13 agosto 2025
Avete presente l'iconografia cinematografica della Strega o dello Stregone che raccoglie erbe per fare intrugli dai quali emerge la pozione che serve per i fini che si è prefisso?
Per fare un esempio, consideriamo il Ginepro.
Si è consapevoli della necessità di produrre un infuso "magico" capace di stimolare le attività fisiologiche (eliminare gonfiori di stomaco, aumentare la sudorazione, stimolare la diuresi, la sudorazione, ecc.).
A questo punto, si mette in atto una "strategia d'agguato".
Si individua la pianta, si individua il tempo in cui accumulare gli elementi da usare nella pozione sotto forma di decotto, si individuano le tecniche da praticare, ecc.
125 grammi di legno di ginepro tagliuzzato immerso in grammi 1500 d'acqua da ridurre per ebollizione a 1000. Si aggiunge poi grammi 125 di vino bianco. L'intruglio si usa per la sudorazione bevendone 100 g. per volta al mattino. Oppure si prepara come infuso con 4 – 8 bacche di ginepro in 500 g. d'acqua. Oppure, ancora, si estrae l'olio essenziale, ecc. ecc.
Questo modello di attività, modificando i contenuti, lo possiamo estendere a decine di altre attività. In questa pratica viene identificata, dall'iconografia classica, il modus operandi della Strega o dello Stregone.
Proviamo a cambiare gli elementi della pozione nel crogiolo.
Raccogliamo le emozioni libidiche, condiamole con 150 grammi di paura dell'individuo di esporsi nella società; aggiungiamo 10 grammi di percezione rettile, che traiamo dalla nostra percezione nelle relazioni antiche con il mondo; aggiungiamo 4 grammi di percezione della memoria di quand'eravamo esseri unicellulari; mescoliamo questi ingredienti fuori dalla dimensione del tempo soggettivo; facciamoli bollire nelle contraddizioni della nostra quotidianità fino a far mutare l'insieme della fusione e possiamo ottenere una mistura magica. Un "elisir del coraggio".
Come il decotto del ginepro ingurgitato ci permette di aumentare la sudorazione (in caso di febbre). "l'elisir del coraggio" ci permette di gestire l'ansia nelle tensioni della vita e della quotidianità quando affrontiamo i problemi. Ci permette di non fuggire quando è possibile affrontarli e di fuggire quando non è possibile affrontarli, ma siamo noi che decidiamo.
Raccogliete le vostre erbe, ma soprattutto, raccoglietele in funzione della "consapevolezza della necessità di produrre un infuso "magico" capace di stimolare..." ciò che il vostro Intento vi indica.
Quando l'Intento vi stimola e voi dite: "Che cosa voglio!" è il momento di attrezzarsi raccogliendo gli ingredienti per raggiungere il "Che cosa voglio". Se foste un generale che si appresta ad andare in guerra, la prima cosa che dovreste fare è l'elenco delle salmerie, l'elenco delle armi, l'elenco delle forze che avete a disposizione e, una volta fatto l'elenco, dovrete decidere se vale la pena affrontare quella guerra o se è più opportuno non farla e sottrarsi.
In ogni momento della quotidianità ci si deve comportare come se si dovesse essere in guerra: fare un continuo bilancio dei fattori che concorrono per prepararci a mescolarli dentro di noi e produrre un noi stesso adeguato alla bisogna.
Se hai un intento all'interno di una condizione razionale, come una guerra, l'elenco delle cose sono cose razionali, quantità e forme che vanno definite. Questo modo di essere è più legato al "Potere di Avere" che si esprime come "Potere di possesso" nella società finendo per imporre il dominio dell'uomo sull'uomo.
Se, al contrario, il tuo intento è quello di abitare il mondo vivendo le contraddizioni della quotidianità nella quale riversi i tuoi bisogni e i tuoi desideri, allora il soggetto che manipoli è te stesso con tutto quel potere emotivo e tutti quegli strumenti che nel corso dei milioni di anni la specie, dalla quale sei emerso, ha forgiato per attrezzarti nell'affrontare il mondo e la vita affinché a tua volta possa arricchire la tua specie con le tue scelte e la tua esperienza.
Che cosa significa, dunque, "essere uno Stregone"?
Significa costruirsi la capacità di scegliere i giusti ingredienti da mescolare nel crogiolo ed ottenere il "filtro magico" che consente all'individuo, di far fronte ai problemi della sua vita fino alla morte del suo corpo fisico. Ognuno, nel proprio crogiolo, mette ciò che trova per quel che gli serve e beve il "filtro magico" che ha mescolato giorno dopo giorno. E' necessario stare attenti perché, se nel crogiolo metti troppa dulcamara, digitale, aconito, allora non fai un "elisir" che ti aiuta a vivere, ma fai un miscuglio velenoso con cui puoi morire.
Troppe persone scambiano amanite falloide per funghi commestibili: troppe persone scambiano le bacche di onicera per mirtilli; troppe persone scambiano la speranza per una condizione psicologica positiva. In tutti i casi ci si avvelena costruendo un "filtro magico" che accompagna le persone verso l'autodistruzione.
Quando nel crogiolo metti libido sottomessa alla morale, la paura elevata a padrona delle scelte, illusioni e allucinazioni spacciate per visioni e un sorso di delirio di onnipotenza, allora non fai un "elisir" che ti aiuti a vivere, ma fai un miscuglio velenoso con cui, sicuramente, vai verso la distruzione.
Ogni uomo e ogni donna è un Crogiolo di emozioni, bisogni e intenti, che le passioni dirigono alimentando l'intento della nostra esistenza.
Ogni donna e ogni uomo è una Strega o uno Stregone che, consapevoli o meno, mescolano il loro Crogiolo. E' necessario che le persone che guardano l'altro osservino il Crogiolo che sta mescolando anziché ascoltare e considerare solo le sue parole perché dal Crogiolo che la persona è diventata emergono le sue intenzioni che le parole occultano e il preconcetto nasconde.
Pagina specifica dell'argomento
12 agosto 2025
Riflessione su Senofane di Colofone
Non si conosce esattamente l'importanza del pensiero filosofico di Senofane di Colofone, certamente il suo pensiero va collocato nell'assolutismo ideologico in quando tende, secondo i frammenti citati da altri filosofi, a sottomettere la realtà ad un Tutto che manifesta la realtà.
Scrive Laura Gemelli Marciano:
Anche se la cronologia di Senofane di Colofone (570-475 a.C. circa) non è del tutto priva di problemi, la sua attività si può collocare con una certa sicurezza fra la seconda metà del VI e il primo quarto del V secolo a.C.
Laura Gemelli Marciano, Sentieri di sapienza attraverso la Ionia e oltre da Talete ad Eraclito, Editore Valla, 2023, pag. 305
11 agosto 2025
I diritti sociali e civili si acquisiscono SOLO con la nascita
Le riflessioni sono fatte su un fatto di cronaca del 2012, ma sono tutt'ora attuali dal momento che l'attuale governo ha messo in atto tutta una serie di azioni per rendere difficoltoso alle donne di abortire.
La sentenza della Corte di Cassazione è una sentenza di civiltà che ancor oggi andrebbe analizzata e conosciuta in tutta la società civle.
10 agosto 2025
Il delirio come malattia in Agostino d'Ippona
Agostino d'Ippona si sforza di raccontare come il suo Dio si rapporta con l'uomo.
Secondo Agostino d'Ippona la mente eletta sorpassa tutte le altre menti e giunge alla sostanza immutabile che sarebbe il Dio di Agostino d'Ippona.
09 agosto 2025
La fragilità psicologica di Trump
Trump, psicologicamente, si identifica con l'assolutismo del Dio della bibbia.
Le persone, e anche gli Stati, guardano a quest'assolutismo e ne sono un po' intimoriti.
08 agosto 2025
I soggetti che si contemplano lo fanno mettendo in atto due forze soggettive fondamentali: l'attenzione e l'intento.
Ho già parlato in vari scritti relativi al Crogiolo dello Stregone spiegando che cos'è l'attenzione.
L'attenzione di un soggetto è l'intero soggetto.
07 agosto 2025
Il mondo in cui stiamo vivendo
La stampa ci racconta come Trump sta destabilizzando l'economia di tutti i paesi del mondo
La stampa ci racconta di come i paesi del mondo stanno tentando di rispondere a Trump per difendersi dall'aumento dei dazi.
07 agosto 2025
Lo stato della filosofia ieri e oggi
Questo brano di Eugenio Garin, svincolata dalla situazione storica, sembra descrivere la situazione del pensiero filosofico com'è oggi.
Sembra che le difficoltà si riproducono. Non si tratta della ripetizione della storia, ma della ripetizione dei medesimi errori e delle medesime carenze in una situazione oggettiva che trae beneficio da errori e carenze.
06 agosto 2025
La felicità, il sesso e il piacere, sono legati in una relazione assoluta e indissolubile dentro all'Essere Umano come in ogni altro Essere della Natura.
E' la condizione che ha permesso la nascita della vita sul nostro pianeta. E' la condizione che permette le trasformazioni nell'esistenza di ogni vivente. Bloccare un aspetto di questa relazione, fra felicità, sesso e piacere, significa costruire il male come necessità del soggetto di ripristinare il suo percorso nella felicità, nella sessualità e nei piaceri che l'esistenza gli può fornire ad ogni costo.
05 agosto 2025
La follia delirante di Agostino d'Ippona nella città di Dio
In filosofia esistono solo due regole per conoscere se un discorso ha un senso di verità o se è falso e in malafede.
Nel primo caso, quando l'affermazione si appoggia su dati reali che ricadono sotto i sensi, oppure se si tratta di uno sviluppo ideale, sia pur trascendente, di dati di realtà che ricadono sotto i sensi; nel secondo caso, quando l'affermazione è utile agli uomini e al miglioramento delle loro condizioni di vita.
04 agosto 2025
Platone inventa la reincarnazione per dominare l'uomo
Alcuni vangeli gnostici, trovati a Nag Hammadi, che trattano di "creazione del mondo", come quello detto di Giovanni Apocrifo, appaiono scritti che riproducono reinterpretandoli gli aspetti del Timeo di Platone e, in particolare, la creazione che l'"Artefice e Padre di opere" affida a quelli chiamati "Dèi" da Platone (ora vado a memoria, ma il testo di Nag Hammadi me lo devo riguardare per quest'occasione).
Scrive Platone:
Disse queste cose, e di nuovo nel cratere di prima, nel quale aveva temperato e mescolato l'anima dell'universo, versò le cose che erano avanzate di quelle usate prima, mescolandole quasi alla stessa maniera, ma non pure alla stessa maniera, ma seconde e terze in purezza. Dopo che ebbe costituito tutto, lo divise in anime, tante di numero quanti erano gli astri, distribuì ciascuna anima a ciascun astro, e postele in tal modo come su un veicolo, mostrò loro la natura dell'universo e disse loro le leggi fatali. Disse che la prima generazione sarebbe stata stabilita come una sola per tutte, affinché nessuna ricevesse da Lui meno del dovuto, e che tutte quante in ciascuno degli organi del tempo conveniente a ciascuna, avrebbero dovuto produrre il più religioso degli animali. E poiché la natura umana è duplice, il genere migliore sarebbe stato quello il quale poi si sarebbe chiamato sesso maschile.
Tratto da Platone, Tutti gli scritti, Timeo, Editore Bompiani, 2014 pag. 1370
03 agosto 2025
La creazione nel Timeo di Platone e la creazione nella Genesi della bibbia - Terza parte
Dal pluralismo mitologico all'assolutismo di Platone e della bibbia.
Il processo di creazione, definito da Platone, deve affrontare la mitologia, la teogonia di Esiodo, le idee degli Orfici, le idee delle religioni dei misteri, le idee di Omero.
02 agosto 2025
La ricerca scientifica ed Eraclito nelle trasformazioni della vita
In un ambiente cristiano è quasi impossibile far capire alle persone che le loro scelte e la loro attività cambia la percezione che hanno del mondo e della realtà in cui vivono.
02 agosto 2025
E' da mesi che sto mettendo in guardia su che cosa sta succedendo. Gli Stati hanno tentato di trovare accordi, ma Trump obbedisce solo all'ideologia di Gesù e dice al mondo: "Vi chiamerò amici se farete quello che voglio io!".
01 agosto 2025
Ho già parlato dell'importanza di toglierci dal centro del mondo. Il Toglierci dal Centro del Mondo ci permette di pensare gli oggetti del mondo come dei soggetti che sono come noi.
In questa condizione, tolti dal centro del mondo (eliminata l'idea secondo la quale ognuno di noi si pensa misura della realtà del mondo), possiamo contemplare i soggetti del mondo che agiscono. Osserviamo le loro azioni e le loro decisioni senza proiettare su di loro ciò che noi pensiamo o miriamo se avessimo fatto le loro stesse azioni.
31 luglio 2025
Nel Teeteto Platone dice di voler esaminare le idee di Eraclito ma, in realtà, non esamina nessuna idea. Dopo aver tentato di definire il movimento che distingue in movimento come spostamento nello spazio e movimento come trasformazione dell'oggetto, Platone, impantanato, abbandona il discorso sul movimento e le sue implicazioni per parlare di scienza, sensazione e anima.
Platone, attraverso Socrate afferma:
Socrate -... e dimmi, lo chiami "muoversi" quando una cosa passa da un luogo ad un altro, ovvero anche quando gira su sé stessa nel medesimo luogo?
Teodoro - Io si.
Socrate - E allora sia questa una singola specie. Quando, invece, una cosa resta, sì, nel medesimo luogo, ma invecchia, o diventa da bianca a nera, da molle a dura o subisca qualche altra alterazione, non è giusto dire che questa è una seconda specie di movimento?"
Tratto da: Platone, tutti gli scritti, Teeteto, Editore Bompiani, 2014, pag. 229
30 luglio 2025
Per i creazionisti Eraclito era incomprensibile<
Laura Gemelli Marciano nell'introduzione alla figura di Eraclito afferma:
Eraclito enuncia enigmi ingannevoli anche per il doppio binario su cui si muove nell'uso della lingua: le stesse parole hanno infatti, ora il significato comune, ora, invece, si caricano di particolari connotazioni, ma non solo. Egli rivela le connessioni nascoste fra le cose anche attraverso le omofonie dei termini che le denotano, un tratto che non è solo stilistico, come la secolarizzazione della procedura nell'Atene del V secolo a.C. e poi in Platone potrebbero far pensare, ma è parte integrante della prassi divinatoria e oniromantica mesopotamica ben prima di Eraclito (cfr. nota a 49). Per tutte queste ragioni il suo scritto si qualifica come un testo esoterico indirizzato a pochi.
Di Laura Gemelli Marciano, Sentieri della sapienza attraverso la Ionia e oltre, da Talete a Eraclito, Editore Valla, 2023, pag. 358
E' mia convinzione che Eraclito non parlava per enigmi, ma segue un proprio binario di ragionamento mediante criteri che la cultura comune non vuole considerare come cultura.
30 luglio 2025
Riflessione sul pensiero di Anassimandro esposto da Laura Gemelli Marciano<
Laura Gemelli Marciano nell'introduzione alla figura di Anassimandro afferma:
Anassimandro è anche il primo ad aver spiegato la genesi dell'umanità. All'inizio si sarebbero formati nell'umido esseri simili a pesci avvolti in una sorta di corteccia spinosa, all'interno della quale sarebbero cresciuti gli uomini. Quando, col tempo, questi animali sarebbero passati alla terraferma, i rivestimenti si sarebbero spaccati facendone uscire degli esseri umani in grado di sopravvivere solo per breve tempo (24 A-E). Una tale antropogonia non ha riscontri in tutta la tradizione greca e sulle sue radici si possono formulare solo ipotesi.
29 luglio 2025
Riflessione soggettiva su ciò che è di Parmenide<
Se il concetto di Parmenide di "ciò che E' e ciò che non E', "non si riferisce all'Essere (del che dubito per la relazione che aveva con l'Uno dei Pitagorici), ma si riferisce alla rappresentazione dell'oggetto. altro non sarebbe che un diverso modo di chiamare la "negazione della negazione".
Scrive Parmenide nel Poema sulla Natura:
Ecco che ora ti dico, e tu fa' tesoro del detto, quelle che sono le sole due vie di ricerca pensabili: l'una com'"è", e come impossibile sia che "non sia", di persuasione è la strada, ché a verità s'accompagna, l'altra come "non è", come sia necessario "non sia", che ti dichiaro sentiero del tutto estraneo al sapere: mai capiresti ciò che "non è", è cosa impossibile, né definirlo potresti...
29 luglio 2025
Scrivere da cristiano e scrivere da pagano<
Quando un individuo scrive un testo di, dico come esempio, filosofia metafisica, per quanto grande sia la sua preparazione, scriverà sempre un testo partendo da ciò che lui sa (la verità che ha raggiunto) e ciò che crede che sia (le proprie convinzioni).
Se questa persona continua con i suoi studi, potrebbe scoprire altre cose, di quel medesimo argomento, che non sapeva o che interpretava male.
29 luglio 2025
C'è sempre stata la contrapposizione fra il pensiero religioso degli Dèi e la rappresentazione poetica e le storie che si volevano raccontare sugli Dèi che, per questo uso, venivano descritti in termini antropomorfi.
I poeti, Omero ed Esiodo, Orfeo e Museo, non pensavano agli Dèi come Esseri Antropomorfici, ma rappresentavano gli Dèi in termini antropomorfici per raccontare le storie e trasmettere modelli esistenziali.
28 luglio 2025
Parmenide, riflessione su un'intuizione<
Il libro che ho acquistato "sentieri della sapienza da Velio a Agrigento" di Laura Gemelli Marciano, mi ha risolto un problema relativo a Parmenide e ai fondamenti del suo pensiero filosofico.
Che cos'è un Oulis?
28 luglio 2025
La Contemplazione dal punto di vista soggettivo - Le condizioni dell'inizio - decima parte
Per parlare della Contemplazione dobbiamo parlare dei tre soggetti (dal punto di vista della relazione nello spazio) che agiscono nella contemplazione.
28 luglio 2025
Internet, social e supermercati
I social e internet si sono trasformati in supermercati. Tutti offrono prodotti da vendere.
29 luglio 2025
Se il concetto di Parmenide di "ciò che E' e ciò che non E', "non si riferisce all'Essere (del che dubito per la relazione che aveva con l'Uno dei Pitagorici), ma si riferisce alla rappresentazione dell'oggetto. altro non sarebbe che un diverso modo di chiamare la "negazione della negazione".
Scrive Parmenide nel Poema sulla Natura:
Ecco che ora ti dico, e tu fa' tesoro del detto, quelle che sono le sole due vie di ricerca pensabili: l'una com'"è", e come impossibile sia che "non sia", di persuasione è la strada, ché a verità s'accompagna, l'altra come "non è", come sia necessario "non sia", che ti dichiaro sentiero del tutto estraneo al sapere: mai capiresti ciò che "non è", è cosa impossibile, né definirlo potresti...
Se tutto questo viene interpretato secondo un cammino, una via, "ciò che è" è ciò che ha cessato di essere per com'era.
Il "non sia" è il non era che non permane, è negato, in quanto ciò che è non è più ciò che era.
Il passaggio fra ciò che era in ciò che è; porta il ciò che è in ciò che era per trasformarsi in ciò che è diverso dal ciò che era.
Questo processo di trasformazione che nega ogni presene nel ciò che è per generare continuamente nuovi presenti della rappresentazione di ogni Essere della Natura, costituisce il cammino.
Non puoi capire ciò che è stato, che ora non è, perché la mente che indaga ciò che è stato non è la mente di quando è stato, ma è la mente di ciò che è che comprende il momento della propria rappresentazione presente e non il processo attraverso il quale la rappresentazione presente è divenuta.
Questo, ovviamente, è un mio ragionamento che, probabilmente, ha poco a che vedere col ragionamento di Parmenide in quanto, secondo il traduttore che uso, Parmenide più avanti scrive:
Allora di via resta soltanto una parola, che "è". Su questa ci sono segnali molteplici, che senza nascita è l'Essere e senza morte, tutto intero, unigenito, immobile, ed incompiuto mai è stato o sarà, perch'è tutt'insieme adesso, uno, continuo. Quale sua nascita andrai ricercando? Come, da dove fruttato? Non lascerò che tu dica o pensi dal nulla, perché né dire si può né pensare ch'esso non sia. Che bisogno l'avrebbe mai spinto a nascere dopo piuttosto che prima, se fosse nato dal nulla?
Essendo Parmenide un seguace dei pitagorici dove il numero uno rappresenta l'Essere, come soggetto al di sopra e al di fuori del presente, viene mantenuta tutta l'ambiguità dei frammenti.
Questo continuo riferimento all'Essere, inteso come presenza al di fuori della realtà quotidiana vissuta, ha indotto molti filosofi a considerarlo come il primo filosofo ontologico.
Si potrebbe dire che, per i frammenti rimasti relativi al pensiero di Parmenide, uno è com'è e l'altro come potrebbe essere e che, comunque, non è anche se qualcuno vuole che sia.
Agli ontologici, che proclamano la verità dell'Essere, di Dio, va fatta la domanda che Parmenide mette in bocca a Persefone: "Che bisogno l'avrebbe mai spinto a nascere dopo piuttosto che prima, se fosse nato dal nulla?". Ma ancora l'altra domanda che, taciuta, a mio avviso dimostra la malvagità degli ontologici: "Che bisogno l'avrebbe mai spinto a nascere il mondo dopo piuttosto che prima, se fosse "senza nascita è l'Essere e senza morte"?"
In ultima istanza, chi interpreta e analizza costruisce modelli di pensiero con cui interpretare la realtà in cui vive perché ciò che è stato non è, e ciò che è non è mai stato, anche se da quello si è generato ciò che è.
Nota: Le citazioni di Parmenide sono tratte da: Parmenide, Poema sulla Natura, traduzione di Giovanni Cerri, Editore BUR, maggio 2000, da pag. 149 e 151 - 152
29 luglio 2025
Quando un individuo scrive un testo di, dico come esempio, filosofia metafisica, per quanto grande sia la sua preparazione, scriverà sempre un testo partendo da ciò che lui sa (la verità che ha raggiunto) e ciò che crede che sia (le proprie convinzioni).
Se questa persona continua con i suoi studi, potrebbe scoprire altre cose, di quel medesimo argomento, che non sapeva o che interpretava male.
Davanti a questo ci sono due atteggiamenti diversi.
Il primo atteggiamento è quello ideologicamente cristiano: l'individuo revisiona il testo che ha scritto, cancella il vecchio e presenta il nuovo. Il suo testo deve avere la caratteristica di "verità", non può trasmettere qualche cosa di non vero perché, altrimenti, l'ambiente cristiano lo qualifica come falso o menzognero.
Il secondo atteggiamento è quello ideologicamente pagano: l'individuo riscrive un nuovo testo, non cancella quello precedente e sottolinea il passaggio fra il vecchio modo di vedere la questione e il nuovo modo di affrontare la questione.
Mentre nell'ideologia cristiana si racconta la verità in essere comunque percepita e vissuta dal soggetto; nell'ideologia pagana si racconta della trasformazione, di quel processo di ricerca del vero, che non squalifica ciò che si era, ma sottolinea la volontà di ricerca e di trasformazione.
29 luglio 2025
C'è sempre stata la contrapposizione fra il pensiero religioso degli Dèi e la rappresentazione poetica e le storie che si volevano raccontare sugli Dèi che, per questo uso, venivano descritti in termini antropomorfi.
I poeti, Omero ed Esiodo, Orfeo e Museo, non pensavano agli Dèi come Esseri Antropomorfici, ma rappresentavano gli Dèi in termini antropomorfici per raccontare le storie e trasmettere modelli esistenziali.
Il fatto che molte persone pensassero agli Dèi in forma antropomorfica, è una peculiarità umana di ridurre tutto alla forma umana, questo non significa che i poeti pensassero gli Dèi in forma Antropomorfica.
Questa riflessione di Ammonio di Alessandria del VI secolo d.c. che riporto presa da "I sentieri della sapienza da Velia ad Agrigento, da Parmenide a Empedocle" di Laura Gemelli Marciano, Editore Valla, 2024, p. 317 mi sembra abbastanza chiarificatrice.
Ammonio di Alessandria visse ad Alessandria d'Egitto nel VI secolo d.C., neoplatonico che difese la teoria delle idee di Platone contro le riflessioni di Aristotele. Era il periodo in cui gli ultimi neoplatonici tentavano di reinterpretare il platonismo e Aristotele affinché affrontasse il cristianesimo.
155. Ammonio, Commento a Sull'interpretazione di Aristotele, p. 249, 1-11 Busse (DK 31 B 134)
Per questo, anche il sapiente di Agrigento [Empedocle], stigmatizzando i miti narrati dai poeti sull'antropomorfismo degli dèi, ha introdotto in primo luogo versi su Apollo, sul quale verteva principalmente il suo discorso, ma esprimendosi senz'altro allo stesso modo anche sul divino in generale:
infatti non è provvisto di testa umana sulle membra,
non gli spuntano dal dorso due rami [braccia],
non ha piedi, non veloci ginocchia, non genitali villosi,
ma è solo una phren sacra e ineffabile
che con rapide cure si slancia giù attraverso tutto il cosmo.
[Phrén = mente, ciò che si proietta nella comunicazione e ciò che si percepisce dell'altro a prescindere delle modalità e degli strumenti con cui avviene la comunicazione.]
In questa condizione, la lotta non era contro i poeti, ma contro chi riteneva reale la forma con cui i poeti raccontavano il divino. Solo i poeti erano in grado di trasmettere il divino suscitando emozioni.
Pagina specifica dell'argomento
27 luglio 2025
La creazione nel Timeo di Platone e la creazione nella Genesi della bibbia - Seconda parte<
Platone spiega come ha fatto l'Artefice/Platone a creare il mondo
Continua la creazione dell'Intelligenza/Platone:
E a ciascuno di questi, poi, assegnò due movimenti: l'uno in se stesso e nel medesimo modo, in quanto ciascuno pensa sempre in sé le medesime cose; l'altro movimento, invece, in avanti, in quanto ciascuno è dominato dal moto circolare dell'identico e Simile. E rispetto agli altri cinque movimenti, poi, Egli fece ciascuno immobile e fisso, affinché ciascuno diventasse ottimo in sommo grado. Da questa causa furono generati quegli astri che non sono erranti, viventi divini ed eterni, i quali allo stesso modo e nello stesso luogo ruotando stanno sempre immobili. Invece quelli che ruotano ed hanno un siffatto corso errabondo, sono stati generati nel modo che se detto prima.
La Terra, poi, nostra nutrice, stretta intorno all'asse che si estende attraverso l'Universo, Egli la costruì custode ed artefice della notte e del giorno, la prima e la più antica fra gli dèi, quanti sono stati generati dentro al cielo.
Quanto, poi, alle danze di questi astri e ai loro incontri reciproci e ai percorrimenti dei loro cerchi in se medesimi e alle loro processioni, e quali di tali dèi nelle congiunzioni si avvicinino reciprocamente e quali si oppongono fra di loro, e dietro a quali e in quali tempi taluni di essi a vicenda e ci si nascondano e di nuovo, riapparendo, a chi non sappia fare i calcoli mandino paure e segni delle cose che in seguito dovranno accadere: ebbene, il discorrere di queste cose senza avere sotto gli occhi immagini di esse, sarebbe una vana fatica.
26 luglio 2025
Esopo ci racconta che provare a raggiungere un obbiettivo, anche si ci si predispone accuratamente, non sempre lo si può raggiungere. A volte si pensa di essere riusciti a raggiungerlo, ci si illude, ma poi l'illusione si dissolve davanti alla costatazione della realtà.
26 luglio 2025
I "Gretini" e il cambiamento climatico
Come sapete, in inverno fa freddo ed in estate fa caldo.
I "Gretini" avevano sicuramente torto a lanciare l'allarme per il cambiamento climatico.
26 luglio 2025
Pagina specifica dell'argomento
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Ultima modifica 12 febbraio 2021
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