Risoluzioni del congresso mondiale delle religioni etniche (WCER), Anversa, Belgio, 2005

 




I sottoscritti rappresentanti del WCER approvano qui le seguenti risoluzioni del WCER votate nei giorni 8-9-10 di giugno, 2005 ad Anversa, Belgio:


Jessiee Kaur Singh – Australia – Sikh

Meerat Kaur– Gran Bretagna – Sikh

Rajinder Singh – Gran Bretagna – Sikh/Hindu

Bal Krishan Chaudhari– India – Hindu

Mrs. Pushpa Rani Chaudhari – India – Hindu

Swami Aksharananda (Dr. Odaipaul Singh) – Sud America – Hindu

Surinder Paul Attri – USA - Sikh

Anne Ferlat – Francia – Asatrú

Denis Dornoy – Francia – Asatrú

Kurt Oertel – Germania – Asatrú

Ingmar Lauer– Germania – Asatrú

Isabel  Jauss – Germania – Asatrú

Pia Struck – Danimarca – Asatrú

Morten Grølsted – Danimarca – Asatrú

Stefaan Van den Eynde – Belgio – Asatrú (Werkgroep Traditie)

Koenraad Logghe – Belgio – Asatrú (Werkgroep Traditie)

Inija Trinkuniene – Lituania – Romuva (Antica Religione Baltica)

Michael Strmiska (professor) – USA – Romuva (Antica Religione Baltica)

Michael York (professor) – Regno Unito – Vanatrú

Richard Switzler – USA – Vanatrú

Jean Lionel Manquat – Francia – Gruppo druidico dei Galli

Pierre Collier – Francia – Gruppo druidico dei Galli

Michel Baron – Francia – Gruppo druidico dei Galli

Stephan Bondran – Francia – Gruppo druidico dei Galli

Aija Svilane – Lettonia – Antica Religione Lettone

Ramants Jansons – Lettonia – Antica Religione Lettone

Vlassis Rassias – Grecia – Religione Etnica Ellenica

Marina Pasarakis – Grecia - Religione Etnica Ellenica

Claudio Simeoni – Italia – Federazione Pagana

Manuela Simeoni – Italia – Federazione Pagana

Lorenza Minto – Italia – Federazione Pagana

Paola Zuffi – Italia – Federazione Pagana

Ferdinando Cattapan – Italia – Federazione Pagana

 

Noi, come delegati del World Congress of Ethnic Religions and Traditions (Congresso Mondiale delle Religioni e Tradizioni Etniche), rappresentando le comunità etniche e tradizionali religiose del mondo:


Considerando che, in molti casi, il numero nominale degli aderenti ha spesso un ruolo decisivo nel riconoscimento delle religioni da parte dei governi


Considerando che le religioni di maggioranza hanno grande influenza sulle politiche di governo soprattutto se paragonate alle minoranze religiose


Considerando che i nostri movimenti tradizionali religiosi sono frequentemente considerati dal Governo come 'nuovi movimenti religiosi' e che la presunta antichità di una religione è spesso considerata condizione necessaria per il loro riconoscimento


Considerando che i cosiddetti 'nuovi movimenti religiosi' sono spesso erroneamente percepiti come culti antisociali o pericolosi o sette


Considerando che l'amore per il nostro patrimonio etnico è spesso erroneamente interpretato come una forma di razzismo o xenofobia


Considerando che molti siti sacri sono danneggiati o minacciati di distruzione completa


Considerando che i siti sacri all'interno di uno stato appartengono al patrimonio storico di tutte le persone all'interno di quello stato - senza distinzione di etnicità, cultura e/o tradizione religiosa - e perciò questi siti sacri meritano un'attenta protezione affinché possano goderne le generazioni future


Considerando che la diversità di persone, culture, linguaggi e tradizioni spirituali costituisce la genuina ricchezza della nostra esistenza 


Considerando che c'è una tendenza crescente all'omogeneizzazione in tutte le aree della società  


Considerando che le tradizioni religiose sono strumenti per praticare la spiritualità nella vita di tutti i giorni 


Perciò, attraverso l'assemblea presente, le religioni e tradizioni etniche che ne fanno parte, attraverso i soprascritti rappresentanti, esortano


da parte del Governo,


 

Risoluzioni

 

  1. Chiediamo che il Governo riconosca che le religioni e tradizioni etniche - anche quando praticate da associazioni religiose che sono percepite come cosiddetti 'nuovi movimenti religiosi' - sono continuazione dell'antica eredità religiosa e tradizione degli antenati e che queste religioni e tradizioni etniche sono tutte espressioni particolari degli stessi valori fondamentali.

  2. Dal momento che le religioni e tradizioni etniche credono che il mondo sia per sua natura divino, esortiamo il Governo a riconoscere che per i seguaci delle religioni etniche e tradizionali, il mondo ha una dimensione spirituale e incantata e valori spirituali, al di là della pura materia.

  3. Dal momento che le religioni e tradizioni etniche credono che la religione sia un fenomeno pluriforme, chiediamo che lo stato rifletta la pluralità religiosa in tutta la possibile diversità e che incoraggi il rispetto per tutte le varie religioni che sono legate alla terra, alla gente, alla cultura e alla storia dello stato.

  4. Dal momento che la diversità salvaguarda la ricchezza del nostro pianeta e dal momento che la diversità spirituale salvaguarda la ricchezza delle nostre menti, esortiamo le autorità ad incoraggiare esplicitamente la libertà di religione ma anche a condannare severamente quelle forme di proselitismo che tentano di convertire le persone vulnerabili con false promesse - come promesse di migliorare lo stato sociale o la situazione economica dei convertiti - o con metodi che sono irrispettosi della dignità intrinseca delle persone.

  5. Dal momento che le religioni e tradizioni etniche credono che la crescente uniformità globale stia sopprimendo le minoranze religiose, esortiamo il Governo a salvaguardare la diversità e la ricchezza delle tradizioni etniche, culturali e religiose e a proteggere l'esistenza di tutte le locali e tradizionali comunità religiose con un'appropriata legislazione.

  6. Dal momento che l'amore per il patrimonio etnico è spesso confuso con il razzismo e la xenofobia, chiediamo che il Governo incoraggi la comprensione della differenza fondamentale tra le organizzazioni e i movimenti politici da un lato e le comunità religiose, la cui apertura mentale, valori e principi sono basati sulle culture e tradizioni locali, dall'altro.

  7. Esortiamo il Governo a preservare e proteggere, attraverso una legislazione appropriata, tutti i siti sacri, non solo quelli che sono attualmente minacciati. In aggiunta, le religioni e tradizioni etniche chiedono il permesso di praticare i propri riti in tutti i siti che ritengono sacri o di particolare importanza per la loro eredità etnica, culturale e/o religiosa. In nessun modo il bisogno di misure di protezione dovrebbe essere usato dal Governo come scusa per negare alle comunità religiosa il diritto di accedere a questi siti per praticarvi i propri riti.

  8. Dal momento che le religioni e tradizioni etniche credono che il flusso crescente di informazioni possa causare una crisi di identità all'interno delle comunità tradizionali, esortiamo il Governo a promuovere programmi di istruzione che permettano alle religioni, tradizioni e culture etniche di integrare con nuove informazioni il modo tradizionale di pensare.

  9. Dal momento che crediamo che tutte le tradizioni religiose possano funzionare come diversi, ma ugualmente validi, percorsi spirituali, chiediamo al Governo di creare e garantire le condizioni necessarie affinché tutte le religioni possano coesistere all'interno dello stato in un'atmosfera di tolleranza, armonia e cooperazione.








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