Giustizia o Pace nelle scelte dei Pagani

Giustizia e Pace sono spesso in contrapposizione

di Claudio Simeoni

Idee e riflessioni sulla societa'

 

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GIUSTIZIA e PACE sono due grandi DEE che sono armate del furore di MARTE per farsi rappresentare nelle azioni umane. Come Pagani Politeisti noi siamo obbligati a comprendere e a scegliere come e perché rappresentare questa o quella divinità nelle nostre azioni al fine di costruire il Sistema Sociale nel quale viviamo.

Prima di introdurci nel nostro discorso reputo importante conoscere, sia pur a grandi linee, le figure di queste due DEE nell'antica Religione Romana anche se sono ben conscio che le stesse divinità assumono valori diversi a seconda del Sistema Sociale che le esprime. Queste divinità sono Coscienze di Sé che alimentano le proprie trasformazioni in relazione alle rappresentazioni degli Esseri nella propria specie. Queste Divinità diventano tali quando ERA, generando i suoi figli, costruisce un Essere Natura che si sviluppa seguendo proprie regole. Regole che erano ignorate prima della nascita dell'Essere Natura. ERA non genera solo gli DEI che si trasformano come Esseri della Specie, ma genera e alimenta DEI astratti che alimentati dalle azioni degli Esseri, figli di ERA, costruiscono loro stessi nell'infinito dei mutamenti.

In particolare GIUSTIZIA e PACE sono DEI che hanno la loro manifestazione nelle azioni umane. Proprio fra gli Esseri Umani GIUSTIZIA e PACE manifestano la loro divinità a seconda di come gli Esseri Umani le rappresentano e, questi DEI, intervengono nelle azioni umane alimentando l'Intento di chi le manifesta. Entrambi gli DEI intendono vivere a tutti i costi; entrambi gli DEI lavorano per alimentare il proprio divenire nell'infinito dei mutamenti ed entrambi gli DEI chiedono agli Esseri Umani di manifestarli.

Per il discorso che intendo fare mi servo della tradizione latina in quanto intendo leggere la manifestazione di questi DEI nel Sistema Sociale umano e non trovo riscontri analoghi nelle altre tradizioni di popoli antichi, anche se sono convinto che ci sono stati e che seguirono, grosso modo, la stessa tradizione latina.

Leggiamo, innanzi tutto, cosa ci dice il Dizionario di Mitologia Classica di Luisa Biondetti editori Baldini e Gastogi:

PACE: "Entrò nel culto soltanto con Augusto sul Campo Marzio nel 13 a.c. fu eretta l'Ara Pacis Augustae per celebrare la pacificazione dell'impero… nel 75 dc. Vespasiano le consacrò un tempio… Orazio nel Carmen Saeculare afferma: "Ora la Fede, la Pace, l'Onore, l'antico Pudore, la Virtù negletta osano tornare e felice appare Abbondanza col suo corno ricolmo."…Petronio, nel poemetto satirico sulla guerra civile dice che gli DEI lasciarono la terra: "Prima, tra loro, la Pace, tenendo le nivee braccia, nasconde nell'elmo il capo vinto e, lasciando il mondo, fuggendo raggiunge l'implacabile regno di Dite" Tibullo presenta Pace che svolge le attività di Cerere"

GIUSTIZIA: "Dea Romana personificazione della Giustizia. Aveva le caratteristiche di Astrea e di Dike. Giovenale afferma che un tempo "nessuno temeva ancora i ladri"e la gente viveva "senza chiudere l'orto". Poi, con la Pudicizia, anche Astrea ritornò fra gli Dei: "insieme le due sorelle fuggirono" il mondo."

Queste due divinità vivono una sorta di antitesi nell'espressione delle azioni umane. Pur essendo apparentemente legate nell'immaginario delle persone, scatenano fra gli Esseri Umani una guerra feroce per assicurarsi il controllo nella rappresentazione all'interno delle loro azioni. Sono divinità che intendono essere manifestate a qualunque costo per poter costruirsi nell'infinito dei mutamenti.

Noi, però, non siamo quelle divinità!

A noi, come Esseri Umani, interessa il nostro sviluppo nell'infinito dei mutamenti e la manifestazione di questa o quella divinità è relativa alla nostra azione in funzione dei nostri bisogni e dei nostri interessi nella costruzione del DIO che tenta di crescere dentro ognuno di noi.

Innanzi tutto notiamo che PACE viene innalzata agli altari per essere venerata da Augusto che, attraverso PACE, intende venerare la propria azione con la quale ha imposto la fine delle guerre.

In secondo luogo notiamo che i poeti esaltano PACE non come manifestazione dell'imperatore, ma come rappresentazione dell'oggettività nella quale gli Esseri Umani possono costruire loro stessi. La Cornucopia di OPI (o il GRAAL) si riempiono perché l'oggettività che manifesta PACE permette agli Esseri Umani di passare dalla contraddizione che si risolve mediante le armi alla contraddizione che si risolve attraverso il lavoro. Non che gli Esseri Umani non siano in guerra (la soluzione delle contraddizioni è sempre una guerra e nell'attività solutoria delle contraddizioni; intervengono sempre le leggi della guerra adattate nei modi espressivi e nei mezzi propri della qualità di quella contraddizione), ma anziché organizzarsi e attrezzarsi per macellarsi fra di loro, si organizzano e si attrezzano per costruire delle migliori condizioni di vita.

Augusto impone PACE quale manifestazione della sua azione: ha pacificato l'impero mediante la guerra. Il senso di PACE imposto da Augusto è quello di sviluppare un senso divino affinché gli Esseri Umani pacificati non elaborino la consapevolezza o la sensazione di dovergli dichiarare guerra al fine di migliorare le proprie condizioni di vita. In pratica, Augusto, impone PACE quale manifestazione divina fra gli Esseri Umani affinché gli Esseri Umani non gli muovano guerra. In realtà, anche oggi come oggi, questo concetto è preponderante nell'immaginario umano. La pace come bene prezioso! Perché non troviamo questo concetto in nessun Paganesimo Antico? Perché nessun Paganesimo Antico fu mai avvallo o giustificazione del potere politico.

Questa è la novità storica introdotta da Augusto: il divino avvallava le sue decisioni! Le sue decisioni erano sacre perché il divino imposto agli Esseri Umani doveva essere quello che le sue manifestazioni rappresentavano. D'altro canto, se lui faceva quelle azioni era perché il divino approvava quelle azioni. Da qui il concetto di PACE in quanto le azioni mosse contro Augusto diventavano azioni contro la divinità. Questo schema concettuale lo troviamo alla base del potere imposto dal cristianesimo. Il cristianesimo elaborò molte parti dei vangeli adattandoli alla concezione del potere di quel tempo ponendo sé stesso al posto dell'imperatore e imponendo agli Esseri Umani la sottomissione attraverso il concetto di pace che con le armi imponeva loro. Dopo il cristianesimo questo concetto si è trasferito nelle società civili e ancora oggi è il concetto dominante nelle asserzioni delle persone.

E' una manifestazione divina molto facile, semplice. Caratterizzata da un impatto emozionale immediato che parte dal presupposto che l'individuo che la esprime consideri assolutamente normale l'esistenza di un comando, di un padrone al quale egli, dovendo obbedienza, non sia tenuto a muovergli guerra. Questo concetto divino comporta una costrizione emozionale che impone all'individuo un'accettazione della situazione oggettiva nella quale vive senza dover indagare i meccanismi che hanno portato a determinare l'esistenza di tale situazione. Una sorta di rinuncia non solo ad una memoria storica, ma anche ad una memoria di specie che, collocandolo al centro di un ipotetico universo esistenziale, lo renda cieco dell'impatto e delle conseguenze delle sue scelte e delle sue non scelte nel mondo in cui vive. PACE è stata la giustificazione della mattanza dell'umanità perpetrata dalle chiese cristiane e da quella cattolica in particolare il cui fine era costringere gli Esseri Umani ad accettare il proprio dominio inte riorizzandolo come fosse un dominio naturale.

PACE tiene ASTREA (GIUSTIZIA) prigioniera. Tanto che GIUSTIZIA è costretta a fuggire; PACE, imponendo sé stessa, costringe GIUSTIZIA a sottrarre la sua presenza al mondo degli Esseri Umani.

GIUSTIZIA viene piegata e stuprata prima dalla filosofia Stoica che afferma, più o meno, l'esistenza di una legge naturale imposta dal padrone nella mente degli Esseri Umani nella sua attività di governo del mondo e poi, via via, siano all'avvento del cristianesimo che con Agostino avvalla il genocidio del suo dio padrone imponendo il concetto secondo cui giustizia è ciò che il suo dio padrone vuole. Pertanto, GIUSTIZIA è la mattanza messa in essere dalla chiesa cattolica per costringere gli Esseri Umani alla sottomissione e alla PACE nei suoi confronti.

Com'è la relazione divina espressa da GIUSTIZIA? GIUSTIZIA è la rappresentazione nel mondo dell'espressione dei desideri, dei bisogni e delle tensioni dei singoli Esseri che appartengono all'insieme di ERA; dell'Essere Natura. Nei Sistemi Sociali umani GIUSTIZIA è rappresentazione nel Sistema Sociale dei desideri, delle tensioni e dei bisogni dei singoli Esseri Umani. DI TUTTI GLI ESSERI UMANI AL DI LA' DEL RUOLO SOCIALE CHE OCCUPANO. Per estensione GIUSTIZIA diventa relazione fra ogni "personalità giuridica" (sia come singoli Esseri Umani che come oggetti su cui vengono fondate le relazioni fra gli Esseri Umani) nell'espressione dei propri desideri, delle proprie tensioni e dei propri bisogni. Dove, la relazione è una relazione che manifesta GIUSTIZIA quando desideri contrapposti trovano la soluzione nella loro manifestazione dialettica all'interno del tessuto sociale. Per contro, GIUSTIZIA viene negata quando all'interno di manifestazione di bisogni, desideri o tensione contrapposte la soluzione non avviene per scontro di tensioni analoghe, ma per divieti aprioristicamente imposti attraverso il negare violento di una tipologia di bisogni, desideri e tensioni.

Il concetto di GIUSTIZIA nella Roma Antica era legato alle leggende dell'Età dell'Oro, quando cioè gli Esseri Umani risolvevano le tensioni, i bisogni e i desideri all'interno del Sistema Sociale e questo si costruiva adattandosi alle tensioni, ai bisogni e ai desideri manifestati. Quando le regole che venivano imposte sotto forma di legge non negavano il bisogno, la tensione o i desideri, ma ne disciplinavano l'espressione affinché non ci fosse una sopraffazione tale da danneggiare o distruggere il Sistema Sociale. In un Sistema Sociale cresciuto e adattatosi in quella situazione giuridica non necessitavano lucchetti alle porte. I lucchetti alle porte e la difesa armata subentrano quando GIUSTIZIA è negata. Quando esiste un processo di appropriazione che si impone sopra un processo di regolazione. Quando le leggi di un Sistema Sociale anziché regolare le relazioni fra gli Esseri Umani sopraffanno gli Esseri Umani costringendoli a rinunciare all'espressione delle proprie tensioni, bisogni o desideri. Per este nsione, in un sistema di GIUSTIZIA i diritti dell'"Imperatore" sono uguali ai diritti dell'ultimo "Barbone" dove diventa dovere dell'ufficiale di garantire al "Barbone" gli stessi diritti dell'"Imperatore" che comunque ha forza, potere e conoscenza sufficiente per garantirseli da solo. Per estensione, in un sistema di PACE si impone al "Barbone" di riconoscere i diritti dell'"Imperatore" dove tale riconoscimento implica, di fatto, la negazione degli stessi diritti al "Barbone".

GIUSTIZIA, a differenza di PACE, non nega l'esistenza delle contraddizioni fra gli Esseri Umani. Non nega che gli Esseri Umani hanno rappresentazioni diverse all'interno del Sistema Sociale, non nega la scorta d'onore all' "Imperatore" o pretende che ci sia anche per il "Barbone". GIUSTIZIA è relativa all'espressione degli Esseri Umani nel Sistema Sociale, dei loro bisogni, dei loro desideri e delle loro tensioni, non determina la struttura delle relazioni sociali. Riconosce le contraddizioni, riconosce che le contraddizioni sono il mezzo per cui il Sistema Sociale evolve e si costruisce, ma pone delle regole affinché la contraddizione non si risolva in maniera distruttiva per il Sistema Sociale. Dice GIUSTIZIA: "Si sviluppi la contraddizione, ma costruisca il futuro e soprattutto non lo danneggi." PACE afferma: "Non si esprima la contraddizione affinché io non debba soffrirne e voi siate in PACE; rinunciate ai vostri bisogni, alle vostre tensioni e ai vostri desideri anelando alle beatitudini prive di condizioni e di emozioni!" All'interno dei due Sistemi Sociali gli Esseri Umani crescono e divengono in maniera diversa; sono attrezzati in maniera differente per risolvere le loro contraddizioni e la loro espressione emotiva è diversa!

GIUSTIZIA sono le condizioni nelle quali avvengono le relazioni; PACE è la negazione di qualità di relazioni come richiesta di accettazione di modelli aprioristicamente imposti.

Dove c'è PACE non può esserci GIUSTIZIA; dove c'è GIUSTIZIA non può esserci PACE.

Allora PACE viene negata aprioristicamente? No, PACE, in quanto ente divino, deve essere espressa all'interno di un sistema in cui GIUSTIZIA sia la dominatrice. Dove PACE non è più la negazione delle contraddizioni, ma definisce il mezzo con cui le contraddizioni vengono risolve. PACE non garantisce il dominio di qualcuno, ma garantisce la qualità delle relazioni all'interno del Sistema Sociale. PACE non garantisce al macellaio di Sodoma e Gomorra il diritto di macellare gli Esseri Umani, ma garantisce agli abitanti di Sodoma e Gomorra il diritto di sviluppare i propri bisogni, le proprie tensioni e i propri desideri senza che qualcuno reputi di macellarli. Se il macellaio di Sodoma e Gomorra intende cambiare i costumi, porti doni a Sodoma e Gomorra! Portare doni significa portare le proprie passioni, le proprie tensioni, i propri desideri e i propri bisogni, svilupparli nel Sistema Sociale facendo apparire agli Esseri Umani come quei doni soddisfino meglio i loro bisogni, le loro tensioni e i loro desideri.

Questo concetto è stato fatto proprio dalle moderne Costituzioni delle Repubbliche dove la modifica della Costituzione deve seguire delle regole imposte e non può essere che tale modifica avvenga a colpi di mitraglia.

Fra le braccia di GIUSTIZIA PACE non è la cessazione delle contraddizioni, ma è la garante delle regole attraverso le quali le contraddizioni vengono risolte.

Per questo motivo, come Pagani Politeisti, diciamo o PACE o GIUSTIZIA! Noi non vogliamo negare la rappresentazione divina di una delle due DEE, vogliamo stabilire la gerarchia di priorità all'interno delle azioni umane affinché il loro divino si esprima in relazione al divino degli Esseri Umani.

Come Pagani Politeisti siamo tesi alla costruzione del futuro, all'arricchimento del Sistema Sociale in cui viviamo e la negazione delle contraddizioni che si sviluppano nel Sistema Sociale diventa la negazione di tutte le rappresentazioni divine la cui soluzione porta allo sviluppo del Sistema Sociale stesso.

Pertanto, come Pagani Politeisti, noi parleremo sempre di GIUSTIZIA alla quale ci riferiremo richiamandola dal regno di URANO STELLATO affinché ritorni fra gli Esseri Umani. Come Pagani Politeisti negheremo l'essenza divina di PACE fintanto che diventa strumento di imposizione dell'ingiustizia e dell'ineguaglianza fra gli uomini per la distruzione degli Esseri Umani.

Marghera, 27.05.2001

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