Divenire e trasformazione
nell'Upanisad Brhadaranyaka

Upanisad Brhadaranyaka e la Religione Pagana

Terza parte

di Claudio Simeoni

Indice commento dell'Upanisad Brhadaranyaka

 

Il concetto di trasformazione e di divenire è il concetto che sta alla base dell'Upanisad.

Nella prima frase troviamo cinque elementi che nascono dal sacrificio della Coscienza di Sé dell'universo: dal sacrificio di Brahama.

L'AURORA, il SOLE, il VENTO, il FUOCO UNIVERSALE e l'ANNO!

Questi elementi caratterizzano un soggetto vivente: qualunque esso sia.

Qualunque soggetto, per essere un "vivente" deve manifestare questi elementi.

Ogni soggetto manifesta: l'AURORA DELLA VITA!

Ogni soggetto è un SOLE!

Ogni soggetto si muove nello spazio: è VENTO!

Ogni soggetto nutre e si nutre del FUOCO UNIVERSALE: l'Intento della sua esistenza!

Ogni soggetto si trasforma nel tempo: l'ANNO!

Proviamo a leggere che cosa ci dice Esiodo:

"Dunque, per primo fu Caos, e poi Gaia dall'ampio petto, sede sicura per sempre di tutti gli immortali che tengono la vetta nevosa d'Olimpo, e Tartaro nebbioso nei recessi della Terra dalle ampie strade, poi Eros, il più bello fra gli immortali, che rompe le membra, e di tutti gli dei e di tutti gli uomini doma nel petto il cuore e il saggio consiglio."

In Esiodo troviamo la descrizione degli elementi a fondamento del soggetto?

Se io pongo la mia attenzione su Aurora, posso spostare la mia attenzione anche su ciò che precede Aurora: il Caos.

Ogni soggetto emerge da un Caos percepito ad un'Aurora da cui fonda il proprio divenire.

Ogni soggetto si esprime quale frazione di GAIA, l'Energia della vita che fa brillare come un SOLE. Ogni soggetto è un frammento di SOLE che esprime una propria volontà soggettiva.

In Esiodo, anziché trovare il soggetto che attraversa lo spazio (VENTO) troviamo lo spazio che viene attraversato dal soggetto sotto forma di vetta nevosa dell'Olimpo e Tartaro nebbioso nei recessi della Terra.

In Esiodo il FUOCO UNIVERSALE diventa EROS, il FANETE degli Orfici che ogni soggetto, a suo modo, manifesta per costruire la propria esistenza.

In questa prima frase di Esiodo manca la definizione di tempo: l'Anno!

Esiodo rimedia subito dopo quando dice: "Da Caos nacquero Erebo e Nera Notte."

Erebo è il vuoto, lo spazio in sé e Nera Notte è il "tempo in sé" (posto che possa esistere un concetto di tempo in sé). E' il "grembo del tempo" una dimensiona magico temporale di eterni presenti che si manifestano contemporaneamente su diversi piani psichici, fisici, emotivi ecc. ecc.

Mentre la dicitura dell'Upanisad Brhadaranyaka manifesta un tempo ciclico ben definito, la dicitura Nera Notte definisce un tempo da cui i soggetti emergono nelle loro trasformazioni in un continuo fluire di emersioni.

Si tratta di differenze culturali non da poco.

Ogni volta che un veggente descrive le sue visioni lo fa con gli elementi della propria cultura, ma le visioni stesse sono sempre in sintonia con l'Intento che quel veggente ha sviluppato nel corso della sua esistenza.

Esiste una relazione "esatta" fra l'Intento perseguito nella propria esistenza e quanto si percepisce in stadi diversi con la propria percezione. Si tratta sempre di un movimento psichico che coinvolge le aree del cervello che, quando non sono rette dall'autodisciplina, decadono nella patologia psichiatrica con una massiccia proiezione, da parte dell'individuo, della propria patologia su quanto percepisce.

Subito dopo gli elementi che emergono dal sacrificio si hanno due quadri che definiscono l'uno il mondo in cui un soggetto (in questo caso umano) agisce e l'altro le sue modalità soggettive dell'agire.

"Il dorso del cavallo sacrificale è il cielo, il ventre è l'atmosfera, l'inguine è la terra, i fianchi sono i punti cardinali, i lombi sono i punti intermedi, le membra sono le stagioni, le articolazioni sono i mesi e le quindicine, i piedi sono i giorni e le notti, le ossa sono le costellazioni, le carni sono le nubi. Il cibo che si trova nello stomaco è la sabbia, gli intestini sono i fiumi, il fegato e i polmoni sono le montagne, i peli sono le erbe e gli alberi, la parte anteriore è il sole oriente, la parte posteriore è il sole dell'occaso."

Si tratta della descrizione del mondo in cui viene organizzata la vita del soggetto che viene rappresentata attraverso il "cavallo sacrificato".

Il sacrificio del Brahama, la perdita della sua coscienza e della sua consapevolezza costruisce le condizioni spaziali all'interno delle quali gli Esseri Umani agiscono. Nella morte del Brahama viene vista la nascita del mondo come noi oggi lo intendiamo e lo descriviamo.

Nella visione dell'Upanisad nel Brahama che muore sono contenute in potenza tutte le cose che divengono. Ma alle Upanisad non interessa stabilire il divenire della vita, gli interessa la vita per come si esprime senza conoscere le trasformazioni per cui la vita è divenuta. Alle Upanisad non interessano le scelte degli oggetti che hanno portato il mondo ad essere ciò che è, ma il mondo è divenuto ciò che è perché nel Brahama sacrificato questo modo di essere del mondo era contenuto e rappresentato. Da questo ne deriva un altro ragionamento: se il mondo è ciò che è per le scelte di adattamento soggettivo alle variabili oggettive messe in essere dagli enti che lo hanno formato si hanno necessariamente un numero infinito di possibilità di divenire che ogni scelta soggettiva ha negato.

Cosa implica questo ragionamento? Che esiste una manifestazione di ingenuità del veggente. Il veggente è sì riuscito a risalire dalla propria cultura all'origine dell'universo interpretandolo in base alla propria condizione culturale, ma non si è staccato dall'illusione della forma. Cosa diversa è per il veggente, di cui scrive Esiodo, che percorre una serie di tappe nella formazione del presente e riconosce negli oggetti che manifestano il presente la loro consapevolezza e la loro volontà nell'adattamento soggettivo alle variabili oggettive. In Esiodo il mondo si forma perché i soggetti che germinano scelgono, mettono in atto delle azioni, costruiscono l'oggettività da cui i loro figli nascono costruendo le condizioni del mondo. Così i figli di Nera Notte, così i figli di Urano Stellato ecc. ecc.

Infine, questa prima parte del primo Brahmana del primo Adhyaya si chiude con le modalità d'azione di un soggetto che vive nel mondo descritto:

"Quando spalanca la bocca si ha il lampo, quando s'agita si ha il tuono, quando orina piove, il suo nitrito è la parola."

Queste sono, secondo l'Upanisad, le modalità di relazione che un soggetto mette in essere nel mondo in cui vive.

Quattro modalità che rappresentano:

1) Il Lampo; la trasformazione soggettiva!

2) Il tuono; l'attività di trasformazione dell'oggettività!

3) L'orinare; come l'incidenza nell'oggettività per il fatto stesso che viviamo!

4) La parola; come simbolo del comunicare!

Tutto ciò si genera dal sacrificio della Coscienza Universale.

La visione espressa dall'Upanisad è molto forte e portatrice di numerose implicazioni che i veggenti non sono in grado di cogliere.

Per concludere il commento alla visione iniziale diciamo che questa definisce tre aspetti fondamentali: 1) la coscienza di Brahama non esiste più (pertanto non esiste più la sua intelligenza, il suo progettare, ecc. ecc.); 2) Esiste un'oggettività nella quale agiamo ed è, per gli estensori dell'Upanisad, la realtà della forma come la ragione la descrive; 3) Esistono delle modalità d'agire del soggetto nel mondo in cui vive;

Giugno 2005

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell’Anticristo

P.le Parmesan, 8

30175 – Marghera Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Il termine "paganesimo"

Troppo spesso il termine Paganesimo viene usato nel significato che gli danno i cristiani. Tutti i non cristiani sono "pagani" e questo è fonte di molta confuzione. I Wicca sono costruiti da Gardner sulle superstizioni cristiane alle quali Gardner attribuisce un "potere magico". Da qui l'uso dei tarocchi, dell'astrologia, delle rune, che secondo i wicca predicono un futuro determinato dalla volontà del loro dio o della loro dea. Proclamano i principi di un "Rede" che ha l'origine in un "padre" della chiesa cattolica (Agostino d'Ippona) e manifestano principi morali cristiani. La Religione Pagana non è più disposta a tollerare questo tipo di fraintendimenti.