In una democrazia la libertà, relativa ai diritti fondamentali, di uno è la libertà di tutti.
E' con questo spirito che abbiamo partecipato al convegno Ateo di Arpiola di Mulazzo. Ogni volta che si semina un frammento di libertà in una società i benefici sono per tutti. Ogni volta che si rimuove una possibilità del cristianesimo di imporre sottomissione, tutti i cittadini ne hanno beneficio.
E' con quello spirito che ci mettiamo al servizio dei vari respiri di libertà che si manifestano nella società anche se veniamo spesso offesi ed ingiuriati da chi si dice ateo perché noi siamo persone religiose e gli atei confondono la religione con le religioni monoteiste e non sono capaci di entrare nel merito della questione religiosa..
Noi siamo persone civili e come tali ci comportiamo. Analizziamo ciò che altri dicono e sviluppiamo un pensiero critico nel merito. Noi non chiediamo mai agli altri di comportarsi come noi vogliamo. Se un ateo ritiene che tutta la vita è "scientismo" o "meccanicismo", per noi sono affari suoi. Però quando manifesta quell'ideologia noi opponiamo una diversa visione del mondo.
Noi identifichiamo la "religione" di una persona anche dai modi che quella persona ha di relazionarsi con gli altri. Sia che quella persona chiami sé stessa cristiana o atea, quando scorgiamo l'incapacità della persona di rispondere nel merito delle questioni sollevate, ma aggredisce l'interlocutore, nella sua persona e nelle sue intenzioni, qualunque sia il nome con cui quella persona chiama sé stessa, per noi è sempre un cristiano. Troppe persone si comportano in questo modo; non tutti, ma è la norma. Questi atei hanno vissuto tutta la loro esistenza all'interno del cattolicesimo, usano le categorie cattoliche per pensare alla società e non sanno articolare il loro discorso su piani distinguendo storia, epoca, contenuti, ecc. Appiattiscono tutto, come il cristianesimo, sulla loro immaginazione.
Si tratta di un infantilismo che dice alla "mamma chiesa cattolica": "Tu sei brutta e cattiva e imbrogli le persone". Dicono: "Chiesa cattolica, dici le bugie, questo o quel passo del vangelo è stato interpolato in epoca tarda. La figura di Gesù, in realtà, si rifà a quella di Giovanni ecc.".
La questione che ci dovrebbe accomunare non è il pensiero ideologico e tanto meno quello religioso. E' il problema della libertà sociale e delle aggressioni che tutti i gruppi non allineati al pensiero unico subiscono e che il pensiero unico tenta di mettere l'uno contro l'altro. Come fece qualche anno fa con i "Bambini di satana".
Fu Biffi, il cardinale cattolico di Bologna, con la sua organizzazione, il Gris di Bologna, e con i consulenti Ferrari e del Re, a costruire le prove e la diffamazione che costò un anno di carcerazione preventiva a Marco Dimitri, salvo poi riconoscere che i fatti non erano mai avvenuti e risarcirlo per ingiusta detenzione. Poche persone allora si resero conto che quel processo, orchestrato dalla chiesa cattolica, era una prova generale per criminalizzare ogni pensiero religioso diverso da quello cattolico. L'Istituto Mediterraneo di Studi Politeisti e poi la Federazione Pagana simpatizzarono con Marco Dimitri, non per il suo "satanismo", ma perché lui, in quel momento, rappresentava la possibilità di libertà di ogni associazione religiosa diversa da quella cattolica in Italia.
Per questo appoggio morale che demmo a Marco Dimitri, i cattolici non persero l'occasione per "sputtanarci" accusandoci di "satanismo" di fronte a persone che, chiamando sé stesse pagane, avrebbero potuto simpatizzare o confrontarsi con noi. I cattolici con la loro stampa, praticano quel "dividi et impera" che ben altro significato aveva in Roma Antica. I cattolici diffondevano pregiudizi, presso coloro che definivano sé stessi pagani, in modo da dividere il movimento al suo interno. Uno di questi cattolici, Maurizio Antonello, dell'organizzazione cattolica Aris costituita a tale scopo, non trovò nulla di meglio che suicidarsi dimostrando il disagio psichiatrico che questi cattolici vivono.
Quando si fa religione ci si deve far condurre dai sentimenti religiosi e dai principi.
Quando si viene meno ai principi per ragioni di opportunità, quelli che noi manifestavamo non erano principi religiosi, ma semplici giustificazioni di intenti diversi. E prima o poi le scelte non coerenti vengono pagate a caro prezzo.
Marghera, 01 gennaio 2010 (postato in web 30.12.2011) Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell’Anticristo Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
<<---->> |
Non si può voler diventare uno Stregone. Lo si diventa. O per impegno soggettivo nel nostro vivere nel mondo, o perché la vita non ti lascia alternative. Quando questo succede non puoi far altro che "andare avanti" approfondendo la nuova percezione del mondo e vivendo con passione.