4) IL CERVELLO DELLO STOMACO
Di Claudio Simeoni
EMPATIA E CAPACITA’ EXTRASENSORIALI!
Cod. ISBN 9788891185822
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Percezione
Sulla formazione della
percezione
e la selezione
dei fenomeni percepiti
Scoperte
continue da parte della scienza, ma anche quesiti che si presentano alla
scienza e che la scienza ha sempre guardato con sufficienza. Non si tratta
soltanto di risposte psichiche, ma di organizzazione neuronale, rilascio di
sostanze che costruiscono connessioni cerebrali o invadono il corpo fisico.
Oppure, l’ultima scoperta secondo cui il nervo vago è la connessione fra un
vero e proprio cervello situato nello stomaco con una complessità neuronale
pari al 10 per cento del cervello centrale e la parte profonda del cervello
centrale.
Cosa
significa la scoperta del “cervello nello stomaco”?
Significa
spiegare la capacità intuitiva delle persone in relazione agli oggetti del
mondo che intervengono nella sua salute, nella sua alimentazione, e
nell’individuazione delle qualità interne degli oggetti stessi.
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Salute di
Repubblica del
“Intestino, un secondo cervello
Una fitta rete di neuroni per regolare il meccanismo fame-sazietà
Non uno, ma due cervelli: il primo il Sistema Nervoso Centrale (SNC) è una “vecchia” conoscenza e si trova nel cranio. Il secondo, invece, è scoperta recente: è il sistema nervoso enterico e ha sede nell’intestino. Trait d’union: il nervo vago.
Secondo cervello: così è stato ribattezzato l’intestino da Micael D. Gershon, autore del saggio best-seller in tema, “The second brain” e direttore del dipartimento di anatomia e biologia della Columbia University di New York, nonché componente di spicco di un gruppo di ricercatori che da anni studiano i rapporti fra il cervello e l’intestino. Il compito del secondo cervello, o cervello viscerale? “Gestire in quasi totale autonomia rispetto al (SNC), ogni aspetto e fase del processo digestivo, dall’esofago allo stomaco, dall’intestino tenue al colon: E per risolvere questo compito il sistema nervoso enterico usa gli stessi strumenti dell’SNC, ovvero una fitta rete di circuiti neuronali, neurotrasmettitori e proteine. Per esempio, per regolare l’assunzione del cibo, produce due molecole: l’oleiletanolamide, che induce sazietà ed è prodotta dopo i pasti, e l’anandamide che invece stimola l’appetito ed è sintetizzata in fase di digiuno”, dice Cestaro. Anche il 90 per cento circa di serotonina, la sostanza che ha un ruolo fondamentale nella selezione di benessere (e di buonumore), è prodotto nell’intestino dove agisce come neurotrasmetitore e meccanismo di segnalazione. In sintesi: è proprio nell’intestino che vengono prodotti neurotrasmettitori e proteine che contribuiscono al buon funzionamento del SNC e, dunque, dell’intero apparato bio-cibernetico: il corpo. E, sempre il cervello enterico, secerne sostanze psicoattive (oppiacei, antidolorifici e calmanti) che influenzano gli stati d’animo.
Da questa importante scoperta è nata la neurogastroenterologia, che studia le reazioni fra digestione e umore e apre a nuove prospettive dietetiche e curative nelle quali l’alimentazione gioca un ruolo chiave.
Ma la scoperta del cervello viscerale avvalora, in qualche modo, anche principi propri della psicoanalisi e della psicosomatica, ovvero l’associazione tra pancia (intestino) ed istinti-emozione-inconscio. Inoltre, indirettamente, avvalorale pratiche salutistiche e di medicina naturale che affidano un ruolo basilare al riequilibrio delle funzioni intestinali nella cura di svariati disturbi . Articolo a firma (c.bor.)
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La
scoperta avvalora un’altra capacità extrasensoriale delle persone: la capacità
di leggere dentro gli oggetti del mondo in base alle proprie necessità. Sapere
che cosa porta al benessere e che cosa è nocivo. L’empatia dello stomaco con
gli oggetti del mondo: le assonanze. Capire quale pianta è commestibile e quale
non lo è. Quale erba funziona per il nostro benessere e quale è velenosa. Gli
Esseri Umano lo conoscono come sapere culturale, non lo conoscono come capacità
di costruire delle assonanze, delle relazioni empatiche, fra l’uomo e il mondo
in cui vive. Eppure cinque milioni di anni fa l’Essere Umano sapeva che cosa
gli avrebbe nuociuto e lo distingueva da quello che lo avrebbe nutrito o col
quale avrebbe ripristinato il proprio benessere.
Sentire
il mondo con lo stomaco; reagire agli stimoli del mondo con lo stomaco. Erano
delle reazioni note. La psicologia già ci lavorava, ma l’educazione impediva
alla percezione dello stomaco di giungere alla coscienza. Solo che il cervello
dello stomaco è un equilibratore dell’intero organismo: “Anche il 90 per cento
circa di serotonina, la sostanza che ha un ruolo fondamentale nella selezione
di benessere (e di buonumore), è prodotto nell’intestino dove agisce come
neurotrasmetitore e meccanismo di segnalazione. In sintesi: è proprio
nell’intestino che vengono prodotti neurotrasmettitori e proteine che
contribuiscono al buon funzionamento del SNC e, dunque, dell’intero apparato
bio-cibernetico: il corpo.”
Il
benessere con cui affrontiamo la nostra esistenza è segnalato dal cervello
dello stomaco che provvede a regolare il buon funzionamento del cervello
centrale e dell’intero corpo dell’individuo. Ma se il cervello dello stomaco
segnala il benessere, segnala anche ciò che ostacola il benessere e sollecita
la soluzione del problema che agisce come ostacolo e la segnala mediante un
segnale empatico. Così il bisogno di un cibo particolare, il piacere di un
gusto per sopperire a delle carenze alimentari fa parte della ricerca di
equilibrio che il nostro cervello dello stomaco ritiene importante. Quando
l’organismo è in sofferenza si acuisce il bisogno di specifici elementi e si è
attratti dagli elementi presenti in cibi specifici.
In
Stregoneria faceva parte dell’arte di ascoltare il mondo. Imparare a sapere che
cosa era importante per noi. Sentirlo sullo stomaco. Ascoltare il mondo con lo
stomaco. Era una capacità extrasensoriale della quale, la scienza, ha trovato
una base fisiologica.
Ma ora
che la scienza mi ha dato la spiegazione: “Tu puoi ascoltare il mondo che ti
circonda perché nel tuo stomaco c’è un vero e proprio cervello collegato al
cervello centrale mediante il nervo vago!” A me cambia qualche cosa? La scienza
mi ha facilitato nella mia attività di ascoltare il mondo mediante il mio
cervello nello stomaco e di portare il percepito alla coscienza?
La
scienza ha dato una spiegazione di ciò che fa un aspetto della Stregoneria, ma
le persone che non sono educate ad ascoltare i segnali dentro di loro
continueranno a non ascoltare i segnali dentro di loro. Continueranno a non
percepire il mondo mediante il loro stomaco e anche quando lo percepiranno i fenomeni
percepiti non giungeranno alla loro coscienza.
Ben venga
dunque la ricerca scientifica, ma non cambia l’attività dello Stregone nel
tentativo di usare tutti gli strumenti che possiede per affrontare la meglio la
sua esistenza.
Ora
dovrebbero essere gli altri, quelli che non percepiscono i fenomeni del mondo
mediante lo stomaco a chiedersi perché loro non lo fanno e anche quando lo
fanno alla loro coscienza si presenta qualche cosa di confuso. Ma non se lo
chiederanno. Per loro è solo una curiosità. Una curiosità della quale si può
chiacchierare e stupirsi. Dovrebbero fare come gli Stregoni. Gli Stregoni si
chiedono: “Perché sento così poco?”. Gli altri dovrebbero chiedersi: “Perché
non sento niente pur avendo un cervello nello stomaco?”
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Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 Marghera - Venezia
tel. 041933185
e-mail: claudiosimeoni@libero.it