WCER 2010 - Terzo discorso Sacro della Federazione Pagana

Capitolo tredici

Etica della Religione Pagana nel suo essere nel mondo

La Federazione Pagana esce dal WCER dopo esserci stata dal 2002 - 2010

 

Avventura WCER

 

Vedi anche: Il primo discorso Sacro della Federazione Pagana

 

Il Terzo discorso sacro č una riflessione di questo dibattito

 

Questo Discorso Sacro è svolto in parallelo alla quarta serie di dibattiti che hanno seguito il Congresso WCER di Bologna.

A questo punto della discussione non restava altro che tentare, come ultima risorsa, di iniziare un discorso socio-religioso che partisse da principi etico-sociali di cui queste persone usavano i nomi.

Inizialmente volevo fare un discorso sulla Pietas, ma l’ho allargato ai principi del Mos Maiorum, di cui la pietas è parte, per spingere queste persone a parlare se non di religione, di cose simili.

Il Mos Maiorum era una sorta di legge morale fondamentale di Roma. Una legge, oggi la chiameremo una "Costituzione di principi morali", dalla quale nessuna legge poteva prescindere. Il Mos Maiorum non era usato per controllare i comportamenti dei cittadini di Roma, ma era usato per controllare le Istituzioni affinché le Istituzioni agissero in conformità al Mos Maiorum.

Il Mos Maiorum assieme al Collegio degli Aruspici, funzionava come una sorta di Costituzione di Roma a garanzia dei cittadini romani.

Qual è stata l’impressione ricavata da questa discussione?

L'impressione è che nessuno sa che cosa sia una religione. Per troppe persone il termine Pagano, il termine Gentilitas o simili servono più a coprire rigurgiti fascisti (dio padrone, Stato padrone, in contrapposizione all’articolo 3 della Costituzione) per imporre un sovranismo (sempre razza eletta), o un gruppo di dominio piuttosto che veicolare un legame emotivo fra le persone e il mondo in cui vivono.

 

Questo aspetto del rito religioso è preso
dalla pratiche Fenice di Baal. Ma è anche
l’attività con cui Demetra e Iside, nei misteri, davano “l’immortalità”.
C’è sempre un mondo da affrontare che ci potrebbe bruciare.

La paura folle di discutere dei contenuti della propria religione; le aggressioni verbali per pretendere di essere accettati per idee millantate; le accuse di arroganza fatte a chi tratta temi religiosi; la difesa aprioristica di legittimazioni squadristiche (come Evola e gli uomini differenziati dai suoi libri “Il mito del sangue” e “Sintesi di una dottrina della razza”). Personalmente sono allergico ad ogni dottrina a fondamento della quale ci sia una discendenza di razza o di sangue di chiara matrice ebraica ripresa dal cristianesimo e riproposta variamente mascherata come nella forma di fascismo e nazismo [citato post di Ignis Rumon]. Queste formulazioni dottrinali nascono da un disagio che non è relativo ad “un’incapacità culturale”, ma dipende dall'ambiguità religiosa per nascondere fini diversi dalla pratica religiosa.

Si manifesta un attivismo verbale, violentissimo, nei confronti di forme religiose che parlano di Religione Pagana, mentre non assistiamo a nessuna critica ideologica o religiosa nei confronti del cristianeimo che, al contrario, viene difeso in tutte le sue manifestazioni contro le critiche dei Pagani perché non è visto come “antagonista” al pensiero religioso “pagano”. Viene pensato come una specie di "fratello" almeno nella sua fonte di ispirazione riconducibile al neoplatonismo. Basta riflettere su Evola, tanto citato dagli imperialisti romani, il cui “paganesimo” lo portò all’integralismo cristiano (che non aveva mai abbandonato nei principi morali, etici e ideologici) o alla Wicca che tratta il cristianesimo come la sua fonte di ispirazione ideologica (il Rede è elaborato da Agostino d’Ippona, passa attraverso il movimento dei libertini, viene usato da Crowley per approdare nella versione di Gardner).

 

Mi preoccupano coloro che parlano di “cameratismo con dio”.
L’11 settembre 1973 i cristiani dettero il via al cameratismo con Dio e fu strage.

Dice, uno che si vergogna del proprio nome, Ignis Rumon apparso dopo la “sparizione” di Sogari, che per lui “paganitas” è “cameratismo con Dio”.

Si tratta del concetto “Dio è con noi” salmo 46 e motto del nazismo (e di ogni altro guerrafondaio in vena di genocidio).

La comprensione, messa in atto da troppe persone verso forme di infantilismo del pensiero, fatte passare per religione (è giusto che se uno crede a ... non può essere criticato), crea sospetti sulla concezione religiosa di chi, prendendo le difese di quella manifestazione infantile, di fatto, pone in atto un’aggressione a quella stessa persona di cui finge di prenderne le difese. Che ne è di quella persona quando esternerà il suo infantilismo in un ambiente culturale attrezzato?

Appare “come se” ci fosse la volontà di far passare per Religione Pagana forme di infantilismo (alla Herry Potter, Le nebbie di Avalon, Giovani streghe, Guerre stellari, Dune, ecc.) di razzismo (gruppo etnico discendenza di sangue) e di nazismo (tripartizione), o di assolutismo religioso (neoplatonismo), sperando che i Pagani non si accorgano delle implicazioni nell’assumere, nel loro ragionamento, tali categorie di pensiero.

 

Pagina wicca dalla trasmissione televisiva Arcana
(oggi le pagine wicca sono un po’ cambiate,
ma fino a qualche anno fa erano più o meno così)

Se non si dicono quali sono le proprie idee, se non si manifestano le proprie predilezioni religiose, se si proclamano “valori” in termini generici, significa che ci sono un complesso di riferimenti dei quali non si vuole parlare perché nascondono intenzioni malsane.

 

La rievocazione storica è un’ottima attività ludica e coinvolge grandi passioni.
Ma non è né religione, né premessa religiosa anche se molti partecipanti
sviluppando il discorso degli antichi si interessano
con maggior coinvolgimento delle Antiche Religioni.

E’ uno dei miei timori, in questo momento: se non si discute di ideologia religiosa, se nemmeno gli imperialisti romani, che si riempiono la bocca di “pietas”, non sono in grado di riaffermare il valore intrinseco, comportamentale, che attribuiscono al termine “pietas”: perché sono intervenuti al congresso WCER?

Si sono presentati con i loro costumi teatrali, ma il Congresso avrebbe dovuto essere un confronto di modi di pensare. Non una sfilata in costume.

Quando si parla di “discendenza di sangue”, va giustificata. Quando qualcuno contesta che il concetto di “discendenza di sangue”, come affermato, è un’idea ebrea e cristiana, si deve dire perché non è ebrea o cristiana (se ci riuscite). Che senso ha parlare di razza, attribuendolo a “tradizioni romane”, quando a Roma non c’è mai stato il concetto di razza inteso come elemento discriminante? A Roma i neri erano neri perché avevano preso molto sole e nessuno li discriminava.

Aristotele affermava che alcuni popoli erano destinati ad essere servi o schiavi. Aristotele addestrò il "bullo coglioncello" Alessandro Magno ad essere il padrone del mondo e non è un caso che l'aristotelismo venne fatto proprio dal cristianesimo (vedi Tommaso d'Aquino).

 

Il discorso sulle razze è sempre stato funzionale ad una gerarchia di discriminazioni.
Nella società è servito solo per incitare al linciaggio dei più deboli.

Quando si parla di “tripartizione” è necessario precisare in che cosa consista e perché. Nel medioevo, prima della rivoluzione francese, in Francia vigeva la tripartizione: i tre stati. Guarda caso, chi è favorevole alla tripartizione sociale non si identifica mai col terzo stato o, meglio ancora, col quarto stato.

Recentemente, con le affermazioni di Borghezio che incitava a sfruttare i localismi per far da traino al razzismo e allo squadrismo, il sospetto che dietro ad affermazioni vuote di contenuti si nascondano degli intenti poco puliti o quantomeno incoerenti, appare più che legittimo.

 

Borghezio del “Sole Padano”
ha sempre usato i localismi per organizzare il razzismo
nei confronti di persone deboli.

Lo stesso vale per i Celti e il celtismo. La passione per gli antichi ha finito per essere usata per aggregare le persone in una forma ideologica suprematista. Col tempo, le persone appassionate si sono stancate dell'acqua del Po'. Era un altro sistema mediante il quale imporre il crocifisso ai ragazzini.

Rimane un’ultima cosa da chiederci e da chiedere all’ECER:

Se l’ECER decide che quella R non sta per RELIGION, ma sta per “rievocazione dei bei tempi antichi”, ha senso per noi che come Federazione Pagana siamo una religione, LA RELIGIONE PAGANA, stare nell’ECER?

 

Delegazione Lituana
al Congresso WCER di Bologna

Costumi teatrali, ma nessuna idea religiosa!

 

Rappresentante di un’associazione tedesca
al Congresso WCER di Bologna

Per la Federazione Pagana non si tratta, ovviamente, dei vestiti, ma dell’antica concezione religiosa di Giano. Un concetto religioso tradizionale Romano. Giano è l’uomo radicato nel suo presente, in ogni presente sociale e temporale. Con uno sguardo raccoglie l’esperienza passata e con l’altro progetta il futuro religioso e sociale. Noi raccogliamo il passato, ma solo in funzione della nostra capacità di costruire il futuro. E’ la necessità di costruire il nostro futuro, sociale e religioso, che guida la nostra azione: nei congressi WCER, di questo non si è mai parlato.

 

Immagine di Giano tratta dal sito del
Giorno Pagano Europeo della Memoria.
un sito dedicato a tutti i martiri Pagani
e a coloro che rivendicarono la libertà
dall’assolutismo cristiano.

Il rito del GPEM viene celebrato presso il Bosco sacro di Jesolo – Venezia il giorno 24 febbraio (il sabato più vicino) in memoria dello spegnimento dei fuochi sacri di Vesta e, 1000 anni dopo, dei fuochi sacri Lituani.

Se essere nell’ECER consiste nel vestirsi come Ratzinger che imita paramenti (con tutte le variabili che la storia della chiesa cattolica ha introdotto in questi 2000 anni) dell’Antica Roma, o i vestiti da contadina medioevale votata alla castità delle suore cattoliche (come abbiamo visto fare più volte al congresso WCER di Bologna) noi, che come gli Antichi di Roma seguiamo una TRADIZIONE rivolta al futuro, che ci stiamo a fare nel WCER oggi ECER?

Come Federazione Pagana che guarda al tempo che viene incontro possiamo non possiamo accettare la finzione di chi partecipa a giochi di ruolo affermando di praticare Religione Pagana. Sa di inganno e ci induce a sospettare, come spesso abbiamo verificato, la presenza di scopi e intenti diversi.

Se uno ama i giochi di ruoli o le rievocazioni storiche e vuole essere anche un individuo di Religione Pagana, c'è il momento in cui pratica il gioco di ruolo o partecipa alla rievocazione storica e c'è il momento in cui pratica la Religione Pagana.

Noi, come Federazione Pagana, comprendiamo se per fare un rito, qualcuno decide di vestirsi in maniera che ritiene adeguata, magari imitando gli antichi. Ma solo se questo è parte di un insieme della religione praticata in cui si discute e si presentano gli Dèi, le idee etiche, la moralità, le idee sociali relative al proprio pensiero religioso: non se diventa l’unica espressione della religione di chi, anziché FARE religione, fa rievocazione storica.

 

Immagini del rito al tempio di Atena Sounias 2004
Congresso WCER di Atene

Noi dobbiamo chiederci: in che cosa consiste la nostra religione?

Quali sono i nostri scopi religiosi?

Quali sono i noostri principi religiosi?

Di questo devono discutere le associazioni religiose, altrimenti, che senso c'è ad associarsi quando non so perché tu ti definisci "pagano".

Questo era il senso di questa discussione. Cercare di capire in che cosa consiste l'essere Pagano delle persone.

Questo è il senso di questo terzo discorso Sacro della Federazione Pagana.

 

Renato Del Ponte al Congresso WCER legge la sua relazione
a beneficio dei soli italiani.

Una relazione povera che avrebbe potuto farla un ragazzino di terza media che avesse letto Apollodoro.

Dei suoi interventi, dispongo dei filmati capaci di documentare la qualità delle affermazioni.

Dal gruppo segreto su facebook, “Unione Italiana delle Vie agli Dèi”, che oggi è stato chiuso. Qualcuno aveva posto una questione alla quale, credo, nessuno ha risposto:

M. V. F. A. 14 marzo 8.49.17

Comunque, prima che cancellassi la discussione stavo dicendo... Puoi avrei le mie critiche anche su Sua Eccellenza il Princeps Magister Venerabile Augusto Renato del Ponte che fu il responsabile a delegare il tutto nelle mani di Simeoni e che dai video che ho visto invece di difendere e divulgare con tenacia la Tradizione Italica ha fatto un imbarazzante e timida lezione di storia. Adesso so che mi pioverà contro una valanga di insulti per questa critica a Sua Eccellenza il Princeps Magister Venerabile Augusto eccetera eccetera però certo cose bisogna dirle

La questione è un po’ più complessa. Renato del Ponte si è guardato bene dal parlare di sé stesso come una persona religiosa e, generalmente, non ha partecipato a nessuna discussione. Aveva paura della sua stessa ombra. Si comportava come se dirsi Pagano o Gentile in pubblico gli creasse dolore psicologico con dei sensi di colpa per aver peccato contro “il vero dio”. I suoi interventi sono stati “compitini” di un liceale che presenta la sua ricerca sulla religione di Roma. Interventi sciatti senza patos e senza passione.

Io con Del Ponte ho scambiato solo poche battute quando ha sparato pubblicamente una imbecillità da “gran d’omo” affermando che “loro” erano la più vecchia organizzazione pagana in Italia. Ho evitato di riprenderlo pubblicamente, ma quando gli ho detto che non era vero, ma che eravamo noi, ha obbiettato: “Ma voi non seguite la religione di Roma”, Gli ho risposto: “Noi seguiamo la Religione di Numa” e gli ho fatto capire che dell’imperialismo romano non ci frega nulla (cosa che del resto gli ha fatto capire molto bene Manuela quando ha dato il senso al rito leggendo “L’inno al fuoco”).

Del Ponte non è psicologicamente in grado di sostenere un ruolo religioso Pagano: fa cultura imperialista. Gioca sui fraintendimenti culturali per spacciarsi, in privato, come persona “pagana” e in pubblico per ricercatore culturale.

Usa il discorso "pagano" per nascondere e legittimare un’ideologia politica fascista (le affermazioni e i motivi per cui auspicava la caduta dell’URSS nel suo intervento non lasciano margine per equivoci). Grave non è avere un’ideologia politica e una religiosa; grave è usare l’apparenza religiosa per legittimare l’ideologia politica: grave è l’uso strumentale della religione.

Si può avere una ferrea cultura antica, ma non fare religione antica. Ci si può travestire da Celti, ma ciò che sappiamo sui Celti è documentato: il resto sono giochi di bambini.

 

Noi della Federazione Pagana facciamo riti religiosi regolari perché, prima dei riti, abbiamo elaborato un complesso dottrinale che lega la Religione dell’Antica Roma e delle Antiche religioni alle esigenze della società moderna. Queste idee le abbiamo misurate nella società. Le abbiamo giustificate e motivate rispetto ad idee religiose diverse e opposte.

Il comportamento della Federazione Pagana descrive ciò che è la Religione Pagana.

 

Marghera, 30 settembre 2011

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

I Romani erano costruttori di Ponti

Ponti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi

Congresso WCER di Bologna nel 2010

Quando e perché la Federazione Pagana prese le distanze dai movimenti etnici che si presentavano in costume. Tuttavia, alcuni membri, a titolo personale, sono rimasti nell'ECER.