Il terrorismo fra sociologia e politica
Il ruolo del Crogiolo dello Stregone nelle scelte sociali

di Claudio Simeoni

 

Cod. ISBN 9788893329187

Indice psicologia e crogiolo dello Stregone

 

Individuo, Stato e società

Che cos'è il terrorismo riferito all'indagine sociologica o all'attività politica intesa come "espressione della "volontà" popolare"?

L'idea del terrorismo, come attività, nasce nell'idea che gli individui siano "oggetti-massa". Esiste una massa che si muove in un "determinato modo" nelle scelte sociali, morali, etiche e c'è un singolo individuo o dei singoli individui che rifiutano quel modello-massa.

Il terrorismo, come una sequenza di comportamenti individuali che possono o non possono, a seconda delle circostanze, essere riconducibili al terrorismo, nasce dalla violenza con cui una società tende a ridurre l'individuo a individuo-massa. Una società che massifica i comportamenti soggettivi rendendoli omogenei tende a produrre in sé stessa un numero esponenziale di atti di violenza con cui i singoli individui tentano di uscire dalla massificazione.

Uscire dalla massificazione per gli individui comprende, anche, la scalata di una ipotetica gerarchia di controllo della massificazione. Dove, il controllo della massificazione che va dall'attività genitoriale, all'attività della scuola pubblica e privata specialmente negli asili, nel circuito del lavoro e dell'informazione, nell'amministrazione della giustizia, dalla polizia di Stato alla magistratura, viene, di fatto, svolto mediante atti di violenza sui singoli che possono essere pensati SOLO in categorie predeterminate e violentati affinché rispondano ai caratteri comportamentali propri della massificazione.

La violenza con cui si produce la massificazione è la stessa violenza che gli individui percepiscono come urgente per poter uscire dalla massificazione imposta.

Il terrorismo è l'atto, o l'insieme degli atti, con cui si massificano gli individui riducendoli a categorie predeterminate in una gerarchia o in modelli sociali precostituiti.

L'idea della Natura intesa come "madre" dei viventi delle varie specie, è un'idea chiave del terrorismo esattamente allo stesso livello dell'idea del dio creatore proprio dell'ebraismo e del cristianesimo. La natura che produce modelli o il dio creatore che produce modelli è un modo di pensare che produce atti di terrorismo. L'individuo circoscritto in un modello è l'individuo che sta subendo un atto di terrorismo.

L'esistenza di un individuo all'interno di una società che gli impone dei modelli è l'esistenza che attraversa condizioni di terrorismo dopo condizioni di terrorismo manipolando la sua struttura emotiva che, in quelle condizioni, chiede di uscire dalla condizioni costrittive che sta vivendo.

L'idea della natura come madre è un'idea creazionista, appunto, terrorista.

La madre, intesa come soggetto di diritto, è un'idea terroristica. Lo diventa quando il termine, anziché essere usato come semplice indicatore di oggetto dalle cui relazioni si genera una germinazione, diventa una forma giuridica che impone una dipendenza o un diritto.

La natura non è madre, ma figlia di ogni singolo soggetto. La natura non era prima che i soggetti fossero, i soggetti furono e la natura nacque. Le società umane non erano prima che i soggetti umani fossero e i soggetti umani, con le loro relazioni, fecero nascere i sistemi sociali.

La qualità di ogni singolo Essere Umano determina la qualità di ogni singola relazione che, relazionandosi a sua volta, costruisce un insieme sociale. Dal momento che le relazioni sono dei soggetti in sé, tali soggetti modificano i soggetti che concorrono alla relazione nella direzione in cui la relazione risolve sé stessa.

Ne segue che il terrorismo può essere identificato soltanto nella violenza con cui alcune relazioni sono impedite in funzione di altre per favorire individui o gruppi di individui a discapito dell'insieme di individui che compongono quel sistema sociale.

Uno Stato, i cui interessi entrano in conflitto con gli interessi del singolo individuo e che risolve il conflitto mediante un atto di violenza, è uno Stato terrorista che impone risposte di natura terroristica perché queste sono l'unico modo attraverso il quale il singolo individuo può sopravvivere.

In una situazione sociale in cui si è passati dai partiti politici quali espressione di un'ideologia sociale capace di modificare il presente in una prospettiva di futuro, reale, possibile o utopica che sia, ai partiti politici rappresentanti di interessi di gruppi specifici la cui azione è riconducibile all'idea dello Stato Mafia, i comportamenti degli individui, per sopravvivere in quell'insieme, devono modificarsi.

E' necessario pensare ad ogni azione quotidiana, per quanto semplice e banale, come un vero e proprio atto di guerra. Scegliere al supermercato una marca di riso, anziché un'altra, deve essere vissuto come se fosse un combattimento a morte. Scegliere un supermercato anziché un altro deve essere pensato come una vera e propria strategia che obbedisce alle leggi della guerra.

Nello Stato mafia, tutto è guerra.

Fare figli o non fare figli, è un atto di sopravvivenza soggettiva. Lo Stato mafia ha la caratteristica di praticare il terrorismo nei confronti dei cittadini. Li deruba di ogni struttura sociale incitando i gestori delle Istituzioni ad usare l'Istituzione come un'arma di distruzione di massa nei confronti dei cittadini.

Lo Stato mafia ha bisogno di conflittualità sociale, di terrorismo reale o millantato per poter esercitare il terrorismo nei confronti dei cittadini. Abbiamo visto che l'allarme terrorismo fu lanciato da Craxi quando non c'era terrorismo. Fu lanciato da Berlusconi quando rapinava i cittadini dei loro diritti sociali, Fu lanciato in occasione del giubileo cattolico per militarizzare Roma e ogni evento in Italia. Si lanciano allarmi terrorismi in ogni occasione al solo scopo di terrorizzare i cittadini costringendoli a vivere sotto tortura e sotto una perenne emergenza che li costringe a rinunciare ad essere dei cittadini.

Questa condizione di terrorismo costante e sistematico continuerà fino all'annientamento dell'attuale Stato nella condizione di diritto formale in cui si muove.

Se il Crogiolo dello Stregone è stato pensato per una trasformazione dell'uomo nel mondo, sta di fatto che il mondo in continua trasformazione, richiede all'uomo di trasformarsi per poter sopravvivere in un contesto di trasformazione continua.

Solo chi crede, ottenebrato dalla fede e accecato dall'obbedienza, diventa vittima in un mondo di terroristi che fanno della verità la distruzione dell'uomo.

Domani le ONG porteranno "barconi di profughi". Ogni "profugo" è una persona che porta volontà di sopravvivenza in un mondo che tenta di travolgerlo e questa volontà di sopravvivenza di ogni singolo si riversa nella società. La società si modifica come si modifica l'attività di terrorismo messo in atto dalle Istituzioni.

Coma la natura è manifestata dal singolo soggetto, così una società è il prodotto di ogni singolo cittadino.

Rimane la domanda: qual è la qualità del singolo soggetto della natura? Qual è la qualità del singolo soggetto nella società?

Però, oggi come oggi, si pone un'altra domanda: quando uno Stato, all'interno della Comunità Europea, può sopravvivere aggredendo e limitando le possibilità di vita dei suoi cittadini?

Lusiana, 01 luglio 2017

 

Trasformare la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso.

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

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La magia è l'arte di modificare e trasformare sé stessi in un mondo in cui i soggetti modificano continuamente loro stessi per adattarsi alle condizioni della loro esistenza. Solo i monoteisti saccheggiano il mondo per adattarlo ai loro modelli di verità. lo Stregone abita il mondo e mette in atto azioni di adattamento soggettivo usando tutti gli strumenti che l'evoluzione della sua specie, fin da quando stava nel brodo primordiale, gli ha messo a disposizione.