ORACOLI CALDAICI:

LA STREGONERIA PER LA RICOSTRUZIONE

DELLA RELIGIONE PAGANA POLITEISTA

di

CLAUDIO SIMEONI


Seconda parte

Commento dei frammenti da 11 a 50!



11) intuendo l'eccellente in sé stesso, dove la monade paterna dimora.

Ed è appunto perché ogni cosa è scaturita dallo stesso fuoco che la Coscienza di Sé della Natura riconosce l'eccellente entro sé stessa. Quell'eccellente nel quale accumula ed accresce la propria Conoscenza e la propria Consapevolezza. Quell'eccellente che solo in modo accidentale appartiene a quella forma, ma che dal momento che quella forma lo contiene può crescere e svilupparsi soltanto se quella forma riconosce l'eccellente in sé stessa. L'eccellente non è oggetto sconosciuto, ma è l'elemento centrale della costruzione dell'Essere cui appartiene. Quell'eccellente è la monade del padre. Quell'eccellente è quella parte del fuoco da cui ogni cosa ha origine, ma che di quel fuoco mantiene la consapevolezza relativa all'oggetto a cui essa appartiene. Quella monade è Energia Vitale essenza della Coscienza di Sé e pronta ad alimentare ogni processo di trasformazione per crescere e diventare autosufficiente non appena il corpo fisico non sarà più in grado di incubarla e alimentarla. Monade è la qualità intima dell'oggetto che costruisce la propria Coscienza e la propria Consapevolezza. Sebbene l'oggetto sia relativo al proprio divenuto e adatta sé stesso attraverso Necessità all'oggettività che incontra e che è in grado di percepire e descrivere intuisce che una qualità eccellente cresce in lui. Una qualità che si alimenta attraverso il suo fare e che fonda il proprio futuro oltre l'abisso della fine che la fisicità gli indica. Quell'eccellente che HEKATE separa fra il fuoco delle tensioni che divora l'Essere nel momento presente dal fuoco della costruzione che prepara lo sviluppo della Coscienza futura. La monade sta ad indicare il fuoco dell'Energia Vitale che diventa consapevole e spinge verso la crescita. Questo sia che la monade sia l'essenza del fuoco consapevole delle galassie sia che appartenga al più infimo essere dell'Essere Natura.

12) ... è monade sottile, e genera due.

La monade è l'essenza sottile che permea l'intero universo. La monade è l'Energia Vitale che attraversa ogni anfratto dello spazio spinta da Necessità che è forza come qualità della monade stessa. E la monade genera due. La monade, l'Energia Vitale, deve comporre due forze nel momento in cui da monade inconscia diventa monade consapevole. Alla Necessità che la spinge somma la propria volontà. Per Necessità che spinge introduce la sensazione nei mondi. Introduce il sentire e il sentire genera il libero arbitrio soggettivo in quanto adattamento alle variabili oggettive incontrate. Necessità la qualità della monade si somma a volontà, la qualità della Coscienza. Volontà è la qualità attraverso la quale si genera la trasformazione della Coscienza, ma la sua costruzione avviene per sviluppo della monade che rappresenta l'essenza della Coscienza di Sé. Così nell'Essere Umano la monade è il suo corpo luminoso che cresce e si dilata nel circostante. La dilatazione nel circostante avviene attraverso volontà che si manifesta nelle scelte soggettive del singolo Essere Umano. Ciò che è uno diventa due. Lo diventano nell'Essere della Natura come materia e corpo energetico, ma la struttura materiale che partecipa alla natura altro non è che corpo energetico percepito dal soggetto in modo diverso ed è quanto il soggetto è in grado di rinunciare una volta sviluppato il proprio corpo luminoso. Il corpo di Energia che l'Essere Umano incuba è la struttura del suo divenire, la Coscienza che costruisce attraverso il suo agire come materia è la formazione della sua Coscienza e il suo adattamento soggettivo alle variabili oggettive altro non è che il rispetto all'impulso di Necessità a cui ha sommato la propria volontà! Uno inconscio ha generato due consapevoli. Due consapevoli che concorrono a formare uno all'interno del gioco universale di dilatazione del consapevole nell'inconsapevole che lo circonda e che anche attraverso esso diventa consapevolezza!

13) perché dal principio paterno nulla d'incompiuto procede.

CONTROLLARE LA TRADUZIONE DI INCOMPIUTO!

Ciò che procede dall'inizio del tempo è caratterizzato da Necessità e Intento. L'Intento è il fine di Necessità che ne caratterizza il moto e ne determina la compiutezza. Nulla procede in opposizione a Necessità nulla risponde a Necessità senza Intento! Il principio è come la fonte. Dalla fonte sgorga l'acqua e l'acqua procede attratta da Necessità e risponde alle sollecitazioni di Necessità attraverso lo sviluppo del proprio Intento. L'intento dell'acqua è giungere al mare. Rispondendo alle sollecitazioni di Necessità la fonte raggiunge l'Intento attraverso l'articolazione delle proprie intenzioni: aggirare gli ostacoli che le impediscono di fondersi con Intento. Nulla è incompiuto in quanto tutto contiene Necessità e tutto si muove attraverso l'Intento. Necessità è la qualità di ogni forma rappresentata che ci circonda e Intento è il fine del loro movimento. Nel giungere ad Intento la forma spinta da Necessità si trasforma., ma la sua compiutezza sta nella spinta intima che manifesta nell'esistente non nella forma e negli adattamenti che mette in essere per affrontare il proprio esistente. La compiutezza di quanto esiste sta nell'Intento. L'intento è il procedere all'interno delle trasformazioni e quanto procede all'interno delle trasformazioni è compiuto. La compiutezza di quanto procede dal principio paterno non è la finitezza di quanto procede, ma nel suo procedere. Fintanto che quanto esiste procede alimentandosi e alimentando l'esistente è un elemento compito perché il suo procedere è alimentato dall'Intento che cresce dentro di lui e che si amalgama dialetizzandosi con l'intento delle consapevolezze che ci circondano. E' il cammino di sviluppo che determina la compitezza di quanto procede non la finitezza dell'oggetto che ne determina semmai la sua rinuncia allo sviluppo di Intento!

14) Il padre non suscita paura, infonde persuasione.

Rispondere alle sollecitazioni di Necessità non suscita paura! L'immenso di Intento che ci circonda non suscita paura! Solo gli impavidi, coloro che hanno rinunciato a costruire il dio che cresce entro di loro, sono terrorizzati dalla spinta di Necessità e temono di trovarsi smarriti nell'infinito di Intento.

Il padre non suscita paura, ma infonde persuasione. Il padre non può suscitare paura in quanto la Coscienza di Sé padre non esiste, ma esiste la sostanza del padre che manca della Coscienza di Sé stessa. La paura può essere infusa soltanto da una Coscienza di Sé che opera fuori dal nostro conosciuto, con fini e scopi a noi estrani., ma la Coscienza di Sé padre non esiste. Dal padre procede la sostanza e le tensioni della germinazione non il proprio essere Fato. Dal padre procede la formazione dell'esistente e la spinta affinché l'esistente costruisca la propria Coscienza di Sé. Dal padre procede dunque la persuasione, ma non la paura. La paura è del pavido che rinuncia a costruire la propria Coscienza e che giustifica la propria rinuncia confidando in una fantasticheria che lo accompagna alla dissoluzione., ma il padre infonde persuasione per continuare a percorrere il proprio camino di eternità. La persuasione è effetto di Necessità e Intento a cui si somma la volontà soggettiva dell'individuo che si fa Fato per proiettare la propria Coscienza di Sé nell'infinito dei mutamenti.

La persuasione non è convincimento, ma è il seguire delle tensioni che tendono a spingere la Coscienza di Sé nell'infinito dei mutamenti. Non è convincimento del nous,, ma è adattamento del nous alle forze che dall'interno dell'individuo tendono a crescere. E' l'adesione del fare del soggetto alle tensioni che generate dal padre tendono a costruirlo come padre dell'esistente stesso. Coscienza di Sé che figlia del padre è padre del padre che germinando sta venendo a nuova luce; a nuova Coscienza di Sé!

15) voi, che non sapete che ogni dio partecipa all'eccellenza, ah infelici, digiunate..

Che cos'è l'eccellenza? E' la Coscienza di Sé dell'Universo nel suo insieme. L'eccellenza non è in questo momento. Allora che cosa significa partecipare all'eccellenza se l'Eccellente in questo momento non esiste? Significa essere partecipi del moto dell'universo che va verso l'Eccellente. Significa essere parte della costruzione dell'Eccellente. Essere parte della costruzione della Coscienza Universale. In questo senso essere dio significa essere nel moto che porta all'Eccellenza. Significa essere partecipi dell'eccellenza. Significa essere legati a tutti gli Déi che partecipano allo stesso moto.

Gli infelici sono coloro che non partecipano al moto avendo preso direzioni autodistruttive. Essi non sono Déi, ma attendono la loro dissoluzione partecipando al danneggiamento di quanti seguono quel moto facendosi Déi. Voi siete partecipi della distruzione degli Déi in quanto avete distrutto la vostra possibilità di farvi dio! Questa è l'essenza della vostra infelicità. Potete fare ancora una cosa per salvare la vostra esistenza: digiunate!

Cosa significa digiunare? Significa compattare sé stessi. Significa togliere la fissità che si ha sulle cose quotidiane e spaziare con lo sguardo nell'astratto per riuscire a percepire le forze della costruzione (Necessità e Intento) che spingono dentro di noi per persuaderci a seguire l'infinito dei mutamenti: a costruire noi stessi! Digiunare significa staccarsi dalla materialità descrittiva del mondo per seguire gli impulsi che dentro di noi spingono nell'infinito.

Infelici quegli Esseri che hanno rinunciato ad essere Déi e attendono soltanto la loro fine distruggendo l'esistente. Non partecipano alla costruzione dell'Eccellente, ma rosi dalla disperazione distruggono quanti agiscono e operano per diventarvi parte. A costoro, se non è troppo tardi, non resta che il digiuno dal mondo e ascoltare quanto di vivo hanno ancora dentro di loro.

16) ...silenzio dei padri, di cui si nutre il dio...

Non c'è un padre che dice al dio quale direzione deve prendere per svilupparsi. Del padre sono rimaste le forze e la sostanza, ma non la Coscienza di Sé. E' dal silenzio che il dio prende nutrimento in quanto è attraverso il silenzio che le forze che lo hanno generato prendono forza ed espressione. Il nous è un'isola nel silenzio che guida il dio verso lo sviluppo. Il nous è la prepotente descrizione della ragione., ma il nutrimento del dio è fuori della ragione. E' nello sconosciuto che lo circonda e solo attingendo dallo sconosciuto può nutrire il proprio cammino di eternità. Per nutrirsi dallo sconosciuto deve essere un dio. Deve continuare il suo cammino di sviluppo. Se non si nutre dal silenzio egli altro non fa che cortocircuitare la ragione su sé stessa. E' il silenzioso sconosciuto che nutre la ragione., ma per attingere dallo sconosciuto è necessario essere un dio! E' necessario costruire sé stessi nell'infinito dei mutamenti!

Il silenzio dei padri è il non-essere di ogni volta che la sostanza che forma l'esistente fu nous universale. Cosciente e consapevole per dissolversi nell'esistente che prosegue il proprio cammino per diventare a sua volta Coscienza Universale. Il silenzio è l'esistente in cui il pensiero dell'universo si è dissolto per intraprendere il cammino attraverso il quale riformarsi. Quel silenzio nutre il dio che partecipa all'eccellenza delle trasformazioni!

17) per ciò che intuisce, nutrimento è l'oggetto dell'intuire.

Il silenzio ci avvolge e ci costruisce. Il silenzio è nutrimento e spazio nel quale si cresce., ma il silenzio è tale soltanto per la definizione della ragione non come gli enti che lo compongono e che definiscono sé stessi.

Il nutrimento di ogni Essere è dato dall'oggetto del suo intuire che viene da questo intuito. Proprio perché viene intuito diventa parte dell'oggetto stesso. Intuire, in tutti gli Oracoli Caldaici sta per far proprio. io intuisco il mio circostante. Proprio perché intuisco il mio circostante mi approprio del mio circostante; cresco nel mio circostante; mi dilato nel mio circostante. Il mio circostante mi nutre e nutrendomi alimenta il proprio nutrimento in quanto io divento oggetto dell'intuire del circostante stesso.

Questo vale per il concetto di sentire. Il mio sentire esce dall'ambito della ragione. Raggiunge oggetti che la ragione non descrive e quegli oggetti raggiunti alimentano la mia ragione e la dilatano. Per alimentare la mia ragione è necessario che io esca dalla ragione, raggiunga gli oggetti attraverso il sentire e quegli oggetti devo imporli alla ragione variandone la descrizione.

Il mio intuire si alimenta da quanto intuisco. Una volta che intuisco un solo oggetto fuori della ragione metto in moto un meccanismo soggettivo attraverso il quale posso, in ogni istante, uscire dalla ragione per cogliere nuovi oggetti. Ogni volta che il mio intuire si nutre dal silenzio che circonda la ragione diventa più forte del controllo che la ragione esercita sull'Essere Umano. La ragione da padrona dell'Essere Umano diventa uno strumento attraverso il quale l'Essere Umano costruisce sé stesso.

18) voi che intuendo sapete il paterno sovracosmico abisso

L'abisso che ci circonda è lo spazio all'interno del quale gli oggetti diventano coscienti di Sé. L'abisso è lo spazio in cui l'Energia Vitale si muove. Questo è sovracosmico perché il cosmo che noi percepiamo pregno dell'Energia Vitale espande sé stesso in continuazione. Si espande riempiendo l'abisso che lo circonda esattamente come la Coscienza di Sé si espande rendendo conscia l'Energia Vitale che lo circonda. Tutto ciò che genera è paterno. Tutto ciò che permette di generare è paterno. Così nella filosofia orfica il sovracosmico abisso è indicato come il "nero Erebo" e "l'ampio Tartaro" che il "Caos" in espansione riempie., ma il "Caos" è la fonte delle Coscienze di Sé che organizzano s'è stesse e procedono espandendosi in esse.

Intuire questo per l'Essere significa guardare la vita come un tempo in cui le Coscienze di Sé nascono e dilatano se stesse. Quante vie alla Conoscenza e alla Consapevolezza prenderanno forma nel sovracosmico abisso che sovrasta il cosmo di cui noi siamo parte? Quante vie e quante determinazioni diverse dalle nostre? Quante relazioni saremmo in grado di costruire con queste?

Intuire l'infinito dello spazio che ci circonda significa intuire i mutamenti che stiamo per per percorrere verso l'eternità. Significa collocare esattamente il nostro percorso di conoscenza e di consapevolezza nello spazio che stiamo occupando e nel tempo in cui ci stiamo trasformando.

Da questo abbiamo una frase monca che dobbiamo completare: "voi che intuendo sapete il paterno sovracosmico abisso potete affrontare l'infinito dei mutamenti in quanto conoscete ciò che siete all'interno del cosmo che vi contiene e attraverso questa conoscenza potete costruire il vostro infinito nei mutamenti!"

19) questo dio intuisce ogni intuire

Chi intuisce è un dio!

Nel Paganesimo Politeista si definisce dio chiunque, Essere di qualunque specie, intuendo quanto lo circonda espande sé stesse nello sconosciuto che lo circonda. Oppure, se vogliamo, percependo il circostante attraverso l'azione nel presente di questo circostante ci nutriamo espandendoci.

L'intuire è un atto di nutrimento dell'intuizione dell'individuo e atto di espansione della sua coscienza e della sua consapevolezza., ma per far in modo che sia attività dell'intuire l'azione reale del soggetto è necessario che il soggetto sia un dio. Se il soggetto non è un dio la sua attività di interazione col mondo circostante è mediato dalle fantasie e dai fantasmi della sua ragione. Se non è un dio non intuisce, ma costruisce attraverso le sue fantasticherie. Cosa significa "essere un dio?" Significa esercitare la propria volontà e le proprie determinazioni per costruire sé stesso. Nel processo di costruzione si esercita il proprio intuire mentre intuisce quanto lo circonda riportando nella ragione quanto la ragione riesce a descrivere anche se modificandosi un po' dilatandosi.

Chi non è un dio è colui che non dilata sé stesso. Non esercita la propria volontà e le proprie determinazioni per dilatare sé stesso ma, al massimo, esercita il proprio volere e la propria violenza per appropriarsi del circostante. Costui non è un dio,, ma un distruttore della vita. Il distruttore della vita non è in grado di intuire l'intuire che lo circonda in quanto non ha un fine nelle sue azioni, un intento del suo fare, pertanto non può intuire l'intuibile in quanto l'intuizione dell'intuibile è finalizzata alle necessità del soggetto che esercitando il proprio intuire costruisce sé stesso trovando l'intuibile in funzione del proprio intento e del fine cui conducono le sue azioni e il suo fare.

Per interpretare questa affermazione è necessario precisare che cos'è un dio dal punto di vista del Paganesimo Politeista dopo di che dobbiamo costruire la relazione fra l'intuire soggettiva e l'intuibile relativo al dio che l'intuibile circonda. Senza l'esercizio della propria volontà e delle proprie determinazioni non si è un dio. Si è un dio quando a Necessità che ha formato la nostra Coscienza (Necessità nella nostra specie è l'amplesso dei genitori) sommiamo la nostra volontà soggettiva che sceglie fra le opzioni che si presentano per costruire la nostra esistenza. Questo scegliere alimenta la capacità soggettiva dell'intuire l'intuibile che ci circonda., ma se non sommiamo a Necessità la nostra volontà delegando il nostro Essere a determinazioni e volontà diverse dalle nostre, allora siamo dei distruttori. Dapprima distruggiamo il dio che dentro di noi chiede di crescere e poi neghiamo la possibilità di sviluppo del nostro intuire. Il nostro intuire, distrutto dalla nostra rinuncia, viene sostituito dall'illusione della percezione. L'illusione posta dalla ragione affoga l'intuire dell'individuo mentre affronta l'intuibile che lo circonda.

Ed ecco pronto, chi ha rinunciato a sviluppare il proprio intuire, ad affermare: "Ma chi te lo fa fare di costruire te stesso? Io intuisco la verità senza sforzo perché qualcuno mi ha donato la capacità di intuire! Rinuncia a costruirti e assoggettati alle mie intuizioni!", ma non sono intuizioni, sono illusioni che costruiscono la distruzione dell'individuo che rinuncia a costruire sé stesso nell'infinito. Costui non è un dio che intuisce. Costui è un distruttore che distrugge il dio che cresce e che intuisce.

20) senza intuibile non esiste intuizione, e senza intuizione non esiste intuibile...

Perché la Coscienza di Sé si può espandersi nell'infinito? Perché esiste un infinito in cui espandersi. Perché l'Essere si può espandere? Perché esiste la volontà di espansione del soggetto.

L'intuizione è elemento della volontà di espansione del soggetto che si può esprimere proprio perché esiste un intuibile del quale il soggetto si può nutrire per espandersi.

L'individuo non è creato a immagine e somiglianza di un dio pazzo, ma è divenuto scelta dopo scelta rispondendo alle sollecitazioni del dio che cresce dentro di lui.

Esiste una relazione dialettica che determina il divenire dell'individuo soggettività-oggettività. La relazione che è ente divino di trasformazioni di due entità divine date dal soggetto che si espande nell'oggettività.

E' importante stabilire questa relazione perché questa è l'antagonismo a chi nega l'intuibile in quanto questo è dono del padrone., ma se l'intuibile costruisce l'individuo in quanto intuito dal soggetto ne alimenta le trasformazioni allora viene negata la donazione del dio padrone che dovrebbe, secondo i cristiani, donare l'intuizione a chi supplica di soddisfare il bisogno del suo intuibile.

20/2) ... intuibile che in sé stesso l'intuente contiene

E' importante questa affermazione perché un individuo è parte del mondo che lo circonda. Essere parte del mondo che ci circonda ci permette di nuotare nel mondo e non diventare padrone del mondo come i cristiani avrebbero voluto indicare l'Essere Umano affinché distruggendo il suo sentire distrugga la sua possibilità di intuire quanto lo circonda e quanto circondandolo tenta di intuirlo.

Il termine "nuotare nell'intuizione del mondo" oppure "nuotare nel sentire del mondo" è un concetto assolutamente estraneo alla cultura cristiana e cattolica in particolare. Il mondo, per il cristianesimo. è prodotto del dio padrone e l'Essere Umano è delegato a governarlo. Nel Paganesimo il mondo è ente cosciente e consapevole che costruisce sé stesso nell'infinito dei mutamenti e le Coscienze di Sé che sono presenti nel mondo sono presenti anche nell'intuibile del mondo stesso. A loro volta esse, contenute nel mondo, intuiscono il mondo. Ne sono parte. Proprio perché ne sono parte intuiscono il mondo mentre il mondo le intuisce.

Nello stesso modo possiamo dire che ogni Essere, ogni consapevolezza si nutre attingendo dal mondo in cui vive e il mondo la contiene arricchendosi della sua intuizione.

Alla base di questo c'è l'intera filosofia della relazione dialettica fra gli enti che componendosi compongono il mondo pur essendo gli enti parte diversa del mondo e formando il divenire del mondo stesso attraverso le proprie modificazioni.

Con questo sistema di pensiero dobbiamo affrontare ogni insieme di cui siamo parte o di cui intendiamo intuire quanto in esso contiene, trasferirlo nella nostra coscienza e nella nostra consapevolezza e riportarlo, dopo averlo trasformato, nell'insieme dal quale abbiamo attinto. Con questo sistema dobbiamo tenere presente che la nostra conoscenza si sviluppa in un insieme che la contiene e di cui è parte interagente e separata dal tutto.

Da qui il concetto di dio Pagano: il dio, nel Paganesimo, è colui che intuisce quanto lo circonda!

Il dio nel Paganesimo è colui che nutrendosi da quanto lo circonda, proprio attraverso il suo nutrirsi, nutre quanto lo circonda arricchendolo. Questo processo di interazione è uguale in ogni manifestazione della vita. Sia all'interno dell'Essere Natura e dei suoi processi biologici sia nell'infinito dello sviluppo del fuoco della Conoscenza e della Consapevolezza.

21) ... è tutte le cose,, ma noeticamente.

Cosa significa "noeticamente"? Significa che la qualità che rappresenta tutte le cose in modo noetico è: "Pensiero, intenzione, progetto, scopo, intendimento, modo di pensare e giudicare, sentimento!" Tutte le qualità che possedute dagli oggetti le qualificano come déi nella misura in cui queste vengono ricercate attraverso la volotà e le determinazioni specifiche del soggetto.

Il dio che cresce dentro ogni Essere lo può fare nella misura in cui l'Essere che alimenta il dio che cresce dentro di lui esercita la propria volontà e le proprie determinazioni. Esprime cioè il suo stato noetico. O, se preferiamo alimenta il proprio pensiero; esercita la propria intenzione; alimenta i propri scopi e i propri progetti (il proprio Intento); sviluppa l'articolazione del suo pensiero e la sua capacità di giudizio; alimenta il proprio sentire.

Le cose diventano altrettanti déi purché esercitino il proprio esistere in maniera noetica. Proprio perché esercitano il proprio vivere in maniera noetica lo sviluppo nell'infinito dei mutamenti le attraversa. Esse alimentano le trasformazioni fino a costruire la Coscienza universale.

Si può anche dire che il padre (Necessità e Intento) attraversa tutte le cose noeticamente. Cioè riversa nelle cose la propria volontà e le proprie determinazioni di cui le cose si appropriano per sviluppare i loro percorsi. Un padre e una madre versano nel figlio la loro scintilla divina., ma quella scintilla divina pur essendo ceduta dal padre e dalla madre non è più né del padre né della madre, ma appartiene al figlio. Così l'Energia Vitale che si muove immota nell'universo nel momento stesso in cui una sua parte diventa cosciente di sé cessa di essere parte di un tutto inconsapevole per cominciare a percorrere un sentiero di formazione della propria consapevolezza. Quella scintilla che apparteneva allo spazio silente ora diventa vortice tumultuoso e rumoroso nella formazione della coscienza.

La qualità noetica è la qualità intrinseca dell'Energia Vitale che occupa lo spazio. La qualità dell'Energia Vitale la costringe a delle trasformazioni il cui fine è il passaggio dall'inconsapevole al consapevole. Il consapevole esercita la propria volontà e attraverso questo somma la propria qualità intrinseca alla qualità dell'Energia Vitale inconsapevole. Lo sviluppo noetico del soggetto avviene quando l'uso della volontà e la pratica delle determinazioni accumulate portano l'individuo ad ampliare e sviluppare quanto la qualità base dell'Energia Vitale spingeva. Quando cioè alla forza del padre (Necessità e Intento) viene a sommarsi la determinazione del soggetto di farsi dio esercitando la propria volontà.

22) il nous del padre disse che in tre tutte le cose fossero divise, reggendo tutte le cose con il nous del primissimo eterno padre; accennò il suo volere, già tutte erano divise.

La qualità dell'esistente! L'esistente fondamentale è l'Energia Vitale. L'Energia Vitale ha qualità intrinseche che determinano le sue trasformazioni. Come l'ovulo fecondato dallo spermatozoo si sviluppa in quella e solo in quella direzione, così l'Energia Vitale può muoversi in quella e solo in quella direzione. Data la sua qualità specifica lo sviluppo è solo quello., ma lo sviluppo è dato soltanto dal movimento e il movimento non produce le cose, ma sposta, riempiendolo, nello spazio la staticità consapevole di cui è espressione. La staticità consapevole non è cosa. Non è oggetto. E' parte indistinguibile del tutto., ma il tutto non ha consapevolezza. La cosa è parte del tutto. La cosa acquista consapevolezza, la cosa determina la direzione del proprio sviluppo. La cosa unisce sé stessa alla qualità che l'ha prodotta e ne somma la propria volontà.

La cosa è dunque il dio che si separa dal tutto. La sostanza che la regge; la necessità che la conduce e la volontà soggettiva che sceglie tempi e modi per le proprie trasformazioni.

L'Energia Vitale fonte della vita. Elemento base di ogni coscienza. Necessità come presenza del padre primigenio che spingendo l'Energia Vitale la induce a trasformarsi in Coscienza di Sé modificando la propria vibrazione interna. Volontà come capacità del soggetto di determinare la direzione delle proprie trasformazioni. Volontà soggettiva che si sovrappone al padre, Necessità, per determinare le scelte che portano nell'infinito dei mutamenti.

La cosa riconosce sé stessa e determinando le proprie trasformazioni davanti all'infinito afferma: "Io esisto!" "Io sono un dio!" "Io rivendico il mio diritto all'infinito!"

Il diritto all'infinito è l'Intento. E' l'intento dell'Essere che riconoscendolo lo pratica dilatando sé stesso. E' l'Intento dell'Energia Vitale che espandendosi, attraverso Necessità si trasforma in Coscienza proprio per raggiungere e rivendicare il diritto all'infinito.

L'intento, espressione e qualità del padre, si somma, amplia e modifica, attraverso l'intento percepito e trasformato dal soggetto che lo pratica attraverso la propria Volontà.

Come nello spermatozoo e nell'ovulo il padre cessa per trasformarsi nel figlio pur tuttavia essenza base dalla quale il figlio costruisce sé stesso, così Necessità e Intento sono l'essenza base dalla quale nasce il dio nella misura in cui esercitando la propria volontà e le proprie determinazioni tende ad espandersi.

Tutte le cose sono rette dal "Nous del primissimo eterno padre" che significa che tutte le cose sono rette da Necessità e Intento. Il volere di Necessità e Intento è il loro permanere in esistenza. Tutte le cose sono rette da questa diade. Diade statica e inconsapevole che si muove in modo "caotico" nel cosmo fintanto che le condizioni del suo movimento non formano la Coscienza. La Coscienza è un frammento di riconoscimento soggettivo che si separa dall'oggettività che la contiene e alla diade che l'ha generata somma la propria volontà.

Tutte le cose sono divise in tre nella misura in cui l'intento della divisione è il passaggio dall'inconsapevole alla formazione della Coscienza e il percorso nell'infinito dei mutamenti.

23) affinché una triade contenga tutte le cose, tutte commisurando.

La triade contiene tutte le cose. Le contiene non perché tutte le cose sono nella triade, ma perché la triade può formare tutte le cose che sono formate. Le cose che non sono formate, in qualche caso, avrebbero potuto essere, ma sono state scelte dalla triade stessa. La triade sceglie! Sceglie seguendo la propria volontà e le proprie determinazioni in base al proprio divenuto. Nello scegliere la triade produce delle cose. Produce un presente che è frutto anche delle proprie scelte. La triade contiene l'esistente in quanto la triade costruisce l'esistente in relazione a tutte le triadi che con lei costruiscono sé stesse. Costruendo sé stesse si adeguano alle cose producendo cose nuove e nuove situazioni che al veggente possono apparire come contenute nella triade quando invece sono un prodotto della scelta della triade. La scelta della triade produce condizioni e situazioni nuove modificando sé stessa e le triadi che le stanno attorno. Modificando la situazione in cui le triadi commisurando si adattano trasformandosi.

Ed ecco che la triade diventa un soggetto cosciente e consapevole che definiamo dio in quanto la Necessità che l'ha generata si è trasformata in volontà e l'Intento universale si è trasformato in Intento soggettivo. Ed ecco che la triade separa sé stessa consapevole dall'inconsapevole circostante. Nel separare sé stessa dall'inconsapevole circostante la triade soggetto, definita nello spazio, forma una triade del tempo: la triade del mutamento. Il processo di trasformazione della triade dio determina le relazioni attraverso le quali espandere sé stessa. Riconosce sé stessa come soggetto diverso dall'oggettività che la circonda ed agendo sull'oggettività trasforma sé stessa. Essere-nonEssere-Divenire.

Quando la triade riconosce altre triadi la qualità delle relazioni cambia in quanto si possono sommare volontà ed intenti diversi e specifici come rappresentazione dell'Intento assoluto, la costruzione della Coscienza Universale,, ma la relazione è sempre definibile come Essere-Non Essere-Divenire.

Questa triade temporale si fonde con la triade spaziale dove un soggetto riconoscendo sé stesso necessità, per continuare le proprie trasformazioni, la fusione con soggetti diversi-uguali-complementari.

Un po' come avvenne quando un Essere Unicellulare si fuse con altre cellule per diventare un Essere Pluricellulare e migliorare i processi costruttivi della propria Coscienza sia per sé che per migliorare le possibilità dell'oggettività in cui viveva.

La fusione della triade spaziale con la triade temporale porta alla nascita di una triade che definiamo soggetto-soggetto-divenire dove la somma dei soggetti determina una Coscienza che comprende le coscienze che la compongono e, attraverso questo, una sua Coscienza con la quale continua la relazione sia spaziale che temporale.

Tutto è triade e la triade contiene tutte le cose in quanto tutte le cose sono emanazione della triade stessa.

24) in principio fine e mezzo, secondo l'ordine di necessità.

In questo frammento si ordinano gli elementi della triade. Necessità è la base dalla quale la triade è generata. Il fine è il movimento di Necessità, il suo Intento. Il messo è l'elemento soggettivo per raggiungere l'Intento scelto dalla triade specifica.

La triade generante ha sostanza, l'Energia Vitale base di tutte le cose, ma Necessità e Intento sono fuse in un solo elemento in quanto manca la coscienza soggettiva. Quando nell'Essere interviene la Coscienza soggettiva Necessità di espansione e il fine dell'espansione vengono determinati dalla qualità del soggetto, ma soprattutto dalla sua volontà. La volontà è il mezzo per giungere all'Intento in cui Necessità spinge.

Necessità spinge l'Energia Vitale a costruire la Coscienza Universale. Necessità spinge l'inconsapevole a diventare consapevole; Necessità spinge l'inconsapevole a trovare la volontà della consapevolezza per raggiungere l'Intento.

25) Queste cose il padre intuì, ed ecco che un mortale gli fu animato.

Cosa intuisce Necessità e Intento? La Coscienza intuisce; l'inconsapevole procede!

Cosa percepisce il veggente? Il movimento uguale al suo! Il Veggente, consapevole di sé stesso, intuisce l'Intento. Dunque, il Veggente ritiene che l'inconsapevole di cui egli non percepisce la consapevolezza possa percepire e intuire le strategie attraverso le quali fondare la propria esistenza. Questa è una lettura soggettiva del veggente il quale attribuisce consapevolezza alla sostanza e alle tensioni che sono alla base del proprio esistere.

Cosa dunque intuì il padre? Necessità e Intento intuirono i processi di trasformazione di cui essi erano potatori e attraverso i quali costruire la Coscienza universale., ma non era Necessità e Intento che intuiva questo, ma il mortale che a loro attribuiva come intuizione i processi di trasformazione di cui era portatore.

Cosa fu animato? Un mortale! Una concentrazione cosciente che doveva distruggere sé stessa per continuare a sviluppare la propria coscienza. Fu animato da Intento e Necessità quanto sviluppava la propria volontà, ma una volta sviluppato sé stesso nella struttura in cui esisteva doveva cambiare per continuare a svilupparsi.

Lo sviluppo della Coscienza è un processo di sviluppo lineare. Eppure la Coscienza che si sviluppa deve continuamente rinascere rinnovando il proprio esistere. Soltanto che quando rinasce non è più ciò che era e non sarà ciò che avrebbe desiderato essere. Quella coscienza è mortale perché ad ogni ciclo si dissolve e ricomincia attraverso la forza che ha costruito, se l'ha costruita, nel nuovo ciclo.

Il mortale appartiene all'Essere della Natura., ma lo stesso Essere Natura è mortale in quanto subisce trasformazioni continue attraverso le quali forgiare la propria Coscienza di Sé e la propria consapevolezza.

26) vedendo te, monade triadica, il cosmo ti venerò.

Il più piccolo elemento della triadicità consapevole è venerato dal cosmo in quanto parte fondamentale della costruzione della consapevolezza del cosmo stesso. Dove il termine "venerare" va inteso in modo letterale: "farsi Venere". Il "farsi Venere" del cosmo nei confronti della più piccola entità triadica che attraverso le sue trasformazioni partecipa alla formazione della Coscienza universale. L'universo stesso è nulla se quell'unità non concorre alla sua formazione. L'universo si fa Venere nei confronti della più piccola unità triadica che attraverso le sue trasformazioni concorre a formare la Coscienza e la consapevolezza dell'universo stesso.

La volontà della più piccola unità triadica, la monade, è parte della più grande volontà che attraverso un processo di trasformazione e interazione diventa la volontà dell'intero universo.

L'universo concorre a sorreggere la più piccola Coscienza di Sé che tenta di espandersi. Il gioco dell'equilibrio è il gioco dell'universo, il suo farsi Venere,, ma è il gioco dell'esistenza e della formazione della Coscienza Universale.

L'Universo si fa Venere nei confronti della monade triadica esattamente come la monade, nel momento stesso in cui esercita la propria volontà per espandersi, si fa Venere nei confronti dell'universo.

Ogni entità triadica che fonda il proprio divenire nell'eternità dei mutamenti è parte fondamentale della futura Coscienza Universale.

27) in tutto il cosmo rifulge una triade, che una monade domina.

E diventa anche il discorso della reciprocità dialettica dove nel cosmo quando una triade tenta di dilatarsi e di costruirsi domina la monade di cui è espressione. La monade deve rispondere alle forze della vita che l'hanno generata e proprio per rispondere alle forze della vita di cui è espressione ella rifulge della consapevolezza che sarà dell'intero universo.

La monade è l'attimo in cui l'Energia Vitale da inconscia diventa consapevole e alla Necessità di cui è emanazione aggiunge la propria volontà per rispondere alle spinte dei suoi bisogni. Bisogni che sono espressione di Intento dentro di lei.

Tutte le Coscienze di Sé del cosmo sono formate da una triade e possono essere Coscienze di Sé che tentano di diventare eterne proprio perché rispondono al sistema triadico.

Cosa domina la monade? La monade domina sé stessa! La monade somma la propria volontà a Necessità di cui è espressione. La monade domina il movimento di Necessità attraverso la propria volontà imponendone la direzione in cui praticare il proprio sviluppo.

Il meccanismo di sviluppo triadico della monade, che noi chiamiamo Coscienza di Sé, come relazione fra sé e la sua oggettività è dominato dalla volontà della monade stessa che si impone allo sviluppo caotico di Necessità per rispondere nel modo migliore ad Intento che attraverso i suoi bisogni spinge per svilupparsi.

Questo meccanismo è quanto rifulge agli occhi del veggente. La monade, o la Coscienza di Sé, è tanto più grandiosa quanto maggiormente fa splendere la propria soggettività in relazione all'oggettività che la circonda. Sia che questa oggettività sia formata da Energia Vitale inconscia sia che sia formata da altre Coscienze di Sé che determinando sé stesse entrano in relazione.

Per le leggi della formazione del Potere di Essere la Coscienza di Sé maggiore alimenta la Coscienza di Sé minore con cui entra in relazione perché questo alimenta lo sviluppo della propria coscienza di Sé. Ciò che maggiormente rifulge è ciò che tutto sorregge per alimentare il proprio sviluppo.

28) dall'intimo di questa triade è stata seminata ogni cosa.

Il concetto di seminare deve essere letto come: nell'intimo di questa triade è presente potenzialmente ogni cosa. Che significa che le scelte fatte da questa triade possono portare in molte direzione e produrre molte cose e molte relazioni. La triade stessa essendo il sistema base di ogni Coscienza di Sé è in grado di sviluppare ogni percorso fino alla costruzione della Coscienza Universale.

Il fatto che ogni cosa sia seminata nella triade no significa che ogni cosa germogli!

La triade stessa in quanto espressione di una Coscienza di Sé obbedisce alla legge di adattamento soggettivo alle variabili oggettive. Pertanto la qualità di espressione della singola triade alimenta la nascita di alcune cose e ne cancella altre che però possono essere presenti in altre triadi e svilupparsi. Quando le Coscienze di Sé si fonderanno per costruire un unico percorso quanto è stato prodotto dalle singole triadi si riverserà nelle varie Coscienze.

La triade deve essere letta come un meccanismo di formazione della Coscienza di Sé. Come il motore di un'automobile. Egli fa funzionare l'automobile, ma non ne indica la direzione in cui muoversi. Così la triade è il meccanismo di formazione della Coscienza, ma non è la Coscienza.

La Monade obbedisce a questo meccanismo solo nella misura in cui sovrappone in modo definitivo la propria volontà alla Necessità che l'ha formata. Se la Monade non sovrappone la propria volontà a Necessità non rifulge né i semi di cui è portatrice possono germogliare. La Monade, in quel caso, attende la sua dissoluzione che può avvenire in modi e cause diverse a seconda di come quella Coscienza si esprime (gli Esseri della Natura in un modo, gli Esseri Galassia in un altro modo, gli Esseri di sola Energia Vitale in un altro modo ancora ecc.).

29) perché da questa triade il padre mescolò ogni soffio vitale.

Che cos'è il "soffio vitale"? E' un'espressione del veggente. Il veggente vede l'Energia Vitale muoversi nello spazio per effetto di Necessità poi ne vede alcune parti accelerare in modo vorticoso il proprio corso. Una parte dell'Energia Vitale si muove in modo differente da come si muove l'Energia Vitale attorno. La velocità diversa è una velocità maggiore. Il veggente percepisce questo come un soffio. Un soffio che trasforma l'inconsapevole in consapevole.

Il soffio vitale è in realtà il soffio della Consapevolezza. E' il fluire di quanto si tramuta da inconsapevole a consapevole. E' il passaggio demiurgico della nascita della Coscienza di Sé che si riconosce diversa dal circostante.

Perché mescolare ogni soffio vitale? Perché Necessità e Intento costituiscono le tensioni del movimento. Un movimento lineare e apparentemente senza meta (o in direzione di una Coscienza di Sé quando queste agiscono) rappresenta il movimento dell'Energia Vitale inconscia. Un vortice all'interno di quel movimento indica come quell'Energia Vitale si stia separando dall'oggettività circostante e riconosca sé stessa come Coscienza, parte diversa del circostante e sviluppi la tensione di espansione espressa attraverso i suoi bisogni soddisfatta mediante l'uso della propria volontà come espressione soggettiva in sé di Necessità. Intento nel padre è la trasformazione da inconscio a cosciente; Intento della Coscienza è la sua espansione.

Necessità e Intento mescolano il proprio soffio vitale esattamente come lo Stregone mescola il proprio Crogiolo nel tentativo di proiettare sé stesso nell'infinito dei mutamenti.

30) fonte delle fonti, matrice che ogni cosa contiene.

La fonte delle fonti è la sostanza attraverso le cui qualità la Coscienza di Sé si esprime. Non importa in che modo la Coscienza di Sé si esprime. Che sia la Coscienza di Sé delle Galassie, di Esseri di Sola Energia Vitale, dell'Essere Terra, dell'Essere Luna, degli Esseri della Natura, delle tensioni Coscienti di Sé; ogni Consapevolezza può esistere solo in presenza dell'Energia Vitale mattone primo dell'universo.

Energia Vitale unico ARKE' del pensiero Pagano Politeista.

l'Energia Vitale è sostanza generante qualsiasi Coscienza di Sé. Il padre come Necessità e Intento è un elemento della qualità dell'Energia Vitale.

Ogni cosa contenuta sta ad indicare ogni possibile Coscienza di Sé che si esprime attraverso l'Energia Vitale è potenzialmente già presente nella sostanza che sarà alla base della Coscienza stessa, ma nello stesso tempo molte Coscienze che potenzialmente avrebbero potuto esprimersi non si esprimeranno in quanto le qualità di Necessità e Intento hanno costruito quelle e solo quelle condizioni. Molte Coscienze di Sé potenzialmente possibili come risultato dello sviluppo dell'Energia Vitale non si esprimeranno in quanto l'uso della volontà e delle determinazioni delle Coscienze di Sé espresse costruiranno condizioni favorevoli per lo sviluppo di altre Coscienze di Sé.

La fonte delle fonti della Coscienza di Sé è l'Energia Vitale senza la quale la Coscienza di Sé non è in grado di esprimersi e le matrici sono le infinite possibilità attraverso le quali l'Energia Vitale passa dallo stato di inconsapevolezza alla strutturazione di un Coscienza di Sé.

31) Da entrambi fluisce il legame della triade prima che non è prima,, ma è lì che gli intuibili vengono sottoposti a misura.

Il frammento si riferisce alla formazione della Coscienza di Sé all'interno dell'Essere Natura. O almeno per gli Esseri bisessuati. Entrambe le Coscienze, di diverso sesso, fanno fluire verso un unico Intento il loro legame con la triade. Ognuno di loro sono Necessità, Intento e Volontà. La triade ha sovrapposto la propria soggettività all'oggettività di Necessità e Intento che ne è all'origine. Nello stesso tempo ogni triade è portatrice della rappresentazione della prima triade che ha trasformato l'inconsapevole in consapevole, ma non è la prima triade. Sono triadi determinatesi attraverso le trasformazioni dei singoli Esseri che compongono l'Essere Natura.

Quel fluire di legami dalla diade di triadi all'interno dell'Essere Natura pone le basi per la nascita di una nuova triade: una nuova Coscienza di Sé.

Ed è in quella nuova triade che gli intuibili, ancora una volta, sono sottoposti a misura. Quella triade che scaturisce dall'unione di due triadi a sua volta si espanderà nell'intuibile che la circonda. Essa userà il proprio intuire misurando l'intuibile del circostante e imparando a nuotare in quell'intuibile.

Il frammento indica un modo, all'interno dell'Essere Natura, attraverso il quale viene a costruirsi una Coscienza di Sé trasformando l'Energia Vitale inconscia ad una concentrazione di Energia Vitale consapevole di Sé stessa. Il frammento è importante in quanto definisce la formazione della Coscienza di Sé propria dell'Essere Umano e la formazione della sua Coscienza di Sé che si espande nell'Essere Natura.

32) Operante, elargisce il fuoco che dona vita e colma il grembo fecondo di HEKATE... sui vincoli riversa forza di fuoco vivificante, potentissimo.

Non conosco la relazione esistente fra il frammento 31 e 32, ma il punto centrale del frammento è HEKATE. E' la forza di questo Essere come guardiano della nascita e delle trasformazioni della Coscienza di Sé.

HEKATE è il potere della nascita. Non è il potere della nascita dell'Essere della Natura. Quello è Giunone o Era. HEKATE è il potere della nascita di quanto l'Essere della Natura partorisce all'atto della morte del corpo fisico. Era e Giunone sono legate agli Esseri della Natura. L'imperativo di Giunone Lucina di sciogliere tutti i nodi della partoriente e di chi assisteva al parto era funzionale a concentrare l'attenzione di chi assisteva il parto affinché la morte dell'Essere Feto si trasformasse nella nascita di un Essere della Natura. Giunone Lucina operava affinché il parto andasse a buon fine. Operava affinché un nuovo Essere cominciasse ad articolare il proprio intuire per muoversi nell'intuibile della vita. Se l'opera di Giunone Lucina è visibile nelle azioni della partoriente e di chi l'assiste mentre partorisce l'opera di HEKATE è visibile soltanto al veggente nel momento del trasferimento della propria Coscienza di Sé dal corpo fisico al corpo luminoso.

Il fuoco che dona la vita è sempre l'Energia Vitale di cui una Coscienza di Sé si può alimentare mettendo in essere delle strategie attraverso le quali aumentare il proprio potere di determinazione nella sua oggettività. Il potere di determinazione è il Potere di Essere di quella Coscienza di Sé che mentre viene alimentato costringe l'Energia Vitale inconscia a partecipare alla costruzione di quella Coscienza di Sé.

Chi opera è dunque il Potere di Essere della singola Coscienza di Sé che ricolma il grembo di HEKATE partorendo il corpo luminoso all'atto della morte del corpo fisico. I vincoli sono quelli della morte del corpo fisico a cui l'Essere della Natura è sempre legato e sempre sottomesso.

La morte del corpo fisico giunge sempre ed è inevitabile. HEKATE al momento della morte del corpo fisico versa la sua forza per alimentare la trasformazione dell'Essere della Natura. Sempre!

Sta all'Essere della Natura aver accumulato sufficiente Potere di Essere per poter afferrare la mano che il Potere di Essere di HEKATE gli allunga. Per gli Esseri umani, sottoposti alla sottomissione del macellaio di Sodoma e Gomorra non esiste il potere sufficiente per afferrare quanto HEKATE tende. Così la presa sfugge e quanto è rimasto del loro Potere Personale (che non si sia mangiato il macellaio di Sodoma e Gomorra) viene dissolto col loro corpo fisico: HEKATE ha abortito!

HEKATE non costruisce l'eternità delle Coscienze di Sé: le partorisce! Le partorisce soltanto se le Coscienze di Sé si sono costruite sommando alla Necessità della propria nascita la volontà della propria espansione nell'intuibile che le circonda. HEKATE alimenta il Potere di Essere della Coscienza di Sé all'atto della morte del corpo fisico, ma nello stesso tempo Ella può alimentare soltanto quanto ha forza e Potere per esistere: non può resuscitare i morti.

Sul Potere di Essere al momento del passaggio dal corpo fisico al corpo luminoso HEKATE versa "forza di fuoco vivificante, potentissimo". Lo versa sulle determinazioni dell'esistenza non sul nulla o sulla disperazione di chi ha distrutto sé stesso.

33) ... artefice esperto, edificatore del mondo igneo...

Letteralmente: l'edificatore esperto che costruisce il mondo infiammato.

Cosa può infiammare il mondo se non la nascita della Coscienza di Sé, la Consapevolezza dell'esistenza e il bisogno dell'espansione espresso attraverso volontà?

Il mondo igneo è il mondo della Conoscenza. Il mondo si infiamma quando passa dalla non Conoscenza alla Conoscenza individuando sé stesso diverso dall'inconsapevole. Il mondo percorso da Coscienze di Sé che si dilatano e che costruiscono delle relazioni. Il mondo igneo è il brodo primordiale. Ogni brodo da cui scaturisce Coscienza Consapevolezza, necessità di sapere, Potere di Essere e dilatazione per costruire Coscienza nell'infinito dei mutamenti.

L'artefice è il costruttore. Quante volte una frazione di Energia Vitale è diventata Cosciente di Sé riconoscendo sé stessa diversa dall'oggettività in cui è sorta e non ha saputo costruirsi nei mutamenti finendo per ritornare al proprio stato di inconsapevolezza e disperdendosi nel tutto? Quante volte un'opportunità di eternità è andata perduta?, ma non tutto è fallito. Per molti fallimenti qualcuno è riuscito. Quel qualcuno è l'artefice. Colui che ha avuto sufficiente Potere o velocità per sovrapporre a Necessità che lo ha generato la propria volontà. Colui che colta l'occasione della propria Consapevolezza ha sviluppato la propria necessità d'esistenza da mettere in atto delle strategie per assicurarsi di poter continuare a sviluppare sé stesso anche quando le condizioni casuali che lo hanno generato sarebbero cessate.

Costoro, negli infiniti brodi primordiali che le situazioni generano all'infinito, sono gli artefici. Sono coloro che costruiscono dei cammini di eternità. Sono coloro che popolano il mondo fiammeggiante della Conoscenza e della Consapevolezza. Sono coloro che lo arricchiscono e che lo alimentano. Alimentando il mondo fiammeggiante della Conoscenza e della Consapevolezza si nutrono da quel mondo alimentando il proprio cammino di eternità.

Ci sono e ci saranno sempre Coscienze che per un motivo o per un altro si rifiutano di alimentarsi dalle fiamme della Conoscenza e della Consapevolezza. Avranno sempre paura di essere bruciate. Sarà proprio la paura di essere bruciate che finirà per consumarle annientando la loro Coscienza di Sé.

34) Di là scaturisce la materia cangiante; di là precipitando, il fulmine esautora il fiore del suo fuoco, gettandosi nella cavità dei mondi; perché è là che tutte le cose cominciano ad inclinare i raggi verso il basso, stupendi.

Dalla capacità della Coscienza di Sé di sovrapporre alla Necessità che l'ha generata la propria volontà per perpetuare sé stessa dilatandosi scaturisce la materia cangiante. La materia che cambia colore. L'essenza dell'Energia Vitale che dal colore dell'inconsapevolezza passa al colore fiammeggiante della Coscienza di Sé.

Il fulmine è la rappresentazione della volontà soggettiva ed il fiore la forma che la Coscienza di Sé ha assunto., ma la Coscienza di Sé non permane in quella forma. La Coscienza di Sé deve modificarsi continuamente per perpetuare la propria Coscienza alterando continuamente la propria forma. Questo avviene grazie alla volontà soggettiva che si relaziona col mondo che circonda la Coscienza di Sé.

Questo gettarsi nella cavità dei mondi o, se si preferisce, nelle contraddizioni dell'esistenza affrontandole e risolvendole al fine di costruire sviluppando la propria Coscienza di Sé è uno spettacolo stupendo. E' lo spettacolo della vita! E' lo spettacolo tappa-preludio per la costruzione della Coscienza Universale.

Queste azioni sono dei cominciamenti. Sono azioni che determinano la qualità della Coscienza Universale alla fine dei mutamenti. La soluzione di una contraddizione che porta a sviluppare la Coscienza che l'ha risolta è un passo per la costruzione della Coscienza Universale.

Così le Coscienze di Sé che riconoscono sé stesse diverse dall'inconscio che le circonda non si ergono a padrone e dominatrici dell'esistente. Non affermano: "L'esistente mi appartiene! Io sono padrona dell'esistente!", ma inclinano i raggi della loro azione verso il basso. Inclinano la loro azione nei confronti dell'Energia Vitale inconscia affinché sempre più Energia Vitale passi dalla forma inconscia alla forma conscia favorendo questa trasformazione. La trasformazione dell'inconscio al conscio; la trasformazione da quanto è appena consapevole alla consapevolezza universale è lo spettacolo stupendo a cui il veggente assiste con trasporto emotivo che solo lo spettacolo della vita e della sua espansione può dare.

STUPENDO!

35) è da lui che scaturiscono le folgori implacabili e il grembo della luce rifulgente di HEKATE, sorta dal padre, che accoglie la folgore, e il fiore del fuoco che forma una cintura, e al di là dei poli ignei il soffio possente.

Dalla Coscienza di Sé scaturiscono le folgori della volontà di trasformazione. La trasformazione non si manifesta attraverso un lento divenire. Una lenta trasformazione. Non è il fiore della forma della Coscienza di Sé che si trasforma. IL fiore si trasforma un po', ma poi muore. Muore e si dissolve colpito sistematicamente dai fulmini della volontà che dalla Coscienza di Sé si scaricano nel circostante, affrontando le contraddizioni e modificando la struttura del fiore stesso.

Volontà trasforma la forma.

HEKATE accoglie la folgore e il fiore forma la sua cintura.

Formare la cintura di HEKATE. HEKATE è il fulgore della morte. E' la morte, come fine di uno stato di Consapevolezza, trasformato in nascita di uno stato di consapevolezza capace di percorrere nuovi sentieri. Dove il secondo è stato forgiato nel primo. HEKATE è il potere di questo passaggio. Ogni stato di Consapevolezza che si costruisce articolando la Coscienza di Sé è un fiore che fatto appassire dalle folgori della volontà soggettiva emette il seme (come Potere di Essere) per la formazione dello stato successivo della Coscienza di Sé che procede nel suo processo di costruzione formando un nuovo fiore che a sua volta appassirà sotto le folgori della volontà soggettiva per emettere il seme per la formazione dello stato successivo.

Fiore dopo fiore forma la cintura di HEKATE.

Quali sono i poli di fuoco? I poli entro i quali avviene la trasformazione della Coscienza di Sé Universo? Sono la nascita della Coscienza di Sé e la fine di quello stadio di sviluppo della Coscienza di Sé. Questi poli sono i limiti di ogni "soffio" di consapevolezza. Sono piccoli poli per piccole Coscienze di Sé o, meglio, per piccoli stadi di sviluppo della Coscienza di Sé oppure sono i grandi poli della formazione della Coscienza di Sé Universo. La possenza si articola sempre! Nella piccola Coscienza di Sé come nell'Universo; la grandiosità e la magnificenza è uguale!

La cintura di HEKATE grande o piccola che sia. E' la cintura composta dai fiori delle singole Coscienze di Sé che dopo averne esaurito uno continuano formandone altri oppure è la grande cintura di tutti i fiori delle Coscienze che attraverso le loro trasformazioni costruiscono la Coscienza Universale.

Quando il feto, degli Esseri della Natura, muore è il fiore della Conoscenza abbattuto dalle folgori di volontà. Il seme che quel fiore ha generato è l'Essere della Natura. Un nuovo fiore che tenta di espandersi nel circostante in cui diviene. La morte dell'Essere Feto e la nascita dell'Essere della Natura è un fiore alla cintura di HEKATE. Così fra gli Esseri Umani quando muore il fanciullo o la fanciulla nasce l'Essere Umano adulto. Il fiore che è appassito sotto i colpi della volontà è un fiore alla cintura di HEKATE. Così ancora, fra gli Esseri Umani adulti quando la morte del corpo fisico si trasforma in nascita di un corpo luminoso è un altro fiore alla cintura di HEKATE. Quando la morte del corpo fisico non partorisce il corpo luminoso quel fiore si spegne: non era un artefice esperto; non era un edificatore del mondo igneo. Qualcosa è intervenuto. Il fiore era sterile. Avrebbe potuto essere parte della cintura di HEKATE e invece è appassito, dissolvendosi consumato dal non aver articolato la propria volontà.

Così per ogni Coscienza di Sé dell'universo, qualunque sia la qualità delle sue trasformazioni. Qualunque sia i suoi percorsi per accumulare Sapere Conoscenza e l'esercizio delle sue determinazioni. Il fiore della Coscienza di Sé è il fiore della cintura di HEKATE.

HEKATE sorta da Necessità e Intento fa di Necessità e Intento le tensioni dalle quali scaturiscono le Coscienze di Sé del cui fiore ella si adorna.

36) il nous del padre, condotto su guide inamovibili, inflessibilmente irradianti per solchi di fuoco implacabile.

Necessità e Intento muovono il pensiero, l'intenzione, il progetto, lo scopo, l'intendimento, il modo di pensare, il modo di giudicare e il sentire (tutto questo è il nous) viene condotto su guide inamovibili. Quali sono queste guide? Sono le guide di Intento. Sono le trasformazioni dell'inconscio in Coscienza., ma sono inamovibili perché nel momento stesso in cui una Coscienza di Sé non sviluppa la propria Conoscenza, il proprio sapere (il nous) sovrapponendo a Necessità che ne è madre la propria volontà di trasformazione cessa di svilupparsi. Cessa di esistere. C'è una sola scelta: il proprio sviluppo. L'unica alternativa allo sviluppo è la propria distruzione.

Le tensioni dell'esistenza si irradiano attraversando ogni Coscienza di Sé qualunque sia la sua natura e la veggente appaiono come linee luminose o come linee di fuoco che consapevoli di sé stesse si irraggiano per alimentare il proprio simile mentre cresce e si sviluppa all'interno di una Coscienza di Sé. Diventate consapevoli, generate dalle Coscienze di Sé come una rete avvolgono l'esistente spingendolo nella direzione che le tensioni dei loro bisogni indicano.

Queste Coscienze di Sé che tentano di svilupparsi diventando eterne infondono una direzione di sviluppo alle stesse Coscienze di Sé che le hanno generate al fine di preservare sé stesse e svilupparsi nell'infinito dei mutamenti.

Tutto questo brulicare di Coscienza appare al veggente come un reticolato di solchi consapevoli che avvolgono ogni Coscienza di Sé e che sono molto attivi fra gli Esseri della Natura.

Esiste una sola direzione nella quale il nous conduce: la costruzione della Coscienza Universale. Può essere che qualcuno ingannato dal proprio condizionamento educazionale legga percorsi o stadi in modo differente,, ma è solo inganno costruito attraverso il blocco delle proprie trasformazioni.

Le guide sulle quali si muove lo sviluppo della Coscienza di Sé e i fini del loro sviluppo è inamovibile e condotta in modo inflessibile. In gioco c'è la costruzione delle Coscienza di Sé Universo anche se la qualità è determinata dai singoli cammini delle singole Coscienze di Sé e dalle loro interazioni con la loro oggettività.

37) Il nous del padre ronzò con volere vigoroso, intuendo idee di ogni forma, e tutte si slanciarono da una sola fonte: perché dal padre venivano proposito e fine., ma distribuite dal fuoco noetico si divisero in altre idee intuibili: il signore predispose per il cosmo multiforme un modello noetico inestinguibile, e il cosmo nel suo disordine ne seguì la traccia per poi ostendere sé con la sua forma, cesellato da idee di ogni specie. Una la loro fonte, da essa altre idee scaturirono, ronzanti, disgiunte, inaccostabili, che si frangono intorno ai corpi del cosmo; intorno a un grembo terribile si aggirano a sciami, rifulgendo da ogni fianco, da vicino, in ogni modo, implosioni noetiche, dalla fonte del padre cogliendo in abbondanza il fiore del fuoco al culmine del tempo senza quiete. Idee primordiali, che la fonte del padre primigenia, in sé stessa compiuta, fece scaturire.

Il pensiero, intenzione, progetto, scopo, intendimento, modo di pensare, capacità di giudizio, il sentire, di Necessità e Intento vibrò con volontà decisa: quando Necessità e Intento vibrarono, la sostanza di cui erano qualità, questa divenne Coscienza di Sé ed espresse Volontà rappresentata da pensiero, intenzione, progetto, scopo, intendimento, modo di pensare, capacità di giudizio e sentire.

Questa è la visione da cui parte questo frammento. Il problema che sorge nell'interpretazione è dove collocare questa visione. La collocazione nello spazio e nel tempo di quella visione mi permette una corretta interpretazione. La collocazione della visione ci consegna l'immagine di un luogo o di una ambientazione in cui qualche cosa si mescola fintanto che qualche cosa non le spinge lanciandosi da una sola fonte. Dunque, una fonte dalla quale procede un slanciarsi nell'infinito.

Va letto: le Coscienze di Sé intuendo idee di ogni forma si slanciarono da una sola fonte!

Le idee sono un qualche cosa di diverso dal volere vigoroso e sono un qualche cosa di diverso dal nous. Cosa sono dunque le idee? Quali sono le idee o, se vogliamo, le intuizioni che queste Coscienze di Sé hanno avuto per slanciarsi dalla fonte in cui erano contenute? Erano la costruzione delle determinazioni!

Non si sta parlando di Coscienze di Sé che si formano nell'Energia Vitale che si muove libera nello spazio. Questo è già avvenuto!

Non si sta parlando di Coscienze di Sé che appartengono a pianeti, stelle o galassie; questo appartiene ad altre visioni.

Qui si sta parlando della vita della Natura. Si stanno indicando le Coscienze di Sé dell'Essere Natura. Le prime Coscienze di Sé che producono altre Coscienze di Sé uguali a sé stesse.

La fonte in cui queste Coscienze di Sé intuiscono idee di ogni forma e dalla quale si slanciano è quello che in gergo scientifico di oggi si chiama BRODO PRIMORDIALE anche se questa visione è primordiale soltanto per la centralità che gli Esseri Umani concedono a loro stessi in quanto in ogni istante ogni Coscienza di Sé è in un brodo primordiale dal quale tenta di staccarsi e di uscire., ma accettiamo questo come visione.

Il BRODO PRIMORDIALE è la fonte dalla quale le Coscienze di Sé si lanciano proprio perché hanno intuito idee. L'intuizione le ha portate a guardare il futuro mentre viene loro incontro e hanno trasformato le loro scelte attraverso il "volere vigoroso" in determinazioni specifiche della propria specie. Le Coscienze di Sé sono all'origine, capostipiti, nodi di trasformazione importanti, momenti di distacco ecc. attraverso i quali originare nuove specie all'interno dell'Essere Natura.

Queste Coscienze di Sé trasformarono Necessità e Intento in propositi attraverso i quali raggiungere il proprio fine. Alla Necessità che le spingeva, all'Intento che aveva trasformato l'Energia Vitale inconsapevole in Coscienza di Sé sommarono la propria volontà trasformando Necessità del padre in Necessità soggettiva di trasformazione e dilatazione e l'intento della propria trasformazione in Intento dell'uso della propria volontà per perseverare nel proprio stato dilatarsi intuendo l'intuibile che le circondava. Attraverso l'intuire dell'intuibile esse intuirono anche il tempo che veniva loro incontro e per modificare sé stesse nel tentativo di costruire il loro futuro costruirono le loro determinazioni.

Che cosa sono le determinazioni? Sono le idee intuite dalle Coscienze di sé mentre guardano il tempo che viene incontro: progettano il futuro. Progettano sé stesse non solo in quanto individui, ma in quanto specie. Le Coscienze di Sé progettando il loro futuro si divisero. Uscirono uguali dalla fonte, ma la loro volontà manipolava in modo soggettivo la loro necessità e questa manipolazione costruì adattamenti soggettivi diversi alle variabili oggettive che incontravano o, se si preferisce, che intuivano. Queste Coscienze di Sé spinte dal fuoco del pensiero, dell'intenzione, del progetto, dello scopo, degli intendimenti, del modo di pensare e del sentire si divisero. Ognuno seguendo la propria sequenza di mutamenti; ognuna germinando la propria specie. Ognuna di queste Coscienze di Sé divennero oggettività per le altre Coscienze di Sé. Ogni Coscienza di Sé divenne idea intuibile dall'intuizione di ogni altra Coscienza di Sé.

In questo momento troviamo un termine particolare: il signore. Un soggetto che predispone un "modello noetico inestinguibile". Quale signore predispone che un fiume segua il suo corso dal monte al mare? Oggi diciamo la forza di gravità! Che cos'è dunque il signore che predispone? sono le condizioni oggettive che permettono alle Coscienze di Sé di slanciarsi dalla fonte.

In questa oggettività è possibile la vita a base di carbonio non è possibile lo sviluppo della vita a base di silicio. Oggi, 1999, lo posso affermare. Il veggente degli Oracoli Caldaici vedeva le condizioni alle quali le Coscienze di Sé operavano adattamento soggettivo come il potere attraverso il quale veniva costruendosi il "modello noetico inestinguibile". Nell'oggettività in cui le Coscienze di Sé si espandevano viene seguita la traccia del loro sviluppo.

Una sola era la loro fonte., ma una volta che hanno seguito la traccia del loro sviluppo da quella traccia altre Coscienze di Sé scaturiscono prendendo altre vie. Così dall'Essere Ameba nasce l'Essere rettile, dall'Essere rettile nasce l'Essere Mammifero, ecc. ecc. fino alle Coscienze di Sé come oggi noi le conosciamo e nella forma che le conosciamo. Il tutto viene presentato come l'immagine del vortice dove tutto nasce e si trasforma per nascere e trasformarsi. Quell'immagine del vortice è l'immagine della nascita e della trasformazione della Coscienza di Sé dell'Essere Natura che si nutre della consapevolezza i ogni Coscienza di Sé che costruendosi si alimenta alimentando i propri processi di sviluppo.

Il grembo terribile attorno al quale si aggirano sciami è quello di REA. E' il grembo dell'Essere Natura da cui tutte le Coscienze di Sé originano e sono il fondamento stesso della sua esistenza. Le Coscienze di Sé si aggirano a sciami. La visione a sciami è esatta. Sia quando si tratta delle Coscienze di Sé della specie cui apparteniamo sia per quanto riguarda ogni specie sia per l'insieme. L'Essere Natura è spesso visibile come un grande sciame composto da ogni consapevolezza di cui è fonte, madre e figlia allo stesso tempo.

Ciò che implode è ciò che si trasforma dentro. Quando si trasforma dentro trasferisce il proprio Potere di Essere all'esterno. L'implosione è essenza delle trasformazioni nei mutamenti. Quanto implode si trasforma alimentando la propria Coscienza di Sé e variandone le determinazioni per lo sviluppo della propria specie. Cosa diversa è l'implosione della distruzione di sé stessi quando si rinuncia ad alimentare la propria crescita e si attende la propria distruzione.

Che cos'è il "culmine del tempo senza quiete"? E' questo tempo! E' il momento in cui lo sviluppo della Coscienza di Sé avviene attraverso la soluzione delle contraddizioni. Questo è il tempo senza quiete. Questo è il tempo della crescita. La crescita non è tempo di quiete, la crescita è tempo di sviluppo delle contraddizioni all'interno delle quali costruire la Coscienza di Sé nell'infinito dei mutamenti.

Che cos'è quel "cogliendo in abbondanza il fiore del fuoco"? Chi lo coglie? HEKATE, l'essenza delle trasformazione e dello splendore dello sviluppo della Coscienza di Sé. Lo sviluppo della Coscienza di Sé; l'esercizio della propria volontà; la costruzioni delle determinazioni attraverso le quali favorire lo sviluppo della propria specie in armonia con tutte le specie dell'Essere Natura; formano la cintura dei fiori di HEKATE., ma e lo sviluppo della Coscienza di Sé arricchisce la cintura di HEKATE la fine della Coscienza di Sé e la sua rinascita pone le basi per la rinascita della Coscienza di Sé Universo.

La fonte primigenia del padre fece scaturire quanto esiste della Coscienza di Sé dell'Essere Natura. Non poteva essere altrimenti. Queste sono le condizioni e questo è il risultato di Necessità e Intento su questo pianeta. Sotto altri soli, sopra e sotto altri pianeti altri brulicare di fonti, altri brulicare di vite e Coscienze di Sé agiscono per arricchire di fiori della Coscienza la cintura di HEKATE.

In questo frammento la nostra attenzione va concentrata sulla formazione della Coscienza di Sé dell'Essere Natura e delle condizioni che su questo pianeta hanno consentito di costruire la nostra specie. Nella storia del Paganesimo Politeista ci sono varie immagini sulla creazione a seconda di dove i veggenti concentrano la loro attenzione. Ogni trasformazione diventa atto di creazione in quanto non esiste una creazione dal nulla, ma un divenuto che è momento di partenza o di formazione di un nuovo divenire. Un divenuto che si trasforma per costruire il nuovo.

Per il Paganesimo Politeista ogni momento è un momento di trasformazione e dunque l'Attenzione del veggente può considerare quel momento importante come il momento importante della propria esistenza., ma l'esistenza del veggente è oggetto in sé stesso. E' il momento in cui il veggente dice: "Da questo momento io mi sono trasformato!" Il veggente può ignorare tutto il precedente,, ma il precedente lo ha formato. Egli è figlio del precedente e padre del futuro che costruirà anche per aver concentrato la propria attenzione su quel momento e non su altri.

CONCLUDENDO il frammento

Attenzione al concetto di idea. Il concetto demiurigo che porta l'idea all'interno del mondo sensibile è atto della volontà soltanto per quanto riguarda i percorsi di sviluppo delle Coscienze di Sé all'interno dell'Essere Natura e ha come risultante non solo lo sviluppo di Coscienze di Sé libere, ma come sviluppo della Coscienza di Sé dell'Essere Natura stessa.

L'idea è quanto la volontà della Coscienza di Sé trasferisce come patrimonio della specie. L'idea è l'oggetto che la Volontà del singolo Essere trasferisce nella propria specie come determinazione.

Ogni Essere, di ogni specie, è un punto d'arrivo della specie stessa. Ogni Essere, di ogni specie è un punto di partenza per la formazione di specie future.

Il singolo Essere della Natura attraverso l'uso della propria volontà e procedendo per adattamento soggettivo alle variabili oggettive sceglie delle modificazioni, più o meno evidenti, più o meno sviluppabili, che si perpetuano nella specie favorendone o complicandone i processi di sviluppo.

Le modificazioni sono le determinazioni specifiche della singola specie che attraverso le modificazioni soggettive, favorite dalle condizioni nella natura, diventano patrimonio dell'intera specie.

L'attività demiurgica è la capacità del singolo Essere di trasformare la propria volontà in situazioni stabili che favoriscono lo sviluppo della specie e dell'intera natura nel suo insieme.

38) intime intuizioni del padre sono queste, e verso di esse si volge il mio fuoco.

Qual è il mio fuoco che si volge verso le intime intuizioni del padre? Qual è il mio fuoco che si volge verso le intime intuizioni di Necessità e Intento? La mia necessità e il mio Intento trasformati dal mio volere: la mia volontà!

Chi si rivolge a Necessità e Intento è la mia Coscienza di Sé che volgendosi all'intuire che la circonda lo riconosce come intuibile ed agisce per il proprio sviluppo.

Quali sono le intime intuizioni di Necessità e di Intento a cui mi rivolgo? Delle altre Coscienze di Sé la cui caratteristica non è quella di essere Coscienze di Sé dell'Essere Natura, ma di essere tensioni che attraversano l'Essere Natura e dalle quali posso attingere. I Guardiani del Divenire Umano.

Perché sono un Essere Umano e la mia specie non ha riprodotto soltanto fisicamente sé stessa, ma ha costruito le tensioni all'interno dell'Essere Natura attraverso le quali garantire il divenire dell'Essere Umano. I Guardiani dell'Essere Umano sono tutte quelle forze che concorrono a garantirne le trasformazioni. Sono quelle forze che solo garantendo le trasformazioni agli Esseri Umani garantiscono le proprie trasformazioni e il proprio divenire nell'eternità. I Guardiani del divenire Umano sono dei guardiani del divenire dell'Essere della Natura.

Gli Esseri della Natura non sono soltanto Esseri fisici, ma sono tensioni di Energia Vitale, delle forze che percorrono il pianeta e queste forze sono attraversate da tensioni che non hanno rappresentazioni fisiche, ma solo tensioni di Energia Vitale. Il fatto di non aver rappresentazioni nel piano fisico non per questo non interagiscono con questo e non garantiscono lo sviluppo di cui abbiamo percezione nel piano fisico perché questo garantisce il proprio esistere.

Sono intime intuizioni perché i Guardiani agiscono sull'intimo degli Esseri Umani. Non si manifestano come rappresentazioni enfatiche, ma attraverso un sottile intuire che manipola il sentire e l'intuire dell'Essere Umano.

Verso di loro si volge il mio fuoco perché da loro il mio fuoco trae nutrimento. Traendo nutrimento dai Guardiani del Divenire Umano io fondo il mio infinito alimentando Necessità e Intento che crescono dentro di me: volontà nella direzione del mio mutamento. Nello stesso tempo il mio intuire alimenta i Guardiani. Li rende forti e attenti nel cogliere le loro opportunità attraverso le quali fondare il loro cammino nell'eternità dei mutamenti.

39) Il nous paterno nato da sé stesso intuì azioni, e in tutte le cose inseminò il vincolo dell'amore gravido di fuoco, perché infinitamente amando permanessero tutte, e ciò che fu ordito dalla luce noetica del padre non crollasse. In virtù di questo amore, gli elementi del cosmo permangono, scorrendo via.

Il termine fondamentale di questo frammento è amore. Che significa "amando permanessero tutte"? Che significa "in virtù di questo amore, gli elementi del cosmo permangono"?

Che cosa significa amore all'interno degli Oracoli Caldaici?

Il termine amore sta ad indicare la soluzione delle relazioni attraverso il Potere di Essere.

Il termine "amore" sta ad indicare la relazione dialettica fra le Coscienze di Sé. Al veggente la relazione dialettica appare come opera di Eros. Quando due oggetti si relazionano non avviene danneggiamento di una delle due Coscienze di Sé,, ma un reciproco arricchimento. E' vero che ogni Coscienza di Sé, in particolare all'interno dell'Essere della Natura, paga dei tributi all'oggettività. Le uova di Storione non si aprono tutte. Molte Coscienze di Sé si cibano di Esseri Storione in potenza,, ma nonostante questa visione soggettiva dell'Essere Umano, l'Essere della Natura nel suo insieme tende a costruire delle relazioni e degli equilibri tali per cui ogni specie al suo interno conserva delle possibilità di sviluppo. Per conservare queste possibilità di sviluppo una specie non si può appropriare dell'intero Essere della Natura, ma deve mantenere il proprio ruolo tentando sì di svilupparsi, ma nello stesso tempo mantenendo e alimentando quelle regole del gioco che di fatto ne limitano gli eccessi di sviluppo.

Questa relazione dialettica che può esprimersi soltanto attraverso delle relazioni nate dallo sviluppo del Potere di Essere della Coscienza viene definita "amore".

Perché "amore"? In contrapposizione all'appropriazione che distingue il fare degli Esseri sottoposti all'autoidentificazione col dio padrone.

Perché "amore"? Perché la relazione anziché danneggiare costruisce, arricchisce le Coscienze di Sé che partecipano alla relazione stessa.

Il nous paterno non è creato,, ma nasce da sé. Si sviluppa come qualità della trasformazione dell'Energia Vitale cui è espressione e intuisce l'azione che lo porta a svilupparsi.

Il nous è in definitiva l'insieme degli attributi che porta una Coscienza di Sé a crescere e dilatarsi. Il nous indica il pensiero, l'intenzione, il progetto, lo scopo, l'intendimento, il sentire, la capacità di giudizio di ogni singola Coscienza di Sé. Le cose erano caratterizzate da Coscienza di Sé. La Coscienza di Sé è il fuoco che costituisce rappresentazione della stessa ed è piena di amore gravido quando la tensione di sviluppo del suo fuoco è la sua espansione nell'infinito dei mutamenti attraverso le relazioni dialettiche con ogni altra Coscienza di Sé.

Permanere nell'infinito dei mutamenti e gravido di fuoco sta ad indicare le trasformazioni della Coscienza di Sé che permette la sua permanenza nello sviluppo fino a diventare parte della Coscienza di Sé Universale.

Le relazioni dialettiche formano quell'intreccio di relazioni fra le Coscienze di Sé il cui scopo è la loro trasformazione e la formazione della Coscienza universale., ma il nous universale è anch'esso in formazione ed è questa la direzione di sviluppo del nous. Dall'inconsapevole si è generato un nous e questo nous che pervade le Coscienze di Sé dell'universo deve tendere a svilupparsi nella direzione in cui quel nous è nato.

Si sarebbe potuto formare nell'Universo un altro pensiero, altre intenzioni, altri progetti, altri scopi, altri intendimenti, altri modi di pensare e sentire e invece nell'universo si è formato una specie di stampo di nous che nato con le prime Coscienze di Sé si è adattato ai singoli bisogni generati da Necessità nelle singole Coscienze di Sé nelle diverse situazioni in cui sono divenute.

E' la relazione dialettica come incontro del Potere di Essere di ogni Coscienza di Sé che permette a queste la permanenza degli elementi del cosmo che seguono la loro infinita corsa nell'infinito dei mutamenti.

40) princìpi che intuiscono le azioni noetiche del padre e le involsero in azioni sensibili, e in corpi.

L'Energia Vitale, date le condizioni specifiche nelle quali si trova a dover operare intuisce che per obbedire ad Intento deve adattarsi soggettivamente ad ogni oggettività che incontra. I princìpi sono queste forme di adattamento specifico della soggettività all'oggettività che l'Energia Vitale incontra e nelle quali agire per costruire nuove Coscienze di Sé.

Nell'Essere Natura le Coscienze di Sé possono trasformare l'Energia Vitale inconsapevole in consapevolezza soltanto trasformando il processo intuitivo all'interno dei corpi sensibili.

Sensibili come noi Esseri Umani all'interno della ragione li consideriamo.

Questo processo di trasformazione dell'Energia Vitale da inconsapevole a consapevole trae origine nel momento stesso in cui si forma l'Essere Natura di cui ogni Essere vivente in essa ne è parte.

Al veggente questa situazione appare come del tutto eccezionale e dal momento che il veggente è parte di questo processo di costruzione tutto quanto percepisce dentro e fuori questo processo di costruzione viene descritto sempre mediante gli elementi che contribuiscono a costruire quanto del processo di costruzione egli è parte.

Il noetico che di Necessità e Intento di cui il veggente è figlio attraverso delle intuizioni trasferisce la possibilità della formazione della Coscienza di Sé in un nuovo modo: il corpo sensibile.

Ricordiamo sempre che il veggnte percepisce cose diverse da quelle che sono il corpo sensibile perché alterando la percezione è andato oltre la descrizione del quotidiano. Andando oltre la percezione del quotidiano ha assistito alla formazione di Coscienze di Sé gigantesche. Solo in un secondo tempo egli si accorge di essere parte di un processo specifico di formazione della Coscienza di Sé che è quello degli Esseri della Natura di cui egli è parte.

In quel momento percepisce i passaggi che sono venuti formandosi e che hanno generato l'Essere Natura di cui egli è parte. Lo sforzo di concentrazioni di Coscienza di Sé di continuare a svilupparsi egli li legge come il trasferimento dell'intuito nei corpi sensibili. E non può essere diversamente fintanto che non vedrà quei corpi sensibili partorire il dio.

La volontà dell'Essere della Natura che si sovrappone alla Necesità che lo ha generato è diversa dalla volontà che si sovrappone a Necessità relativa ad un Essere di sola Energia Vitale. Le azioni sono diverse e spesso anche l'Intento che viene espresso è diverso. Non solo gli Esseri della Natura espandono sé stessi nell'oggettività che li circonda, ma a loro volta sono fonte di germinazione di altre Coscienze di Sé.

Questo non avviene fra gli Esseri di sola Energia Vitale. Questi si espandono soltanto.

41) ...intuendo le cose sensibili in quanto tangibili.

Sono sensibili in quanto tangibili. Evidenti in quanto appartenenti anche al descritto della ragione e perciò non necessitano di nessun sforzo di alterazione della percezione per riconoscerli.

Per individuare Esseri di sola Energia Vitale è necessario alterare la percezione. E' necessario un grande sforzo da parte del veggente mentre per constatare la presenza di corpi sensibili, al di là della loro descrizione e della loro realtà in sé, non è necessario nessun sforzo: le cose si manifestano nella ragione.

Anche la ragione deve essere sottomessa all'intuire e deve agire intuendo in quanto anche fra le cose tangibili esiste uno sconosciuto nel quale la ragione si trova a dover agire. Una ragione agisce intuendo nel proprio sconosciuto quando continua ad allargarsi intuendo e comprendendo gli oggetti che con essa interagiscono.

42) per vincolo in Amore stupendo, che scaturì per primo dal nous, vestendo di fuoco il fuoco suo unificante, per mescolare i caratteri sorgivi, effondendovi il fiore del suo fuoco.

"vestire di fuoco il fuoco"; "mescolare i caratteri sorgivi"; "effondervi il fiore del suo fuoco" queste sono azioni attraverso le quali l'Essere della Natura genera un altro sé stesso diverso da sé stesso.

Nell'universo prima che nascessero le Nature sui vari pianeti questo non era mai avvenuto. Le specificità della formazione della Coscienza di Sé come formazione attrverso le trasformazioni dell'Esser Natura appaiono in tutta la loro grandezza e la loro sacralità al veggente.

Appaiono diverse e slegate dalla formazione della Coscienza di Sé di altre specie. Quasi fossero una cosa diversa. Una diversa sacralità. Una sacralità che riguarda il veggente stesso.

Quella sacralità, quel fare viene rivestito di "Amore" perché è l'emozione che davanti a questo afferra il veggente.

Gli Esseri della Natura sono legati da "Amore". Sono legati da relazioni relative al Potere di Essere. Quel Potere di Essere che le porta a legarsi reciprocamente per costruire un pi grande e potente Essere Natura., ma diventa un più grande e potente Essere Natura soltanto nel momento in cui il veggente alimenta il proprio percorso di dilatazione soggettiva nell'universo. Soltanto nel momento in cui ogni Essere dell'Essere Natura alimenta i propri percorsi di dilatazione soggettiva.

Necessità ed Intento trasferiti nel mondo sensibile danno vita a Coscienze di Sé che germinano altre Coscienze di Sé oltre che tentare di dilatare e costruire sé stesse attraverso un numero infinito di fasi e di trasformazioni.

L'Essere della Natura che si dilata nel suo circostante e nello stesso tempo è fonte generatrice di altre Coscienze di Sé che alimentano e arricchiscono l'Essere Natura.

43) ... d'abissale amore...

La relazione fra Poteri di Essere non è soltanto "abissale" intesa come immensa, ma intesa come relazioni fra gli Esseri all'interno dell'Essere Natura.

L'Essere Natura lega gli Esseri fra loro attraverso delle relazioni sia all'interno della propria specie sia nelle relazioni con tutte le specie degli Esseri della Natura. L'Essere Natura lega gli Esseri di ogni specie in tutta una sequenza dei mutamenti dal brodo primordiale dal quale l'Essere Natura iniziò a costruire la propria Coscienza all'infinito dei mutamenti attraverso i quali giungere alla Coscienza di Sé Universale.

L'Essere Natura lega gli Esseri sia sul piano spaziale che su quello temporale. L'una e l'altra sono in relazione dialettica fra tutti gli Esseri della Natura. Questo è "l'abissale amore" altro non è che la relazione fra i Poteri di Essere che regola e costruisce le relazioni: il farsi Venere di ogni Essere nelle relazioni!

44) ... mescolando scintilla d'anima alle due concordi essenze, il nous e il cenno divino, per terzo aggiunse ad esse Eros nella sua purezza, vincolo venerando di tutte le cose, che tutte le doma.

Nella generazione degli Esseri della Natura l'amplesso altro non fa che mescolare la "scintilla d'anima" del futuro Essere. Il suo campo vitale. Il suo centro attraverso il quale costruire il suo divenire.

Chi le mescola? Le due concordi essenze! Fra gli Esseri della Natura esistono due sessi attraverso i quali costruire le variabili del divenire futuro della specie.

Le due concordi essenze altro non fanno che porre le basi per lo sviluppo del nous nella forma e nella specie di cui sono parte. Le due concordi essenze altro non fanno che porre le basi affinché si generi una nuova concentrazione di pensiero, intenzione, progetto, scopo, intendimento, modo di pensare, sentire e giudicare finalizzate all'arricchimento della propria specie. Questo nous spinto da Necessità, il cenno divino, costruisce la base per la nascita del dio. Questo nous spinto da Necessità, il cenno divino, costruisce la base dell'Essere della Natura.

Come essere dio costruisce sé stesso nell'infinito dei mutamenti, come Essere della Natura si mescola ad Eros, diventa Eros, che attraverso la relazione emozionale con gli enti che lo circondano agisce all'unisono per costruire l'infinito dei mutamenti di quanto lo circonda.

Ed è il suo farsi Venere che permette alla sua esistenza di domare tutte le cose che nel tentativo di espandersi lo distruggerebbero. E' il suo farsi Venere che ferma quanto lo travolgerebbe nel grande vortice qual è l'Essere Natura. E' il suo Potere di Essere che si impone all'oggettività in cui vive arricchendola.

Facendosi Eros quell'Essere Venera quanto lo circonda favorendone lo sviluppo. Facendosi Eros quell'Essere Venera la sua specie alimentando il suo Potere di Essere nell'oggettività in cui si espande.

Facendosi Venere l'Essere doma le forze che dal circostante si rivolgono verso di lui. L'Essere può essere preda o predatore; l'Essere può sviluppare un Potere di Essere che si manifesta e amplia senza predare, ma facendosi Venere e aiutando il mondo che lo circonda a svilupparsi. L'Essere può essere un dio! Lo è quando nelle relazioni col mondo manifesta il suo farsi Venere!

L'amore non è l'amplesso. L'amore è un moto emozionale di cui l'amplesso è una delle espressioni. L'amore è un fiume emozionale che attraversa l'individuo travolgendolo in un vortice di sensazioni. Quel vortice di sensazioni è il suo "sentire il respiro del mondo" di cui è diventato parte. Può essere che tutto il mondo sia la propria specie. Può essere che tutto il suo mondo siano gli Esseri Animali della Natura. Può essere che tutto il mondo sia l'intero Essere della Natura. Può essere che tutto il mondo siano gli Esseri di sola Energia Vitale. Può essere che il mondo che si fa attraversare dal suo sentire sia l'intero universo con quanto contiene. Il fiume emozionale che viene definito come capacità di amare è grande come l'universo, ma è percepito dall'Essere in relazione alla sua capacità di abbracciare, col proprio sentire, quella e solo quella porzione di universo. Egli ama quella porzione di circostante dalla quale si fa emozionalmente coinvolgere.

Questa è la purezza di Eros!

45) ... soffocamento del vero amore

Cosa soffoca il "vero amore"? L'appropriazione; il sottomettere; la sottomissione!

Amore è un flusso emozionale che partendo dall'individuo si trasmette al mondo.

Amore è un flusso emozionale che partendo dal mondo viene percepito dall'individuo.

L'amore è il percepire. Amore è l'intuire.

L'appropriazione è assenza del percepire. La sottomissione è assenza di intuire.

L'appropriazione è atto di forza attraverso il quale si impedisce lo sviluppo di un divenire. Esistono all'interno dell'Essere Natura degli equilibri che si costruiscono annientando dei divenire, ma quelli sono funzionali al divenire del tutto. E' il saccheggio quello che distrugge chi lo compie, chi lo subisce e l'oggettività in cui avviene.

Questo è il soffocamento del vero amore. Il vero amore che si sostituisce con l'appropriazione: con lo stupro.

Lo stupro diventa elemento col quale si costruiscono le relazioni all'interno della nostra specie quando ci si deve appropriare di qualcuno anziché fondere il nostro sentire con quello di coloro col quale fondiamo un reciproco futuro.

Quando si soffoca lo sviluppo emozionale degli Esseri questi tentano di reagire aggirando l'oscurantismo del loro percepire. Non c'è più amore nelle loro azioni. Queste sono vuote. Queste sono tese ad arraffare quanto può dar loro un attimo di tregua dal vuoto che le sta soffocando. Questi Esseri si appropriano. Questi Esseri sottraggono ad altri Esseri soltanto per il gusto di sottrarre. Stuprano per il gusto di stuprare rendendo altri Esseri uguali a loro: vuoti e bisognosi di svuotare chiunque capiti loro a tiro.

Venere ed Eros sono l'opposto della sottomissione.

Venere ed Eros sono l'opposto del Macellaio di Sodoma e Gomorra e del pazzo di Nazareth!

46) ... persuasione disvelamento amore

Si legge: "Ciò che svela l'amore è la persuasione!"

Sarebbe più esatto dire è l'ammaliare, ma anche persuasione rende bene. Persuadere significa convincere dell'opportunità di...

Significa convincere dell'opportunità di agire all'unisono per migliorare le relazioni fra l'Essere Umano e la vita che lo circonda. Persuasione è quanto arriva all'Essere Umano dalle Coscienze di Sé che lo circondano.

Disvelamento (in greco Aleteia) viene tradotto quasi sempre come verità. In realtà significa ciò che era nascosto ed ora è manifesto., ma se ciò che era nascosto alla mia percezione e poi io ho sviluppato la percezione che mi ha permesso di incontrarlo allora Aleteia sta ad indicare non verità come comunemente intesa, ma il risultato del mio percorso di Libertà.

In questo caso si ha la persuasione che indica un'attività del soggetto nell'oggettività attraverso la quale il soggetto modifica sé stesso giungendo a svelare l'amore come relazione e come interesse di sviluppo soggettivo.

In questo caso la persuasione diventa l'attività del soggetto che giunge a svelare l'amore nascosto.

47) speranza ti nutra colma di fuoco...

Che cos'è speranza nel Paganesimo Politeista? Speranza è un'entità divina. Una Coscienza di Sé e in Sé che ogni Essere alimenta dentro di sé ogni qual volta progetta il futuro.

Ogni volta che un Essere di qualunque specie (dell'Essere della Natura nel nostro caso) mette in essere una strategia, un progetto o delle attività per ottenere un determinato effetto in realtà alimenta Speranza dentro di sè.

Non è il vuoto sperare dell'Essere che distrutto nella sua capacità di determinare il futuro spera nell'inervento di un qualche onnipotente che ponga rimedio alla sua rinuncia a progettare.

Speranza è una divinità che nutre il fare di ogni Essere che tenta di espandersi nell'infinito.

Speranza è il Potere di Essere di una Coscienza di Sé che trae nutrimento dall'Energia Vitale espressa da ogni Essere mentre concentra tutto sé stesso per costruire una qualche forma di futuro. Nell'alimentarsi da ogni Essere che progetta il futuro Speranza alimenta chi progetta il futuro per mantenere vivo l'Intento che le permette di svilupparsi nell'infinito dei mutamenti.

Cosa porta la visione del fare di Speranza?

Che cosa porta la visione degli Esseri Umani mentre si fanno Speranza alimentandola attraverso il loro fare?

Il ribollire del fuoco della vita!

Il fuoco della vita ribolle nell'Essere che progetta il proprio sviluppo attraverso l'intento di sviluppare sé stesso.

Speranza accorre in aiuto. Speranza ne alimenta gli atti del progetto. Speranza assume su di sé l'articolazione del progetto. Speranza chiama a raccolta gli déi perché favoriscano e alimentano quei progetti.

Dunque: "Speranza nutra il tuo fare ricolmandolo del fuoco della vita! Del fuoco della Determinazione!"

48) in questi tre fondamenti, tutte le cose trovano orientamento e sono.

Il concetto dei tre fondamenti nei quali tutte le cose trovano orientamento e determinano il percorso del loro esistere.

Nei paragrafi precedenti che parlavano della triade fondamentale ne abbiamo trattate due triadi a fondamento dello sviluppo di ogni Coscienza di Sé.

La prima triade alla base di ogni Coscienza di Sé è Necessità, Intento e Volontà.

Si è parlato di una seconda triade relativa allo sviluppo delle Coscienze di Sé divine Soggetto, Oggetto e Relazione. Questa triade è il fondamento della trasformazione non delle cose né del loro orientamento.

Anche la Relazione risponde ad una triade attraverso il quale viene determinato lo sviluppo Tensione, Accumulo e Scarica., ma questa relazione fra gli Esseri della Natura risponde ad una triade fondamentale nel Paganesimo Politeista ed è Liber, Libera e Cerere.

Anche in questo caso la triade ha valore e importanza in quanto una Coscienza di Sé esiste e determina sé stessa. E' una triade fondamentale per la costruzione dell'Essere della Natura, ma questo presuppone che l'Essere della Natura sia divenuto attraverso la triade fondamentale.

Ci sono delle triadi che rispondono alla triade fondamentale dalla quale tutte le Coscienze di Sé esistono e traggono orientamento. Le Coscienze di Sé esistono per Necessità e Intento e si orientano attraverso l'uso della propria Volontà. In questo modo si fanno dio che termina lo sviluppo della propria Coscienza di Sé nell'infinito dei mutamenti costruendo altre triadi.

Solo questi tre divini sono i fondamenti di ogni Coscienza di Sé e di ogni cosa percepita nel mondo che ci circonda.

In questi tre, Necessità-Intento-Volontà, "tutte le cose trovano orientamento e sono".

49) luce generata dal padre: poiché solo Aion, attingendo in abbondanza al fiore dell'intuire, può cogliere nous paterno dalla forza del padre, e donare nous a tutte le scaturigini, e ai principi, e con turbine continuo farli vorticare e permanere in eterno.

traduzione Manuela Simeoni: luce generata dal padre, infatti questa sola, raccogliendo in abbondanza il fiore del nous, dalla forza del padre ha [capacità di] pensare il nous paterno e infonderlo a tutte le sue idee e principi e vorticare per sempre e rimanere, in un vortice attivo.

L'interpretazione di questo passo degli Oracoli Caldaici è fondamentale., ma è stato fondamentale anche modificarne la traduzione per definirla meglio.

Una volta precisata la traduzione l'immagine appare chiara. La luce altro non è che l'Energia Vitale che si espande nell'universo. Questa sola (non esiste altro nell'universo se non quella) raccogliendo in abbondanza l'essenza del pensiero, intenzione, progetto, scopo modo di pensare e sentire attraverso la forza del padre (Necessità) che sola può imprimerle il movimento per giungere a ciò, ne infonde le idee e i principi che vorticando attraverso la propria volontà soggettiva sono mantenuti in un vortice attivo. Un vortice attivo che altro non è che la Coscienza di Sé che esercitando la propria volontà sovrapposta a Necessità che l'ha generata tenta di espandersi nell'oggettività che la circonda.

Con questa visione si ha la nascita del dio. Una Coscienza di Sé che si espande nell'infinito dei mutamenti.

Le componenti di questa visione sono la luce che altro non è che l'Energia Vitale. L'Intento che è rappresentato dall'insieme degli elementi attraverso i quali definiamo il nous. Necessità che è la frza della formazione del vortice attivo. E Volontà rappresentata dal permanere in attività del vortice e della sua espansione nell'oggettività.

Con questa visione si può rappresentate tutta la cosmologia Pagana Politeista. Tutti gli elementi sono elementi interni all'oggettività e si esprimono in maniera diversa a seconda di come è venuta trasformandosi l'oggettività stessa.

Tutta questa cosmologia demolisce ogni concetto di causa determinatrice o creatrice in quanto individua le forze della trasformazione come qualità ed elementi dell'oggettività che ci circonda.

A differenza degli scolastici si può affermare che la causa dell'esistente sono le qualità dell'esistente stesso. L'intento dell'esistente, inteso in questo caso come il fine, è relativo alle tensioni che attraversano l'esistente. Nulla vi è fuori dell'esistente in quanto l'intero esistente partecipa alle trasformazioni per adattamento dell'esistente stesso.

Necessità, Intento e Volontà qualificano il movimento di ogni Coscienza di Sé che non può essere separata dai suoi processi di trasformazione.

50) al centro dei padri il centro di HEKATE è condotto.

E' interessante il passaggio continuo fra il concetto di padre cosmologico e padri all'interno dell'Essere Natura. La visione del veggente viene continuamente messa alla prova su piani della percezione differenti quando il suo sentire avverte la presenza delle stesse componenti all'interno della natura e nella formazione delle Coscienze di Sé cosmologiche. La sensazione che ne ricava il veggente è la stessa in quanto è in presenza delle stesse tensioni, ma l'Intento che percepisce è diverso. La grande HEKATE, momento di trasformazione di ogni stadio di Coscienza di Sé a livello cosmologico, negli Esseri della Natura assume un significato diretto nella crescita e nella formazione della loro Coscienza di Sé.

Quando dal cosmo la visione viene condotta all'interno degli Esseri della Natura col termine padre può essere indicato colui che genera., ma colui che genera altri Esseri della Natura deve avere come momento centrale del proprio sviluppo e del proprio generare l'essenza di HEKATE. Senza l'essenza di HEKATE come momento centrale delle trasformazioni dei padri non vi è fuoco vivo fra gli Esseri della Natura.

HEKATE è per gli Esseri della Natura uguale a RHEA. HEKATE è RHEA quando il corpo fisico muore e la coscienza dell'Essere passa al corpo luminoso che ha costruito attraverso tutta la propria esistenza. RHEA è la nascita del corpo fisico e dunque l'opportunità dell'Essere di attraversare HEKATE per costruire la propria eternità.

Se l'Essere della Natura non costruisce il proprio corpo luminoso e non orienta le proprie tensioni dell'esistenza verso HEKATE costruisce un'Essere Natura debole. Deboli saranno i suoi figli; debole sarà la sua volontà; debole sarà il suo Intento; deboli saranno le sue determinazioni.

Ecco il senso per cui "al centro dei padri il centro di HEKATE è condotto".

Fine della seconda parte stesura 15 novembre 1999

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

tel.041933185

E-mail claudiosimeoni@libero.it

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