Come vengono contestate dai cristiani
le idee della Religione Pagana

Di Claudio Simeoni

 

Opporre idea ad idea, azione ad azione,
affermazione ad affermazione,
è l'azione che qualifica la persona religiosa pagana.

Ho ricevuto un'e-mail da una "casella di posta" che affermando di essere un "anticattolico" ha sollevato una serie di obiezioni a quanto diffondiamo come Paganesimo.

Inizialmente volevo cestinare l'e-mail, ma poi ho deciso di rispondere argomentando avvertendo anticipatamente che sia quell'e-mail che le mie risposte sarebbero diventate una pagina web.

Quando scriviamo della Religione Pagana, noi scriviamo ciò che a noi appare importante. Scriviamo quello che ci piace e quello che vediamo, ma non sappiamo mai che cosa venga esattamente recepito dal nostro interlocutore.

Pertanto, quando un interlocutore ci muove delle obiezioni, possiamo chiarire partendo dalle sue affermazioni.

Rispetto al testo inviato nei gruppi vengono fatte delle correzioni di ordine ortografico e grammaticale, anche nel testo dell'e-mail inviatami. L'e-mail originale la trovate in coda.

Tu dici:

> Secondo me il fatto che il paganesimo sia stato
> duramente represso da secoli e secoli di storia
> cattolico-monoteista, e considerato come il male è un
> qualcosa di necessario per rendere giustizia.

Spero di aver capito male la frase o che Lei abbia sbagliato ad esprimersi perché, pensare come necessario considerare le Antiche Religioni e le attività religiose e culturali dei popoli come il male e reprimerli per secoli e secoli considerando ciò in funzione di "rendere giustizia", mi lascia alquanto perplesso. Posso considerare la sua affermazione all'interno di un arco di considerazioni che va da un errore di espressione all'esaltazione di un genocidio che ha ingenerato la macellazione di miliardi di persone in funzione del "rendere giustizia" del cattolico-monoteista.

In ogni caso, si tratta di un pessimo inizio!

Tu dici:

> Eppure le considerazioni di matrice freudiana,
> sociale, da lei elaborate sono troppo criticabili
> anche mantenendosi all'interno del movimento di
> pensiero pagano. La famiglia (mi riferisco ai suoi
> scritti),non va combattuta e vista come una prigione,
> questo è stupido, assolutamente stupido ed utopico
> alla stregua dell'anarchia o del comunismo o del
> cattolicesimo stesso. La famiglia è sempre esistita e
> sempre esisterà essa è un microcosmo. Benché esista
> famiglia e famiglia, intendiamoci mi sembra retorico
> continuare...

Affermare che quanto io, Claudio Simeoni, considero sia troppo criticabile è un'affermazione gratuita e superficiale e appartiene alle affermazioni ingannevoli che traggono la loro origine nella demenza delle accuse con cui il "pazzo di Nazareth" accusava i Farisei di falsità in quanto incapace di affrontarli sul piano dottrinale. Va da sé che in quell'ambito era il "pazzo di Nazareth" che manifestava falsità e non i Farisei che, comunque, piaccia o meno, vivevano secondo le loro regole.

Se Lei afferma che le mie considerazioni sono "troppo criticabili"; critichi le mie considerazioni. Ne entri del merito e dimostri come le mie affermazioni siano false. Se Lei non fa questo, la sua affermazione è vuota e si giustifica soltanto nell'impotenza di criticare quanto affermo e nel bisogno aprioristico di difendere le "considerazioni" razionali che sono la sua protezione emotiva.

Dimentica, inoltre, un'altra cosa. Dimentica di precisare che cos'è e in cosa consiste "movimento di pensiero pagano". Io l'ho fatto. Per questo Lei mi ha scritto: attendo che Lei lo faccia, così, applicando l'istituto della Interpretatio, saprò se sto parlando con un Pagano, che tipo di Pagano, e quali idee manifesta. Fino ad allora io sono un Pagano Politeista e Lei è colui che ha scritto una e-mail a un Pagano facendo delle affermazioni!

Lei dai miei scritti ha desunto che io "combatto e vedo la famiglia come una prigione" e per Lei questo è "stupido" in quanto Lei afferma " La famiglia è sempre esistita e sempre esisterà essa è un microcosmo."

Si tratta di affermazioni estremamente azzardate e manifestate da un retroterra culturale facilmente individuabile.

Prendiamo l'affermazione "la famiglia è sempre esistita"! Per fare quest'affermazione è necessario credere (non è importante se la credenza è di ordine razionale o "soltanto" emozionale del profondo) che l'Essere Umano, creato uomo e donna dal dio padrone, abbiano cominciato ad esistere dopo la sua creazione!

Con questa convinzione si genera l'affermazione "la famiglia è sempre esistita".

Il problema centrale è che non la famiglia è il centro della vita, ma l'individuo!

E' l'individuo che è uscito dal brodo primordiale; è l'individuo che ha affrontato l'esistenza per miliardi di generazioni trasformandosi e divenendo nelle sfide della vita. E' l'individuo che ha costruito la diversificazione delle specie. Ed era individuo quando era una singola cellula ed era individuo quando era un piccolo topo, un piccolo rettile o in ogni fase di trasformazione nella scala dell'evoluzione e, me lo lasci dire, la specie umana non è altro che un singolo aspetto degli infiniti aspetti che la vita ha costruito e, tutto sommato, dal punto di vista del divenire divino, forse una delle peggiori specie. Nonostante questo, che piaccia o meno agli Dei, è la nostra specie!

In tutta questa IMMENSA storia non c'è il concetto di famiglia, ma c'è il concetto di individuo!

Dopo di che, parlando delle civiltà della scrittura, inizia il discorso dell'individuazione dell'organizzazione sociale che l'antropologia moderna chiama "nuclei famigliari". Possiamo fare un excursus sulla storia del diritto di famiglia dalle leggi di Hammurabi, a quelle Egiziane, a quelle Greche, di Roma Antica ecc. ecc. In tutti questi sistemi giuridici osserviamo, sia che piaccia o meno, che il singolo individuo sacrifica qualche cosa, e spesso la sua intera libertà, per la famiglia. A Roma Antica il capo famiglia aveva anche compiti di polizia all'interno della propria famiglia.

Con l'eccezione che l'ordinamento della famiglia era un ordinamento sociale e, pertanto, modificabile dalla modificazione dei costumi e della cultura.

Non esisteva, nelle Antiche Religioni, un modello divino di famiglia.

La famiglia era un ordinamento sociale, non un ordinamento imposto dagli DEI!

Solo con l'avvento del monoteismo la famiglia diventa una GALERA! Il modello divino di "sacra famiglia" viene imposto mediante la morte e la tortura in quanto modello, non in quanto ordinamento sociale. E abbiamo l'imposizione di un terrore sistematico che arriva fino alle moderne costituzioni. E' di pochi anni fa' in Italia l'approvazione del diritto di famiglia e di solo qualche anno l'approvazione della legge secondo cui la violenza sessuale su donne e minori è una violenza alla persona e non una trasgressione morale come imponeva militarmente il cristianesimo.

In tutte le costituzioni moderne la famiglia è intesa come accordo fra individui al di là della loro sessualità e dei loro interessi. Un accordo POSSIBILE! Mai la famiglia è intesa come nucleo a fondamento delle società! A fondamento delle società c'è l'individuo in quanto soggetto portatore di diritti e di doveri!

Pertanto le sue affermazioni sono assolutamente arbitrarie e manifestate dalla sua volontà di imporre dei comportamenti che siano in sintonia con quanto Lei desidera.

Ma mi dispiace per Lei. Troppo grande è stato l'orrore e il terrore imposto dal cristianesimo attraverso il modello di "sacra famiglia" perché i sistemi sociali possano tenerlo ancora in considerazione.

Tu dici:

> Quest'enfasi posta sulla libertà come se sia il lungo
> frutto di una lotta sociale mi sa di mantenimento
> della contraddizione cristiana e poi comunista in
> altri termini.

Capisco che Lei abbia una visione sociale del concetto di Libertà!

Ma Lei ha scritto ad una persona religiosa.

Come minimo Lei avrebbe dovuto (è ampiamente spiegata nelle mie pagine web) conoscere la differenza religiosa che esiste fra VERITA' e LIBERTA'.

I due concetti qualificano due sistemi religiosi diversi.

Il concetto di verità distrugge le persone perché le costringe a mettersi in ginocchio davanti a quella verità. Una verità che diventa una verità rivelata che deve essere accettata, altrimenti le persone vengono ammazzate!

Il concetto religioso di Libertà è il concetto della vita stessa. E' quel modo di operare che TUTTI gli ESSERI di TUTTE le SPECIE hanno messo in atto fin da quando, Esseri Unicellulari, sono usciti dal brodo primordiale e, proprio attraverso LIBERTA', hanno costruito le loro strategie di vita e di esistenza rimuovendo gli ostacoli che impedivano la loro vita e il loro sviluppo. Nel rimuovere questi ostacoli, individuo dopo individuo, generazione dopo generazione, specie dopo specie, si sono trasformate al fine di manifestare meglio LIBERATA'!

Capisco che Lei ragioni solo su categorie sociali, ma è SOLO un suo problema!

Tu dici:

> Uniformare il microcosmo al macrocosmo significa
> uniformarsi alla legge di natura e solo allora si può
> essere liberi, ma nella legge con la legge stessa.

Si è SOLO dimenticato di precisarmi qual è la legge della Natura!

Io ne ho viste milioni di leggi della Natura. Che vanno in una direzione e anche in senso opposto.

Se c'è una cosa che l'Essere Natura, Hera moglie di Zeus, proprio non può tollerare è "l'uniformarsi". Nell'uniformarsi c'è solo la negazione di sé stessi: una divisa a righe, tutti sull'attenti mentre fanno il saluto romano!

Nella Natura c'è la diversificazione e c'è l'infinita diversificazione. Sia come specie, sia come singoli individui delle singole specie.

Che la legge sociale determini relazioni fra gli uomini è cosa della legge sociale, ma è necessaria una notevole dose di miopia estendere ciò che è esigenza sociale fra gli uomini a quelle che sono le relazioni all'interno della Natura.

Tu dici:

> La libertà è dentro non fuori, fuori per migliorare la
> società ed uniformarla davvero alle leggi di
> natura, servirebbe più ordine, molto più ordine.

Perché ti accanisci contro il bisogno di libertà nella vita sociale degli uomini?

Perché DEVI uniformarli a "leggi" di cui affermi l'esistenza, ma non descrivi.

Ho l'impressione che questa tua affermazione in realtà nasconda una patologia psichica che si manifesta nel bisogno di imporre agli altri un ordine che sta nella tua testa e che, solo esso, ti preserva dall'ansia.

Molte devastazioni sociali nel XX secolo sono state prodotte da questo tipo di patologia e, chi pratica Stregoneria, si rifiuta di confrontarsi con affermazioni prodotte da patologia d'ansia.

Se vuoi puoi fare l'eremita e vivere interiormente quella che tu pensi sia la tua libertà. Ma, fin dal brodo primordiale, gli Esseri hanno manifestato la loro LIBERTA', hanno manifestato DEMETRA, nella Natura e nelle sue contraddizioni ed oggi, gli Esseri Umani, manifestano il loro bisogno di LIBERTA' anche nella società degli uomini!

Tu dici:

> In altre parole il paganesimo è ORDINE, questa è una
> delle prime cose, un ordine dove c'è posto per tutto
> anche per il disordine, penso alle feste di dionisio
> per esempio.

La tua ossessione dell'ordine mi sembra quasi patologica. Quello che tu affermi non è vero. Il Paganesimo è il trasporto emotivo che un individuo ha per la vita: l'amore per la vita e le sue contraddizioni. Un amore che diventa manifestazione di Afrodite come sublimazione di Armonia e Peitò fra gli Esseri che formano l'immenso crogiolo caotico della vita nell'Essere Natura. Se chiami "disordine" la manifestazione di Dioniso (il processo di trasformazione in Dio percorso da un Essere Umano) allora dovresti vedere gli altri percorsi, quelli di Zeus, quelli di alcuni Titani o quelli dei figli di Nera Notte.

Dioniso è figlio di Semele. Per ingannare Semele, Hera, le suggerì di chiedere a Zeus di poterlo vedere per ciò che è e non solo per come appariva per far l'amore con Lei. Zeus, che aveva promesso di accontentarla, acconsentì e Semele bruciò alla visione!

E' un po' quello che sta accadendo a te quanto ti occupi di Paganesimo: non bruci, ma le tue ansie e le tue paure emergono attraverso le tue affermazioni; attraverso il tuo bisogno d'ordine!

Tu dici:

> Lei predica una grossolana liberazione che disgusta
> talvolta per la complessità della proprie
> considerazioni, a tratti sembra un rivoluzionario
> comunista.

Mi sembra che con questa affermazione Lei confermi: davanti alla complessità in Lei si genera ansia e quest'ansia si esprime tentando di infilarmi in una casellina che la rassicuri.

Io sono un Pagano Politeista, ma Lei non sa che cosa significhi perché quando ha tentato di leggere quanto io dicevo, la complessità di ciò che dicevo le ha messo paura.

E così, per rassicurare la sua ansia, Lei ha ricondotto le mie considerazioni a delle categorie che ha in testa, "rivoluzionario comunista", senza riflettere sul fatto che bisogna essere cristiani per essere comunisti [nota aggiuntiva: mi sembra che Massimo D'Alema e Fausto Bertinotti con le loro dichiarazioni confermino!], come bisogna essere educati in seminario come Stalin per maturare l'idea dei Gulag.

Tu dici:

> Il paganesimo se mi consente è un ritorno alle
> origini, è mistica della natura è unione del piccolo
> col grande, del simile al suo simile e dei contrari. Il
> paganesimo non è ateismo.

Lei fa una serie di affermazioni gratuite e assolutamente prive di significato.

E sono prive di significato perché Lei non le riempie di significato.

Con queste affermazioni mette in atto un gioco coercitivo proprio delle pratiche cattoliche.

Le faccio un esempio:

"Dio è buono!" detto da un cattolico. Che cosa significa? Assolutamente nulla. Però il cattolico che fa questa affermazione si aspetta che il suo interlocutore, anziché mandarlo a quel paese, riempia l'aggettivo di "buono" con quanto per lui significa buono. Questo fa parte del gioco della manipolazione mentale praticata dal monoteismo e dal cattolicesimo in particolare.

Poi, qualcuno, anziché proiettare le proprie significazioni sugli aggettivi, si prende in mano una bibbia e si legge le azioni di quel dio, che i cristiani chiamano buono, e dice: "Per un cattolico buono equivale ad assassino, stragista, delinquente!"

Finché Lei non riempie le sue affermazioni di significato, per me sta dicendo delle sciocchezze.

Che cosa significa poi: "Il paganesimo non è ateismo."? Diciamo piuttosto che il monoteismo e il cattolicesimo è ateismo: sono talmente ciechi i cristiani che non sono in grado di riconoscere gli DEI negli oggetti del mondo, ma devono spostare l'attenzione su un'inesistente intelligenza trascendente alla vita!

Tu dici:

> Invece della libertà che, capisco va tanto di moda
> dopo la resistenza ed il mito americano, ma il
> paganesimo e con questo sento un brivido d'unione con
> l'universo, è l'unica via dell'ordine totalitario, la
> storiografia nasconde questo anche agli occhi degli
> studiosi più attenti che non sanno prescindere sempre
> dai giudizi di valore dati dal proprio presente
> storico. Un pagano dovrebbe conoscere cosa è stata la
> razza ariana, aldilà della stupida propaganda....

Vorrei un po' allargare i suoi confini. Lei si ferma al "mito americano" e alla "resistenza"?

Ma, Le sembra serio?

Nel 1789 fu tagliata la testa al dio dei cristiani nella forma del re di Francia (per sua conoscenza il re di Francia era re per volontà di dio e per volontà del dio dei cristiani aveva la prerogativa di fare miracoli!). Quella testa fu tagliata al grido di "Libertà, Fraternità e Uguaglianza" tutti concetti estranei alle più feroci e sanguinarie dittature cattoliche che si sono succedute dal 350 d.c. Al 1789!

Che poi, da allora, più soggetti, in concorrenza col criminale papa cattolico di Roma si siano succeduti nel corso della storia mandati dal dio dei cristiani per essere padroni degli uomini, questo è un discorso di concorrenza interna. Tutte le espressioni totalitarie assolute sono sempre state espressione del totalitarismo cristiano e, come Lei esprime il suo bisogno d'ordine, ogni totalitarismo esprimeva un suo bisogno di ordine.

Allarghi un po' i confini della sua storia, non le può fare che bene!

Un Pagano sa perfettamente che cos'è il concetto della razza ariana. Sa perfettamente che quel concetto è emerso dalla bibbia e dall'idea del popolo eletto. Il super popolo per il quale il dio padrone macella i bambini degli altri popoli. Un Pagano sa perfettamente che il razzismo nasce con la bibbia, con l'odio e la discriminazione per il diverso, con la necessità del Gesù di Nazareth di scannare chi non si mette in ginocchio davanti a lui.

Le idee base del nazismo erano già espresse nella "Vita di Gesù" di Renan!

Sappiamo benissimo che cos'è la sindrome da onnipotenza manifestata dal "dio geloso" dei cristiani e quali danni sociali ed emozionali ha provocato!

Tu dici:

...Poi il mito della sospensione del giudizio è una
> utopia ascetica, che allontana l'uomo dalla crescita
> del proprio spirito verso l'universale appoggiata in
> tempi moderni dal pensiero illuminista che prevede
> nella sua metodologia quella maledetta separazione tra
> soggetto ed oggetto della conoscenza in verità
> esaltata dal dualismo del cristianesimo. Non serve
> smettere di pensare per far crescere il corpo astrale > ma uscire di sé per ritornare con una coscienza più
> alta, questo è il movimento dell'evoluzione dello
> spirito, in altre parole non è possibile depurarsi dai
> pregiudizi, ma accettarli così come si accettano le
> proprie divinità. I pregiudizi sono un utile strumento
> per orientarsi nel mondo, la lotta contro di essi è il
> frutto dell'ascetismo e portano ad ulteriore
> disgregazione del personalità. Riportare l'uomo alla
> sua totalità. La prego di riflettere su questi
> argomenti, e sull'importanza di dare il giusto valore
> alle cose. E se mi vorrà rispondere ne sarò lieto.

Mi sembra che Lei, ritenendo che la sospensione del giudizio un'utopia ascetica, emetta SEMPRE giudizi pertinenti. Mi scusi, ma mi dà l'idea dei giudizi del dio dei cristiani: la sua verità alla quale si impone deferenza!

Io, come Pagano Politeista, so quanto i miei giudizi siano contingenti e spesso basati su dati parziali. Ma, a differenza di quanto Lei afferma, io pratico LIBERTA' e, pertanto, so che il giudizio che oggi sono COSTRETTO ad emettere, domani lo cambio, proprio perché al giudizio che emetto non sono vincolato. Quando posso sospendo il giudizio specialmente quando sono davanti a complessità sociali e ancor di più quando sono davanti all'immenso dell'Essere Natura o all'infinito del Caos da cui il Cosmo emerge. Nella mia quotidianità emetto un giudizio di necessità o per necessità, ma quel giudizio non mi vincola perché io vivo sospendendo ogni giudizio attraverso una modificazione continua del giudizio stesso.

Certo che c'è una separazione, dal punto di vista del percorso religioso, fra io, che riconosco me stesso diverso dal circostante e il circostante nel quale vivo: se ciò non fosse non potrei praticare gli DEI della relazione e non potrei percorrere un percorso di trasformazione continua proprio rimuovendo gli ostacoli che quella trasformazione impedisce.

E chi ha mai parlato di "corpo astrale"?

Io parlo di Corpo Luminoso. Quello che gli Esseri della Natura costruiscono agendo nel mondo, vivendo, affrontando le contraddizioni della loro esistenza, rifiutando la sottomissione e prendendosi nelle proprie mani la responsabilità della propria esistenza. Quel Corpo Luminoso la cui costruzione viene impedita dalla sottomissione monoteista, dall'attività del cristianesimo di disarmare gli individui davanti alla vita per trasformali in soggetti impotenti e sottomessi!

Le sue modalità operative passano attraverso la stessa struttura fisica che proietta negli individui l'illusione di "un corpo astrale". Ma un conto è il sogno e un altro il sognare! Un conto è l'illusione, un altro l'intuizione.

I pregiudizi è SEMPRE necessario levarseli attraverso un lavoro di relazione fra ciò che noi "pensiamo" e l'impatto che ha quel pensare nelle relazioni sia sociali che della Natura. Solo chi si rende uguale al dio onnipotente dei cristiani fa dei propri pregiudizi una base attraverso la quale imporre sé stessi agli altri individui e, sinceramente, la cosa mi piace molto poco.

I pregiudizi sono idee imposte mediante un condizionamento educazionale che spesso si manifesta nella forma di manipolazione mentale. Accettare la manipolazione mentale subita come una cosa naturale o come una base attraverso la quale affrontare la vita sa di autodistruzione.

E la cosa mi fa un certo ribrezzo.

Marghera 06 maggio 2006

Il messaggio originale e integrale ricevuto:

----- Original Message -----
From: "ilo svirgola" <...>
To: claudiosimeoni@libero.it
Sent: Thursday, May 04, 2006 12:25 AM
Subject: svastica

> Io mi sono sempre reputato un anticattolico.
> Ultimamente ho lasciato anche la mia ragazza perché
> non accettava consapevolmente il mio distacco dalla
> chiesa, essendo lei praticante.
> Sono un sagittario e mi sono sempre dedicato alla
> conoscenza, non parto privo di nulla nelle mie
> considerazioni, anzi se devo dirla tutta ho cambiato
> molte prospettive anche sforzandomi di farlo affinché
> potessi sperimentare su di me la visione che si
> possiede dall'interno e chissà quanto dovrò ancora
> cambiare.
> Comunque veniamo al punto.
> Secondo me il fatto che il paganesimo sia stato
> duramente represso da secoli e secoli di storia
> cattolico-monoteista, e considerato come il male è un
> qualcosa di necessario per rendere giustizia.
> Eppure le considerazioni di matrice freudiana,
> sociale, da lei elaborate sono troppo criticabili
> anche mantenendosi all'interno del movimento di
> pensiero pagano. La famiglia (mi riferisco ai suoi
> scritti),non va combattuta e vista come una prigione,
> questo è stupido, assolutamente stupido ed utopico
> alla stregua dell'anarchia o del comunismo o del
> cattolicesimo stesso. La famiglia è sempre esistita e
> sempre esisterà essa è un microcosmo. Benché esista
> famiglia e famiglia, intendiamoci mi sembra retorico
> continuare...
> Quest'enfasi posta sulla libertà come se sia il lungo
> frutto di una lotta sociale mi sa di mantenimento
> della contraddizione cristiana e poi comunista in
> altri termini.
> Uniformare il microcosmo al macrocosmo significa
> uniformarsi alla legge di natura e solo allora si può
> essere liberi, ma nella legge con la legge stessa.
> La libertà è dentro non fuori, fuori per migliorare la
> società ed uniformarla davvero alle leggi di
> natura, servirebbe più ordine, molto più ordine.
> In altre parole il paganesimo è ORDINE, questa è una
> delle prime cose, un ordine dove c'è posto per tutto
> anche per il disordine, penso alle feste di dionisio
> per esempio.
> Lei predica una grossolana liberazione che disgusta
> talvolta per la complessità della proprie
> considerazioni, a tratti sembra un rivoluzionario
> comunista.
> Il paganesimo se mi consente è un ritorno alle
> origini, è mistica della natura è unione del piccolo
> col grande, del simile al suo simile e dei contrari. Il
> paganesimo non è ateismo.
> Invece della libertà che, capisco va tanto di moda
> dopo la resistenza ed il mito americano, ma il
> paganesimo e con questo sento un brivido d'unione con
> l'universo, è l'unica via dell'ordine totalitario, la
> storiografia nasconde questo anche agli occhi degli
> studiosi più attenti che non sanno prescindere sempre
> dai giudizi di valore dati dal proprio presente
> storico. Un pagano dovrebbe conoscere cosa è stata la
> razza ariana, aldilà della stupida propaganda....
> ...Poi il mito della sospensione del giudizio è una
> utopia ascetica, che allontana l'uomo dalla crescita
> del proprio spirito verso l'universale appoggiata in
> tempi moderni dal pensiero illuminista che prevede
> nella sua metodologia quella maledetta separazione tra
> soggetto ed oggetto della conoscenza in verità
> esaltata dal dualismo del cristianesimo. Non serve
> smettere di pensare per far crescere il corpo astrale > ma uscire di sé per ritornare con una coscienza più
> alta, questo è il movimento dell'evoluzione dello
> spirito, in altre parole non è possibile depurarsi dai
> pregiudizi, ma accettarli così come si accettano le
> proprie divinità. I pregiudizi sono un utile strumento
> per orientarsi nel mondo, la lotta contro di essi è il
> frutto dell'ascetismo e portano ad ulteriore
> disgregazione del personalità. Riportare l'uomo alla
> sua totalità. La prego di riflettere su questi
> argomenti, e sull'importanza di dare il giusto valore
> alle cose. E se mi vorrà rispondere ne sarò lieto. Ave
> a te.
>

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