Il significato della vita
nella Religione Pagana

Di Claudio Simeoni

 

Emozioni come mondo
Mutamento come mondo
Ragione come mondo

La vita si manifesta come un'emozione.

L'emozione entra in sintonia con le emozioni che le arrivano dal mondo in cui l'emozione si è manifestata.

Le relazioni si costruiscono mediante emozioni.

L'emozione diventa azione.

L'emozione si manifesta mediante azione.

Le relazioni si costruiscono mediante le azioni.

L'azione entra in sintonia con le azioni che le derivano dal mondo in cui l'azione è manifestata.

L'azione diventa descrizione.

L'azione si manifesta nel mondo solo quando quell'azione può essere descritta e definita.

Le relazioni si costruiscono mediante la descrizione.

La descrizione entra in sintonia con le descrizioni che le vengono presentate dal mondo in cui la descrizione è manifestata.

Un'emozione perturba il mare emozionale.

Il mare emozionale si accavalla attorno all'emozione.

Il mare emozionale si modifica emozionato dalla nuova emozione.

Finché una coda di serpente frusta veloce nel mare.

E il mare si separa.

In ciò che è stato soffia Noto, Aquilone, e l'onda si infrange in un infinito andare.

In ciò che si separa soffia Borea e le onde si alzano gigantesche e si abbattono con forza.

Il mare dell'azione sconquassato da Borea galleggia sul mare dell'emozione solcato da Noto.

E nel silenzio una voce.

Un tuono potente sconvolge il mare di Borea.

Il mare di Borea si agita, si espande, si dimena. Il mare di Borea si separa.

Mentre il mare di Borea continua a ribollire, un nuovo mare attraversato da Zefiro si riempie di voci e di suoni.

Dove sta la fonte della mia voce?

Nell'onda alta che abbatte la nave dei naviganti.

Dove sta la fonte dell'agire che sconvolge ogni rotta che il timoniere stabilisce?

Nell'immenso mare solcato da Noto dal quale sgorga il senso della vita.

Il senso della vita non ha mezzo: egli è!

Egli è e diviene nell'immenso in cui soffia Noto.

E che ne è della coda di serpente che separò il mare per il possente Borea?

C'è un Borea che chiude i confini ai naviganti col mare di Noto e c'è un Borea che tiene aperti i passaggi dall'uno all'altro mare. Due Borea che come Scilla e Cariddi invitano i naviganti a far frustare, nella loro direzione, la loro coda.

Che ne è delle mille voci che riempiono il mare solcato da Zefiro?

C'è uno Zefiro che chiude i confini ai naviganti col mare di Borea e c'è uno Zefiro che tiene aperti i passaggi dall'uno all'altro mare. C'è uno Zefiro che paventa onde mostruose e c'è uno Zefiro che soffia coraggio nel cuore degli uomini.

E gli uomini che hanno coraggio?

Uno strano vento soffia dentro di loro: Euro!

E non si sa se Euro sia figlio di Aurora e Astreo o figlio di Tifone. Ma dentro di loro c'è un po' di Tifone e un po' di Zeus. Un cuore indomito, capace di dare l'assalto al cielo e capace di stabilire la rotta della loro nave. Un cuore indomito che viene affiancato da Zefiro, accompagnato da Borea e alimentato da Noto.

Quando gli uomini dimenticano di essere i figli delle emozioni le loro parole sono solo suoni che assordano le orecchie, ma che non fanno vibrare i cuori!

L'emozione persiste nell'azione.

L'emozione persiste nella descrizione.

L'azione persiste nella descrizione.

La descrizione separa una parte dell'azione, che descrive, dell'immenso agire che la circonda.

Come l'azione separa una parte dell'emozione dall'immenso emozionale che la circonda.

Ed eccolo il serpente della vita che si muove nell'immenso mare delle emozioni.

"Madre, sarò io, lo prometto, che compirò
questa opera, che d'un padre esecrabile cura non ho,
sia pur mio, che per primo compì opere infami!"
E così il tempo mosse la sua coda:
"Così disse, e gioì grandemente nel cuore Gaia prodigiosa,
e lo pose nascosto in agguato; e gli diede in mano
la falce dai denti aguzzi e ordì tutto l'inganno."

Ma come il serpente mosse rapido la sua coda non poté impedire l'ingresso di Afrodite nel mondo che stava creando:

"Lei Eros accompagna e Desiderio bello la segue
da quando, appena nata, andò verso la stirpe degli Dei."

E quando con voce di tuono Zeus separa il proprio mondo dal mondo del tempo:

"Presto la forza e le membra gloriose
di tale signore crebbero e volgendosi gli anni,
ingannato per gli accorti consigli di Gaia,
il grande Crono dai torti pensieri risputò i suoi figlioli
vinto dalle arti e dalla forza del figlio."

Eccola la descrizione che fonda il suo mondo.

Ma i Titani vivono in essa.

Da Mnemosine nascono le Muse, il canto, la danza, la poesia che sono del mondo della descrizione sorriso, gioia ed emozione, mentre l'aurea Afrodite con Efesto e Ares alimenta la vita!

Si assiste ad un processo di separazione del soggetto dall'immenso che ne ha consentito la germinazione. Un processo di separazione progressiva della sua Coscienza dall'immenso consapevole che lo circonda.

Urano, Cronos, Zeus!

Ogni qual volta uno di questi Dei prende il sopravvento all'interno dell'individuo una parte della sua Coscienza si separa dal tutto dal quale la Coscienza è divenuta.

Sia che ciò avvenga nel singolo soggetto che all'interno della fondazione del divenire delle specie.

Le emozioni, l'azione, la descrizione sono mondi nei quali un soggetto organizza la propria esistenza.

Ogni mondo si esprime nella Coscienza del soggetto e questa diviene per sedimentazione di un mondo sopra il mondo che lo ha preceduto.

Così, dentro ad ogni individuo c'è un immenso mare emotivo su cui galleggia la sua Coscienza e che rappresenta il fondamento del suo divenuto. Questo immenso mare emotivo è l'artefice che esprime Afrodite, Erinni e che entra in relazione con le Ninfe (le consapevolezze che si relazionano mediante le emozioni) ed esprime i giganti capaci di affrontare quell'immenso.

Quel mare è tenuto lontano dall'azione e le sue necessità: da Crono!

Cronos e i Titani furono gli artefici della separazione dal mare emotivo ed ora sono i signori dell'azione.

Loro, i Titani, sono i forgiatori del mondo nel quale nascerà l'Essere Natura. Appunto: loro sono azione!

Sopra tutto questo immenso mare d'azione l'individuo costruisce la sua Coscienza attraverso la sua descrizione.

Quando specula, l'individuo manifesta Zeus; quando agisce, i Titani; quando ama o è furioso esprime ciò che Urano Stellato donò nel momento della separazione.

Era consapevole il soggetto quando con le sue emozioni si relazionava con le emozioni dell'immenso che lo circondava.

Era consapevole il soggetto quando agiva nell'agire che lo circondava.

Era consapevole il soggetto quando descriveva nella descrizione in cui si manifestava.

La percezione della situazione che si presenta al soggetto è un oggetto muto o è una manifestazione emotiva?

L'agire che si presenta al soggetto è un'azione muta o proprio perché l'agire si presenta è manifestazione di intelligenza?

Le affermazioni, con cui si descrive una situazione, sono fatte da un'intelligenza? Premettono o seguono un agire? Descrivono un'emozione?

L'agire, come perturba il grande mare delle emozioni?

La descrizione si presenta come fenomeno in sé capace di "destabilizzare" una struttura emotiva o sono parole "senz'anima"?

Quando un individuo agisce: quali perturbazioni porta nel mare emotivo alla base della sua Coscienza?

Quando un individuo descrive: quali modificazioni porta nel mare emotivo della sua Coscienza?

Dice l'analisi scientifica attuale considerando l'emozione in relazione al corpo:<

"Se c'è contrasto interpretativo sulla natura innata o acquisizione dell'emozione, ce né meno sulla sua natura che prevede tre fasi: percezione, commento, ammortizzamento.

b) La seconda fase è caratterizzata da uno stato di tensione connotato da "privazione" degli abituali schemi di organizzazione a cui il soggetto solitamente ricorre, e "potenzialità" per una nuova attualizzazione del campo di possibilità. Quanto più ampio è lo scarto tra privazione e potenzialità, tanto più duraturi e destrutturanti finiscono con l'essere gli effetti dell'emozione.

c) La terza fase è caratterizzata dall'entrata in gioco dei meccanismi omeostatici che ristrutturano schemi di risposte organizzate producendo distensione, che non è un ritorno allo stato precedente la tensione, ma un guadagno organizzativo ottenuto dalla potenzialità liberata dalla destrutturazione."

Le specie ritagliavano un aspetto, liberando le proprie potenzialità, nel mare precedente in cui sono divenute, dividendolo in "conosciuto" e in "sconosciuto".

Diventavano "conosciute" quelle emozioni che si manifestavano nell'agire e diventavano "sconosciute" quelle emozioni che venivano separate dall'agire e alle quali l'azione non era in grado di strutturare schemi di risposte.

Diventava "conosciuto" l'agire che rientrava nella descrizione e "sconosciuto" l'agire che non rientrava nella descrizione e che, per la descrizione necessitava di azioni che la ragione non era in grado di pensare.

La descrizione, a differenza dei modelli che l'avevano preceduta, conoscendo la propria inadeguatezza e per paura che i modelli che l'hanno preceduta ne prendessero il sopravvento, inventò il termine follia, pazzia!

Quattro figli di Titani: Prometeo, Menezio, Epimeteo e Atlante!

Stanno nel cuore degli uomini per affrontare la pazzia che la ragione ha inventato a guardia dei suoi confini.

Zeus teme i Titani in ogni momento gli Esseri della Natura possono diventare azione e cessare di esistere mediante la descrizione della ragione:

"Intorno vi corre un bronzeo recinto; e la notte
triplicemente si stende d'intorno al collo; e di sopra
sorgono le radici della terra e del mare infecondo.
E' lì che gli Dei Titani, sotto caligine oscura,
sono celati per volere di Zeus adunatore di nubi,
in un'oscura regione, all'estremo della terra prodigiosa.
Ed essi non possono uscire perché Posidone vi pose porte
di bronzo e un muro vi corre attorno da tutte le parti."

Menezio è un soggetto tanto coraggioso da far temere lo stesso Zeus; Zeus lo uccide, perché con lui non può mediare!

Epimeteo è l'aspetto di autoinganno, quando gli Esseri Umani proiettano sul mondo le proprie aspettative, i propri desideri, anziché guardare attentamente ciò che viene loro incontro. E i soggetti del mondo usano questa cecità per ingannarlo.

Prometeo è la ricerca della conoscenza qualsiasi mare il timoniere stia solcando. Si tratta di una conoscenza che non è legata all'individuo, ma all'intera specie a cui l'individuo appartiene. Ed è la forza di Prometeo che ha permesso alle specie la diversificazione e la crescita. In ogni stadio d'esistenza c'è un farsi Prometeo che si appropria del fuoco della Conoscenza.

Essere al servizio delle emozioni; essere al servizio dell'agire; essere al servizio della società e delle comunità degli Esseri figli di Hera e degli Esseri Umani nel nostro caso. Tenere aperta una porta verso l'infinito per l'intera specie: farsi Atlante. Reggere il mondo della vita.

Reggere il mondo fintanto che altri Esseri non ti daranno il cambio!

Questa è la "pazzia della ragione": i figli di Giapeto e di Climene.

E per favore, non fate un altro errore di pazzia: non sottovalutate il potere di Epimeteo.

"Non sempre chi ti inganna lo fa per distruggerti; non sempre chi porta doni vuole la tua ricchezza!"

E la follia dell'azione?

Sono le porte violate attraverso la manifestazione di Afrodite, Erinni, Ninfe Melie e i Giganti di armi splendenti!

Follia, fu chiamato dalla ragione ogni agire che non rientrava nella sua descrizione; follia, fu chiamata dalla ragione ogni emozione che la sua descrizione non era in grado di giustificare.

Solo l'uomo disciplinato può varcare i limiti della follia, dell'omologazione, che la ragione ha imposto diventando un Titano che vive dell'azione o diventando Urano che vive dell'emozione. Solo la donna e l'uomo disciplinato (per quanto riguarda la nostra specie) può andare e venire dai diversi mari senza smarrire la rotta!

Solo l'uomo disciplinato può andare e venire attraversando i confini che i guardiani dei mari hanno posto.

Solo l'uomo disciplinato può superare Cerbero ed entrare ed uscire dall'immenso Tartaro a piacere.

Solo l'uomo disciplinato può varcare i confini senza rimpiangere; senza voltarsi indietro!

Perché i Titani costruiscono, agiscono, ma non capitalizzano!

Perché la ragione descrive, ma è ossessionata dalla morte del corpo fisico.

Solo il mare emotivo sul quale soffia Noto: "... producendo distensione, che non è un ritorno allo stato precedente la tensione, ma un guadagno organizzativo ottenuto dalla potenzialità liberata dalla destrutturazione." Può capitalizzare producendo trasformazione nell'individuo che affronta la sua esistenza.

La nostra ragione muore con la morte del corpo fisico! Il nostro agire è libertà limitata dal nostro corpo.

Solo le nostre emozioni, manifestate dal nostro corpo, capitalizzano e si qualificano attraverso la nostra esistenza,

Così le nostre emozioni non sono altro che la nostra espressione di Urano Stellato che primo emerse dall'inconsapevole mare di Gaia!

Marghera, 16 maggio 2006

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