Meditare l'altro: dalla meditazione alla contemplazione
 
Le tre arti della Magia
nella pratica della Stregoneria

Ottava parte

Simeoni Claudio

Cod. ISBN 9788893329187

Indice tre arti della magia in stregoneria

 

 

...CONTINUA la Magia nel percorso di Stregoneria - Ottava parte - Meditare l'altro: dalla Meditazione alla Contemplazione

Meditare l'altro e meditare che cosa l'altro medita di me.

Si tratta del livello più utile dell'uso della meditazione che non considera l'individuo che medita il "meditatore", ma uno dei meditatori in un mondo fatto da individui che, comunque, meditano e manifestano idee e opinioni.

Non si medita attorno ad un albero, si medita attorno alle relazioni, alle persone, alle azioni, agli effetti delle azioni, agli intenti e ai bisogni, ai desideri e ai progetti che modificano il presente in cui viviamo. L'oggetto del meditare sono le trasformazioni. Rallentare il dialogo interno e il flusso di parole che descrivono il mondo porta in primo piano la trasformazione o la possibilità di trasformazione. Quando medito una relazione, la relazione è portatrice di fenomeni dinamici che modificano la relazione stessa anche nel momento in cui la medito. Si modifica nel mio pensato e il modello acquisito passivamente assume, con la meditazione, contorni più definiti e psicologicamente attivi. Nella meditazione passo da una condizione passiva di accettazione di un presente vissuto e descritto ad una condizione attiva in cui l'analisi di quel presente diventa oggetto della manipolazione del mio pensato che procede a pensarlo e a metterlo in ordine in funzione di una mia decisione o di una mia scelta.

Nella meditazione l'altro è pensato.

L'altro non è più l'oggetto passivo che ruota attorno alla mia persona, ma è l'oggetto attivo che interagisce con la mia persona. Non è il dio padrone su cui proietto me stesso, ma è un mettere da parte, per quanto possibile, il me stesso che proietto sul mondo per pensare l'altro per i fenomeni razionali che mi presenta.

Il dio padrone non pensa l'uomo, pensa sé stesso che proietta sull'uomo. Questo perché l'uomo si identifica col dio padrone mentre si muove nel mondo della ragione pensando a sé stesso, alla propria ragione, come una sorta di assoluto nel mondo. In realtà la ragione di ogni singolo individuo rappresenta una sorta di assoluto del suo divenuto razionale, ma un conto è pensare la propria ragione come formata dinamicamente attraverso una serie di meditazioni e un altro conto è pensare la propria ragione come una ragione statica in un mondo in cui si pensa assoluta.

Pensare l'altro significa "pensare il mondo con gli occhi dell'altro". Significa meditare le ragioni dell'altro, i progetti dell'altro, le connessioni che l'altro forma mediante il suo agire nel mondo. Fermando le parole mediante la meditazione fermo anche quel tentativo della mia ragione di interpretare il mondo attraverso la sua esperienza e le sue idee preconcette su mondo. Io, meditando, non proietto le mie ragioni sull'altro ma analizzo le sue ragioni, per come le capisco e per come riesco a meditare le sue manifestazioni pur non avendo, magari, partecipato alla formazione della sua esperienza. Faccio il contrario del dio padrone: cerco di capire i soggetti del mondo anziché distruggerli (o diffamarli, denigrarli, svilirli, calunniarli, deriderli, ecc.) perché non sono conformi al mio modello ideologico.

Questo tipo di meditazione dà un grande potere: preferiamo sempre camminare assieme a chi cerca di comprendere le nostre ragioni che non con coloro che ci diffamano e non siamo disponibili a concedere loro motivazioni, se non quelle dell'aggressione e della mala fede, a chi ci calunnia. Come vale per noi, vale anche per coloro che meditiamo.

Infine, prima di arrivare alla Contemplazione parliamo di un altro modo di meditare. Un modo di meditare che appartiene agli Esseri Umani e alle loro peculiarità. Noi possiamo scrivere e, scrivendo, rallentiamo i nostri pensieri e mettiamo ordine nel mondo. Mettiamo in linea le nostre riflessioni sul mondo, sulla vita, sulle storie. Ogni atto di scrittura è un atto di meditazione; ogni atto di lettura è un atto di meditazione; rallenta il flusso delle parole, ci costringe a "toglierci dal centro del mondo" impedendoci di proiettare su ciò che meditiamo le conclusioni aprioristiche della ragione e anche quando la ragione prevale mettiamo insieme delle giustificazioni che possono diventare patrimonio di analisi e di meditazione per altre persone.

FINE OTTAVA PARTE... CONTINUA... con "gli aspetti magici delle Tre Arti Magiche in Stregoneria - dall'attività del Meditare alla pratica della Contemplazione"

 

Marghera, 01 ottobre 2013

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La Magia in Stregoneria

La magia è l'arte di modificare e trasformare sé stessi in un mondo in cui i soggetti modificano continuamente loro stessi per adattarsi alle condizioni della loro esistenza. Solo chi si pensa creato da Dio, immodificabile in quanto creato, saccheggia il mondo per adattarlo ai suoi modelli di verità. Lo Stregone abita il mondo e mette in atto azioni di adattamento soggettivo usando tutti gli strumenti che l'evoluzione della sua specie, fin da quando stava nel brodo primordiale, gli ha messo a disposizione.

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Marghera, iniziato il 01 ottobre 2013

Marghera, terminato il 29 novembre 2013

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

 

 

Ultima modifica 27 luglio 2022

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