell'intervento del suo dio nelle vicende umane. Lo psichista, l'apprendista stregone e, più in generale, l'Essere Umano vivono traendo da sé la strategia e la forza attraverso la quale affrontare il mondo in cui è nato.

Fortuna viene scambiata dal cristiano effetto dell'intervento del suo dio; l'apprendista stregone, vivendo strategicamente (conscio di ogni azione intrapresa e di ogni scelta che deve sempre corrispondere alla propria strategia, ai propri bisogni, ai propri fini) davanti all'imponderabile dell'esistente si trova sempre nelle migliori condizioni possibili per volgere a proprio favore gli eventi non previsti.

Dunque, l'apprendista stregone è sempre Fortunato in quanto la sua strategia consiste nell'affrontare il quotidiano e non nell'appropriarsi del quotidiano o di una qualche sua parte. Comportamento, quest'ultimo, proprio dell'ideologia del cristiano.

Fors è lo sconosciuto circostante. Levare la benda davanti agli occhi ci permette di trasformare lo sconosciuto Fors in elencazione dei fenomeni che passano, nella nostra coscienza, da sconosciuti a conosciuti.

Fors è anche l'inconoscibile.

L'inconoscibile non è una condizione assoluta di quanto ci circonda; a mano a mano che l'Essere Umano procede nelle sue trasformazioni, ad ogni trasformazione, cambiando la sua capacità di percepire il mondo in cui vive, ciò che prima era inconoscibile si trasforma prima in sconosciuto e poi in conosciuto.

Come per il Feto che si muove nello sconosciuto utero sollecitato da un mondo che alla sua coscienza appare come inconoscibile e i cui echi gli arrivano soltanto mediati dalle emozioni della madre, il mondo sconosciuto che conosce crescendo. Nascendo trasforma l'inconoscibile in sconosciuto nel quale espandere sé stesso conoscendolo.

Fors è il caos, ma solo i ciechi vedono il caos e lo chiamano Fors.

La sua energia si irradia in tutte le direzioni; il suo canto è canto di Sapere e Conoscenza perché solo attraverso lo sviluppo del Sapere e della Conoscenza, atte a svelare quanto Fors cela alla ragione, è possibile sviluppare il proprio Potere di Essere.

Come ci si relaziona con Fors?

Sfidando lo sconosciuto; spingendo la Conoscenza e la Consapevolezza ai limiti dell'inconoscibile.

Come ci si sottrae a Fors? Rifuggendo dal Sapere e dalla Conoscenza; imitando i cristiani che distrussero l'antica conoscenza per appropriarsi del controllo della cultura.

Fors incoraggia gli assalti a sé stesso. Quindi, quando Egli sarà svuotato dall'inconoscibile, sarà uno con l'Universo.

Assalite Fors e Fors diverrà grande.

Mettetevi in ginocchio, siate terrorizzati dallo sconosciuto, rinunciate a svelare i misteri del quotidiano della ragione, rinunciate a chiedervi il perché delle cose e Fors sarà sempre più pesante generando il concetto di caos atto a bloccare l'azione della Specie Umana. Fors spera e sollecita assalti forti e decisi da parte di individui il cui scopo sia lo sviluppo del loro Potere di Essere.

 

Testo 1993

Revisionato nella forma attuale: Marghera gennaio 2018

 

Pagina tradotta in lingua Portoghese

Tradução para o português Fortuna e Fors, organizar-se diante do desconhecido na Religião Romana<

 

 

Il sentiero d'oro: gli Dèi romani

La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona

 

Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona

 

La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.

Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio

 

Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne.

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

I Romani erano costruttori di Ponti

Ponti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi

 

La Religione di Roma Antica

La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.