L'iniziazione e il fuoco
nella Religione Pagana

di Claudio Simeoni

 

Il fuoco è stato per molte religioni antiche la fonte della vita. La rappresentazione della conoscenza e l'elemento di iniziazione per eccellenza.

Il fuoco è la vita!

Il fuoco è la vita che si espande!

Passare o immergersi nel fuoco significa alimentare l'espansione dell'individuo nella propria esistenza.

TRASFORMARSI IN UN DIO.

In tutti i riti che facciamo, come Pagani Politeisti, mettiamo al centro dei nostri riti il fuoco proprio come rappresentazione della nostra coscienza, della nostra vita e del nostro vivere attuale.

Il passaggio in mezzo al fuoco è il passaggio iniziatico.

Passare nel fuoco, per noi Pagani Politeisti, significa alimentare la nostra volontà di espanderci nel nostro presente. Significa alimentare il nostro Intento. Significa alimentare la nostra Magia d'azione nel presente. Significa entrare in comunicazione emotiva con ogni fuoco che arde dentro ogni oggetto e scorgere il fuoco negli oggetti che ci circondano: scorgere gli DEI!

Trasformarsi in un DIO è l'intento di ogni vivente figlio dell'Essere Natura.

Il concetto di crescita che trasforma l'Essere Umano in un dio mediante il fuoco è ben rappresentato nell'Inno Omerico a Demetra:

Demetra lo ungeva d'ambrosia come il figlio di un dio,
dolcemente soffiando su di lui e stringendolo al seno.
Di notte, lo celava nella vampa del fuoco, come un tizzone,
nascondendosi ai genitori: per essi era grande meraviglia
come egli cresceva precoce, e somigliava nell'aspetto agli dei.
E lo avrebbe reso immune da vecchiezza, e immortale,
se nella sua stoltezza Metanira dalla bella cintura,
spiando durante la notte dalla sua stanza odorosa,
non gli avesse scoperti. Gettò un grido e si batté le cosce
temendo per suo figlio, e si turbò profondamente nel cuore:
e lamentandosi pronunciò queste parole alate:
"Figlio mio, Demofonte, la straniera in una grande fiamma
ti fa scomparire e a me lascia pianto e affanno doloroso".
Così disse, in preda all'angoscia; e l'udì la divina fra le dee.
Adirata contro di lei, Demetra dalla bella corona,
il figlio che Metanira, oltre ogni speranza, nella sua casa aveva generato,
con le mani immortali trasse via dal fuoco, e lontano da sé
lo depose a terra, piena di furore terribile nell'animo;

Dall'Inno Omerico a Demetra da "Le Religioni dei Misteri" a cura di Paolo Scarpi ed. Lorenzo Valla.

Il fuoco come elemento della vita, ma che brucia e distrugge chi non è in grado di padroneggiare il fuoco del proprio intento.

Se nell'Inno Omerico Demofonte continua a vivere nonostante Metanira abbia interrotto la trasformazione operata da Demetra in un Dio, in Apollodoro lo stesso racconto si conclude con la morte di Demofonte. Infatti, se non si trasforma in un Dio l'Essere Umano muore.

Diverse sono le rappresentazioni finali.

Nell'Inno Omerico Demetra accorda comunque un privilegio a Demofonte per essere cresciuto sulle sue ginocchia e immerso nel fuoco, mentre Apollodoro sottolinea che interrompendo il processo di trasformazione nell'infinito operato dal fuoco del divenire, l'individuo, comunque muore.

Scrive lo Pseudo-Apollodoro:

"La moglie di Celeo, Metanira, aveva un bimbo che fu affidato a Demetra perché lo allevasse; la DEA, che voleva renderlo immortale, di notte lo poneva sul fuoco per spogliarlo della sua carne mortale. Poiché Demofonte - questo era il nome del bambino - cresceva di giorno in giorno in modo straordinario, Metanira andò a spiare, sorprese il figlio immerso nel fuoco e gettò un grido: il bambino fu divorato dal fuoco e la DEA si rivelò."

Vediamo come dai Misteri di Eleusi il concetto secondo cui alimentare il fuoco che arde dentro all'individuo in armonia col fuoco che arde fuori l'individuo, passa ai Misteri di Iside:

Scrive Plutarco a proposito della storia di Iside:

"Iside allevava il bambino e gli dava da succhiare il dito invece del seno; ma la notte ne bruciava la parte mortale del corpo; quindi si trasformava in rondine e girava attorno alla colonna gemendo, sino al momento in cui la regina, che l'aveva tenuta d'occhio, vedendo il neonato avvolto dalle fiamme, prese a gridare e lo privò dell'immortalità."

Da Plutarco Iside e Osiride

Da "Le Religioni dei Misteri" a cura di Paolo Scarpi ed. Lorenzo Valla.

L'iniziazione del fuoco attraversa tutte le religioni misteriche e viene sistematicamente ripresa, come nel Mitrianesimo:

Porfirio, dall'"L'antro delle Ninfe":

"...e come si conviene ad un iniziato, avendo il fuoco virtù catartica, si purifica l'iniziato con un liquido adatto al fuoco, e si rifiuta l'acqua in quanto sostanza ostile al fuoco."

Da l'Antro delle Ninfe, 15

Esiste un'altra traduzione del pezzo che dice:

"... e dato che egli è un iniziato del fuoco, che ha un effetto catartico." (Westerink, p. 17)

Tratto da Porfirio "L'antro delle Ninfe" a cura di Laura Simonini ed. Adelphi

Il fuoco è un elemento fondamentale anche negli Oracoli Caldaici ripresi dai Neoplatonici per integrare la loro filosofia:

Oracoli Caldaici

Frammento 121:

"il mortale che si accosta al fuoco avrà luce"

Frammento 34:

"Di là scaturisce la materia cangiante; di là precipitando, il fulmine estenua il fiore del suo fuoco, gettandosi nelle cavità dei mondi; perché è di là che tute le cose cominciano ad inclinare i raggi verso il basso, stupendi."

Tratto da "Oracoli Caldaici" a cura di Angelo Tonelli ed. Bur

E la stessa filosofia antica mette il fuoco come elemento dal quale scaturisce ogni presente e che trasforma ogni presente, come in Eraclito esposti da Aristotele nella Metafisica:

"Anche Ippaso di Metaponto ed Eraclito di Efeso sostengono che unico è il principio, in moto e limitato, ma questo principio lo identificano con il fuoco; dal fuoco fanno derivare per condensazione e rarefazione, tute le cose che sono e nel fuoco tutte lo risolvono, poiché questa è l'unica natura che costituisce il sostrato. Tutte le cose, dice Eraclito, sono trasformazioni del fuoco e introduce anche un certo ordine e un tempo definito del mutamento del cosmo, secondo una necessità fatale.

Eraclito e Ippaso di Metaponto sostengono che il principio di tutte le cose è il fuoco e affermano che dal fuoco nascono tutte le cose e che nel fuoco tutte hanno fine. Man mano che il fuoco si viene estinguendo si forma l'intero Cosmo: dapprima, infatti, la parte più densa del fuoco si raccoglie in sé stessa e nasce la terra; in seguito la terra si scioglie ad opera del fuoco e naturalmente si produce l'acqua, che evaporando da luogo all'aria. Di nuovo, alla fine, il cosmo e tutti i corpi sono dissolti dal fuoco nell'incendio universale."

Da Diels e Kranz "I presocratici, testimonianze e frammenti" ed Laterza

Il fuoco come momento della trasformazione soggettiva.

Il fuoco come momento della presa di coscienza dell'individuo della necessità della sua trasformazione. Il fuoco come presa di coscienza che l'individuo deve alimentare il fuoco che brucia dentro di sé, alimentarlo, custodirlo. Alimentarlo e custodirlo come fece Prometeo dentro la ferula dopo che ebbe rubato il fuoco agli DEI per donarlo agli uomini. Alimentarlo, custodirlo per poterlo trasmettere, donarlo per il futuro.

Così nei riti pagani degli Equinozi e del Solstizio d'Estate i Pagani passano attraverso il fuoco.

Un rito antico, odiato dai cristiani, che proietta l'uomo verso l'infinito.

"Voi vi contaminate secondo i costumi dei vostri padri, vi degradate andando dietro ai loro idoli, e con l’offerta dei vostri doni, col far passare i vostri figli per il fuoco vi contaminate, per rendervi favorevoli tutti gli idoli vostri fino ad oggi, e io dovrei lasciarmi consultare da voi, o gente d’Israele?"

Bibbia ebraica-cristiana Ezechiele 20, 31

"Il pane che io ti avevo dato, il fior di farina, l’olio e il miele con cui ti nutrivo, lo ponesti dinanzi a quelle statue, in soave odore, dice il signore dio. Non solo, ma prendesti i tuoi figli e le tue figlie, che mi avevi generato, e li sacrificasti a quegli idoli in cibo. Ti parevano poco le tue prostituzioni, immolasti i miei figli facendoli passare per il fuoco in loro onore."

Bibbia ebraica-cristiana Ezechiele 16, 19-21

I cristiani hanno spento i fuochi di Vesta, hanno spento i fuochi che ricordavano gli DEI.

I Pagani li hanno riaccesi.

Celebrano quella conoscenza che tanto è odiata dal dio dei cristiani.

I Pagani passano attraverso il fuoco alimentando l'intento della propria esistenza ricordando l'uccisione degli Hierophanti ad opera dei cristiani; ricordando le Antiche Religioni mentre guardano il futuro che viene loro incontro!

I fuochi sono riaccesi.

I Pagani sono nuovamente iniziati e attrezzati per affrontare il loro futuro.

Gli Antichi rivivono nei gesti dei Pagani di oggi che riprendono, per quanto possono la memoria e per quanto sanno gettano le basi per un nuovo futuro.

Marghera, 27 settembre 2006

Traduzione della pagina in lingua Portoghese:

Tradução para o português A passagem pelo fogo, o fogo e a iniciação

 

I riti della Religione Pagana

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

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Aggressione di cristiani alle statue pagane 2015

I riti della Religione Pagana

I riti della Religione Pagana scandiscono le tappe della vita dell'uomo. Celebrano la nascita, la conoscenza, le relazioni con gli DEI, la morte e la vita nei mondi oscuri. Ricordano, inoltre, il passato per poter meglio costruire il futuro degli uomini.