Ogni Essere, qualsiasi sia la sua natura e il suo divenuto, nel momento stesso in cui esercita la sua Volontà per sviluppare il proprio Potere di Essere è un Dio fra Dèi dal momento che il circostante è formato da Coscienze il cui scopo è diventare eterne sviluppando il loro Potere di Essere.
Settembre 2017: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali nelle riflessioni proposte su Facebook.
La Religione Pagana e Facebook
01 settembre 2017
Devo dare un'occhiata a questo libro. "Acta Instituti Romani Finlandiae vol 26"
Il libro è di Maijastina Kahlos e si intitola "Vettius Agorius Praetexatus - A Senatorial Life in Between" del 2002. In sostanza, per conoscere qualche cosa di Roma è necessario ricorrere all'Istituto Finlandese.
Per la verità, il libro è stato tradotto in italiano dalle edizioni Vitrix però io non ho quella copia e mi tradurrò alcuni capitoli relativi al discorso religioso.
Pretestato è stato l'ultimo vero Pontefice della Religione di Roma ed era Prefetto quando i cristiani facevano a botte per eleggere il loro vescovo di Roma.
01 settembre 2017
Le condizioni in cui visse Pretestato (Nota: forse la mia traduzione non è perfetta, ma migliorerò).
L'imperatore Teodosio si rivolse sistematicamente al paganesimo solo alla fine del suo regno. La legislazione repressiva contro i culti pagani non è iniziata nella vita di Pretestato, ma ci sono stati segni repressivi come le restrizioni dei culti pagani sin dal 381 e, contemporaneamente, la legislazione contro gli eretici cristiani, soprattutto contro gli ariani, la repressione è diventata più incisiva. L'anno 391 è stato considerato come il punto di svolta in cui la legislazione religiosa di Teodosio e Valentiniano II, in seguito tutte le pratiche politeistiche vengono completamente vietate e i divieti erano destinati ad essere applicati universalmente. "L'abolizione totale dei culti pagani è stata completata dai successori di Teodosio Arcadio e Onorio. "I Sacrifici pagani e le preghiere erano proibite, ma le cerimonie, processioni e spettacoli pubblici celebrati dai sacerdoti pagani erano ancora permessi; in particolare, i ludi e i giochi circensi continuavano con il sostegno degli imperatori e dell’aristocrazia. Il festival di Lupercalia, per esempio, è stato celebrato fino a 494. I templi sono stati autorizzati a rimanere aperti se fossero utilizzati nelle feste civiche tradizionali ".
Tratto da:
"Acta Instituti Romani Finlandiae vol 26
Il libro è di Maijastina Kahlos e si intitola "Vettius Agorius Praetexatus - A Senatorial Life in Between" del 2002
01 settembre 2017
Con questo cielo, a Marghera, sembra sia finito il caldo terribile del 2017 (ma l'Africa è sempre vicina).
01 settembre 2017
Sto pensando che i delitti contro l'umanità non cadono mai in prescrizione!
La questione è che Cristoforo Colombo non ha "scoperto l'America", ma ha portatoil colonialismo e il genocidio in nome di Dio a popolazioni che si facevano gli affari loro. Avrebbe fatto le stesse stragi se fosse arrivato iin India.
L'unica volontà espressa da Cristoforo Colombo era la diffusione del vangelo mediante l'omicidio. Poi, si è scoperto che era arrivato in America e non in India.
www. repubblica. it
Era ora che ne venisse compreso il senso storico e umano.
REPUBBLICA.IT
Usa, la guerra delle statue: decapitato busto di Colombo a New York. L.A. abolisce il Columbus Day
01 settembre 2017
8 millimetri di pioggia.
La temperatura dello studio passa da 29.9 a 28.2 gradi. Speriamo che cali ancora un po'.
Commenti
F. S.
E Siamo ancora nella fase calda del cambiamento, però in auto dal raffrescamento, passato al riscaldamento. Questa sera però...
02 settembre 2017
L’anima nella Repubblica di Platone e il suo uso sociale
Undicesima parte:
Nell’uomo obbediente non ci sono rimorsi di coscienza. Non c’è il rammarico per progetti falliti, per obbiettivi mancati. L’uomo obbediente ha fatto la volontà del padrone e si aspetta che il padrone riconosca la sua dedizione e lo premi. Al padrone non interessa premiare lo schiavo obbediente. L’uomo obbediente che si è fatto schiavo davanti al padrone ha accettato la propria autodistruzione. Ha accettato di essere annientato dal padrone, come un Isacco sulla pira, perché questo piace al padrone. Il padrone non è tenuto a compensare lo schiavo obbediente. Come lo ha usato, ora lo può lasciare, a sua discrezione, nella disperazione.
Per questo la giustizia del dittatore pretende di essere osservata ed ossequiata, ma porta beneficio solo al dittatore, non ai suoi schiavi. Porta beneficio a Platone che si erge a padrone di uomini, ma non agli uomini che obbedendo e sottomettendosi hanno rinunciato ad essere uomini che vivono e desiderano nella loro società.
Platone deve magnificare le ricompense e la fama che spettano a giustizia.
I cristiani hanno capito perfettamente il discorso di Platone e lo riscrivono nelle Lettere degli Apostoli:
"Schiavi, obbedite in ogni cosa ai vostri padroni secondo la carne, non solo quando vi vedono, come per piacere agli uomini, ma con sincerità di cuore, per timore del signore. tutto quello che fate, fatelo di cuore, come per il signore e non per gli uomini, sapendo che riceverete in ricompensa l'eredità dalle mani stesse di Dio. E' a cristo signore che voi servite. Chiunque, invece, commette ingiustizia, commetterà secondo l'ingiustizia commessa: non vi sarà accettazione di persone."
Paolo di Tarso, lettera ai Colossesi 3, 22-25
"Servi siate sottomessi con ogni rispetto ai vostri padroni, non solo a quelli che sono buoni o ragionevoli, ma anche a quelli di carattere intrattabile. poiché piace a Dio che si sopportino afflizioni per riguardo verso di lui, quando si soffre ingiustamente. infatti che gloria vi è nel sopportare di essere battuti, quando si ha mancato? Ma se voi, pur avendo agito rettamente, sopportate sofferenze, questo è gradito davanti a Dio. Anzi è appunto a questo che voi siete stati chiamati, perchè Cristo pure ha sofferto per voi [e chi glielo ha chiesto? pago i servizi che richiedo, non quelli imposti con la violenza! Nota del redattore], lasciandovi un esempio affinché ne seguiate le orme."
I Pietro 2, 18-21
"Schiavi obbedite ai vostri padroni di quaggiù con rispetto e timore, nella semplicità del vostro cuore, come cristo, non soltanto quando siete sotto i loro occhi, come se doveste solo piacere a uomini, ma come servi di cristo, che fanno di buon cuore la volontà di Dio."
Paolo di Tarso, Lettera agli Efesini 6, 5-6
"Gli schiavi siano sottomessi ai loro padroni in tutto: cerchino di piacere a loro, non li contraddicano, non li frodino, ma si diportino sempre con perfetta fedeltà, per far onore in tutto alla dottrina di Dio, nostro salvatore."
Paolo di Tarso, Lettera a Tito 2, 9
"Con gli schiavi – Tutti coloro che sono sotto il giogo della schiavitù stimino i loro padroni degni di rispetto, affinché non si dica male del nome di Dio né della sua dottrina. Quelli, invece, che hanno padroni cristiani, non pensino di poterli disprezzare col pretesto che sono fratelli, anzi, li servano con ancor maggior impegno, proprio perché sono credenti e cari a Dio. Ecco le cose che devi insegnare e raccomandare."
Paolo di Tarso, lettera a Timoteo 6, 1-2
Platone usa il termine “giustizia”, i cristiani “Dio”; sinonimi che portano allo stesso significato sociale. Per Platone la giustizia è l’assoggettamento all’oligarca; per i cristiani la giustizia consiste nell’obbedienza a Dio. Giustizia, come il Dio dei cristiani, determinano le condizioni sociali e quelle condizioni sociali devono essere mantenute perché mantenere quelle condizioni sociali è un atto di “giustizia” o il rispetto del “volere del Dio dei cristiani”.
Quelle condizioni sociali vanno mantenute anche se si è invisibili agli occhi dell’oligarca, del padrone.
Lo schiavo deve obbedire al padrone anche quando il padrone non vede lo schiavo. Anche quando lo schiavo è in possesso dell’anello di Gige (che rende invisibili) o quando si è in possesso dell’elmo di Ade che conferisce invisibilità a chi lo indossa.
--Fine undicesima parte--continua---
STREGONERIAPAGANA.IT
L’anima nella Repubblica di Platone e il suo uso sociale
02 settembre 2017
Religione, fede, organizzazione
Manuela Simeoni in Europa Pagana
Perché il paganesimo è una religione (e in che senso): usi e abusi della parola religione
APPUNTIPAGANI.BLOGSPOT.COM
Religione, fede, organizzazione
03 settembre 2017
Sottile è il confine fra lotta alla mafia e lotta fra mafie;
lotta al terrorismo o lotta fra terroristi?
03 settembre 2017
Nessuna descrizione della foto disponibile.
03 settembre 2017
Come si è presentata la Religione Pagana nella società.
Il 07 settembre 1996 decisi, insieme a Francesco, di tenere una conferenza pubblica a Marghera in cui presentare i principi della Stregoneria e della Religione Pagana.
Era la prima volta che presentavo pubblicamente i principi della Stregoneria. La sua visione del mondo e le riflessioni filosofiche sul mutamento e la trasformazione.
Da allora sono passati 21 anni e anche se io ho subito numerose aggressioni, i principi della Stregoneria e della Religione Pagana sono entrati nel dibattito culturale.
Si può dire che la filosofia della Religione Pagana è il più grande successo underground degli ultimi 20 anni.
La conferenza è stata divisa per argomenti sintetici e da questa pagina potete accedervi.
In circa 40 minuti, per la prima volta nella storia ho illustrato i fondamenti di questi temi:
1) La creazione nel Paganesimo Politeista
2) La vita e la morte
3) Il concetto di divino come negazione del Dio monoteista
4) L'Essere Assolutamente Necessario
5) L'orrore della concezione religiosa cristiano-cattolica
6) Il circostante come coscienza
7) I riti in Stregoneria mezzo per fondare la libertà
8) Il Paganesimo Politeista come religione
Li ho discussi con un pubblico sbigottito, scioccato dalla novità e impreparato ad affrontare una situazione che gli apparve sconvolgente.
Come si è presentata la Religione Pagana nella società.
STREGONERIAPAGANA.IT
Il Pagano Politeista si risveglia dal proprio sonno dopo che l'oppio del cristianesimo ha cessato i suoi effetti di sottomissione assoluta!
03 settembre 2017
Il filosofo è un individuo che si pone davanti ad un oggetto, ne riceve delle sensazioni, prodotte dal proprio divenuto, e dal momento che quelle sensazioni gli dicono "l'oggetto è bello" o "l'oggetto è brutto", non si limita alla sensazione soggettiva ma pretende che la sua sensazione venga oggettivata mediante un "percorso logico" che generalizza estendendo quella medesima sensazione a tutti gli uomini.
Il "percorso logico", che cosa rivela?
Rivela la qualità del divenuto del filosofo che davanti all'oggetto giustifica quella, e solo quella, sensazione.
Per questo motivo il dibattito filosofico non è relativo alla sensazione (che viene conchiusa nell'ambito soggettivo), ma alla giustificazione logica manifestata dal filosofo.
Questa riflessione è relativa ad una serie di osservazioni su Agostino d'Ippona e gli insulti che mette in atto nei confronti degli uomini per glorificare il suo Dio padrone. Si tratta dei passaggi con cui Agostino si è appropriato del platonismo mettendolo alla base del cristianesimo ne "La città di dio".
03 settembre 2017
Che cos'è il cristianesimo nel Paganesimo Politeista.
Allora in conferenza pubblica affermavo:
"Ricordiamo come il cristianesimo non sia in possesso di una dottrina o di una visione atta a convincere le persone della giustezza della sua visione. Il cristianesimo può solo imporsi con la violenza, la tortura e il ricatto economico e sociale.
Il cristianesimo oggi sopravvive in questo paese perché gli si consente di mettere in ginocchio i bambini negli asili nido, nelle scuole materne, nelle scuole elementari. Gli si consente di agire massicciamente e indisturbato nelle galere, negli ospedali e negli ospizi dove non c'è il rispetto religioso ma si pratica massicciamente il ricatto sociale."
Queste affermazioni furono fatte il 07 settembre 2006. Che forse sono in qualche modo risultate inesatte da allora ad oggi?
Che cos'è il cristianesimo nel Paganesimo Politeista.
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Il concetto del cristianesimo della Religione Pagana Politeista fu esposto, per la prima volta, nella Conferenza tenuta nel settembre 1996 a Marghera.
03 settembre 2017
Il sacrificio umano di Abramo.
La bibbia è un manuale di comportamento ideologico.
I comportamenti di Dio e degli uomini nella bibbia vengono trasformati in legge e in comportamenti obbligatori con cui l'uomo pensa il mondo in cui vive.
Trump indice una giornata di preghiera per il Texas perché ritiene che la devastazione del Texas sia un atto di volontà del suo Dio, una punizione inviata da Dio ai peccatori texani.
Secondo il Presidente USA i texani non sono stati abbastanza bravi a sacrificare i loro figli come ha fatto Abramo.
Così il Presidente Trump chiede ai texani di pregare e pentirsi dei loro peccati. Non chiede ai texani di costruire una società più preparata ad affrontare i problemi, ma chiede loro di confidare in Dio mentre mettono in atto azioni distruttive.
L'atteggiamento che gli uomini assumono con la divinità alla quale si riferiscono condiziona i comportamenti degli uomini nella società e nel mondo. Quando gli uomini distruggono il pianeta lo fanno ad imitazione del Dio dei cristiani che distrugge l'umanità col diluvio universale e nessuno lo condanna per delitto o per infamia morale.
Il sacrificio umano di Abramo.
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Il sacrificio, la volontà di assassinare Isacco per la gloria di Dio è un fondamento dogmatico dell'ebraismo, del cristianesimo e dell'islamismo. Tutti gli uomini vanno sacrificati per la gloria di Dio e poi Dio salva quelli che ritiene vadano salvati.
03 settembre 2017
La temperatura in studio è calata a 23.9 gradi. Ora si respira. Ora si dorme.
03 settembre 2017
E' complesso distinguere dove finisce Platone e inizia il cristianesimo: la ferocia con la quale si aggrediscono gli uomini per sottomettrli a volontà altre è uguale.
04 settembre 2017
Il sacrificio umano di Abramo.
Penso che sia uno degli aspetti più famosi della Città di Dio di Agostino d'Ippona. Le sue riflessioni sulla città celeste e la città terrena.
Tutto il delirio esistenziale di Agostino d'Ippona si rivela in tutta la sua dimensione.
Al suo creazionismo che afferma il mondo creato da Dio, ho opposto l'evoluzionismo come divenuto e come diversificazione delle specie.
Se qualcuno vuole obbiettare che Agostino d'Ippona non aveva dati per pensare al mondo come il prodotto di un'evoluzione, sta sbagliando. Perché non aveva dati neppure per sostenere che il mondo fosse creato da un Dio, eppure lo ha non solo affermato, ma posto alla base del suo pensiero.
Ora, che cosa autorizzava Agostino d'Ippona a mettere alla base delle sue affermazioni ipotesi che non avevano nessun dato di realtà per sostenerle?
Il punto è che il "dato di realtà" consisteva nel togliere all'uomo la volontà con cui l'uomo ha costruito il presente. Se a fondamento della sua ideologia non ci fosse il desiderio di trasformare l'uomo in schiavo, non avrebbe sviluppato tutta l'ideologia che legittima la schiavitù dell'uomo e, pertanto, non avrebbe spacciato per certa la creazione.
Le due città e i due amori di Agostino nella città di Dio
STREGONERIAPAGANA.IT
Le due città e i due amori di Agostino nella città di Dio
Agostino d'Ippona nella Città di Dio descrive gli amori che stanno alla base della città terrena e della città celeste.
04 settembre 2017
Ho terminato ora di commentare un pezzo della "Città di dio" di Agostino di Ippona. Esattamente quel XIV, 28 che viene letto da tutti gli studenti e che verte su: "adorano le creature anziché adorare il creatore".
Per ora ho analizzato solo la questione fra le due città, quella terrena e quella di Dio. Questo mi ha dato modo di dare un'occhiata complessiva ed effettivamente Agostino è un individuo fuori di testa. Come tutti i filosofi cristiani, non si sentono in dovere di dimostrare o argomentare le loro farneticazioni. Agostino ha usato molto Platone e i neoplatonici.
Il pezzo lo correggo questa notte e poi, penso domani, lo carico in rete.
04 settembre 2017
Se nel discutere di filosofia il filosofo che stai trattando delira, al delirio opponi un delirio.
04 settembre 2017
Una volta scrissero: "Siamo tutti Charlie Hebdo".......
04 settembre 2017
La Religione Pagana Politeista.
Nella conferenza tenuta il 07 settembre 1996, in relazione agli Dèi, annunciai e spiegai questi principi che nella traccia della conferenza erano scritti in maniera così sintetica:
8) IL PAGANESIMO POLITEISTA COME RELIGIONE
Testo conferenza 1996
1) E' il passato come relazione fra la Coscienza di Sé degli Esseri Umani e il Circostante Cosciente di Sé.
2) E' il passato come relazione fra gli Esseri Umani e le determinazioni del loro fare in relazione alle determinazioni del circostante.
3) La regola fondamentale del Paganesimo:
A) Io ti do (o ti ringrazio) perché tu mi dai o mi darai.
B) Ho ricevuto, dunque io do.
C) Mi prendo quanto a te non serve (dunque non ti devo nulla).
D) Prendi quanto a me non serve (dunque non mi devi nulla).
E) Io ti do in quanto l'aumento della tua forza, del tuo Sapere, del tuo Fare aumenta la mia forza, il mio Sapere, il mio Fare
4) Il "Paganesimo" è il futuro in quanto costruisce l'oggettività (le condizioni) nelle quali gli individui possono sviluppare il loro Potere di Essere attraverso le relazioni col circostante.
5) Un "Pagano" vive nel presente in funzione del futuro. Costruisce il futuro sviluppando un'oggettività di Libertà per l'intera Specie Umana. Il "Paganesimo" necessita dell'apporto della ricchezza di ogni diversità percettiva. Delle specificità, delle percezioni, dello specifico apporto ideale di ogni singolo Essere Umano.
6) Libertà nel "Paganesimo" è Libertà del singolo Essere nel seguire la sequenza dei suoi mutamenti per diventare eterno. La Libertà nel "Paganesimo" è un'oggettività di Libertà nella quale seguire i mutamenti di ogni Libertà individuale. Il "Paganesimo" non può assoggettare nessun Essere, pena la sua distruzione.
7) Esistono tanti "Paganesimi" quanti sono gli Esseri Umani ma percorrono un solo fiume di mutamenti attraverso i quali diventare eterni.
8) Il "Paganesimo" considera ogni Essere della Natura, ogni Pianeta, ogni Essere Umano, ogni cosa nel circostante un Dio che attraverso l'esercizio delle proprie determinazioni e della propria volontà sviluppa il proprio Potere di Essere per diventare eterno.
9) Il "Paganesimo" considera che ogni volta che un Essere concentra la propria attenzione per soddisfare un proprio bisogno relazionandosi con altri Esseri con Necessità simili costruisce un Centro di Energia Vitale che qualora diventi sufficientemente forte, attraverso le relazioni con altri Esseri che esprimono uguali bisogni, acquista Coscienza di Sé e inizia un cammino che, attraverso l'esercizio della propria volontà e le proprie determinazioni, tende a perpetuarsi lungo una propria sequenza di mutamenti tentando di diventare eterno. Questi centri, nel "Paganesimo", sono dei con i quali costruire una relazione.
10) La DIVINITA' è chiunque, "cosa" o "essere", percorre un sentiero di sviluppo che attraverso l'uso della propria volontà tenda a diventare eterno aiutando il circostante a diventare eterno attraverso lo sviluppo di ogni specifico POTERE DI ESSERE!
----Fine quadro sviluppato in conferenza----
Questi principi rappresentavano una rottura netta non solo con ogni pensiero religioso, ma con ogni impostazione filosofica giuntaci fino ad oggi.
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Quante volte ho sentito la frase: "La religione è l'oppio dei popoli!". Troppo spesso ci si dimentica di definire le condizioni e le cognizioni di religione che aveva chi ha usato quella frase.
04 settembre 2017
L’anima nella Repubblica di Platone e il suo uso sociale
L’anima nella Repubblica di Platone e il suo uso sociale
Dodicesima parte:
Lo schiavo, per la sua anima, “deve fare ciò che è onesto” dove l’onestà non è un criterio stabilito dallo schiavo, ma dal padrone che chiama quel criterio “il criterio di Giustizia”.
In questi termini Paolo di Tarso può dire:
"Gli schiavi siano sottomessi ai loro padroni in tutto: cerchino di piacere a loro, non li contraddicano, non li frodino, ma si diportino sempre con perfetta fedeltà, per far onore in tutto alla dottrina di Dio, nostro salvatore." Paolo di Tarso, Lettera a Tito 2, 9
Paolo di Tarso e Platone manifestano lo stesso concetto ritenendo sé stessi dei padroni di schiavi.
Quando la sottomissione porta alla distruzione dell’uomo che desidera essere amato dal suo padrone (nel cristianesimo si parla della “carità di dio”), l’uomo deve pensare che le disgrazie sono un dono degli Dèi, un dono di Giustizia e che ben altri vantaggi lo attendono.
Giustizia, come il Dio dei cristiani, non sono oggetti in sé, soggetti viventi, ma sono la somma del volere dell’oligarca, del padrone, del dittatore, dell’Hitler di turno. Chiamalo oligarca, Hitler, Dio dei cristiani o giustizia, non cambia la sostanza dei contenuti che identificano il Dio dei cristiani, l’oligarca, il Gesù, l’Hitler o Giustizia.
Platone si è preoccupato di trasformare gli Dèi del mito di Omero ed Esiodo nei “dio padroni” di Atene o di Atlantide per produrre l’ulteriore trasformazione nel Dio padrone degli ebrei e dei cristiani.
Dopo aver inventato l’anima, ecco Platone sottometterla al Dio padrone dei cristiani, al suo concetto di Dio padrone di Atene e di Atlantide, a giustizia, all’oligarca, a Gesù, all’Hitler di turno.
Per questa natura l’uomo sottomesso sarà amato dall’Hitler, dall’oligarca, da Gesù, dal Dio padrone cristiano. Sarà amato perché fa la volontà del Dio dei cristiani, di Hitler, di Gesù, di Platone, del dittatore, dell’oligarca, del padrone. Al contrario, l’uomo che vive la sua vita veicolando nel mondo i suoi desideri, costruendo le sue relazioni e trasformando sé stesso, sarò odiato dal Dio padrone cristiano, dall’oligarca, dal padrone, da Hitler, da Gesù e da Platone.
Scrive Platone:
"E a chi gode dell'amore degli dèi, non riconosceremo che tutto quanto gli viene da essi gli giunge nella maniera migliore, a meno che non si tratti di un male ineluttabile, derivato da una colpa precedente?".
"Certamente".
---fine citazione da La Repubblica di Platone----
Chi gode dell’amore dell’oligarca, del Dio padrone, del dittatore, dell’Hitler, di Gesù e di Platone, gode dell’amore degli Dèi. Peccato che non sia Zeus a dirmelo, ma lo dice il dittatore, l’oligarca, l’Hitler, il Gesù o Platone che fanno dell’odio, per gli uomini che veicolano loro stessi, il fondamento della loro dottrina d’odio.
--Fine dodicesima parte--continua---
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L’anima nella Repubblica di Platone e il suo uso sociale
Commenti
Marina Capenti
Concordo...e il tutto porta un senso di incapacità....di sottomissione... xche' così l'uomo è nulla è solo uno schiavo od un burattino....triste visione! Per certi versi drammatica! Ma così l'uomo forse ha più facilità ad accettare il sopruso e l'ingiustizia! Comprendo questa debolezza orba! E mi vien da piangere allo stesso tempo!
05 settembre 2017
C’è un dialogo attribuito a Platone detto “Gli amanti”. E’ un dialogo molto breve e c’è chi non lo attribuisce direttamente a Platone, ma alla sua scuola.
Si tratta di un dialogo semisconosciuto e che non viene quasi mai studiato. Il dialogo ha il pregio di dirci che cosa Platone, o chi usava la filosofia di Platone, intendeva farne della filosofia.
Questo dialogo è interessante perché esalta l’ignoranza perché solo il dittatore, solo Dio, può usare la conoscenza filosofica in funzione di Giustizia.
E’ poco importante se il dialogo è di Platone o meno. L’attribuzione viene lasciata ai filologi o, in generale, agli studiosi. A me interessa il senso filosofico, etico e morale dell’uso che ne viene fatto della filosofia.
05 settembre 2017
Come dice la “strega cattiva” alla figlia di Biancaneve parlandole con disprezzo: “Sei come tua madre, fai le azioni senza chiederti quali siano le conseguenze”.
Ed è la condizione che vuole farci dimenticare Platone nel dialogo chiamato “Gli Amanti”.
La premessa di Platone per il dialogo chiamato “Gli amanti” è questa.
Scrive Platone:
Entrai nella scuola del grammatico Dionisio e lì vidi, tra i giovani, quelli che venivano considerati i più ragguardevoli quanto a bellezza e nobiltà dei padri, con i loro amanti. Due giovinetti stavano discutendo, ma non riuscivo affatto a sentire di che cosa si trattasse. Sembrava, tuttavia, che la disputa vertesse su Anassagora 2, oppure su Enopide: in verità, mi pareva che tracciassero dei cerchi e imitassero delle inclinazioni, appoggiandosi sulle mani, con grande impegno. Allora io, che sedevo vicino all'amante di uno di loro. Io toccai con il gomito e gli chiesi su che cosa i giovani stessero discutendo con tanta serietà, dicendo: "Certo, dev'essere qualcosa di grande e di bello ciò a cui dedicano un simile impegno".
Ed egli rispose: "Ma che grande e bello! Costoro ciarlano di astronomia e chiacchierano di filosofia".
Stupito della sua risposta, gli domandai: "Giovanotto, il filosofare ti sembra forse una cosa da disprezzare? Perché parli così ostilmente?".
L'altro, allora, che gli sedeva vicino, ed era suo rivale, avendo udito la mia domanda e la sua risposta, replicò: "Non è da te, Socrate, chiedere a costui se pensi che la filosofia sia da disprezzare. Non sai che ha passato tutta la vita a fare la lotta, saziarsi e dormire? Così, che cosa credevi che ti avrebbe risposto, se non che la filosofia merita disprezzo?".
Dei due amanti, questo aveva sempre coltivato la musica, mentre l'altro, che egli scherniva, la ginnastica. Mi parve che si dovesse lasciar perdere quello che avevo interrogato, dal momento che neanche lui pretendeva di essere esperto nel ragionare, bensì nell'agire, e che mi convenisse rivolgermi, invece, all'altro, che presumeva di essere più sapiente, per cercar di ricavare qualcosa da lui, nei limiti del possibile. Gli dissi, dunque: "Ho chiesto la stessa cosa a entrambi. Se tu pensi di saper rispondere meglio di costui, ti faccio la stessa domanda che ho rivolto anche a lui, ossia se ti sembra che il filosofare sia bello, oppure no".
---fine citazione di Platone da Gli Amanti---
Il fine che Platone si prefigge è abbastanza chiaro: umiliare chi ritiene che la filosofia sia l’arte del saggio per esaltare lo stolto, colui che non si interessa di filosofia, ma solo di ginnastica.
E’ un po’ la situazione che stiamo vivendo oggi dove tutti (o almeno una gran parte di persone), si interessano di sport mentre pochi di questioni filosofico-ideologiche ritenendo che il praticismo contingente richieda un’assoluta attenzione.
Si dà preferenza ai politici che affermano di risolvere i problemi mediante slogan e si ignorano i politici che mettono in atto soluzioni capaci di modificare il presente in cui viviamo perché non ci promettono il luminoso avvenire. Come per la Brexit: “usciamo, usciamo, usciamo….” ma nessuno che illustrava le conseguenze dell’uscire.
Se l’immediato della condizione umana blocca la nostra attenzione, noi agiamo nel contingente ma non ci chiediamo che cosa comporta o che cosa produrrà il nostro agire.
Platone, come Gesù, esalterà l’ignorante, colui che passa il tempo a fare ginnastica, a mangiare e a dormire, mentre tratterà con disprezzo colui che cerca di impegnarsi nei problemi sociali o che tenterà di sviluppare il pensiero astratto
E questo perché il secondo costituisce un problema per il tiranno mentre, il primo che si allena alla ginnastica, non dà nessun problema.
Se il tiranno usa la filosofia per soggiogare le persone al suo potere; quale effetto produce la filosofia quando viene usata dalle persone soggiogate al tiranno?
STREGONERIAPAGANA.IT
Capire, spiegare, comprendere il significato della filosofia e delle teorie filosofiche nella storia e nella società. La teoria della filosofia aperta, scritta nel 1995 e presentata in internet ha la funzione di liberare l'uomo dalla schiavitù dell'idea del Dio creatore, qualunque ne sia il nome.
05 settembre 2017
Non esiste il "linguaggio dell'azione".
L'unico linguaggio dell'azione che non sia scurrile è il linguaggio militare.
05 settembre 2017
Parlare di Agostino di Ippona è parlare di Platone.
La filosofia è la stessa, solo odio per le persone.
05 settembre 2017
Potrebbe toccare Haiti e Cuba prima di arrivare sulle coste USA.
L'uragano ora è di categoria 4.
06 settembre 2017
Annuncio della celebrazione dell'Equinozio d'Autunno presso il Bosco Sacro in Jesolo da parte della Federazione Pagana.
06 settembre 2017
Il divino nel Paganesimo Politeista come negazione del Dio ebreo e cristiano.
Nella conferenza del 07 settembre 1996, io e Francesco abbiamo presentato le tesi sul divino in Stregoneria e nella Religione Pagana.
3)IL DIVINO PAGANO COME NEGAZIONE DEL Dio CRISTIANO
Testo conferenza 1996
1) Nel Paganesimo Politeista ogni concentrazione di Energia Vitale Cosciente di Sé ha come scopo quello di dilatarsi proseguendo nei mutamenti specifici della specie in cui è divenuta per diventare eterna.
2) A volte questo non avviene perché condizioni oggettive distruggono la sequenza dei mutamenti troppo presto, ma ogni Essere ha il dovere di esercitare la propria Volontà per diventare eterno. In caso contrario c'è il suicidio come riconoscimento del proprio fallimento. La forma di suicidio più comune è quella di mettersi in ginocchio davanti al Macellaio di Sodoma e Gomorra.
3) Ogni Essere, qualsiasi sia la sua natura e il suo divenuto, nel momento stesso in cui esercita la sua Volontà per sviluppare il proprio Potere di Essere è un Dio fra Dèi dal momento che il circostante è formato da Coscienze il cui scopo è diventare eterne sviluppando il loro Potere di Essere.
4) L'adattamento delle Coscienze attraverso Necessità e Volontà trasforma il mondo in cui viviamo in un insieme divino di cui siamo parte nella misura in cui agiamo per sviluppare il nostro Potere di Essere.
5) Ogni Essere è un Dio fra dei nella misura in cui camminano insieme verso l'eternità dei mutamenti. Chi vive sviluppando il Potere di Essere deve necessariamente aiutare ogni altro Essere a sviluppare il suo Potere di Essere perché questo lo favorisce nello sviluppo del suo Potere di Essere. Essendo il cristianesimo un metodo per possedere gli individui mettendoli in ginocchio davanti ad un presunto Dio creatore gli Esseri Umani devono impoverire il proprio essere per poter accettare la sottomissione come fatto naturale della loro esistenza. Il cristianesimo e nel nostro caso il cattolicesimo, devono immiserire culturalmente e fisicamente gli individui per poterli distruggere. L'indicazione di questo fare è del pazzo di Nazareth nel suo "Beati i poveri di spirito" oppure "In Verità vi dico: se voi non cambiate e non diventate come i fanciulli, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà umile come questo fanciullo, egli sarà il più grande nel regno dei cieli..." Matteo
6) Nel Paganesimo Politeista tutti gli Esseri della Natura, la Natura nel suo insieme, la Terra, il Sole, la Luna, i Pianeti, le Stelle, le Galassie, gli Esseri di sola Energia Vitale altro non sono che Coscienze di Sé, divini, che attraverso la propria sequenza di mutamenti tendono a diventare eterni.
7) Con i divini si cammina assieme relazionandoci attraverso il fare ma non ci si può mettere in ginocchio pena la distruzione del nostro divino.
----Fine quadro sviluppato in conferenza----
STREGONERIAPAGANA.IT
Il concetto di Divinità, ciò che il Paganesimo chiama un "dio", nella Religione Pagana Politeista fu esposto, per la prima volta, nella Conferenza tenuta nel settembre 1996 a Marghera.
07 settembre 2017
[articolo scritto direttamente sul blog è stato cancellato con il blog]
Concentrati su Forza Nuova o su Casa Pound non ci si rende conto che il nazismo o, se preferite, il nazional-socialismo, versione politica del cristianesimo,. è diventata l'ideologia di riferimento di tutti coloro che attentano al dettato Costituzionale.
Capisco che possa essere complesso per i cittadini discutere di ideologia o di filosofia, ma quando i cittadini si accorgeranno della necessità avranno perso la democrazia e la loro Costituzione.
Terrore nazista al Festival della politica a Mestre
INFORMAZIONE VENETA. BLOGSPOT. COM
Terrore nazista al Festival della politica a Mestre
Torna il festival del terrore nazista a Mestre. Il terrorismo si misura dalle azioni che subiscono gli uomini, non dalla paura di c...
Commenti
Alberto Savio
Ho un dubbio ..i veri padroni usano il fantasma nazista razzista ..per governare meglio le mucche e le pecore ..ci siamo capiti ?,
Claudio Simeoni
Il social-nazionalismo è un'ideologia precisa e si coniuga col cristianesimo dove l'assoluto di Dio è l'assoluto dello stato. L'assoluto dello Stato si coniuga con tutte le tecniche di possesso e di controllo degli uomini che per questo rientrano nell'ideologia nazista e cristiana. Poi, ci sono le variabili a seconda di cosa introduciamo. Al cristianesimo possiamo introdurre l'islamismo che è una forma di cristianesimo e così al nazional-socialismo possiamo associare gran parte del positivismo, della filosofia esistenzialista. Poi, naturalmente c'è la concezione che viene spacciata dalla televisione in cui gruppi vari scimmiottano l'irredentismo, lo squadrismo o il pseudo insurrezionalismo sociale di sinistra. Le armi di distrazione di massa sono armi della propaganda. Altri, su altri piani, giocano ad altri giochi, come la finanza internazionale.... spesso assistiamo a recitazioni, a messe in scena...
07 settembre 2017
Dal lavoro di analisi che sto facendo sul dialogo di Platone "Gli amanti" vi posto questa breve riflessione che vi può anticipare l'orrore filosofico imposto da Platone agli uomini.
La frusta è un mezzo che serve a fare del male, l’uso della frusta nasce da intenti che vengono perseguiti mediante riflessioni filosofiche che descrivono un mondo per quello che il soggetto crede che sia ed agisce in funzione di obbiettivi che intende raggiungere. Il “credere come il mondo sia” e l’intendimento nel “raggiungere gli obbiettivi” sono gli apriori che stanno alla base del filosofare e che nello sforzo di raggiungere gli obbiettivi modificano il filosofare stesso perché lo sforzo per raggiungere l’obbiettivo modifica sia il soggetto che quello sforzo mette in atto come il mondo in cui agisce. L’uso della frusta, giustificato da un filosofare in funzione di un intento, modifica tutto ciò che concorre nella relazione: soggetti coinvolti e spettatori. Il mondo che nasce dall’uso della frusta è un mondo che risolve i problemi a frustate e che finisce per fare della frusta mezzo e fine dell’azione nel mondo.
08 settembre 2017
Stanotte ho terminato l'analisi e le implicazioni del dialogo "Gli amanti" di Platone
08 settembre 2017
Gli Amanti di Platone e la funzione della filosofia
L'analisi del dialogo di Platone su "Gli amanti".
E' la mia ultima fatica. Non ho potuto fare a meno di introdurre tutte quelle citazioni altrimenti le mie osservazioni apparirebbero fuori contesto.
In sostanza, col dialogo "Gli amanti" Platone legittima il diritto del tiranno, del dittatore, del padrone, dell'aristocratico di torturare le persone. La filosofia in Platone è un mezzo per castigare. Per ridurre le persone all'obbedienza dopo che si considerano le persone come cani o come cavalli da addomesticare.
Il dialogo è poco letto e poco studiato. Qualche studioso lo attribuisce alla scuola platonica, ma non direttamente a Platone.
Eppure, le idee espresse corrispondono esattamente all'idea di dittatura propria di Platone.
Con questo lavoro sono quasi arrivato alla fine del sesto volume della Teoria della Filosofia Aperta.
Gli Amanti di Platone e la funzione della filosofia
STREGONERIAPAGANA.IT
Platone, nel dialogo Gli Amanti, spiega a che cosa serve la filosofia e il filosofeggiare.
08 settembre 2017
Le due città e i due amori di Agostino nella città di Dio
Le due città e i due amori di Agostino
Seconda parte
Il libero arbitrio di Agostino è solo una presa in giro. Se il Dio crea l’uomo, crea pure le condizioni all’interno delle quali l’uomo sceglie. E se il Dio di Agostino crea delle condizioni la cui scelta costituisce danno per l’uomo, il Dio di Agostino è responsabile dei danni che impone all’uomo.
Il punto centrale è che il Dio di Agostino, per le condizioni poste da Agostino, è il costruttore del male per il male. E’ colui che gode del male per il male. Le condizioni in cui l’uomo può scegliere, secondo Agostino, è la distruzione dell’uomo in funzione dell’obbedienza al padrone o la distruzione di sé stesso quando si rifiuta di sottomettersi. Viene condannato da Gesù il servo che, avendo avuto un talento o una mina, si rifiuta di fare gli interessi del proprio padrone.
La necessità di conquistare meriti, che Agostino impone all’uomo, è creata da Dio per il suo sollazzo. Non esiste nessuna necessità di Dio di creare una condizione nella quale l’uomo fa violenza a sé stesso per acquisire dei meriti. Ai figli di Zebedeo, ai quali Gesù chiede se fossero in grado di sopportare il suo stesso dolore pur di sedere nella gloria di suo padre, Gesù, riconoscendo che sono in grado di farlo, afferma l’assoluta discrezionalità di Dio che è indifferente ai meriti e ai crimini. Premia i criminali e tratta con disprezzo le persone “rette”, come nell’episodio del peccatore e il fariseo, per il proprio divertimento che consiste nel veder soffrire i “buoni” e premiare i criminali in nome e per conto della gloria di Dio (crimini fatti per lo spirito, non per la carne).
Partendo da questo delirio, Agostino afferma:
Due amori quindi hanno costruito due città: l'amore di sé spinto fino al disprezzo di Dio ha costruito la città terrena, l'amore di Dio spinto fino al disprezzo di sé la città celeste. In ultima analisi, quella trova la gloria in se stessa, questa nel Signore. Quella cerca la gloria tra gli uomini, per questa la gloria più grande è Dio, testimone della coscienza. Quella solleva il capo nella sua gloria, questa dice al suo Dio: Tu sei mia gloria e sollevi il mio capo. L'una, nei suoi capi e nei popoli che sottomette, è posseduta dalla passione del potere; nell' altra prestano servizio vicendevole nella carità chi è posto a capo provvedendo, e chi è sottoposto adempiendo. La prima, nei suoi uomini di potere, ama la propria forza; la seconda dice al suo Dio: Ti amo, Signore, mia forza.
---fine citazione da La città di Dio di Agostino----
L’amore di sé ha costruito la vita. La vita è uscita dal brodo primordiale, ha costruito le relazioni e si è modificata nelle relazioni con il mondo che la circonda.
Agostino disprezza l’uomo. Lo odia. Agostino odia la libertà dell’uomo e la capacità dell’uomo di modificare il suo presente.
Quando l’uomo costruiva la vita, l’idea del Dio cristiano, l’idea del Dio padrone di Platone, l’idea del Dio padrone degli ebrei, non esisteva. Il Dio di Agostino non era.
Quando la vita è uscita dal brodo primordiale e si è modificata, lo fece senza un padrone. Lo fece senza che qualcuno indicasse una via. Erano i soggetti che agivano ed agivano proprio per l’amore di sé stessi. Agivano proteggendo il futuro dei loro figli e non permettevano, in nessun modo, che qualcuno si appropriasse della loro vita.
Quando le condizioni di vita erano difficoltose, non c’era un Dio padrone che interveniva con la provvidenza, c’era l’essere della specie che modificava sé stesso per consentire ai suoi figli di crescere nelle nuove condizioni che si verificavano.
---fine seconda parte---continua---
Le due città e i due amori di Agostino nella città di Dio
STREGONERIAPAGANA.IT
Agostino d'Ippona nella Città di Dio descrive gli amori che stanno alla base della città terrena e della città celeste.
08 settembre 2017
Oggi, 08 settembre la seconda guerra mondiale fece 68 047 059 di morti. Ne valeva la pena?
08 settembre 2017
Che cos'è il cristianesimo nel Paganesimo Politeista.
Nella conferenza tenuta a Marghera da me e Francesco illustrammo un altro aspetto della Stregoneria che era destinato ad essere fndamentale per la definizione della Religione Pagana.
Fu la definizione della religione cristiana in relazione alla religione pagana.
Questa definizione ci portò molte critiche, non solo dai cristiani, ma anche dai "tradizionalisti" che videro con orrore il fatto che noi attribuivamo ad Augusto la responsabilità di aver imposto la figura dell'uomo-dio.
Sostenemmo pubblicamente queste tesi:
5) L'ORRORE DELLA CONCEZIONE RELIGIOSA EBRAICO-CRISTIANA
Testo conferenza 1996
Ricordiamo come il cristianesimo non sia in possesso di una dottrina o di una visione atta a convincere le persone della giustezza della sua visione. Il cristianesimo può solo imporsi con la violenza, la tortura e il ricatto economico e sociale.
Il cristianesimo oggi sopravvive in questo paese perché gli si consente di mettere in ginocchio i bambini negli asili nido, nelle scuole materne, nelle scuole elementari. Gli si consente di agire massicciamente e indisturbato nelle galere, negli ospedali e negli ospizi dove non c'è il rispetto religioso ma si pratica massicciamente il ricatto sociale.
Il cristianesimo si è imposto con la ferocia dei ferri roventi e dei ricatti. Con la coercizione sui bambini. La sua tecnica consiste nell'impossessarsi del Comando Sociale spiegandogli come sia più conveniente imporre la sua religione per tener sottomessi gli Esseri Umani.
Ricordiamo come si è imposto il cristianesimo, anche se noi come Pagani Politeisti imputiamo all'imperatore romano quale uomo-dio la responsabilità di aver distrutto il Paganesimo come prologo all'arrivo di un altro uomo-dio. In altre parole il cristianesimo perfeziona ciò che Augusto aveva iniziato.
379-395 Teodosio trasforma il cristianesimo in "religione di Stato";
391 Il Paganesimo viene vietato, Templi chiusi e smantellati;
409 I vescovi assumono il potere di scelta dei difensori della città;
412 Le chiese vogliono il diritto d'asilo;
429-439 Vengono promulgate 150 leggi a difesa e a maggior gloria del cristianesimo; vengono proibiti i combattimenti ei gladiatori;
435 Viene emanata la pena di morte per i Pagani;
448 Viene bruciato il libro "Contro i cristiani" di Porfirio;
494 Il papa cattolico, Gelasio I° "il corrotto" proibì il rito dei Lupercali sostituendoli con la candelora;
N.B. Gelasio è corrotto in quanto pretese il possesso degli Esseri Umani attraverso il controllo di Re e Imperatori.
----Fine quadro sviluppato in conferenza----
Che cos'è il cristianesimo nel Paganesimo Politeista.
STREGONERIAPAGANA.IT
Il concetto del cristianesimo della Religione Pagana Politeista fu esposto, per la prima volta, nella Conferenza tenuta nel settembre 1996 a Marghera.
09 settembre 2017
Ho guardato il film Guardiani della Galassia 2.
E' la storia di come Gesù si rifiuta di farsi sacrificare per il Dio padre-padrone e piuttosto che essere messo in croce, lo ammazza riuscendo a capire che il suo "padre putativo" era una brava persona che lo ha salvato dal delinquente Dio padrone.
Guardiani della Galassia Vol. 2 - Film (2017)
09 settembre 2017
Il mondo in cui vive l'uomo nel Paganesimo Politeista.
Il sette settembre 1996 in conferenza pubblica io e Francesco abbiamo illustrato anche i principi attraverso i quali pensiamo il mondo in cui viviamo.
Le persone che si sentivano create ad immagine e somiglinza di un Dio padrone, apparvero sconcertate.
Il mondo apparve loro in una nuova forma.
Il mondo, come un cadavere, ai loro occhi prese forma e si resero conto che progettava mediante la sua intelligenza.
Queste furono le tesi che sostenemmo e che abbiamo dibattuto:
6) IL CIRCOSTANTE COME INSIEME DI COSCIENZE
Testo conferenza 1996
1) Per il Paganesimo Politeista il circostante è formato da Coscienze il cui fine è proseguire nella sequenza dei mutamenti.
Il bisogno che spinge l'azione delle Coscienze determinandone la direzione è Libertà.
Libertà è Coscienza divina in Sé calata in ogni Coscienza!
E' divino nei divini!
Libertà è quel divino che spinge le Coscienze a rimuovere gli ostacoli che impediscono lo sviluppo del loro Potere di Essere.
2) In un sistema divino in cui le relazioni fra le Coscienze sono determinate dal Potere di Essere la rimozione degli ostacoli al suo sviluppo deve essere fatta nei confronti delle coscienze più deboli e maggiormente sottoposte alla coercizione del Potere di Avere.
3) Il Potere di Avere non solo minaccia la specie in cui si diffonde ma minaccia ogni altra specie in quanto il suo sviluppo si esprime attraverso la distruzione sia del divenire della specie sia dell'oggettività divina in cui quella specie è divenuta.
4) Per questo motivo le Coscienze del circostante usano il loro divino riversando Energia Vitale per alimentare ogni percorso di Libertà che viene ad esprimersi nella specie umana. Solo in quel modo potranno preservare i propri cammini nell'eternità prima che la pazzia del Potere di Avere identificandosi come demandato dal Dio creatore distrugga irrimediabilmente i loro percorsi verso l'eternità.
5) Questo farsi Coscienza del circostante nei confronti della Specie Umana si chiama:
A N T I C R I S T O!
6) Il progetto del pazzo di Nazareth nel sottomettere gli Esseri Umani a quello che lui chiama Dio suo padre, consiste nel distruggerne il divenire degli uomini portandoli vuoti alla morte del corpo fisico insieme alla distruzione del corpo luminoso. In compenso, egli prometteva che li avrebbe fatti risorgere nella carne (ma senza sesso come dice ai Sadducei).
Il progetto dell'Anticristo è quello di favorire il respiro di Libertà della Specie Umana affinché liberatasi dall'assoggettamento alle religioni monoteiste possa proseguire nei mutamenti verso l'eternità.
Solo questo aiuta le Coscienze del circostante a continuare i propri mutamenti verso l'eternità.
----Fine quadro sviluppato in conferenza----
STREGONERIAPAGANA.IT
Il concetto di circostante come coscienza nella Religione Pagana Politeista fu esposto, per la prima volta, nella Conferenza tenuta nel settembre 1996 a Marghera.
09 settembre 2017
Gli Amanti di Platone e la funzione della filosofia
Il dittatore è l'uomo che usa castigare chi non obbedisce.
Obbedire al dittatore è "fare giustizia".
E' la dittatura di Platone che si scontra con la democrazia di Pericle e non c'è molta differenza dal momento attuale che stiamo vivendo.
Anche oggiassistiamo all'ideologia nazista, come quella predicata da Platone, tentare di distruggere la democrazia italiana che con tanta fatica è stata dichiarata dopo la seconda guerra mondiale.
Una democrazia mai attuata che ha vissuto sotto il terrore dei manganelli e la violenza della Polizia, del crocifisso imposto ai bambini, ella violazione dei principi fondamentali ad opera elle Istituzioni.
Eppure, sia pur faticosamente, un cambiamento è avvenuto ed ora anche la democrazia formale sta vivendo il pericolo di un'involuzione istituzionale.
Gli uomini, ridotti a cani o a cavalli, frustati dai dominatori devono rinunciare ad essere persone.
Questo è il nazismo di Platone come di Renzi e Berlusconi.
STREGONERIAPAGANA.IT
Platone, nel dialogo Gli Amanti, spiega a che cosa serve la filosofia e il filosofeggiare.
10 settembre 2017
o Mundo próximo, o Anticristo e a salvação da humanidade
Ultima pagina tradotta da Dante Lioi Filho per tutti gli amici di lingua Portoghese.
Alla fine della pagina il link per raggiungere la versione in italiano.
Anticristo, o Mundo próximo
FEDERAZIONEPAGANA.IT
Anticristo, o Mundo próximo
Claudio Simeoni: o Mundo próximo, o Anticristo e a salvação da humanidade.
10 settembre 2017
Gli Amanti di Platone e la funzione della filosofia
A che cosa serve la filosofia?
Dialogo di Platone “Gli Amanti”
Prima parte
C’è un dialogo attribuito a Platone detto “Gli amanti”. E’ un dialogo molto breve e c’è chi non lo attribuisce direttamente a Platone, ma alla sua scuola.
Si tratta di un dialogo semisconosciuto e che non viene quasi mai studiato. Il dialogo ha il pregio di dirci che cosa Platone, o chi usava la filosofia di Platone, intendeva farne della filosofia.
Questo dialogo è interessante perché esalta l’ignoranza delle persone. Solo il dittatore, il tiranno, il Gesù, l’Hitler di turno, il Dio di ebrei, cristiani e musulmani, può usare la conoscenza del filosofare in funzione della sua soggettività che chiama “Giustizia”.
E’ poco importante se il dialogo è di Platone o meno. L’attribuzione viene lasciata ai filologi o, in generale, agli studiosi. A me interessa il senso filosofico, etico e morale dell’uso che viene fatto della filosofia e che, in ogni caso, corrisponde alle intenzioni di Platone.
Come dice la “strega cattiva” alla figlia di Biancaneve parlandole con disprezzo: “Sei come tua madre, fai le azioni senza chiederti quali siano le conseguenze”.
La premessa di Platone nel dialogo chiamato “Gli amanti” è questa.
Scrive Platone:
Entrai nella scuola del grammatico Dionisio e lì vidi, tra i giovani, quelli che venivano considerati i più ragguardevoli quanto a bellezza e nobiltà dei padri, con i loro amanti. Due giovinetti stavano discutendo, ma non riuscivo affatto a sentire di che cosa si trattasse. Sembrava, tuttavia, che la disputa vertesse su Anassagora, oppure su Enopide: in verità, mi pareva che tracciassero dei cerchi e imitassero delle inclinazioni, appoggiandosi sulle mani, con grande impegno. Allora io, che sedevo vicino all'amante di uno di loro. Io toccai con il gomito e gli chiesi su che cosa i giovani stessero discutendo con tanta serietà, dicendo: "Certo, dev'essere qualcosa di grande e di bello ciò a cui dedicano un simile impegno".
Ed egli rispose: "Ma che grande e bello! Costoro ciarlano di astronomia e chiacchierano di filosofia".
Stupito della sua risposta, gli domandai: "Giovanotto, il filosofare ti sembra forse una cosa da disprezzare? Perché parli così ostilmente?".
L'altro, allora, che gli sedeva vicino, ed era suo rivale, avendo udito la mia domanda e la sua risposta, replicò: "Non è da te, Socrate, chiedere a costui se pensi che la filosofia sia da disprezzare. Non sai che ha passato tutta la vita a fare la lotta, saziarsi e dormire? Così, che cosa credevi che ti avrebbe risposto, se non che la filosofia merita disprezzo?".
Dei due amanti, questo aveva sempre coltivato la musica, mentre l'altro, che egli scherniva, la ginnastica. Mi parve che si dovesse lasciar perdere quello che avevo interrogato, dal momento che neanche lui pretendeva di essere esperto nel ragionare, bensì nell'agire, e che mi convenisse rivolgermi, invece, all'altro, che presumeva di essere più sapiente, per cercar di ricavare qualcosa da lui, nei limiti del possibile. Gli dissi, dunque: "Ho chiesto la stessa cosa a entrambi. Se tu pensi di saper rispondere meglio di costui, ti faccio la stessa domanda che ho rivolto anche a lui, ossia se ti sembra che il filosofare sia bello, oppure no".
--- Fine citazione Platone dal dialogo Gli Amanti pag. 661---
Il fine che Platone si prefigge è abbastanza chiaro: umiliare chi ritiene che la filosofia sia l’arte del saggio o di chi cerca la conoscenza. Platone deve esaltare lo stolto, colui che non si interessa di filosofia, ma solo di ginnastica perché costui non ha argomenti da opporre alle sue affermazioni.
--fine prima parte – continua---
STREGONERIAPAGANA.IT
p class="rambo"> Platone, nel dialogo Gli Amanti, spiega a che cosa serve la filosofia e il filosofeggiare.
10 settembre 2017
Che cos'è la Teoria della Filosofia Aperta?
E' l'analisi delle idee, riconducibili alla filosofia, degli ultimi 250 anni di storia del pensiero.
In base a cosa vengono analizzate le idee della filosofia?
In base alle necessità di libertà dell'uomo.
Libertà esistenziale, libertà sociale.
Nel dialogo "Gli Amanti", Platone ha spiegato a che cosa serve la filosofia.
Per Platone la filosofia serve per trattare gli uomini come cani o cavalli da addestrare mediante i castighi, le frustate, che devono essere morigerate (limitate dalla temperanza) per ottenere l'obbedienza.
La filosfia diventa l'arte mediante la legittimare sofisticamente il dominio dell'uomo sull'uomo.
La Teoria della Filosofia Aperta è la ribellione dell'uomo ridotto al rango di cane che torturato da chi legittima il diritto a sottomettere inizia a ragionare sui principi della realtà in cui vive.
I principi filosofici non sono solo oggetti in sé, ma escono da un insieme mentale di chi li elabora ed entrano nell'insieme mentale dell'ascoltatore che li interpreta nel suo diverso insieme mentale.
Il lavoro della Teoria della Filosofia Aperta fu iniziato nel 1995 come ribellione alla percezione immediata di principi filosofici generici e il lavoro fu terminato circa un anno dopo.
Questo lavoro fu ripreso il 25 aprile 2012 con l'idea di mettere le varie parti della Filosofia Aperta in internet, ma mi resi conto che quelle pagine erano inadeguate e dopo aver sistemato un po' di pagine del lavoro originale, ripresi il lavoro iniziando ad approfondire i testi di filosofia.
Fra pochi mesi pubblicherò il sesto volume.
Si tratta di un percorso di analisi delle idee della filosofia dove nulla è scontato perché tutto va scoperto e riscoperto in nuove e diverse dimensioni in cui l'uomo vive.
Col sesto volume sono stato costretto ad analizzare molti aspetti di Platone. Non è il tentativo di tornare alla filosofia antica, ma i filosofi attuali riprendono e ripropongono le stesse idee di Platone anche se in una diversa forma.
I filosofi meno attenti riproducono le idee del catechismo cristiano, i filosofi più preparati riproducono le idee di Platone. Ma sono le stesse idee con cui si giustifica il dominio dell'uomo sull'uomo.
Capire, spiegare, comprendere il significato della filosofia e delle teorie filosofiche nella storia e nella società
STREGONERIAPAGANA.IT
Capire, spiegare, comprendere il significato della filosofia e delle teorie filosofiche nella storia e nella societa'. La teoria della filosofia aperta, scritta nel 1995 e presentata in internet ha la funzione di liberare l'uomo dalla schiavitù dell'idea del Dio creatore, qualunque ne sia il nome, i...
11 settembre 2017
Quando noi affrontiamo la filosofia affrontiamo idee preconcette.
Costruite e fissate in migliaia di anni.
Idee che a molti appaiono come ovvietà.
Per esempio, nessuno accetta più la versione ideologico razionale di Platone, pur tuttavia la donna che deve essere sottomessa, che poi è l’intento della spiegazione reincarnazionista di Platone nel Timeo, è una costante della società civile.
Scrive Platone nel Timeo:
Ecco, dunque, quello che dobbiamo dire a questo riguardo. Degli uomini che sono nati, quanti sono stati vili e hanno trascorso la vita in maniera ingiusta, secondo un discorso verosimile, nella seconda generazione si sono trasformati in donne. E in quel tempo, gli dèi idearono l'amore della congiunzione, costituendo un essere vivente dotato di anima dentro di noi, e un altro nelle donne, e producendo l'uno e l'altro nel modo che segue.
---fine citazione dal Timeo di Platone---
La rimozione di questo obbrobrio nella società richiede grandi sacrifici. Tanto più grandi se viene costruita, come è stata costruita, una condizione sociale in cui le donne rivendicano l’uguaglianza, ma nelle scuole si studia con piacere e soddisfazione il motivo Platonico per cui la donna è sottomessa.
Se si fosse sviluppata una filosofia che avesse opposto principi filosofico-religiosi condannando Platone, il processo di uguaglianza nella società civile sarebbe stato più veloce e più profondo.
E, invece, ancor oggi, per questo principio secondo cui la donna è sottomessa, abbiamo visto carabinieri violentare delle ragazze. Volete mettere quanto è “vile” la donna che non si è lasciata violentare dall’autorità dei carabinieri? Avrebbe dovuto, secondo i platonici e i cristiani, fare come Maria nel vangelo di Luca e recitare il “magnificat” al proprio stupratore che l’ha degnata di attenzione.
La filosofia è una cosa seria solo se viene trattata in maniera seria.
11 settembre 2017
Discutere di religione è cosa diversa dal discutere dell'applicazione dei principi religiosi nella società. Quando Gesù ordina di sgozzare i suoi nemici, è un ordine che i cristiani hanno sempre applicato. Da Recaredo in Spagna al genocidio dei popoli africani, al genocidio dei nativi americani, ai bambini ammazzati negli orfanotrofi, ecc.
Questo principio viene condannato dalla società civile come atto criminale, ma la società civile non condanna Gesù, condanna l'ordine di Gesù di ammazzare le persone. Pertanto, l'ordine di ammazzare le persone che non "credono in Gesù" viene circoscritto nella sfera personale, nelle fede, e diventa "necessità psichica del cristiano di costringere le persone a sottomettersi a Gesù".
La necessità psichica non viene condannata dalla società civile, ma quando il cristiano ha dei figli, sottraendoli ai loro diritti Costituzionali, agisce sulla loro psiche e sulle loro emozioni affinché "si sottomettano a Gesù". Dice Matteo Renzi "Io e i miei figli preghiamo assieme". Questa è violenza fatta ai suoi figli affinché diventino degli adulti irresponsabili.
Diverso è il discorso quando si discute di religione. Il principio di Gesù di ammazzare chi non si mette in ginocchio è la sostanza con cui Gesù di presenta. Gesù è l'assassino che ordina di ammazzare chi non si mette in ginocchio e in questo contesto per combattere Gesù è necessario realizzare una sostanza religiosa che condanni Gesù come un criminale perché rappresenta il male. Mentre Gesù ordina di ammazzare per risolvere il suo problema; una religione diversa deve comprendere metodi diversi per risolvere il problema che passano attraverso la condanna di Gesù.
Senza questa operazione religiosa l'ordine di ammazzare di Gesù rimane come "rumore di fondo sociale" e qualora la società vada in crisi, ci sarà sempre qualcuno che incita al linciaggio o ad ammazzare per risolvere i propri problemi sociali o personali.
11 settembre 2017
Le due città e i due amori di Agostino nella città di Dio
Le due città e i due amori di Agostino
Quinta parte
Non era ancora il tempo in cui uomini vaneggiavano e deliravano anelando ad un potere assoluto. Gli uomini erano sapienti perché, dato un problema esistenziale, mettevano in atto strategie mediante le quali risolverlo o per impedirgli di danneggiare eccessivamente la vita degli uomini. Questo modo di agire è proprio dei sapienti. E’ proprio di coloro che fin dal brodo primordiale hanno modificato la loro soggettività modificando l’oggettività nella quale vivevano.
Poi arrivarono le menti ottuse. Le menti di coloro che furono incapaci di vivere nel mondo e, per farlo, si proclamarono padroni di uomini che per conto loro risolvevano i problemi dell’esistenza. La loro mente delirava e gli uomini, aggrediti da quel delirio, non colsero la gravità. Non colsero come quel delirio era inumano. E costoro, in maniera inumana, dichiararono di essere i rappresentanti di un padrone che chiamarono “Dio”, padroni a loro volta per conto di quel “Dio”.
Mentre i sapienti costruivano le relazioni con ogni Essere della Natura e col mondo in cui vivevano cogliendo l’aspetto divino che i soggetti del mondo presentavano loro, gli stolti resero omaggio al loro desiderio malato e impotente che chiamarono “Dio”. Nel farlo ammazzarono e sterminarono tutti coloro che deridevano la loro incapacità e la loro impotenza.
I sapienti costruivano le condizioni per la felicità dell’uomo mentre, gli stolti, costruivano la povertà, la miseria e l’angoscia fra gli uomini affinché fossero costretti a sottomettersi alla volontà del loro Dio-padrone.
Gli uomini adoravano (parlavano a… ) i soggetti del mondo, gli stolti divennero sordi alle voci del mondo rinchiudendosi nel delirio del loro desiderio che alimentavano con l’onnipotenza. Loro, stolti davanti alla vita, si pensavano i creatori, i padroni, e non capivano perché le persone, anziché prostrarsi al loro delirio, continuavano a percorrere le strade della vita adorando e venerando ogni soggetto che incontravano lungo il loro cammino.
Gli stolti adorarono il loro desiderio malato anziché i soggetti che, come avrebbero dovuto fare loro, si trasformavano nella loro vita. Gli stolti confusero la “libertà di vivere” con la “libertà del padrone di imporre loro il suo delirio che scambiarono per verità”.
Nella città celeste di Agostino c’è angoscia, povertà e miseria che consente al suo Dio-padrone di esercitare la sua pietà nei confronti di chi, vivendo in povertà, nella miseria e nell’angoscia, si compiace del proprio vivere per far contento il proprio padrone. La pietà per sé stessi da parte dei miserabili, degli angosciati, dei derelitti, è il cibo di cui si nutre il Dio di Agostino e Agostino stesso si compiace della miseria che ha costruito.
---fine quinta parte---continua---
Le due città e i due amori di Agostino nella città di Dio
STREGONERIAPAGANA.IT
Agostino d'Ippona nella Città di Dio descrive gli amori che stanno alla base della città terrena e della città celeste.
12 settembre 2017
O que é a verdade do Livro do Anticristo
Ultima pagina tradotta da Dante Lioi Filho per tutti gli amici di lingua Portoghese.
O que é a verdade do Livro do Anticristo
FEDERAZIONEPAGANA.IT
Claudio Simeoni: O que é a verdade do Livro do Anticristo.
12 settembre 2017
Jean-Paul Sartre, il corpo come essere-per-sé: la fatticità in l'Essere e il Nulla
Continuare il discorso sul rapporto fra corpo e coscienza come espresso da Sartre, significa demolire tutta la filosofia esistenzialista il cui scopo è una folle ricerca della conferma platonica di separazione corpo-anima.
Non sono io che penso il mio corpo, è il mio corpo che pensa me.
Il mio corpo, pensando sé stesso, manifesta anche il pensiero che diventa io. Il pensiero che diventa io si ricava uno spazio nel pensiero del corpo e pensa il corpo separandosi dal pensiero del corpo.
Il corpo pensa nel senso che vive, si espande e progetta sé stesso e io che penso me, prodotto dal corpo che pensa, altro non sono che una definizione parziale di ciò che il mio corpo pensa.
Come è possibile che io possa affermare che il corpo pensa me e che quanto penso è un prodotto limitativo del pensiero del mio corpo?
Io non penso la sensazione. La sensazione sorge in me senza che io sia in grado di averla prima pensata. La sensazione stessa è un pensare la realtà da parte del mio corpo.
Nell’Essere e il nulla Sartre scrive:
Ma bisogna ancora capirei bene. Infatti questa necessità appare tra due contingenze: da un lato, è necessario che io sia sotto forma di essere-là, quindi è del tutto contingente che io sia, perché non sono il fondamento del mio essere; dall'altra, se è necessario che io sia implicato in questo o quel punto di vista, è contingente che io lo sia precisamente in questo, escludendone ogni altro. Questa duplice contingenza, che comporta una necessità, l'abbiamo chiamata la fatticità del per-sé. E l'abbiamo descritta nella seconda parte di quest' opera. Abbiamo dimostrato allora che l'in-sé, annullato e inghiottito nell'avvenimento assoluto che è l'apparizione del fondamento o nascimento del per-sé, rimane in seno al per-sé come la sua contingenza originale. Così il per-sé è sostenuto da una continua contingenza che riprende a sua volta e alla quale si assimila senza poterla mai sopprimere. li per-sé non la trova in sé in nessuna parte, non può percepirla né conoscerla, neanche mediante il cogito riflessivo, perché la supera sempre verso le sue possibilità e non incontra in se stesso nient' altro che il nulla che deve essere. Tuttavia essa continua a essere in lui, e ci costringe a percepirei insieme come totalmente responsabili del nostro essere e come totalmente ingiustificabili. Ma di questa ingiustificabilità, il mondo ci rimanda l'immagine sotto forma del- l'unità sintetica dei suoi rapporti univoci con me. E’ assolutamente necessario che il mondo mi appaia in ordine. In questo senso, l'ordine sono io, in quell'immagine di me che ho descritto nell'ultimo capitolo della seconda parte. Ma è del tutto contingente che io sia questo ordine. Così esso appare come la disposizione necessaria e ingiustificabile della totalità degli esseri. L'ordine assolutamente necessario e ingiustificabile delle cose del mondo. L'ordine che sono io in quanto il mio nascere lo fa necessariamente esistere, e che mi sfugge in quanto io non sono il fondamento né del mio essere né di un tale essere, è il corpo quale è sul piano del per-sé. In questo senso si potrebbe definire il corpo come la forma contingente che assume la necessità della mia contingenza. Non è qual- cosa di diverso dal per-sé; non è un in-sé nel per-sé, perché allora coagulerebbe tutto. Ma è il fatto che il per-sé non è il proprio fondamento, in quanto questo fatto si traduce nella necessità di esistere come essere contingente fra gli esseri contingenti. In quanto tale, il corpo non si distingue dalla situazione del per-sé, perché, per il per-sé, esistere o porsi sono una sola cosa; e d'altra parte esso si identifica con il mondo intero, in quanto il mondo è la situazione totale del per-sé e la misura della sua esistenza. Ma una situazione non è un puro dato contingente: anzi, non si manifesta se non in quanto il per-sé la supera verso se stesso. Di conseguenza il corpo-per-sé non è mai un dato che io possa conoscere: è là, ovunque, come superato, ed esiste solo in quanto lo fuggo nullificandomi; è ciò che io nullifico.
Pag. 365 – 366 ---fine citazione Sartre da L’Essere e il Nulla---
Citazione presa da:
Jean Paul Sartre, L'Essere e il Nulla editore il Saggiatore 2002
---continua---
Jean-Paul Sartre, il corpo come essere-per-sé: la fatticità in l'Essere e il Nulla.
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Jean-Paul Sartre 1905 – 1980 Il corpo come essere-per-sé: la fatticità in l'Essere e il Nulla.
12 settembre 2017
Le due città e i due amori di Agostino nella città di Dio
Le due città e i due amori di Agostino
Sesta (e ultima) parte
Nella città celeste, nella quale Agostino ha distrutto la saggezza umana, si ama il padrone che ha costruito la miseria fra gli uomini costretti a sperare nella “ricompensa” di una santità e di una ricchezza che non può arrivare perché il Dio di Agostino non si può privare degli uomini ridotti a suoi giocattoli.
Ciò che era fra gli uomini, l’uguaglianza fra ogni Essere della Natura, Agostino, dopo averlo rubato all’uomo per sottometterlo a Dio, ecco promettere agli uomini di “diventare Dio”. Ciò che era nelle possibilità della vita viene da Agostino distrutto nella realtà dell’esistenza e collocato come illusione del desiderio di chi ha portato al fallimento esistenziale.
Ecco, i Vandali. Agostino delirante nel 430 vede la fine del mondo e l’avvento di Cristo che doveva venire con grande potenza sulle nubi. I vandali sono cristiani come Agostino. Ma fra cristiani ci si macella per contendersi il favore di Dio. Si macellano gli uomini per la gloria di Dio. Così Dio premia i suoi servi. Per le scelte di Agostino il mondo brucia e Agostino sogna la città celeste, ma attorno a lui è solo distruzione e saccheggio.
Mentre gli uomini dovranno costruire un nuovo e diverso futuro, Agostino, il costruttore della miseria sociale in nome del suo Dio-padrone, vagheggia “Dio sia in tutti!”. Ma Dio non soccorre gli assediati dai Vandali, il Dio di Agostino, visti gli effetti, per quanto riguarda l’ideologia di Agostino, parteggia per i Vandali e Agostino ha disarmato gli uomini davanti alla condizioni della vita: in tutti c’è la miseria. Agli uomini ridotti alla sottomissione non resta che confidare nella pietà del padrone, dei nuovi padroni, mentre continuano a desiderare quell’onnipotenza assoluta che Agostino prometteva in cambio della loro obbedienza.
Intanto altri uomini, che adoravano il mondo in cui vivevano, iniziarono a ricostruire un futuro in mezzo ad un mondo che i cristiani avevano trasformato in una discarica di immondizie per la gloria del loro Dio.
Marghera, 04 settembre 2017
Nota: Le citazioni di Agostino d’Ippona sono tratte da “Agostino – La città di Dio” a cura di Luigi Alici Editore Bompiani 2015
---Fine---
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Le due città e i due amori di Agostino nella città di Dio
13 settembre 2017
Jean-Paul Sartre, il corpo come essere-per-sé: la fatticità in l'Essere e il Nulla
Sempre a proposito di Essere e nulla di Sartre, continuo col commento a Sartre:
Terza riflessione
L’occhio è un oggetto in sé ed è manifestazione del corpo. L’occhio percepisce e qualcos’altro di quel corpo interpreta. L’occhio, come insieme detto occhio, vive per sé stesso composto da un insieme che vive per sé stesso, che agisce per sé stesso e che, nell’agire per sé stesso, agisce alimentando l’agire del corpo nel suo abitare il mondo. Il corpo è l’occhio e l’occhio è il corpo come le infinite parti che vivono per sé e che nel vivere per sé compongono quello che chiamiamo occhio. Così alle infinite parti del corpo, vivendo per sé, permettono il funzionamento del corpo.
L’idea chiave non è, dunque, io vivo con un corpo, ma è un corpo che vive come espressione di un insieme che vive e che compone insiemi di insiemi viventi che alla fine chiamiamo corpo.
L’occhio non è l’occhio quando è separato dal corpo. L’occhio è l’occhio solo fintanto che è il corpo, senza il corpo l’occhio non è. E’ un cadavere di occhio.
Viste in questo modo, io non posso dire di “avere una coscienza”, ma devo prendere atto che ogni parte del mio corpo è un insieme di coscienze di soggetti che vivono e che le parti, come l’insieme del corpo, sono mediazioni di coscienze che agiscono e che si separano nei vari modi in cui avviene la comprensione del mondo e che la coscienza risultante che chiamiamo “Io”, è una coscienza specifica quale sottoprodotto di ciò che io sono nell’abitare il mondo.
Io, che penso, metto ordine nel mondo. Io sono solo un sottoprodotto dell’Io che abita il mondo. Per pensare e mettere ordine nel mondo e poter, allo stesso tempo, padroneggiare la descrizione del mondo io, come Io che pensa il mondo, sono stato costretto a selezionare una “fetta di mondo” estraendo il mondo da un rumore di fondo dell’esistenza che ha la capacità di manifestare i viventi.
Se io affermo e accetto l’affermazione che la mia coscienza è “Io, che penso, metto ordine nel mondo. Io sono solo un sottoprodotto dell’Io che abita il mondo.” e aver relegato tutto ciò che non appartiene alla coscienza a rumore di fondo della mia esistenza, la domanda sorge spontanea:
quante coscienze, che io posso definire Io, sono possibili se da quel rumore di fondo prelevo delle variabili da sostituire a quella che è in questo momento la mia coscienza? Cosa succede se vario ogni elemento costitutivo della mia coscienza, producendo una nuova e diversa coscienza che metta la coscienza precedente nel rumore di fondo della nuova coscienza, che cosa io chiamo l’“Io”?
Qual è dunque la potenza del mio corpo se in una realtà vissuta posso esprimere un numero superiore ad uno di coscienze rimando sempre lo stesso corpo che abita quel mondo? Cosa sono Io? Quali sono le possibilità di un Io che può, o capace di, esprimere più di una coscienza come propria rappresentazione nel mondo?
---continua---
13 settembre 2017
A ação na subjetividade e na objetividade do Livro do Anticristo
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A ação na subjetividade e na objetividade do Livro do Anticristo
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A ação na subjetividade e na objetividade do Livro do Anticristo
Claudio Simeoni: O que é a verdade do Livro do Anticristo.
13 settembre 2017
Non ho mai visto cavi elettrici bruciare. Con questo fuoco ci sono state 6 ore di mancanza della luce e, per conseguenza, tutti i computer collegati alla rete elettrica, saltati.
13 settembre 2017
La questione di Agostino su "La città di Dio contro i pagani" ci permette due tipi di riflessioni. Ci permette di riflettere sugli Dèi perché, ricordo, molte tradizioni del Paganesimo (sottolineo del Paganesimo, non della tradizione neoplatonica o stoica) ci sono pervenute per la brama di Agostino di "sputtanare" i resti delle antiche Religioni. E inoltre, ci permette di riflettere sulle idee che i cristiani hanno dei loro stessi testi sacri. I loro testi sacri sono "testi di verità" e Agostino ci dimostra come li ha venduti alla gente spacciandoli come se fossero tante dosi di eroina emotiva.
13 settembre 2017
Jean-Paul Sartre, il corpo come essere-per-sé: la fatticità in l'Essere e il Nulla
Sempre a proposito di Essere e nulla di Sartre, continuo col commento a Sartre:
Seconda riflessione
Il mio corpo agisce in-sé e per-sé, ma l’ordine che io decreto per il mondo non è l’ordine del mondo e ciò che agisce per decretare quell’ordine non è l’oggetto in sé che sono, ma un’espressione del mio corpo che mi induce a pensarmi di essere in quell’ordine.
Nel rumore di fondo del mio agire si muove tempestoso e caotico un mondo che esiste in-sé e per-sé e nel quale il corpo che sono esiste in un caos esistenziale che solo marginalmente e saltuariamente interferisce con la coscienza razionale. Il più delle volte, il caos del mondo in cui il corpo che sono agisce, producendo e direzionando i suoi mutamenti, afferra riflessi di relazioni che l’ordine della ragione nega.
Il mio corpo è in perenne disgregazione e in una costante riaggregazione che conduce da una situazione ad una situazione seguente dove la riaggregazione manifesta un diverso corpo capace di usare una o più diverse coscienze che costruiscono relazioni con un mondo impossibile da definire nella sua interezza.
Il corpo è la realtà del mio esistere nel mondo. E’ la realtà di una consapevolezza che agisce per modificarsi in un mondo che agisce per modificarsi costantemente.
Io sono parte che il corpo esprime. Io e corpo non possono essere distinti perché io non esisto a prescindere dal corpo e il corpo agisce al di là della coscienza che “io” manifesto e che risulta essere un sottoprodotto del corpo. Un sottoprodotto perché il corpo esisteva prima che la mia coscienza razionale si formasse come necessità di risposta al mondo. Il corpo esisteva nella pancia della madre, ciò che non esisteva nella pancia della madre era l’ordine del mondo che come sottoprodotto della coscienza del corpo si è formata una volta che si è nati.
---fine seconda riflessione----
NOTA: tutte le citazioni dei filosofi sono estratti dal lavoro della Teoria della Filosofia Aperta e vanno considerate parte di quel lavoro a cui i link riconducono.
14 settembre 2017
Con il circuito di pagine in facebook siamo riusciti a costruire un circuito di informazione di assoluta serietà.
Un circuito in cui si tratta di religione, di religione pagana, di filosofia, di sociologia e di prospettive di sviluppo umano.
Abbiamo tentato di eliminare i fake, i provocatori e le bufale.
Lo abbiamo fatto dal nostro punto di vista che non tollera fake, provocazioni o bufale e che non alimenta fake, non fa provocazioni e non mette in giro bufale.
Si può non essere d'accordo con quanto affermiamo, ma certamente non inganniamo nessuno e nessuno, che legge quanto postiamo, si può sentire ingannato o raggirato.
STREGONERIAPAGANA.IT
14 settembre 2017
Si vede che sono iniziate le scuole. Traffico in aumento...
14 settembre 2017
Jean-Paul Sartre, il corpo come essere-per-sé: la fatticità in l'Essere e il Nulla
Cosa dice Sartre delle sensazioni?
Tenendo presente che il mio corpo può manifestare un numero incontrollabile di “Io” mediante i quali qualificare la mia coscienza e che, tutti i possibili “Io” circondano l’Io che agisce e che impone la propria descrizione del mondo alla coscienza, che cosa può essere la sensazione?
Se tutte le possibilità sono relegate nel rumore di fondo dell’esistenza, va da sé che anche l’Io che controlla la coscienza, un tempo fu rumore di fondo delle possibilità.
Da questo punto di vista si può contestare il concetto di sensazione come viene trattato da Sartre in l’Essere e il Nulla.
Scrive Sartre in Essere e il nulla:
Qui non significa l'appartenenza al soggetto, cioè a un'ipseità che si motiva spontaneamente. La soggettività dello psicologo è di tutt'altra specie: manifesta, invece, l'inerzia e l'assenza di qualsiasi trascendenza. è soggettivo ciò che non può uscire da se stesso. E, in quanto la sensazione, essendo pura esteriorità, non può essere che un'impressione dello spirito, in quanto non è che se stessa, che quella figura che un risucchio ha formato nello spazio psichico, non è trascendenza, è il puro e semplice subito, la semplice determinazione della nostra recettività: è soggettività perché non è in nessun modo pre-sentatiua né rappresentativa, il soggettivo di altri-oggetto è puramente e semplicemente una cassetta chiusa. La sensazione è nella cassetta. Tale è la nozione di sensazione. è evidente l'assurdità. Prima di tutto, è puramente inventata. Non corrisponde a niente di ciò che io provo in me stesso o su altri. Noi non abbiamo mai percepito altro che l'universo oggettivo; tutte le nostre determinazioni pe rsonali presuppongono il mondo e sorgono come delle relazioni con il mondo. La sensazione, invece, presuppone che l'uomo sia già nel mondo, perché esso è provvisto di organi sensibili ed essa appare in lui come pura cessazione dei suoi rapporti con il mondo. Nello stesso tempo, questa pura "soggettività" si dà come la base necessaria sulla quale bisognerà ricostruire tutte quelle relazioni trascendenti che la sua apparizione ha appena fatto scomparire. Così incontriamo questi tre momenti del pensiero:
1 Per stabilire la sensazione, si deve partire da un certo realismo: si prende come valevole la nostra percezione di altri, dei sensi di altri e degli strumenti conduttori.
2 Ma al livello della sensazione tutto questo realismo scompare: la sensazione, pura modificazione subita, ci dà informazioni solo su noi stessi, è del "vissuto".
3 E perciò, è questa che io do come base della mia conoscenza del mondo esteriore. Questa base non può essere il fondamento di un contatto reale con le cose: non ci permette di concepire una struttura intenzionale dello spirito. Dovremo chiamare oggettività non un legame immediato con l'essere, ma certi raggruppamenti di sensazioni che presenteranno più permanenza, più regolarità, o che si accorderanno meglio con l'insieme delle nostre rappresentazioni. In particolare, è così che dovremmo definire la nostra percezione di altri, degli organi sensibili di altri e degli strumenti conduttori: si tratta di formazioni soggettive di una coerenza particolare, ecco tutto. Non si tratta, a questo punto, di spiegare la mia sensazione per mezzo dell'organo sensibile, quale io lo percepisco in un altro o in me stesso, ma è invece l'organo sensibile che io spiego come una certa associazione delle mie sensazioni. è evidente il circolo inevitabile. La mia percezione dei sensi di altri mi serve da fondamento per una spiegazi one delle sensazioni e in particolare delle mie sensazioni; ma reciprocamente le mie sensazioni così concepite costituiscono la sola realtà della mia percezione dei sensi di altri. E, in questo circolo, l'oggetto è lo stesso: l'organo sensoriale di altri non ha neanche la stessa natura, né la stessa verità di fronte a ciascuna delle sue apparizioni. è prima di tutto realtà e, proprio perché è realtà, fonda una dottrina che la contraddice. In apparenza la struttura della teoria classica della sensazione è esattamente quella dell'argomento cinico del Bugiardo, dove è proprio perché il cretese dice la verità che è costretto a mentire. Ma, inoltre, come abbiamo visto, una sensazione è soggettività pura. Come si può costruire un oggetto con la soggettività? Nessun raggruppamento sintetico può conferire la qualità oggettiva a ciò che per principio è del vissuto. Se deve esserci percezione di oggetti nel mondo, bisogna che noi, dalla nostra stessa nascita, siamo di fronte al mondo e agli oggetti. La sensazione, nozi one ibrida tra il soggettivo e l'oggettivo, concepita a partire dall' oggetto, e applicata poi al soggetto, esistenza bastarda che non si sa se viva di fatto o di diritto, la sensazione è un puro sogno degli psicologi, e bisogna rifiutarla deliberatamente da ogni seria teoria sui rapporti della coscienza con il mondo.
Citazione presa da:
Jean Paul Sartre, L'Essere e il Nulla editore il Saggiatore 2002 Pag. 371 – 372
NOTA: tutte le citazioni dei filosofi sono estratti dal lavoro della Teoria della Filosofia Aperta e vanno considerate parte di quel lavoro a cui i link riconducono.
15 settembre 2017
Scrive Agostino d’Ippona nella Città di Dio contro i pagani (IV, 8):
Se volete, ora possiamo ricercare in mezzo all'interminabile schiera degli dèi venerati dai Romani quello o quelli che, come essi credono, hanno particolarmente accresciuto e mantenuto l'impero. Per quest'impresa così illustre e degna di tanto onore non oseranno certo chiamare in causa la dea Cloacina, o Volupia, che deriva il suo nome dalla voluttà, o Libentina, così detta dalla libidine, o Vaticano, preposto ai vagiti dei neonati, o Cunina, che sorveglia le loro culle. Ma come si possono ricordare in un solo capitolo di questo libro tutti i nomi degli dèi e delle dee, che quelli a malapena riuscirono a raccogliere in enormi volumi, individuandone mansioni specifiche per ogni aspetto della realtà?
---fine citazione de La città di Dio contro i pagani di Agostino d’Ippona----
Agostino ritiene importante solo il suo Dio padrone che uccide le persone.
Ma gli Dèi di Roma Antica erano il crogiolo della vita. Ogni azione era un Dio che si esprimeva in quell’azione e le azioni divine non erano quelle del padrone che comandava, ma quelli delle azioni che costruivano la vita.
Per affrontare Agostino in “La città di Dio contro i pagani” dobbiamo partire da questa differenza. Per Agostino di Ippona il Dio è colui che ammazza le persone (poi, in subordine, le risparmia per bontà sua), per l’antica religione dei Romani gli Dèi erano espressi da ogni azione che esprimeva la vita degli Esseri della Natura.
Commenti
Marina Capenti
Scusa la mia domanda....parliamo di: de civitate dei?
Si!
Claudio Simeoni
Il titolo completo è: "La città di Dio contro i pagani".
16 settembre 2017
Vedi tutti i capitoli e i link alle pagine
Nel secondo volume della Teoria della Filosofia Aperta ho iniziato ad analizzare direttamente le idee degli autori.
La maggior parte dei filosofi del secondo volume della Teoria della Filosofia Aperta è composto da filosofi italiani.
Riporto l'indice del libro:
Premessa 6
Hamilton, Sir William (1788 - 1856) 9
Hamilton e la scuola scozzese 9
John Stuart Mill (1806-1873) 11
L'esperienza come stato di coscienza. 11
I limiti della logica induttiva. Stuart Mill e Gesù come verità 12
Continua al link
Vedi tutti i capitoli e i link alle pagine
Presentazione del libro: La Teoria della Filosofia Aperta Vol. 2 di Claudio Simeoni
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16 settembre 2017
Trattando la guerra che fece Agostino d'Ippona all'antica Religione Romana all'interno del suo libro "La città di Dio contro i pagani", ricordo che la risposta ad Agostino l'ho data con due libri, che sono presenti nell'web, ma che non ho pubblicato in cartaceo e che sono "Il sentiero d'oro" e "Ciò che porta a diventare eterni nell'antica religione di Roma".
Per la Teoria della Filosofia Aperta farò solo alcune pagine di commento-analisi delle idee di Agostino d'Ippona perché molte di quelle idee di Agostino sono state fatte proprie dalla cultura ufficiale che alimenta il disprezzo per l'antica Religione di Roma come se questa non fosse portatrice di idee e principi etici e morali.
16 settembre 2017
Gli Amanti di Platone e la funzione della filosofia
A che cosa serve la filosofia?
Dialogo di Platone “Gli Amanti”
Quarta parte
Per inciso, ricordo che in Platone non esiste la possibilità di costruire la conoscenza perché l’individuo non “impara”, ma ricorda prendendo le esperienze dalle vite precedenti. Platone ritiene che la conoscenza non si costruisce. La conoscenza è reminiscenza delle vite precedenti. Al contrario, il giovane afferma che l’attività di analisi del suo presente, il filosofare, gli consente di “diventare erudito” giorno dopo giorno.
A questo punto Platone deve stoppare le possibilità del giovane di aggiungere sapere a sapere, conoscenza a conoscenza. Deve ridurre il suo impegno sociale in modo che non si renda conto dei meccanismi sociali nei quali il giovane vive.
Scrive Platone:
Ma egli, con molta ironia, diede due risposte. "Di fronte a costui si dica che non è né una cosa né l'altra, mentre davanti a te, Socrate, ammetto che è sia bella, sia buona. E, difatti, penso che sia corretto".
Allora, gli domandai: "Ebbene, credi che anche negli esercizi fisici la passione per la ginnastica consista nell' esercitarsi molto?".
Egli rispose: "Proprio come, anche riguardo al filosofare, penso che la filosofia consista nell'erudizione".
E io chiesi: "Ma tu pensi che quelli che coltivano con passione la ginnastica desiderino altro da ciò che procura salute alloro corpo?",
"Mirano proprio a questo", concluse.
"Ebbene - dissi io - sono i molti esercizi a produrre la salute del corpo?".
Rispose: "E come ci si potrebbe procurare la salute del corpo con pochi esercizi?".
Mi parve che fosse ormai giunto il momento di spingere l'appassionato di ginnastica ad aiutarmi con la sua esperienza in campo ginnico. Perciò, gli chiesi: "Carissimo, perché te ne stai zitto, mentre costui dice queste cose? Sei anche tu del parere che gli uomini si procurino la salute del corpo con un gran numero di esercizi, o pensi piuttosto che lo facciano con esercizi misurati?".
--- Platone dal dialogo Gli Amanti pag. 662---
Per stoppare l’attività mediante la quale il giovane costruisce la sua conoscenza, Platone ricorre alle idee creazioniste mediante le quali afferma il venir in essere di un corpo fisico.
Dal momento che il suo “demiurgo” ha creato il corpo delle persone, il corpo delle persone non subisce modificazioni. L’esercizio fisico non modifica il corpo, ma la salute e l’efficienza del corpo è ottenuta mediante “…o pensi piuttosto che lo facciano con esercizi misurati”. Gli esercizi misurati portano all’attività di “ciò che è”, ma è solo l’attività intensa che “modifica ciò che si è” costruendo un diverso “ciò che si è”.
Si tratta del diverso concetto di erudizione fra il giovane e Socrate. Il giovane si impegna per modificare sé stesso sedimentando conoscenza a conoscenza mentre Socrate, affermando che non è possibile sedimentare la conoscenza ma solo permettere il sorgere della reminiscenza, condanna il proposito del filosofare del giovane mediante il proposito di non modificare sé stesso espresso dal ginnasta.
Il ginnasta non tende a “diventare migliore di ciò che è”, ma tende a “mostrare ciò che è”. Per farlo, si limita agli esercizi nella “giusta misura”. Con questo sistema Platone, per bocca di Socrate, vuole bloccare l’attività del filosofare del giovane.
--fine quarta parte – continua---
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Gli Amanti di Platone e la funzione della filosofia
18 settembre 2017
Sto inserendo i filmati che ho su YouTube nelle pagine web. Per ora ho inserito una decina di filmati. Vorrei inserirli tutti e 200.
19 settembre 2017
Domani inizio a preparare l'Altare Pagano per il rito dell'Equinozio d'Autunno. Stasera preparo quanto mi serve per domani e a letto presto.
20 settembre 2017
Inizio della preparazione dell'Altare Pagano si inizia a raccogliere la legna dal Bosco Sacro, a tirare i carretti e a preparare la catasta.
Una visione delle montagne dal Bosco Sacro in una giornata limpida
21 settembre 2017
Continua la preparazione dell'Altare Pagano per la celebrazione del rito dell'Equinozio d'Autunno.
La catasta per il fuoco sacro pronta sull'Altare
E' stata preparata anche la legna per costruire le due colonne di fuoco per il passaggio fra i fuochi
Dietro, il nuovo Bosco Sacro, piantato a maggio, che sta crescendo
22 settembre 2017
Le azioni di mobbing e le strategie della Stregoneria
Le azioni mobbing si inseriscono in un contesto sociale in cui, chi le mette in atto, non ha la possibilità di aggredire fisicamente (o far licenziare) la persona e la vuole distruggere psicologicamente ed emotivamente. Non è il lavoratore precario e licenziabile che subisce l'azione mobbing, ma il lavoratore non licenziabile che deve essere costretto alle dimissioni. Lo stesso vale per il bullismo che, pur mettendo in atto anche azioni fisiche, ha lo scopo di distruggere la struttura psico-emotiva delle persone. Lo stesso vale per la violenza nei collegi, nelle comunità di recupero, nei reclusori, nelle caserme militari e in particolar modo fra una Polizia di Stato e Carabinieri le cui vessazioni, durante il periodo di addestramento, hanno il compito di educarli a vessare e violentare i cittadini.
Tutta la violenza mobbing, il bullismo, la violenza sui più deboli, viene fatta in nome e per conto di Gesù che indica la violenza contro i Farisei. Il violentato è il fariseo, il soggetto additato a disprezzo, che deve sottomettersi al gruppo che si identifica con l'assolutismo impunibile di Gesù.
Quando dico che il corpo militare degli Alpini è composto da miserabili, da codardi, lo dico per la violenza che questi miserabili mettevano in atto contro i "bocia".
Le azioni di mobbing e le strategie della Stregoneria
YOUTUBE.COM
Il mobbing è un insieme di azioni con cui un gruppo aggredisce una persona distruggendone la personalità. Le riflessioni della Stregoneria.
Commenti
Michele Cetta
Mi è successa una cosa simile proprio perchè avevo messo in primo piano la mia vita privata al posto delle relazioni sviluppate nell'ambiente di "lavoro" (volontariato)
22 settembre 2017
Diritti civili e doveri delle Istituzioni nella Costituzione
Trasferimento anche di questo filmato. Cosa significa una società Pagana? Quand'è che una società è Pagana? Quando uno Stato è Pagano in antitesi allo Stato cristiano?
Non so quante persone fino ad oggi abbiano visto questo filmato,eppure delinea i caratteri della società Pagana.
Diritti civili e doveri delle Istituzioni nella Costituzione
YOUTUBE.COM
Le riflessioni della Religione Pagana sui diritti sociali e i doveri Istituzionali nei confronti dei cittadini. La democrazia, i doveri delle Istituzioni nel regime democratico come definito dalla nostra Costituzione.
23 settembre 2017
L'Altare prima della celebrazione del rito dell'Equinozio d'Autunno.
L'Altare pronto per la celebrazione del rito dell'Equinozio d'Autunno.
Il Fuoco Sacro al massimo sviluppo.
Inizio della fase della contemplazione del fuoco.
L'inizio del passaggio fra i fuochi.
I fuochi si stanno abbassando e le persone iniziano ad attraversare i fuochi.
I fuochi si stanno spegnendo e il rito si sta concludendo..
24 settembre 2017
Fra un'ora e mezza circa si chiudono i seggi elettorali in Germania.
Sono molto curioso, non tanto su chi vince le elezioni, ma di capire la discrepanza fra i sondaggi preelettorali e il risultato effettivo.
I risultati reali si conosceranno domani, ma già stasera la tendenza percentuale si delineerà abbastanza chiaramente.
Oggi i sondaggi dicono (prelevo da un quotidiano):
E proprio l'ultimo sondaggio dell'INSA dà in crescita Alternative fur Deutschland, il partito euroscettico e anti-immigrazione guidato da Alexander Gauland e Alice Weidel. Secondo le ultime rilevazioni, l'AfD sarebbe al 13%, terzo partito tedesco dopo l'UNION (CDU e CSU) della Merkel, data invece in forte calo e attestata al 34% e l'SPD di Martin Schulz al 21%. A seguire Die Linke all'11%, i liberali dell'FDP al 9% e i Verdi all'8%. Se i dati fossero confermati la formazione di frau Angela avrebbe perso più del 7% rispetto alle elezioni del 2013.
Stando invece al sondaggio Emnid di 'Bild am Sonntag', in una elezione diretta Angela Merkel avrebbe soltanto il 45% dei consensi, e Martin Schulz il 32%. Nelle ultime settimane lo scarto si è ridotto da 29 a 13 punti: quattro settimane fa, infatti, i due candidati erano premiati rispettivamente dal 51 e dal 22% dei consensi.
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La domanda a cui vorrei tentare di rispondere è: quanto un sondaggista è in grado di comprendere gli umori degli elettori capaci di trasformarsi in voti?
Commenti
Claudio Simeoni
Direi che la previsione, almeno per ora, era azzeccata.
24 settembre 2017
0:16 / 3:03
W. M. era in diretta.
Divisione deel Fuoco al rito dell'Equinozio d'Autunno.
26 settembre 2017
La depressione come l'essere nel mondo dell'individuo. Prima parte
Chi pratica Stregoneria non si spaccia per un medico. Tuttavia un medico è un tecnico che si rifiuta di analizzare le cause sociali all'origine delle malattie.
La polemica è molto vecchia.Freud si rifiutava si assistere persone povere. Sapeva che la povertà e l'indigenza era la causa prima delle malattie mentali, ma non avrebbe curato la malattia. Sarebbe stato costretto ad affrontare le cause della povertà.
Ed è così per la depressione. L'origine della condizione depressa sta nell'educazione che le persone hanno subito nell'infanzia che, rendendole incapaci di affrontare i problemi della vita se non nelle condizioni morali imposte, impone loro uno stato di depressione psicologica che altro non è che una condizione di morte emotiva.
Se mi arriva una persona depressa a chiedere consiglio, gli dico "curati da uno psichiatra!"
Se una persona depressa mi chiede di raccontargli delle cause che portano alla depressione, io lo faccio, ma lei, vivendo in uno stato depressivo, non è in grado di capirle perché lo stato depressivo ha imprigionato la sua attenzione.
Per chi parlo, dunque?
Per chi sta abbastanza bene da potermi capire e da chi sta mettendo in atto azioni per uscire dallo stato di depressione.
Essenzialmente parlo alle persone affinché mettano in atto strategie di vita capaci di prevenire ogni condizione di depressione.
RELIGIONEPAGANA.IT
Le tre trasmissioni sulla depressione non hanno nessun scopo medico. Non hanno lo scopo di fornire strumenti per guarire alle persone "malate". Hanno il solo scopo di individuare le relazioni fra l'uomo e il mondo che contribuiscono a costriore lo stato psichico della depressione.
27 settembre 2017
Jean-Paul Sartre, il corpo come essere-per-sé: la fatticità in l'Essere e il Nulla
Continua dal precedente:
Prendendo atto di questo: che cos’è un corpo? Che relazione ha il corpo con quanto definisco come “Io” e come quell’Io si adatta e si plasma per rappresentarsi nel mondo?
In questo consiste il fallimento dell’esistenzialismo: io non sono solo ciò che mi rappresento, il mio corpo si può rappresentare in molti modi che sono l’Io, ma non quell’Io, o altri Io che sono sempre quel corpo dal quale io dico “Io”.
In un laboratorio si studiano parti di un corpo, ma parti morte di un corpo. L’occhio fuori dal corpo è un oggetto che si può studiare, ma è al di fuori del vedere, di quella funzione che avviene solo in relazione al corpo di cui l’occhio ne è parte. Il vedere non è l’occhio, ma il vedere, il guardare del corpo, non può prescindere dall’occhio. Quando l’occhio viene distinto dal corpo non c’è più il vedere e non c’è più l’occhio.
L’esistenzialismo sartriano può vivisezionare un corpo, ma il corpo vivisezionato è un cadavere che, al momento, la scienza non è in grado di riprodurre. Come non è in grado di riprodurre il “vedere” a cui l’occhio partecipa e che è capace di coinvolgere l’intero corpo predisponendolo ad agire. L’azione del vedere e tutta la predisposizione del corpo che viene suscitata dall’insieme di cui il vedere è parte, viene uccisa e sparisce nel momento in cui l’occhio viene separato dal corpo. Una volta uccisa questa, rimane l’anatomia. Ricostruendo la forma anatomica e riparando i danni di un qualche incidente, si può ripristinare la funzione dell’occhio, tuttavia è necessario che l’occhio sia nel corpo perché è il corpo che si esprime nell’occhio.
Cosa dice Sartre delle sensazioni?
Tenendo presente che il mio corpo può manifestare un numero incontrollabile di “Io” mediante i quali qualificare la mia coscienza e che, tutti i possibili “Io” circondano l’Io che agisce e che impone la propria descrizione del mondo alla coscienza, che cosa può essere la sensazione?
Scrive Sartre in Essere e il nulla:
1 ° Per stabilire la sensazione, si deve partire da un certo realismo: si prende come valevole la nostra percezione di altri, dei sensi di altri e degli strumenti conduttori.
2° Ma al livello della sensazione tutto questo realismo scompare: la sensazione, pura modificazione subita, ci dà informazioni solo su noi stessi, è del "vissuto".
3° E perciò, è questa che io do come base della mia conoscenza del mondo esteriore. Questa base non può essere il fondamento di un contatto reale con le cose: non ci permette di concepire una struttura intenzionale dello spirito. Dovremo chiamare oggettività non un legame immediato con l'essere, ma certi raggruppamenti di sensazioni che presenteranno più permanenza, più regolarità, o che si accorderanno meglio con l'insieme delle nostre rappresentazioni. In particolare, è così che dovremmo definire la nostra percezione di altri, degli organi sensibili di altri e degli strumenti conduttori: si tratta di formazioni soggettive di una coerenza particolare, ecco tutto.
---tratto da Essere e nulla di Sartre---
Se tutte le possibilità sono relegate nel rumore di fondo dell’esistenza, va da sé che anche l’Io che controlla la coscienza, un tempo fu rumore di fondo delle possibilità.
Da questo punto di vista si può contestare il concetto di sensazione come viene trattato da Sartre in l’Essere e il Nulla. Perché tutta la realtà che io percepisco è una realtà che un tempo non percepivo o la sua percezione non entrava a compartecipare alla mia coscienza.
Io percepisco il mondo, ma percepisco me stesso che si modifica modificando la percezione del mondo. Non posso dire se l’altro percepisce il mondo come lo percepisco io perché la mia percezione si è formata, mutamento dopo mutamento, nel momento stesso che ha abbandonato la percezione del mondo nell’età fetale.
La formazione del mio modo di percepire il mondo si è formata nella sollecitazione degli oggetti del mondo, percepiti ed elaborati soggettivamente, riproposti nel mondo attraverso la mia volontà che ha sperimentato, variando la percezione degli oggetti e la loro collocazione nella mia descrizione del mondo e del modo con cui penso la qualità del mondo.
La mia non è “ricerca della verità del mondo”, ma la mia migliore “interpretazione del mondo” al fine di vivere al meglio nel mondo. Pertanto, la mia percezione e la mia riproduzione di quanto percepisco non afferma una verità, ma una funzionalità del mio essere nel mondo.
---continua---
27 settembre 2017
La depressione in Stregoneria, sintomi e interpretazioni - Seconda parte
La depressione in Stregoneria, sintomi e interpretazioni - Seconda parte
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I sintomi della depressione e l'interpretazione delle cause sono l'argomento della seconda parte della depressione vista dalla Religione Pagana e dalla Stregoneria.
28 settembre 2017
Primo post con smartphone. Ci metterò almeno un mese per imparare a usarlo.
28 settembre 2017
Signori, il solito casino iniziale. Ho preso lo smartphone e devo impostarlo... non vi dico quanto sono incasinato.
28 settembre 2017
Interpretazioni della depressione da parte della psicanalisi e della psichiatria - Terza parte
Esiste un modo attraverso il quale interpretare il venir in essere della depressione e poterne comprendere i meccanismi. Allo stesso tempo esistono delle strategie portate avanti da psichiatri e psicologi che tendono a riportare le persone a sopportare il loro essere sofferenti senza indicare possibili soluzioni. Per loro, troppo spesso, la malattia è nel malato (nel malato stanno i sintomi) come soggetto estraneo al mondo anziché considerare le persone nelle relazioni che vivono nella società e nel mondo.
Interpretazioni della depressione da parte della psicanalisi e della psichiatria - Terza parte
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Come già si è detto, le tre trasmissioni sulla depressione non hanno nessun scopo medico. Non hanno lo scopo di fornire strumenti per guarire alle persone "malate".
29 settembre 2017
Dalla creazione egiziana, alla creazione induista e sumera
Dalla creazione egiziana, alla creazione induista e sumera
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La creazione nella Religione Pagana - Seconda parte Dal concetto di creazione proprio del cristianesimo al concetto di creazione nelle religione precristiane sumere ed egiziane.
29 settembre 2017
roma. repubblica. it/ .../pedofilia _ex _parroco
Lo Stato e i Magistrati sono sempre molto tolleranti con i mafiosi, purché si limitino a fare del male alle persone più fragili e indifese.
Gli hanno permesso di violentare bambini in nome del pederasta Gesù e ne hanno favorito la fuga in nome del crocifisso con cui i magistrati minacciano di tortura e morte i cittadini quando pretendono di difendersi dalle accuse nei processi farsa intentati da Procuratori della Repubblica corrotti.
ROMA.REPUBBLICA.IT
Pedofilia, ex parroco evade dai domiciliari a Genzano: fuggito dalla clinica in taxi
29 settembre 2017
Secondo esperimento di cucinare il pesce azzurro. Sardine e cefali.
29 settembre 2017
Non ci sono confronti. Il vecchio computer da tavolo (che non ha nulla a che vedere con i portatili) con tutti i suoi programmi, è insuperabile. E' vero che io ho iniziato negli anni '60 come meccanico di macchine per scrivere e sono uno dei pochissimi che ancora ricorda qualche cosa sulla meccanica delle mitiche M40 o delle lexikon, o delle diaspron o delle Tekne o delle divisumma24 o della mitica lettera22, ma gli smartphon per quanto preziosi in caso di mobilità, viaggi e altro, danno una visione molto limitata della realtà virtuale. Sono legati ai social, ma non all'insieme di internet.
Capisco ora perché solo meno di un migliaio di persone al giorno riescono a raggiungere i miei siti.
29 settembre 2017
La creazione ebrea e cristiana nella vita dell'uomo
Il concetto di creazione è un concetto necessario per ogni sistema filosofico.
Non si tratta di far concorrenza alla ricerca scientifica, si tratta di mettere ordine al proprio pensiero filosofico dalle origini dell'universo alla morte del corpo fisico.
Lo fece Platone con il Timeo e lo fecero gli ebrei per giustificare la schiavitù del popolo eletto. Lo hanno fatto gli Egiziani, i Sumeri, gli Orfici, i Greci, ecc.
L'idea della creazione viene confermata o smentita dalla ricerca scientifica la quale, con le sue scoperte, può dire se quell'idea è coerente o non è coerente.
Quando Platone formulò l'idea demiurgica, fu fatta in contrapposizione agli arché di Anassimene, Anassimandro, Talete e Eraclito. Quando gli ebrei elaborarono l'idea di creazione questa fu un'interpretazione soggettiva dei miti babilonesi.
Quando i cristiani elaborarono l'idea di creazione fu in contrapposizione alle idee neoplatoniche e gli stessi neoplatonici elaborarono in contrapposizione agli orfici.
Pertanto, se vogliamo costruire un sistema di pensiero coerente, dobbiamo analizzare anche il concetto di creazione.
Il libro è composto da cinque capitoli e questo è il primo.
La creazione ebrea e cristiana nella vita dell'uomo
FEDERAZIONEPAGANA.IT
La religione è l'unica scienza che agisce sulla sfera emotiva delle persone. Attraverso la ragione gli uomini spiegano la loro religione, i loro legami con il mondo quotidiano, ma i legami appartengono al mondo emotivo e al mondo dell'azione, del tempo. Dal mondo emotivo e dal mondo del tempo emerge...
30 settembre 2017
La creazione nella Religione Pagana - Parte Terza
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30 settembre 2017
L'ultima tappa della rivoluzione sessantottina è quella che stiamo vivendo (ultima è difficile dirlo perché dal '68 ad oggi pensavamo sempre che quella vissuta fosse l'ultima tappa) che possiamo definire: la fase del "pensiero buzzurro" o, se si preferisce "il pensiero deficiente".
La stupidità al potere o il potere della stupidità.
In sostanza, navighiamo in un mare magnum dell'idiozia che domina le Istituzioni e la società.
Un'idiozia ammalata di arroganza e presunzione che alla presunzione somma una presunzione che giustifica un'arroganza soggettiva che pretende di dominare all'interno di una gerarchia di arroganza che si muove nella nebbia dell'inconsistenza (e le ripetizioni sono volute come la mancanza di virgole).
L'arroganza che si muove in un mondo virtuale si ammanta di certezze generate da una struttura psichica individuale incapace di analisi critica e vogliosa di notizie false che le permettano di confermare il suo diritto all'arroganza.
Da Trump a Salvini, da Berlusconi alla Catalogna, dall'Ukraina a Farange, da Grillo all'fdp, dalla Brexit a Bergoglio l'arroganza suona grancasse in cui tutti si credono nelle grazie del padrone.
Trump si abbassa le tasse dichiarando, lui miliardario, di abbassarle alla classe media. Salvini inveisce contro gli immigrati e gli imprenditori, che votano Salvini, usano gli immigrati come sotto uomini.
Berlusconi si dipinge come uno statista, quando ha vissuto fra un bunga bunga e leggi per favorire la sua persona.
Farange ha ingannato gli inglesi promettendo il luminoso avvenire e Grillo al grido di "onestà" copriva i suoi progetti di devastazione sociale.
Troppi catalani vogliono l'indipendenza per ridurre gli altri spagnoli a servi.
La realtà è che non sanno vivere nella loro quotidianità e, allora, sognano in piccolo una fine del mondo che distruggendo il presente permetta loro di immaginare un futuro.
Sono come dei rapinatori che entrano nella banca (la società) e arraffano denaro puntando il mitra alla testa dei cittadini.
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I temi trattati da Claudio Simeoni
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
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Nettuno - Firenze
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