I Feziali

I collegi religiosi nella religione di Roma precristiana

Gli Dèi nella Religione Romana
Il Sentiero d'oro

di Claudio Simeoni

 

Indice Religione Romana

 

Erano una congregazione consacrata a Giove il cui compito era quello di presiedere ai giuramenti, all'onore, al rispetto dei trattati e alla dichiarazione di guerra.

Le azioni dovevano seguire le parole e quelle parole dovevano manifestare le intenzioni di quella azione per quei fini. Questo si chiama: Onore!

Portare il Sistema Sociale Romano in guerra era una grave responsabilità, equivaleva a bloccare momentaneamente lo sviluppo del sistema sociale per affrontare una situazione dalla quale poteva anche non riuscire vincitore. L'etica romana ruotava attorno al concetto di onore e orgoglio. Onore rispetto al nemico e orgoglio per il lavoro con cui si era costruita la società romana. Quando il rispetto veniva meno, con l'onore e l'orgoglio infranto, i Feziali dovevano stabilire se questo era avvenuto e come questo meritava riparazione.

I Feziali erano dunque l'azione del "genio" di Roma. Erano il sentimento dello stato giuridico romano che si esprimeva nelle relazioni con gli stati vicini. All'interno dello stato romano i giuramenti mancati venivano puniti mediante la morte. Non il giuramento mancato in sé, ma il furto della fiducia che il giuramento non rispettato aveva provocato.

La magia emotiva dei Feziali consisteva nell'essere uno con Quirino, essere uno con Giove, aprire le porte alla Furia Bellona come espressione della furia di Marte in funzione delle trasformazioni indicate da Giano. Agivano nel presente per fondare il futuro.

La loro magia emotiva si esternava in formule e cantilene ripetitive attraverso le quali essi diventavano uno con le emozioni e i mutamenti della città.

I Feziali diventavano uno con l'orgoglio della città, diventavano uno col rispetto per la città. Questo essere uno implicava che il Feziale sviluppava sé stesso nella misura in cui la città si sviluppava, perdeva sé stesso se la città soffriva, era offeso se la città era offesa. Il suo futuro, il suo divenire come mago, era legato al divenire della città stessa. Non la città in quanto mura, ma la città in quanto insieme emotivo, essenza, orgoglio e mutamenti delle persone che la abitano.

Quando l'orgoglio, il trattato, la fiducia era infranta il Feziale invocava Marte mentre il suo cuore diventava uno con Bellona. Egli diventava la Furia che si abbatteva sull'offensore. Era la sua lancia scagliata entro il confine del nemico; era la sua lancia insanguinata lanciata nel Campo Hostilis.

Diventare uno con la parola data, con l'accordo sottoscritto, col giuramento; scatenare la Furia quando altri non sono uno con la parola data, con l'accordo sottoscritto, col giuramento. Essere uno con l'Essere Giove chiamandolo a testimone, precisi al rigido rispetto di quanto promesso, pronti ad affrontare le contraddizioni attraverso la guerra scatenando Bellona; ma pronti a trattare.

Il Feziale diventa eterno come la sua città!

Non so quanto il mondo della ragione sia in grado di comprendere questo dopo 1.600 anni di dominio educazionale cristiano. I cristiani non sono in grado di rispettare nessun trattato, nessun accordo fra uguali. Nessuno può considerarli uguali al loro Dio e loro vivono umili davanti al loro Dio pretendendo che tutti siano umili davanti a loro. I cristiani non sono uomini che abitano un mondo vivente, essi sono dio, il loro dio, l'assoluto. Per loro ogni essere del pianeta deve prostrarsi davanti a loro. Firmano trattati quando sono costretti e, mentre li firmano, già tramano per violarli, aggirarli, per farsi passare per furbi (così era anche Gesù di Nazareth) per distruggere colui o coloro che li hanno costretti a strappare loro una firma sotto un trattato ben sapendo che un cristiano non ha onore né rettitudine morale.

Il cristiano, ad imitazione di Gesù: "In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto ciò avvenga!" Matteo! Mentire sapendo di mentire ma intanto era riuscito a suscitare stupore fra gli astanti e di questo inganno gioiva: era riuscito a bloccare la ricerca della Libertà negli astanti terrorizzandoli e sottomettendoli. Era riuscito a creare l'aspettativa che bloccava la loro possibilità di costruire dei progetti nella loro vita.

Scopo del cristiano non è quello di diventare eterno seguendo un sentiero virtuoso, un cristiano sa di aver fallito lo scopo della propria esistenza e ora il suo scopo è quello di distruggere ogni ricerca di Libertà di ogni uomo a maggior gloria del proprio Dio.

Con la fine della Repubblica Romana anche il Collegio dei Feziali degenerò. L'imperatore doveva mettere le mani su ogni istituzione per asservirla al proprio volere, alle proprie decisioni. L'onore di Roma divenne l'onore dell'Imperatore; così Roma perse onore e dignità aprendo le porte all'arrivo dei cristiani i quali si impossessarono della forma, di cui onore e dignità godeva Roma, per imporre, ad un mondo smarrito, la propria morale fatta di dolore, miseria, malafede, e gioendo nel sottomettere gli uomini.

 

Testo 1993

Revisionato nella forma attuale: Marghera gennaio 2019

 

Pagina tradotta in lingua Portoghese

Tradução para o português Os Feciais, na Religião da Antiga Roma

 

 

 

Il sentiero d'oro: gli Dèi romani

La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona

 

Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona

 

La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.

Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio

 

Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne.

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

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Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

I Romani erano costruttori di Ponti

Ponti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi

 

La Religione di Roma Antica

La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.