3) COMUNICAZIONE TELEPATICA
Di Claudio Simeoni
EMPATIA E CAPACITA’ EXTRASENSORIALI!
Cod. ISBN 9788891185822
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Percezione
Sulla formazione della
percezione
e la selezione
dei fenomeni percepiti
E’ in
questo contesto che si inserisce la capacità di relazione empatica del soggetto
con il mondo che lo circonda. La relazione fra le persone NON è una relazione
verbale!
Spesso
ci si stupisce per quello che accade nelle relazioni fra le persone. Molte
decisioni che vengono prese non appartengono alla conoscenza descritta, ma alla
percezione di elementi che provengono dalle persone e che non siamo in grado di
spiegare. E’ il caso della relazione empatica che si instaura con le persone
quando stiamo parlando con loro. Le parole portano dei messaggi verbali, ma la
persona che parla trasmette tutta una serie di messaggi non verbali che ci
consentono di comprendere il senso di quello che dice. Mentre in un testo
scritto dobbiamo mettere attenzione sul significato delle parole, durante una
comunicazione viso-a-viso possiamo sorvolare sul senso delle parole per
afferrare il messaggio che viene comunicato mediante il tono della voce, le
espressioni mimiche ecc. Il flusso emotivo che colui che parla comunica.
In
questo trattato, per quanto possibile, ho ignorato i rapporti
sessuali-affettivi fra le persone in quanto la comunicazione empatica, relativa
alla struttura emotiva dell’individuo, durante le relazioni sessuali-affettive,
ha sempre il sopravvento sull’analisi razionale e le persone individuano
immediatamente il “magico” nella relazione sessuo-affettiva. La scienza, negli
studi neurologici, “scopre” che innamorarsi equivale ad impazzire con tutta
quella somma di illusioni, allucinazioni, stati d’ansia emotiva che comporta
nel cervello umano. Innamorarsi è una situazione specifica, determinata e
limitata all’interno dell’insieme delle relazioni umane. Tutte le relazioni
umane sono atti di “magia” nei quali l’individuo scopre aspetti sconosciuti
alla sua ragione e alla sua capacità di verbalizzare la descrizione del mondo
in cui vive.
Si
tratta di comprendere la comunicazione telepatica che abbiamo con gli individui
con cui viviamo. La comunicazione telepatica viene normalmente ignorata in
quanto l’assonanza emotiva fra più persone viene favorita con gli equilibri
interpersonali che si stabilizzano durante la crescita. Viene fissata, nei
metodi e modi con cui viene veicolata, dalle tradizioni culturali. Tanto più
sono lontane le culture in cui i soggetti che comunicano e tanto maggiore deve
essere il carico emotivo per trasmettere ciò che non è verbale. Sicché, più le
culture sono distanti e tanto maggiore deve essere la precisione con la quale
si usa il linguaggio verbale.
Alcuni
esperimenti scientifici hanno dimostrato l’importanza della telepatia nella
comunicazione viso-a-viso:
New York – La capacità di “leggere” i pensieri altrui è dovuta a precise zone del cervello, localizzato nei lobi frontali. A svelare il mistero della “telepatia” è l’equipe di Donald T. Stuss della State University of New York. I ricercatori sono arrivati a queste conclusioni dopo aver scoperto che le persone con danni ai lobi frontali hanno difficoltà a completare due attività richieste loro per capire cosa c’è nella mente degli altri. A questo scopo gli studiosi hanno confrontato la capacità di vedere in prospettiva e l’abilità nell’individuare le menzogne di 32 pazienti con danni in specifiche zone del cervello e di 14 persone sane. La visione in prospettiva, precisano su “Brain”, è l’abilità di supporre che cosa gli altri possono vedere. Nel primo caso a fare uno o più errori è stato il 42% del gruppo con lesioni al lobo frontale, contro il 15% delle persone con altri tipi di lesioni cerebrali e il 7% delle perone sane. Risultati simili anche nel secondo test.
A mano a
mano che la scienza progredisce nella ricerca scopre che
Potremmo
sintetizzare come la capacità dell’individuo di cogliere i segnali del mondo
attorno a noi, una capacità che viene uccisa dal sistema educativo cristiano
che impone all’individuo di ignorare tutto quanto lo circonda per privilegiare
la comunicazione verbale. All’interno di un sistema sociale in cui viene negata
la formazione della conoscenza che non sia di ordine verbale, diventa un atto
di “magia” la capacità degli Esseri Umani di cogliere conoscenza là dove non
c’è verbalizzazione. Quando gli uomini sono attenti ai segnali della
comunicazione non verbale, significa che diventano attenti ai segnali che
giungono loro dal mondo. Non solo dalla società degli Esseri Umani. L’uso
dell’attenzione per cogliere segnali non verbali porta gli individui ad
interagire col mondo in cui vivono e le ricerche etnologiche degli ultimi
trenta anni hanno dimostrato che esiste un infinto mare di informazioni che
l’uomo per millenni ha ignorato.
Proviamo
a comprendere il significato di questa frase: “La visione in prospettiva,
precisano su “Brain”, è l’abilità di supporre che cosa gli altri possono
vedere.”
Cosa
significa? Significa che io mi rappresento non solo la mia visione del mondo,
ma la possibile visione del mondo che può avere il soggetto che mi sta davanti.
Non sono più solo io che dico, ma io che dico in funzione della visione del
mondo che chi ascolta, quello che dico, ha o può avere. Mi pongo il problema di
“essere capito” e non pretendo di esserlo proiettando sull’altro quanto io
affermo o immagino. Fare quest’azione implica attenzione per quanto ci
circonda. Ed è espressione di una capacità extrasensoriale che spesso viene
ignorata: la capacità di un soggetto di interagire con la totalità del mondo e
degli oggetti del mondo in cui vive!
Il tatto
prima e la vista poi hanno allontanato l’individuo dagli oggetti che entrano
nella formazione della sua conoscenza, pur tuttavia l’individuo ha costruito
degli strumenti con cui continuare a mantenere la relazione empatica anche
quando gli oggetti della conoscenza si allontanano e vengono percepiti mediante
la vista. Non si tratta soltanto di: “I ricercatori sono arrivati a queste
conclusioni dopo aver scoperto che le persone con danni ai lobi frontali hanno
difficoltà a completare due attività richieste loro per capire cosa c’è nella
mente degli altri.” lobi frontali come struttura fisica. Connessioni neuronali
costruite e funzionanti per... Ma è quel “funzionante per...” che determina le
capacità di un individuo di individuare i messaggi emozionali provenienti,
durante l’ascolto, dal suo interlocutore, interpretarli e inserirli nella
formazione del suo giudizio.
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Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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