I principi religiosi nella Teogonia di Esiodo
Premessa all'analisi della Teogonia di Esiodo

Claudio Simeoni
capitolo 01

Significato di Teogonia:
L'insieme dei miti che illustrano l'origine e la discendenza degli Dèi in chiave simbolicamente antropomorfica.

La Religione Pagana, i poeti e la filosofia

Riflessioni iniziali

La Religione Pagana e la Teogonia di Esiodo - Indice Generale

L'Essere Umano guarda sé stesso!

Percepisce la propria esistenza come parte del fluire del tempo e delle trasformazioni!

L'Essere Umano guarda le proprie mani con gli occhi imposti dalla ragione!

L'Essere Umano guarda il presente mentre avvolge e delimita la sua ragione. In quel presente, l'Essere Umano, afferra i fenomeni e tenta di descrivere quanto ha fondato il proprio divenuto in un passato tanto remoto da escludere la propria immaginazione.

C'era un tempo in cui la descrizione della ragione non imprigionava nella forma la percezione umana. C'era un tempo in cui il mondo era tempo e in esso le emozioni capitalizzavano l'azione dell'uomo trasformandolo. Poi la ragione prese il sopravvento e l'azione e l'emozione furono chiuse nella forma. La ragione umana allontanò l'uomo dal mutare del tempo e allontanò l'uomo dai legami emotivi che per miliardi di anni gli hanno consentito di vivere, comunicare e trasformarsi senza la necessità di descrivere il mondo come oggetti in quantità e forma.

Il poeta riveste di immagini e caratteristiche umane quanto non ha di umano. Esprime caratteristiche presenti nell'Essere Umano e le lega alle caratteristiche emotive che percepisce nel mondo circostante. In quelle caratteristiche individua la loro intelligenza, il loro intento, la loro determinazione. Gli Esseri Umani in quelle caratteristiche gli individuano le forze che produssero o che con la loro presenza e le loro scelte consentirono la formazione del presente. Dal mondo della percezione al mondo quotidiano, dal mondo quotidiano al mondo della percezione; l'Essere Umano oscilla come un pendolo guardando le proprie mani con le quali trasforma la forma dell'esistente. Raccoglie fenomeni e li descrive; raccoglie descrizioni e cerca il fenomeno all origine della descrizione.

L'uscita dalla coercizione, in cui la ragione ha imprigionato la sua percezione, non comporta la libertà nell'immenso, ma una coercizione in spazi maggiori. L'uscita da quella coercizione non comporta la libertà, ma una coercizione in spazi maggiori! Non esiste l'uscita dalla coercizione? Solo la morte del corpo fisico permette agli Esseri della Natura di uscire dalle condizioni che Zeus ha costruito per permettere ai nati nella Natura di costruire il loro corpo luminoso e trasformare la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso che hanno plasmato e costruito nel corso della loro vita scelta dopo scelta. Esiste lo sforzo per avere spazi maggiori in cui far correre la propria percezione. Questo sforzo, fatto dall'Essere della Natura, qualunque Essere della Natura, di qualunque specie, in ogni attimo della sua quotidianità, è il suo CAMMINO DI LIBERTA' .

Che cos'è la libertà degli esseri nella Religione Pagana? E l'attività attraverso la quale gli Esseri espandono sé stessi, la propria fisicità, la propria conoscenza, la propria consapevolezza, la propria cultura, ecc. crescendo giorno dopo giorno fino al momento della morte del corpo fisico.

Gli sforzi di ogni Essere Umano portano a Libertà, di cui sono espressione, oppure, le loro scelte, li portano alla sua distruzione! La scelta nella direzione in cui mutare appartiene solo al singolo Essere della Natura. E' solo sua!

Mentre la libertà dell'individuo manipola l'individuo espandendolo, ed è una scelta propria dell'individuo nelle condizioni oggettive in cui è nato, la schiavitù, la rinuncia alla libertà di crescere, viene imposta all'individuo della specie umana da forze esterne all'individuo il cui scopo è appropriarsi dell'individuo e farlo agire in funzione di volontà non sue. L'imposizione della sottomissione costringe l'individuo a rinunciare ad espandersi nella vita, costringe le sue forze psichiche nell'immaginazione di un fantastico con cui la coercizione riveste l'intuire del suo schiavo portandolo in vicoli ciechi in cui l'energia e l'attività che dovrebbe espanderlo si esaurisce nel tentativo di dar forma, descrivendolo, l'immaginario inesistente a cui lo schiavo è costretto ad aspirare.

Per questo motivo, anche l'oscillazione del grande pendolo del giudizio umano, che va dal fenomeno alla forma e dalla forma al fenomeno, è attività di Libertà che chiede all'Essere Umano di esprimerla nelle sue azioni allargando i confini della coercizione educazionale che ha subito.

Appunti e riflessioni religiose

Come ormai molti studi stanno dimostrando, la Teogonia Esiodea non è invenzione poetica di Esiodo, ma ispirazione adattata alla cultura Greca di tradizioni mitologiche mediorientali. Esiodo prende quanto viene presentato alla ragione e con questo descrive il percepito. E' il percepito che prende forma e rappresentazione nelle singole culture e riafferma la percezione attraverso la descrizione. La descrizione è limitazione della percezione. La percezione viene limitata e definita entro muri stretti per essere ammessa nella descrizione. La descrizione dovrebbe servire per costruire il gradino della scala della conoscenza e della consapevolezza che, salita da altre persone, alimenta la loro percezione aprendo nuovi orizzonti.

Esiodo prende quanto lo circonda e lo sistema attraverso una descrizione culturale che dà forma alla sua percezione. Attraverso la descrizione costruisce la mediazione per trasferire la percezione emotiva del mondo e i mutamenti nel mondo della ragione. E' ormai assodato che la sistemazione Esiodea è influenzata da antichi racconti sacri diffusi nel medio oriente. Racconti che appartengono a popolazioni diverse come gli Ittiti, gli Hurriti, i Sumeri fin dal terzo millennio avanti cristo. Non sappiamo quando o chi ha costruito la struttura della Teogonia di Esiodo. Di certo questa struttura è molto più antica delle tradizioni indiane dalle quali, fino ad un secolo fa, si voleva far discendere la struttura sociale e religiosa dell'Europa.

Di questa teogonia ne abbiamo già parlato quando si è fatta una breve analisi dei vari paganesimi quali prologo del Crogiolo dello Stregone nei Quattro Canti del Mondo. Mi interessa far comprendere come la Teogonia Esiodea è parte integrante del grande respiro religioso che da Babilonia attraversa l'Egitto, il Mediterraneo Cretese coinvolgendo tutte le civiltà antiche che trasformano il loro sentire in specificità culturali. Le civiltà antiche erano tutte legate l una all'altra. Anche se di una civiltà ci sono giunti frammenti, mentre di altre tutto è andato perduto, questo non significa che quella sia la civiltà centrale nella cultura antica. Significa solo che la sequenza dei mutamenti ci mette nelle condizioni di ricostruire almeno parte dei percorsi culturali attraverso i quali il sentire, quale percezione di fenomeni fuori dalla ragione, dalla forma e dalla quantità, negli infiniti modi in cui il mondo in cui viviamo viene percepito, è stato trasformato in forma per diventare parte di quelle culture e di quel pensiero.

L'idea secondo cui all'inizio dell'universo ci fosse soltanto uno spazio vuoto è considerata un'idea moderna. Un'idea formatasi attraverso una dura lotta per l'uscita dall orrore in cui il cattolicesimo ha costretto il pensiero umano. Al contrario, l'idea che all'inizio dell'universo ci fosse un Dio che abitava quello spazio e che "di punto in bianco" ha deciso di "creare" l'universo, oggi come oggi, è considerata un'idea infantile, ingiuriosa per la realtà e offensiva per l'intelligenza umana.

Ci fu un momento in cui c'era il nulla. Non importa se nel nulla c'era o non c'era qualche cosa. Per gli Antichi quel nulla era il nero Erebo e il nero Erebo viene percepito quando la coscienza del veggente percepisce l'uovo luminoso. Prima dell'uovo luminoso la percezione tace, poi la percezione inizia a percepire qualche cosa che non può descrivere e che chiama Caos. Come la scienza attuale fa iniziare la storia dell'universo dal Big Bang, così la Religione Pagana, con Esiodo, fa iniziare la storia della vita quando l'uovo luminoso esplode ed Eros dispiega le sue ali d'oro.

Nota: La traduzione della Teogonia è tratta da Esiodo Teogonia trad. Graziano Arrighetti edizione BUR

Lavoro iniziato 27.12.1999 revisione iniziata il 17 settembre 2014

Marghera 17 settembre 2014

Tradução para o português 1/B) Prólogo a Estirpe dos Titãs em Teogonia de Hesíodo

Translated into English 1/c) Preface to the analysis of Hesiod s Theogony

NOTA: Le citazioni della Teogonia di Esiodo sono tratte dalla traduzione di Ettore Romagnoli "Esiodo i poemi" Edito da Nicola Zanichelli Bologna 1929

Con supporto e citazioni da: Esiodo, Teogonia Trad. Graziano Arrighetti ed. BUR 1999

Lavoro iniziato 27.12.1999 presentato a Radio Gamma5 nel 2000 - revisione iniziata il 17 settembre 2014

Marghera 21 settembre 2014 (ultima formattazione - marzo/aprile 2024)

 

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Quando si percorre un sentiero di Stregoneria
si conosce l'inizio, ma non si sa dove porterà.
Per questo motivo l'impeccabilità deve essere a fondameto
di ogni nostra decisione.

L'analisi della Teogonia di Esiodo

La Religione Pagana ha forgiato una propria visione del mondo, della vita e del venir in essere delle coscienze fin dalle origini del tempo. Tali idee collimano nel tempo presente con le idee delle religioni e dei culti prima dell'avvento della filosofia e furono osteggiate militarmente dall'odio cristiano contro la vita. Analizzare Esiodo ci permette di chiarire il punto di vista della Religione Pagana.

Oggi possiamo dire che le religioni del Mito erano religioni evoluzionistiche in cui gli Dè erano parte della materia e dell'energia in perenne modificazione e in trasformazione e la religione non stabiliva le "verità del Mito", ma stabiliva le condizioni opportune affinché uomini e donne potessero trasformarsi in Dè come parte di un mondo in trasformazione.

La bellezza non รจ un oggetto in sé, ma dipende dagli occhi "belli" di chi guarda l'oggetto e scorge in esso la "bellezza che lui è". In questo senso solo chi è aperto al mondo scorge la bellezza nel mondo. Solo chi è aperto agli Dèi scorge l'intelligenza negli oggetti del mondo e le relazioni fra questi e la sua stessa intelligenza.

In altre parole, le Antiche Religioni, prima della filosofia, erano "evoluzioniste" e non "creazioniste"; dal punto di vista sociale diremmo che erano religioni "democratiche" e non "assolutiste" o "dittatoriali". La divinità era la materia e l'energia e non un soggetto esterno alla materia e all'energia.

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

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e-mail: claudiosimeoni@libero.it

 

 

Ultima modifica marzo 2024

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