Il soggetto predisposto al mobbing: l'ingenuo.

Il mobbing e le strategie della stregoneria
Capitolo sesto

di Claudio Simeoni

 

 

L'ingenuità come malattia sociale che predispone al mobbing

Il soggetto predisposto al mobbing è quell'individuo che il condizionamento educazionale ha costretto ad alterare la propria capacità di concentrare la sua attenzione al punto tale da scambiare l'apparenza della rappresentazione con l'oggetto.

L'individuo che subisce il mobbing è colui che confonde apparenza con sostanza. Il Sistema Sociale in cui vive è descritto dentro di lui dalla promozione pubblicitaria che questo fa di sé stesso e non viene definito dal soggetto mediante analisi del sistema stesso e delle dinamiche di cui quel sistema è portatore.

Se quel sistema è un sistema sanitario egli promuoverà sé stesso affermando la necessità di curare chiunque. Chiunque ha diritto a cure adeguate. Chiunque deve essere soccorso. L'umanità e la disponibilità dell'operatore sanitario diventa mito, leggenda, modello da imitare. Così vengono raccontate con enfasi le gesta del medico coraggioso che sfida le fiamme per salvare il disperato, pratica una tracheotomia di emergenza salvando il malato, si accorge da sintomi deboli di una malattia grave ecc. ecc. Ciò che è leggenda, ciò che nobilita quella struttura in relazione alla morale corrente, viene esaltata come forma da imitare.

L'individuo predisposto per subire il mobbing interiorizza tutto questo. Questo modo di rappresentarsi della struttura viene fatto proprio. Egli si prepara per salvare il più debole, dà disponibilità per le situazioni di emergenza, ha interiorizzato la moralità dell'apparenza al punto tale da rifiutarsi di firmare quello che non è in regola. E' il medico ligio al suo dovere, il burocrate che rispetta le regole, il poliziotto rispettoso della legge, il vigile urbano al servizio del cittadino, il sindaco che amministra rispondendo alle leggi e alle esigenze dei cittadini, il magistrato che amministra la legge, ogni legge, col senso dettato dalla costituzione, l'imprenditore che rispetta le regole ecc. Questi personaggi sono pronti a denunciare le disfunzioni pensando alla giustizia dei magistrati come una cosa morale, giusta. Sono disponibile nei confronti delle persone che li attorniano perché presumono che queste siano quanto la loro bocca manifesta.

Dovremmo definire, col linguaggio comune, questa persona un individuo onesto, integerrimo.

In realtà non è un individuo integerrimo, ma è un individuo che il sistema educazionale ha privato della capacità di chiamare le cose col loro vero nome. Anche quando le disfunzioni le vede non le imputa ai meccanismi di adattamento propri del sistema in cui vive, ma li imputa alla malvagità, alla scorrettezza, alla disonestà di chi vive e pratica quel sistema.

Qual è la differenza che voglio introdurre fra un individuo integerrimo e un individuo ingenuo? La differenza è che il primo è consapevole della differenza fra sostanza e apparenza di quanto vive e il suo essere integerrimo è il frutto di una lotta in atto, mentre l'individuo ingenuo subisce l'apparenza e sull'apparenza organizza la propria vita. Il primo, quando attaccato, si è fornito dei mezzi per difendersi, il secondo è impotente.

L'impotenza soggettiva è la base sulla quale vengono a sondare prima e ad ampliarsi poi le azioni distruttive del mobbing.

Il mobbing agisce soltanto sugli individui che si sentono protetti dalla struttura in quanto ritengono che il loro comportamento debba essere da questa apprezzato.

L'incapacità di chiamare le cose col loro vero nome predispone l'individuo a subire il mobbing. Quanto appare è quanto la struttura e gli individui che vi agiscono vogliono che si creda. Si costruisce un credo dietro al quale mascherare delle intenzioni che non devono essere intuite in quanto questo equivarrebbe a distruggere la rappresentazione e le possibilità di esistenza. L'individuo ingenuo denuncia le "scorrettezze" come se queste fosse il frutto dell'azione dei singoli individui e non pratica costante della struttura che porta quegli individui ad adattarsi per agire in quel modo. In pratica si costruisce una relazione dialettica di adattamento fra il bisogno di violazione delle norme dell'individuo per maggiori vantaggi e le esigenze della struttura in cui opera che, attraverso la violazione delle norme imposte, può agire e consolidare la propria struttura di controllo sugli Esseri Umani. Può, in altre parole, aumentare il proprio prestigio e la propria capacità di assoggettamento all'interno del contesto in cui opera.

L'individuo ingenuo danneggia questo prestigio. La sua osservanza della norma e delle leggi danneggiano quanto la struttura ha costruito come prestigio e capacità di assoggettamento proprio violando le norme e costruendo sistemi interpretativi delle stesse a proprio vantaggio.

Mentre l'individuo consapevole della differenza fra apparenza e sostanza, norma declamata e norma applicata mette in essere delle strategie di autoprotezione, l'individuo ingenuo tratta tutta la sostanza di quanto incontra nell'apparenza manifesta.

Il magistrato fa giustizia? Si, solo se gli conviene, fra vent'anni e nel modo che ritiene ad egli più congeniale. La giustizia diventa elemento soggettivo del singolo magistrato e non la valenza oggettiva che col gioco della propaganda e dell'apparenza vogliono far credere e che la persona ingenua ha interiorizzato. Lei ricorre alla Polizia o al magistrato per le offese ricevute e la Polizia e il magistrato deridono la persona.

La legge afferma: chiunque può fare propaganda della propria fede religiosa. Dal momento che non posso impedirti giuridicamente di fare propaganda della tua fede religiosa, chi ha un fede religiosa antagonista usa i centri di potere e di informazione per impedirne la manifestazione. Sparisce la sala, il giornale non pubblica la replica alla diffamazione, sparisce la possibilità di sviluppare il proprio discorso in quanto si viene impedito da calunnie e da atti amministrativi giustificati in vario modo. La legge non impedisce di diffondere la propria fede religiosa, ma l'organizzazione mafiosa monoteista che agisce sul territorio, sì.

Se una persona pensasse di diffondere una religione, una filosofia, un pensiero nel sistema sociale in cui vive pensando che questi accettasse le proprie regole, come è suo dovere, sarebbe un ingenuo: la diffusione di un pensiero, di una religione, di una filosofia, di un modo di vita in un sistema sociale deve essere attuato attuando, con dette finalità, le stesse regole della guerra.

Questa è la differenza fra l'individuo ingenuo e l'individuo integerrimo.

Scritto a Marghera nel 2003

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

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Il Mobbing e le strategie della Stregoneria

Il mobbing è l'arte costruita dai cristiani per distruggere psicologicamente l'uomo che non si adegua al gregge. Tanto più il sistema giuridico preserva l'uomo nella sua attività sociale e tanto più violente vengono articolate le strategie di aggressione personale per impedire all'individuo di fruire della libertà d'azione che la legge gli garantisce. Il mobbing può essere messo in atto solo nell'ambito cristiano e da cristiani perché per essere mobizzati è necessario essere individui che sperano nell'intervento salvifico del dio padrone.