Il lavoro agricolo e lo sciamanesimo
nella Religione di Roma antica

Capitolo quattro - il lavoro agricolo

di Claudio Simeoni

indice di ciò che porta a diventare eterni
nella religione di Roma antica

 

Vi fu un tempo in cui la principale attività, finalizzata a produrre benessere e ricchezza, era il lavoro dei campi. Lavorare la terra. Curare gli animali da allevamento era l'attività principale degli Esseri Umani. Era un'attività tanto importante da concentrare la loro attenzione in ogni singolo atto.

Proprio perché concentravano la loro attenzione in ogni singolo atto questo diventava un momento di fondazione di una "divinità". Un centro di Energia Vitale che per il fatto di essere usato dagli Esseri Umani e di usare, a sua volta, gli Esseri Umani manipolando passioni e determinazioni in un'esigenza esistenziale, si "condensava" su sé stesso rinnovandosi e riproducendosi, giorno dopo giorno, fissando la sua Coscienza di Sé: un dio era nato!

Quel dio usava la propria attenzione per attirare l'attenzione degli Esseri Umani nella loro attività. Quel dio spronava gli Esseri Umani a manifestarlo. Nel manifestarlo, quel dio cresceva, la sua Coscienza di Sé si sviluppava rendendo sicura e sapiente la vita degli Esseri Umani che lo manifestavano.

Ogni atto attraverso il quale il "contadino" si relazionava con la terra diventava un atto "divino" che generava un dio specifico. Ogni volta che un bovaro, un pecoraio, un contadino metteva attenzione in una certa condizione della sua attività, un dio tendeva a nascere. L'attenzione nelle modificazioni del mondo era l'humus dal qual gli Dèi nascevano e tentavano il loro cammino per diventare eterni. In quell'atto non concorreva soltanto l'attenzione del contadino, ma anche l'attenzione di tutti i soggetti dell'oggettività con la quale il contadino entrava in relazione.

Concorrono a formare l'oggettività da cui si genera la vita l'Essere Terra e l'Essere Cielo. Il "contadino" si relazionava con Giove e Tellus. Ma non era Tellus in quanto Coscienza di Sé, questa è troppo grande e troppo diversa da quella dell'Essere Umano per poterlo fare, era Tellus in forma di Maia. Era cioè quell'aspetto della Coscienza di Sé Tellus che col nome di Maia è la Coscienza di Sé di Tellus che, relazionandosi con Giove, dette origine alla Coscienza di Sé che conosciamo col nome di Natura.

Quando l'Essere Umano cominciò a coltivare la terra non lo fece per ordine di un "essere superiore", ma lo fece per migliorare le sue condizioni di vita che significava migliorare la propria sequenza di mutamenti e di trasformazioni soggettive. L'oggettività dell'Essere Umano era ed è l'Essere Natura dalla quale ha origine la sua Coscienza e nella quale sono compresi i mutamenti della sua Coscienza. L'Essere Umano, come ogni Essere di qualunque specie, nasce come corpo fisico nella Natura e muore come corpo fisico nella Natura manifestando, nella sua vita, la Natura di cui è parte.

Il soggetto che agisce, l'oggettività in cui agisce e il tipo di attenzione attraverso la quale esprime i suoi bisogni e le sue determinazioni, rappresentano la qualità delle "divinità" che origina e che, mettendo a guardia del suo operare, da un lato garantiscono la continuità della specie attraverso la riproduzione delle azioni per la soddisfazioni dei bisogni attraverso la sua attenzione e, dall'altro, garantiscono alle "divinità" che nascono la continuazione del loro sviluppo mutamento dopo mutamento per diventare eterne.

Il lavoro dei campi, nel corso dello sviluppo della Specie Umana, raggiunge una tale importanza che ogni singolo atto di tale attività è un atto magico.

Molti Dèi nati delle tradizioni magiche sulla lavorazione della terra, non sono riusciti a diventare eterni o si sono trasformati nel corso della storia esattamente come gli attrezzi e i metodi e le tradizioni dell'uomo nel lavorare la terra si sono modificate, abbandonate e riprese. Esseri Vegetali, un tempo coltivati e che fondevano la loro attenzione col contadino, sono stati abbandonati per dar spazio ad altri Esseri Vegetali.

Gli Dèi cambiano, modificano la loro Coscienza, agiscono per preservare sé stessi e le condizioni nelle quali possono continuare a svilupparsi.

Continuare, riprodurre, agire. Fintanto che l'uomo continua a lavorare la terra, ad allevare gli animali, a modificare le condizioni nelle quali vivere, gli Dèi, nati dalle condizioni da lui costruite, si modificheranno con lui e a lui suggeriranno come modificare la sua azione per migliorare l'oggettività nella quale agisce.

Tellus e Giove, Marte e Giunone, saranno sempre a fianco dell'uomo che agisce nel mondo in cui è nato.

Questa condizione vale anche per l'uomo sociale. Quando l'uomo fonderà la sua società e la città assorbirà la sua attenzione, è sempre un contadino. Anziché arare la terra, arerà la società. Anziché fondere la sua attenzione con un mondo fatto di alberi e di animali, la fonderà con un mondo fatto di uomini, di intenti, di passioni. Ma è sempre una terra di uomini nella quale è necessario arare, coltivare, concimare le relazioni affinché la società sia forte ed attiva rispetto al mondo in cui vive.

Il concetto di contadino che passa dall'arare la terra stabilendo un patto fra l'uomo e gli Dèi che attendono a quel modo di impiegare la sua attenzione, al concetto di contadino che ara la società stabilendo un patto con gli Dèi che attendono alla società. Per la Religione di Roma Antica, non è diverso costruire le relazioni con Marte e Giunone o con Quirino, Minerva e Giustizia.

C'è innanzi tutto da considerare che gli Esseri Umani della religione di Roma antica non stupravano la terra. Pur rivendicando quella terra di loro proprietà giuridica, erano consapevoli che la terra poteva o non poteva dare loro i frutti sperati. Erano consapevoli che la terra era una Coscienza di Sé alla quale nulla poteva essere imposto con la violenza, ma poteva essere indotta, attraverso l'ammaliamento (farsi Venere) a produrre frutti atti a soddisfare i bisogni umani.

Nessun dio era padrone della terra, nessun dio poteva obbligare la terra. La terra doveva essere corteggiata, doveva essere ammaliata, doveva essere indotta ad aiutare il "contadino" favorendo lo sviluppo dei prodotti che la Specie Umana abbisognava. La terra poteva essere corteggiata, ma non violentata.

I cristiani conoscono soltanto la violenza, anche nei confronti della terra. E' il figlio del macellaio di Sodoma e Gomorra che per millantare il "potere" della preghiera afferma che può ordinare alle montagne di gettarsi in mare; allo stesso modo può ordinare alla terra di fare quello che vuole.

E' il macellaio di Sodoma e Gomorra che induce l'uomo a dominare la terra, a violentarla a proprio uso e consumo.

Millantare il possesso della terra significa non riconoscere alla Terra la propria Coscienza di Sé. Significa non riconoscere che la Terra è la condizione "sine qua non" alla vita della Natura e alla vita umana, nel nostro caso. Millantare il potere o il "diritto" di violentare qualcuno o qualcosa al fine di soddisfare i propri bisogni, significa far violenza a qualcuno per soddisfare la propria impotenza davanti ai mutamenti della propria esistenza. Lo stupro e la violenza fine a sé stessa, come quella per mettere in ginocchio gli uomini davanti al loro dio padrone, fa parte dell'ideologia dei cristiani.

L'onnipotenza divina dell'imperatore Cesare Augusto farà da prologo e da apripista all'accettazione dell'onnipotenza del macellaio di Sodoma e Gomorra quale padrone dell'esistente.

Nella religione dell'antica Roma, lavorare i campi significava partecipare ad un rito sacro dal quale si genera un mutamento il cui fine è soddisfare i bisogni umani favorendo lo sviluppo dell'uomo nel mondo in cui è germinato.

Il rito del contadino era un rito di corteggiamento della terra e, come ogni "contadino" dovrebbe sapere anche oggi nonostante il dominio cristiano, ogni rito avviene attraverso la manipolazione della propria struttura emotiva impiegando la propria attenzione in ogni azione che tende a venerare la Terra.

Marghera, 1996

Revisione Aprile 2016

NOTA: La revisione ha lo scopo di rendere i concetti un po' più leggibili. Non modifica né lo spirito, né la forma né l'impatto emotivo del momento in cui questo libro è stato scritto. Per questo motivo, molte difficoltà espressive, non sono state modificate.

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

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Aggressione di cristiani alle statue pagane 2015

L'antica religione di Roma

Due elementi fondamentali caratterizzano la religione di Roma Antica. Il mutamento e il patto con gli Dèi. Il mutamento e il patto con gli Dèi appartengono anche alla religione pagana attuale. Il mutamento lo individuiamo in "Ciò che porta a diventare eterni..." e il patto con gli Dèi lo individuiamo nel "Sentiero d'Oro".