La sensibilità emotiva dei divergenti nella società.
Presentazione dell'argomento prima di due parti
Indice della pagina:
2: il Paganesimo Politeista come Religione.
3: i riti religiosi nel Paganesimo Politeista in relazione alla Stregoneria.
4: il Proselitismo praticato dalla religione Pagana Politeista
Il primo aspetto di cui stiamo parlando da centotrenta trasmissioni radiofoniche è quello della Stregoneria.
La Stregoneria come arte di trasformazione soggettiva per costruire il proprio sviluppo nell'infinito dei mutamenti. Un'arte che può essere usata da ogni persona che intende trasformarsi, attraverso un processo di accumulazione continua di esperienza, per adattarsi a qualsiasi situazione che incontra trasferendo il proprio bisogno di espansione e di esperienza soggettiva al Sistema Sociale in cui opera.
La Stregoneria presuppone che l'Essere Umano non cresca soltanto in quanto Essere fisico, ma cresca anche come Essere di Energia di cui il corpo fisico è in relazione dialettica con questo. Lo psichico, l'emotivo altro non è che espressione del corpo e della vita fisica dell'individuo. La Stregoneria è arte della dilatazione soggettiva nell'oggettività in cui l'individuo nasce e vive.
Alcune trasformazioni soggettive possono apparire come grandiose, altre piccole e irrilevanti. Comunque, la trasformazione è espressione dello sviluppo magico dell'individuo.
A volte la dilatazione è ostacolata dall'oggettività e, come abbiamo visto, gli ostacoli maggiori allo sviluppo dell'individuo sono prodotti dalle religioni rivelate che mettendo in ginocchio i bambini davanti al macellaio di Sodoma e Gomorra e al pazzo di Nazareth ne distruggono la dilatazione e la formazione del loro corpo luminoso. Le religioni rivelate limitano lo sviluppo del processo di conoscenza nell'individuo; tendono a privare l'individuo di strumenti adeguati attraverso i quali interpretare ed agire nella realtà quotidiana; modificano la psiche rendendo l'individuo pauroso e timoroso.
In questa situazione, la Stregoneria è arte attraverso la quale l'individuo esprime la propria tensione di Libertà nel mondo in cui vive e trasferisce, tensioni e benefici, all'intero tessuto sociale in cui vive ed agisce.
Come ogni ARTE è espressione del singolo individuo.
Una sua manifestazione.
Chi pratica Stregoneria manifesta la propria arte.
Un'arte che, come tale, risponde sì a dei principi generali, ma l'uso di quei principi nell'applicazione nella pratica quotidiana dipende esclusivamente dal singolo Essere Umano che attraverso la sua interpretazione trasforma dei principi, apparentemente astratti, in analisi, azioni e scelte nella vita quotidiana. In altre parole, trasforma gli DEI che premono dentro di lui in idee di cui si serve per agire nel mondo in cui vive trasformando sé stesso.
Il Paganesimo Politeista come religione è il riconoscimento soggettivo dell'individuo dell'esistenza di un'oggettività uguale a lui. E' il riconoscimento soggettivo dell'esistenza di un mondo formato da Coscienze e Consapevolezze che come lui tentano di costruirsi nell'infinito dei mutamenti.
Il Paganesimo Politeista è una religione che percepisce e descrive il mondo come formato da un infinito insieme di Coscienze di Sé con le quali costruire delle relazioni. Un mondo di Coscienze di Sé con le quali si può camminare assieme o affrontare in termini di contraddizione all'interno di un reciproco vantaggio.
Non è il Potere di Avere, l'appropriazione, caratteristica degli adoratori del macellaio di Sodoma e Gomorra che determina la qualità e la direzioni di queste relazioni, ma il Potere di Essere. La capacità, il potere, di ogni Coscienza di Sé di manifestarsi dilatandosi nel mondo per costruire delle condizioni ottimali nelle quali continuare ad esistere.
Siamo circondati da Dèi, ogni Coscienza di Sé che tende a dilatarsi attraverso la propria volontà nei propri adattamenti soggettivi, che possiamo riconoscere soltanto se attraverso lo sviluppo del nostro Potere di Essere noi riconosciamo di essere noi stessi un dio, che costruisce sé stesso nell'infinito dei mutamenti.
Il terzo aspetto che stiamo faticosamente costruendo è quello dei riti. Che cosa sono i riti? I riti sono delle manifestazioni soggettive attraverso le quali si manifesta l'intenzione di esporre sé stessi in funzione di un obiettivo da raggiungere.
Fin dalla prima conferenza che abbiamo tenuto a Marghera il 07 settembre 1999 a proposito del rito nel Paganesimo Politeista si è detto: "I riti in Stregoneria e nel Paganesimo Politeista hanno lo scopo di accentrare l'attenzione su ciò che impedisce il divenire degli Esseri Umani. Indicano la Libertà nel momento e nella situazione in cui vengono elaborati."
I riti indicano l'espressione di Libertà dell'Essere Umano che è quello di sottrarsi dalle costrizioni che assumono peso e misura differenti a seconda della coercizione che l'Essere Umano subisce all'interno del Sistema Sociale in cui vive.
Chiamare la volontà degli dèi del mondo circostante è espressione della nostra volontà di considerare il mondo circostante non elemento muto e morto, non forma o descrizione, ma ente vivente e consapevole fonte di bisogni e centri di determinazione soggettiva. Nel chiamare gli dèi del mondo che ci circonda in realtà chiamiamo il dio che cresce dentro di noi e lo sproniamo affinché crescendo riconosca il mondo come assieme di dèi che marciano nell'infinito dei mutamenti. Chiamando gli dèi del mondo circostante chiamiamo il dio che cresce dentro di noi. Riconoscendo il circostante composto da dèi riconosciamo noi stessi un dio che si costruisce nell'infinito dei mutamenti e chiama a raccolta tutti coloro che sviluppano il loro Potere di Essere con i quali camminare assieme.
Ci sono certamente molti riti che verranno elaborati e costruiti ma ogni rito deve nascere da bisogni e necessità, da volontà, determinazioni e intenti soggettivi che si trasferiscono alla specie di cui siamo parte.
Le cose devono nascere quando le cose spingono l'Essere Umano e le cose spingono l'Essere Umano quando questo, attraverso le sue azioni, manipola l'Intento della propria trasformazione.
Possono essere riti privati, riti collettivi, riti ufficiali, riti sociali. Possono essere riti che sviluppano determinazioni soggettive o riti che sviluppano determinazioni e propositi collettivi ma tutti devono essere espressione dei bisogni di chi li elabora perché questo è articolazione del proprio Intento con l'Intento di ogni Coscienza di Sé che ci circonda. Quando si articola il proprio Intento e lo si esplica in un rito individuale, collettivo, sociale o ufficiale il mondo che ci circonda somma il proprio Intento al nostro, somma le proprie determinazioni alle nostre, manipola quanto noi evochiamo in quanto egli evoca il nostro Intento affinché noi possiamo trasformarci.
Dei riti ne abbiamo parlato poco ma stiamo articolando quanto il nostro Intento costruisce per chiamare gli dèi del circostante a riconoscerci e a camminarci a fianco. Al di là del potere della nostra trasformazione soggettiva il Potere di Essere del mondo che ci circonda può favorire spazi di Libertà per la nostra specie sottraendola dalla posizione in ginocchio nella quale gli adoratori del macellaio di Sodoma e Gomorra intendono tenerla.
Del quarto aspetto non ne abbiamo parlato ma è venuto il momento di incominciare a parlarne: il proselitismo!
Che cosa si intende per PROSELITISMO?
Proseliti è un termine che deriva dal greco, ma assume una connotazione religiosa soltanto in campo ebraico. Sta a significare aggiunto e indicava i non israeliti dimoranti in territorio ebreo. Poi il termine viene ad indicare i convertiti che accettano il giudaismo praticando la circoncisione e si differenziano dai timorati di dio che non accettano di farsi circoncidere. Dal marchio imposto con la circoncisione non si può tornare indietro.
Il termine assume una connotazione negativa e di spregio col cristianesimo. Fin dalla sua nascita il cristianesimo ha fatto della marchiatura del bestiame composto da esseri umani una pratica imposta col terrore e con la violenza: chi non si faceva marchiare (circoncidere, inizialmente, battezzare poi) veniva torturato e ammazzato. Questa pratica fu messa in atto fin dalla nascita del cristianesimo. Nel 66 d.c. Ebbe inizio la guerra giudaica al comando di Eleazar ben Simon e di Zacharia ben Phalek (che vengono esaltati come profeti da Gesù in vari vangeli) e, successivamente, al comando di Giovanni di Gischalla. Tale rivolta ebbe inizio col massacro dei pochi romani di stazza nella fortezza Antonia di Gerusalemme e nel palazzo reale. Per ottenere la resa dei soldati Romani i cristiani avevano promesso l'immunità ai soldati romani. Invece, una volta arresisi, i cristiani li uccisero tutti ad eccezione di un ufficiale romano che aveva accettato di farsi circoncidere. Era diventato un proselito. I cristiani avevano fatto la loro prima azione di proselitismo. Questa pratica di imporre con la violenza l'adesione al cristianesimo proseguirà fino ai giorni nostri. Vedi, ad esempio, la pratica criminale della Teresa di Calcutta.
Proselitismo è una parola vista con orrore.
L'accusa di proselitismo viene rivolta da ogni gestore di gregge o di campo di sterminio ad ogni altro Essere Umano che a sua volta vuole o costruire un gregge diverso o tagliare il filo spinato che circonda il campo di sterminio.
Tu vuoi fare del proselitismo!
L'accusa suona forte e feroce da parte di chi detiene il controllo del campo di sterminio: da chi ha paura che le pecore del gregge si sottraggano al suo controllo.
L'intera storia delle religioni è la storia del controllo degli Esseri Umani intesi come bestiame.
Un controllo che incide sulla struttura emozionale ma che per far questo ha distrutto il divenire degli Esseri Umani distruggendo la loro capacità di dare l'assalto al cielo della conoscenza e della consapevolezza per rintanarli, impauriti e terrorizzati, nel grembo del gregge che pensando protettivo in realtà li stava conducendo al macello.
"Vogliono fare dei proseliti!" questa è l'accusa.
Davanti a quest'accusa come si pone il Paganesimo Politeista?
Ma prima ancora: come si pone la società civile oggi?
Nella Convenzione per la Salvaguardia dei diritti dell'uomo firmata a Roma il 4 novembre 1950 nell'articolo 9, primo comma è scritto:
Ogni persona ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; questo diritto importa la libertà di cambiare religione o pensiero, come anche la libertà di manifestare la propria religione o il proprio pensiero individualmente o collettivamente, in pubblico o in privato, per mezzo del culto, dell'insegnamento, di pratiche o di compimento di riti.
Da un lato la violenza del cristianesimo e dall'altro le leggi dei diritti civili che manifestando il pensiero religioso tende a convincere altre persone dell'opportunità di modificare il loro credo religioso.
Quando le persone praticano il loro diritto a manifestare la loro religione i cristiani li accusano di PROSELITISMO!
La questione già ho dovuto affrontarla nel fare delle trasmissioni radiofoniche di Magia, Stregoneria e Paganesimo.
Nel fare quelle trasmissioni radiofoniche io faccio del proselitismo.
La differenza fra quanto faccio io, all'interno delle trasmissioni radiofoniche e sul territorio, e quanto fa il cristianesimo, sta nel fatto che mentre io manifesto una visione della vita, il cristianesimo deve imporre il proprio dominio sulle persone. Deve imporre la propria verità senza ritenersi in dovere di dimostrarla.
Pertanto, io faccio ciò che il diritto internazionale prevede mentre il cristianesimo continua nella pratica della violenza anche se utilizza mezzi diversi dall'omicidio che la legge civile condanna.
Io faccio del proselitismo, ma non pretendo di costringere nessuno alla mia idea, semmai di rendere la mia idea appetibile o, se preferiamo, necessaria ai fini dello sviluppo umano.
Le mie trasmissioni radiofoniche e la mia attività di divulgatore si rivolge a quelle persone che l'orrore delle religioni rivelate non è riuscito a mettere in ginocchio per fornire loro un'ancora attraverso la quale chiarire sia una diversa visione del mondo che comprendere l'importanza del loro sentire diverso da quanto il gregge monoteista rumoreggia.
Se è vero che io faccio del proselitismo è altrettanto vero che non costruisco un gregge obbediente ad una verità, ma costruisco strumenti per soggettività libere di esprimere sé stesse. Costruisco un insieme per difendere quel sentire soggettivo e mantenere le condizioni oggettive che quel sentire permette.
Costruisco DOGMI DI LIBERTA' da opporre a dogmi di verità!
In altre parole faccio proselitismo per far comprendere a chi è solitario, in un mondo di sottomessi alle religioni rivelate, come si possa essere forti e potenti anche se si è soli contro tutti.
C'è un altro aspetto importante della questione di fare del proselitismo. Ed è il quarto aspetto che non si è trattato se non come principio inserito nel Crogiolo dello Stregone: VIVERE PER SFIDA!
Se una persona pratica un percorso di Stregoneria nessuno se ne accorge. Attraverso l'articolazione di alcuni aspetti della FOLLIA CONTROLLATA riesce a mascherare così bene il suo fare che nemmeno un altro Apprendista Stregone se ne accorgerebbe.
Se una persona si rivolge al mondo circostante per sostenere il suo Intento si può anche circondare di immagini proprie delle religioni rivelate e solo il circostante può interagire col suo Intento.
Se una persona pratica dei riti personali, privati o comunque riservati, normalmente nessuno le da noia perché, anche se qualcuno delle religioni rivelate si accorge di questo, scappa per questioni di pura e semplice superstizione (a meno che non venga lasciato libero di alzare roghi). In ogni caso il rito privato è tanto riservato che nessuno tende a dargli noia a meno che non si tratti di militari teocratici come i cattolici dell'inquisizione o i guardiani della rivoluzione musulmani in Iran o i Talebani in Afganistan o ancora gli ortodossi in Israele.
La questione cambia quando si decide di vivere per sfida.
Quando le proprie idee e il proprio pensiero non è solo una questione di "io penso a questo e tu a quello", ma quando, incidendo sull'organizzazione della vita, diventano un oggetto su cui fondare il divenire sociale.
Il pensiero come elemento di misura soggettiva nell'oggettività sociale.
Quando il pensiero non è oggetto astratto, come manifestazione delle fantasticherie dell'individuo, ma è manifestazione della determinazione dello stesso nell'oggettività in cui sta vivendo, allora diventa quanto recita la Costituzione della Repubblica Italiana all'articolo 19: Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale e associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buoncostume.
La manifestazione del proprio pensiero nell'essere Pagano è proselitismo!
La manifestazione del proprio pensiero nell'essere Pagano è determinazione di sé stessi nella quotidianità.
La manifestazione del proprio pensiero, nell'essere Pagano, è trasformazione di sé stessi nell'essere Pagano.
La trasformazione di sé stessi è l'unico aspetto veramente importante. La determinazione di sé stessi è un riflesso della propria trasformazione e il proselitismo è un aspetto della pratica Pagana che viene indotto nel Sistema Sociale.
Tutto sta con cosa significhiamo il termine PROSELITISMO!
L'unico aspetto importante è la trasformazione di sé stessi.
C'è un pazzo che attraverso delle trasmissioni radio mi ha fatto pensare alcune cose. Quelle cose mi piacciono e intendo farle mie. La domanda è: quanto quelle cose trasferite nel Sistema Sociale, da parte mia, possono reggere, essere credibili, essere accettate o essere confutate?
Il mio pensiero è un tentativo di oggettivazione dei miei desideri e delle mie fantasticherie o è capacità di manipolazione soggettiva dei fenomeni che dal mondo circostante mi giungono?
Se io formulo quel pensiero è perché io sono sconfitto e mi adeguo ad una struttura di pensiero, oppure formulo quel pensiero come momento di interpretazione e compattazione soggettiva attraverso la quale affronto la vita?
La mia attività è un adeguarmi alle informazioni che mi giungono e fra le quali magari scelgo quella più confacente al mio pensiero o è invece un'attività magica di trasformazione soggettiva dove il fenomeno fagocitato ritorna nuovamente nel Sistema Sociale arricchito delle mie interpretazioni?
Quest'attività viene definita dagli adoratori delle religioni rivelate: FARE PROSELITISMO!
Nel Paganesimo Politeista si definisce come parte dell'attività più grande che è il: VIVERE PER SFIDA.
L'emulazione degli sfidanti dà il via ad un processo di sfida che costringe i contendenti a chiedersi perché agiscono o perché pensano o fanno questa o quella cosa.
Nel vivere per sfida, esponendo la propria struttura di pensiero nel Sistema Sociale, non ci può essere accondiscendenza nei confronti di colui che si misura col proprio pensiero.
Non si possono fare dei giri di parole o essere comprensivi nei confronti di affermazioni e strutture di pensiero antagoniste.
Il proprio pensiero deve essere estremamente rigido ed essere esposto sempre come affermazione assoluta. La sua modificazione deve avvenire lentamente attraverso le operazioni di sfida come riflesso della trasformazione soggettiva. Un conto è l'abilità espositiva o l'abilità retorica e un altro conto sono i fini e i motivi per i quali si formula quella struttura di pensiero o si fanno quelle affermazioni.
Il PROSELITISMO è dunque il quarto aspetto fondamentale dell'attività del Paganesimo Politeista. PROSELITISMO perché nel Sistema Sociale in cui viviamo spesso ci si muove per imitazione. Come per imitazione la chiesa cristiana cattolica incita gli Esseri Umani ad appartenere al gregge, e il suo lo indica come migliore, così l'attività di PROSELITISMO del Paganesimo Politeista è incitamento a non appartenere a nessun gregge.
Fare del proprio pensiero un'arma attraverso la quale introdurre nel Sistema Sociale in cui viviamo elementi di libertà individuale in contrapposizione alla sottomissione.
Questo permette di costruire un Sistema Sociale più vicino agli elementi del Paganesimo Politeista e più rispettoso del dettato costituzionale che non è più solo un pezzo di carta straccia, come i cristiani cattolici lo intendono, ma elemento vivo e propositivo della vita stessa.
Questa attività permette al Pagano Politeista di mettere in discussione il proprio pensiero. Permette di cambiare nel confronto quotidiano col mondo. Quest'azione permette all'individuo di modificarsi sia radicalizzando ulteriormente il proprio pensiero sia comprendendo gli effetti pratici sulla fondazione del futuro sociale.
Per un Pagano Politeista fare PROSELITISMO non significa acquisire bestiame per un nuovo o diverso gregge, ma significa acquisire idee e pensiero per trasformare le intuizioni soggettive in idee attraverso le quali intervenire nella vita sociale. Significa diventare protagonisti della propria vita sottraendosi ad ogni tipo di attività distruttiva.
Riassumendo i quattro aspetti, possiamo dire che nella pratica Pagana Politeista, ci sono due percorsi generali e due mezzi attraverso i quali fondare la religione Pagana Politeista:
1) La Stregoneria o arte della trasformazione soggettiva;
2) Il Paganesimo Politeista la religione (legarsi) attraverso la quale chiamare o affiancarsi agli déi del circostante per camminare assieme;
3) I Riti come mezzo di manifestazione della determinazione soggettiva;
4) Il Proselitismo come arte attraverso la quale compattare e lustrare sé stessi nel Sistema Sociale umano;
Secondo voi perché io sto parlando da 130 settimane (nel momento in cui ho rivisitato lo scritto, le settimane erano diventate 500) dai microfoni di Radio Gamma 5?
Io sto costruendo me stesso compattandomi per affrontare voi che ascoltate e il pensiero che sono costretto ad articolare settimana dopo settimana.
Non è un caso che molti radioascoltatori non siano in grado di seguire la prima parte della trasmissione quando espongo dei concetti propri del Paganesimo Politeista e della Stregoneria. Quegli stessi concetti e il modo di esporli li allontana. Non è solo il fatto che questi siano difficili o l'esposizione non sia chiara, ma è il rifiuto istintuale che il condizionamento educazionale cattolico ha instillato in loro. E' come quando qualcuno dice che i preti cattolici sono cattivi, ma il loro Gesù era buono e non capiscono perché io lo chiami il pazzo di Nazareth. Non si rendono conto di essere stati truffati a livello talmente intimo da aver fagocitato e soggettivato la truffa del Gesù buono riproducendola a loro volta. La modificazione magica dell'individuo è una cosa, il ragionamento razionale è un'altra cosa.
Diffondere il pensiero religioso del Paganesimo Politeista si chiama PROSELITISMO nell'eccezione enunciata dal dettato Costituzionale e dalla Conferenza per la salvaguardia dei diritti dell'uomo. Si chiama proselitismo anche se i mezzi, i metodi e i fini non hanno nulla a che vedere col significato che a questa parola danno i seguaci delle religioni rivelate e gli adoratori del macellaio di Sodoma e Gomorra in particolare. Per loro fare proselitismo significa aggiudicarsi nuove pecore che facciano parte del loro stesso gregge. Al di là dei mezzi con i quali ottengono questo risultato.
Per favore non confondiamo la religione come arte per legarsi al mondo con un'arte della sottomissione che i sottomessi chiamano religione!
Marghera, 28 aprile 1999
NOTA:
Ho voluto usare appositamente questo titolo a scopo di provocazione intellettuale per chiarire il quarto aspetto, quello della pratica di diffusione del pensiero Pagano Politeista che chiameremo col termine di "proselitismo", che attraverso la ricostruzione del Paganesimo Politeista stiamo praticando e definendo. Il testo di questa versione è stato rivisto e integrato in data 29 giugno 2006 rispetto all'originale scritto nell'aprile 1999.
Testo rivisitato il 29 giugno2006
Argomenti monotematici con cui definire la Religione Pagana
Indice sulle Antiche Religioni
Presentazione dell'argomento seconda di due parti
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
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